Espansione isoterma reversibile di un gas perfetto

TS778LB
In un'espansione isoterma reversibile di un gas perfetto il calore assorbito da una sorgente viene convertito in lavoro eseguito dal gas $ Q=L $. Molti libri risolvono l'apparente contraddizione con il secondo principio della termodinamica ammettendo che la conversione di calore in lavoro non è l'unico risultato. A tale processo si accompagna la variazione di volume del sistema. Potrei giustificare diversamente ammettendo che per far sì che l'espansione avvenga in modalità quasi-statica è necessario investire energia agendo dall'esterno (rimuovendo piccoli pesetti dal pistone) che, ai fini di ottenere lavoro dal calore, va sottratta al lavoro eseguito dal gas? In questo modo guardando al sistema posso dire di aver convertito integralmente calore in lavoro ma guardando al bilancio energetico totale del processo per ottenere ciò ho dovuto investire dell'energia! E' corretto come ragionamento?

Risposte
Faussone
Non ho capito perchè hai bisogno di una spiegazione diversa di quella corretta e a cui hai accennato, nè quale contraddizione ci sarebbe.

Ti ricordo che il secondo principio NON dice che è impossibile convertire una certa quantità di calore tutta in lavoro, ma che è impossibile farlo senza nessun altro effetto sul resto dell'universo (detto in altre parole una trasformazione CICLICA non può convertire una certa quantità di calore tutta in lavoro).
Nel caso di espansione isoterma non è violato affatto questo, dato che non è vero che l'unico risultato sia stato la trasformazione di quel calore in lavoro, infatti il volume iniziale del gas è aumentato, la trasformazione infatti non è ciclica.

Rispondi
Per rispondere a questa discussione devi prima effettuare il login.