Forze parallele discordi
Salve a tutti.
Sì, lo so che è banale, ma sono proprio all'inizio
Parlando di due forze parallele discordi, in realtà, ho solo un dubbio che mi ostacola dall'aver capito appieno l'argomento.
Applicando ad un corpo rigido (come un libro appoggiato su un tavolo dal lato delle pagine) due forze parallele e discordi è vero o no che verrà prodotto moto torcente?
Tutto qua, perchè il libro "spiega" che formule usare per trovare la distanza tra la forza risultante e la forza di intensità minore, ma non specifica che il moto è torcente. Non so, potrebbe essere scontato, quindi sono qui a chiedere per esserne sicuro.
Grazie e scusate la banalità
Sì, lo so che è banale, ma sono proprio all'inizio

Parlando di due forze parallele discordi, in realtà, ho solo un dubbio che mi ostacola dall'aver capito appieno l'argomento.
Applicando ad un corpo rigido (come un libro appoggiato su un tavolo dal lato delle pagine) due forze parallele e discordi è vero o no che verrà prodotto moto torcente?
Tutto qua, perchè il libro "spiega" che formule usare per trovare la distanza tra la forza risultante e la forza di intensità minore, ma non specifica che il moto è torcente. Non so, potrebbe essere scontato, quindi sono qui a chiedere per esserne sicuro.
Grazie e scusate la banalità
Risposte
Due forze parallele discordi, chiamiamole $vecF_1 $ e $vecF_2$ , di diversa intensità , supponiamo $F_1>F_2$ , hanno un risultante vettoriale :
$vecR = vecF_1 + vecF_2$
e un momento risultante rispetto ad un certo polo; assumiamo per semplicità il polo coincidente col centro di massa del corpo rigido a cui le forze sono applicate :
$vecM = vecr_1times vecF_1 + vecr_2 times vecF_2 $
se il corpo rigido è libero di muoversi , il risultante $vecR$ causa accelerazione lineare del centro di massa ; il momento risultante causa accelerazione angolare del corpo .
Vale anche se le forze non sono parallele
$vecR = vecF_1 + vecF_2$
e un momento risultante rispetto ad un certo polo; assumiamo per semplicità il polo coincidente col centro di massa del corpo rigido a cui le forze sono applicate :
$vecM = vecr_1times vecF_1 + vecr_2 times vecF_2 $
se il corpo rigido è libero di muoversi , il risultante $vecR$ causa accelerazione lineare del centro di massa ; il momento risultante causa accelerazione angolare del corpo .
Vale anche se le forze non sono parallele
"longosamuel":
Applicando ad un corpo rigido (come un libro appoggiato su un tavolo dal lato delle pagine) due forze parallele e discordi è vero o no che verrà prodotto moto torcente?
Cosa vuol dire? Quali sono le forze parallele e discordi? Dov'è la torsione?
"mgrau":
[quote="longosamuel"]
Applicando ad un corpo rigido (come un libro appoggiato su un tavolo dal lato delle pagine) due forze parallele e discordi è vero o no che verrà prodotto moto torcente?
Cosa vuol dire? Quali sono le forze parallele e discordi? Dov'è la torsione?[/quote]
Ad un corpo rigido, in due punti distinti, vengono applicate due forze tra loro parallele e discordi (una per punto)$ F_1$ e $ F_2$. Queste due forze faranno muovere il corpo attorno ad un asse, di moto torcente?
Il libro è appoggiato come normalmente si appoggia un libro sul banco. La mia, probabilmente era una precisazione inutile.
In ogni caso, dalla risposta di Shackle, mi pare di capire effettivamente il corpo subisce un'accelerazione angolare, quindi la velocità angolare di un punto qualsiasi del corpo, tranne quelli che giacciono sull'asse di rotazione, aumenterà.
Ero arrivato a questa conclusione osservando che ipotizzando che, appunto le due forze producessero un momento totale
"Shackle":, ho trovato un vettore che da solo avesse quel momento, sapendo che la sua intensità $ F$deve essere $F_1-F_2$.
M−→=r→1×F→1+r→2×F→2
L'unica incognita rimaneva dunque il braccio, che risulta essere uguale a quello trovato con la proporzione data dal libro.
Ho comunque chiesto a voi se i presupposti del ragionamento fossero validi.
Buongiorno: ma perché, se le forze sono parallele e discordi, il punto di applicazione della risultante è esterno all'asse congiungente i punti di applicazione delle due forze?
Pensa al caso tipico dell'altalena (l'asta che ruota intorno a un punto, non quella appesa al ramo) in equilibrio: ci sono due forze parallele e concordi agli estremi, diciamo A e B, e una terza forza C che rappresenta la reazione dell'appoggio, discorde. A e B in giù, C in su.
Se consideri A e B, concordi, la loro risultante è opposta a C e sulla stessa retta di C, quindi fra A e B.
Ma se consideri A e C, discordi, la forza che tiene tutto in equilibrio è B, quindi la risultante di A e C è opposta a B, e sulla stessa retta di B, quindi esterna rispetto ad A e C
Se consideri A e B, concordi, la loro risultante è opposta a C e sulla stessa retta di C, quindi fra A e B.
Ma se consideri A e C, discordi, la forza che tiene tutto in equilibrio è B, quindi la risultante di A e C è opposta a B, e sulla stessa retta di B, quindi esterna rispetto ad A e C