Potenziale elettrostatico
Ciao a tutti
Vorrei chiarire un dubbio molto rapidamente in modo tale da non accumulare incertezze:
Nel definire il potenziale elettrostatico si è parlato in primo luogo di variazione del potenziale elettrico $triangleV$, e, solo poi, immaginando di portare una carica $q$ dall' $infty$ ad un punto $P$, si è data una descrizione completa del potenziale elettrostatico, ad esempio, generato da una carica puntiforme ad una distanza $r$:
$V(r) = (q)/(4 pi epsi r) $ (*)
Quest'ultima formula tuttavia mi sembra possa venir utilizzato solo quando siamo in presenza di distribuzioni di cariche su superfici limitate, quando siamo in presenza di distribuzioni infinite di carica non si può infatti considerare $V(infty)=0$, ed il discorso precedente non vale.
Ecco allora il mio dubbio: ho trovato un esercizio dove si sta analizzando il comportamento di una carica nello spostamento da un punto A ad un punto B, soggetta sia ad un campo elettrico dovuto ad un piano infinito che a quello dovuto a due cariche puntiformi. Per ragioni di simmetria il contributo alla variazione del potenziale da parte del solo piano può considerarsi nullo, mentre ciò non accade per le due cariche puntiformi. Posso considerare nei punti A e B la formula (*) prima citata anche in presenza del piano infinito, viste le ragioni di simmetria? Nelle soluzioni viene fatto uso della formula.

Vorrei chiarire un dubbio molto rapidamente in modo tale da non accumulare incertezze:
Nel definire il potenziale elettrostatico si è parlato in primo luogo di variazione del potenziale elettrico $triangleV$, e, solo poi, immaginando di portare una carica $q$ dall' $infty$ ad un punto $P$, si è data una descrizione completa del potenziale elettrostatico, ad esempio, generato da una carica puntiforme ad una distanza $r$:
$V(r) = (q)/(4 pi epsi r) $ (*)
Quest'ultima formula tuttavia mi sembra possa venir utilizzato solo quando siamo in presenza di distribuzioni di cariche su superfici limitate, quando siamo in presenza di distribuzioni infinite di carica non si può infatti considerare $V(infty)=0$, ed il discorso precedente non vale.
Ecco allora il mio dubbio: ho trovato un esercizio dove si sta analizzando il comportamento di una carica nello spostamento da un punto A ad un punto B, soggetta sia ad un campo elettrico dovuto ad un piano infinito che a quello dovuto a due cariche puntiformi. Per ragioni di simmetria il contributo alla variazione del potenziale da parte del solo piano può considerarsi nullo, mentre ciò non accade per le due cariche puntiformi. Posso considerare nei punti A e B la formula (*) prima citata anche in presenza del piano infinito, viste le ragioni di simmetria? Nelle soluzioni viene fatto uso della formula.
Risposte
come sai,il potenziale elettrico è definito meno di una costante
la formula che hai scritto vale imponendo che il potenziale sia zero a distanza infinita dalla carica
per i potenziali elettrici vale in ogni caso il principio di sovrapposizione : quindi la formula puoi usarla anche se c'è un piano carico
la formula che hai scritto vale imponendo che il potenziale sia zero a distanza infinita dalla carica
per i potenziali elettrici vale in ogni caso il principio di sovrapposizione : quindi la formula puoi usarla anche se c'è un piano carico