Entropia in una Adiabatica

BrianWilson1
Proprio questo lunedì devo sostenere l'orale di Fisica I, Meccanica e Termodinamica, e debbo dire con un po' di superbia che mi sento alquanto preparato. Tuttavia c'è un buco nella termodinamica che io e i miei compagni proprio non riusciamo a colmare, e riguarda la variazione di entropia di un gas perfetto durante una trasformazione adiabatica.
Ora,
per una qualsiasi trasformazione(A------->B) si ha che:

$\Delta$S$>=$$\int_A^B$\delta$Q/T$

Ovvero se la trasformazione è reversibile DeltaS è uguale all'integrale di Clausius, altrimenti l'integrale di Clausius risulta essere minore della variazione di entropia effettiva. Un punto sul quale il mio libro insiste, è che la variazione di entropia non dipende dalla trasformazione, ma puramente dagli stati finali A e B, tanto che negli esercizi esplicativi, per calcolare la variazione di entropia di una irreversibile isoterma, prima la calcola con una isoterma reversibile, e poi con una isocora ed una isobara (che ovviamente portano il gas da A a B).

Il punto è (e mi scuso per la lunghezza del post), che per una adiabatica si dice la variazione di entropia è maggiore o uguale a zero (=0 se reversibile). Ma come???(Perchè REV=0, mentre IRREV>0?) La Variazione di entropia non dovrebbe essere indipendente dalla trasformazione?? non dovrebbe dipendere solo dagli stati iniziali e finali? Se fisicamente la formula dovrebbe essere giusta(infatti l'entropia dell'universo è in continuo aumento poichè le trasformazioni reali sono tutte irreversibili), non riesco a coglierne la veridicità in luce a quanto esposto prima. Grazie mille dell'aiuto che spero sia tempestivo in quanto l'esame è alle porte 8-)

Risposte
piero_1
Essendo S una funzione di stato, come hai detto giustamente, non dipende dal cammino della trasformazione, ma dagli stati iniziale e finale.
In una adiabatica si ha entropia nulla perchè avvenendo senza scambi di calore dq è sempre uguale a zero e quindi $DeltaS=0$.

BrianWilson1
Mumble Mumble sarei contento se fosse così semplice, ma come mi spieghi che per una adiabatica irreversibile la variazione di entropia non è nulla? (In Effetti mi sono spiegato abbastanza male. Riassumo: perchè le variazione di entropia dell'ad. irrev. è diversa da una ad. rev.?)

piero_1
"BrianWilson":
Mumble Mumble sarei contento se fosse così semplice, ma come mi spieghi che per una adiabatica irreversibile la variazione di entropia non è nulla? (In Effetti mi sono spiegato abbastanza male. Riassumo: perchè le variazione di entropia dell'ad. irrev. è diversa da una ad. rev.?)


Considera che si parla di trasformazioni reversibil o irreversibili che vanno da A a B, ma A e B devono essere gli stessi. Mi spiego:
prendi un gas ideale (se ce l'hai a portata di mano) e espandilo adiabaticamente in modo reversibile; variazione di entropia nulla.
Prendi lo stesso gas e espandilo liberamente; variazione di entropia non nulla: ma anche gli stati finali nei due casi sono diversi, cioè $B_(rev)!=B_(irr)$.
che ne dici?

BrianWilson1
ma per liberamente intendi in maniera non quasistatica ma SEMPRE ADIABATICA? :-D

piero_1

BrianWilson1
Aspetto un attimo, forse ho capito, ma spero in una tua conferma ^^.
Prendiamo in considerazione il Piano di CLAPEYRON (O,P,V). Anche se in teoria una irreversibile non può essere rappresentata nel piano (in quanto P e V non sono univoci, causa moti convettivi del gas etc etc), te mi stai dicendo che se ho nel piano una trasformazione adiabatica irreversibile da A a B, non posso effettuare una reversibile che mi colleghi A a B? Forse sto dicendo una castroneria, cioè in pratica il disegno della reversibile non "ricalca" quello della irreversibile?

piero_1
Premesso che l'integrale che rappresenta la variaz di S va sempre calcolato su "cammini reversibili" (al numeratore c'è $deltaQ_(rev)$ )tu puoi solo approssimare il cammino che da A ti porta a B in una adiabatica irrev. Non hai detto una castroneria.
Tra l'altro, se toniamo al gas perfetto, possiamo dire che: nel caso reversibile (quasistatico) abbiamo variazione di temperatura (diminuzione) e produzione di lavoro; nel caso irr. l'espansione libera di un gas ideale è isoterma e non compie lavoro.
Per l’espansione irreversibile si può calcolare il $DeltaS$ fra gli stessi valori di volume iniziale e volume finale seguendo cammini reversibili alternativi, ad es.espansione isoterma seguito da una adiabatica, entrambe reversibili. E $DeltaS$ va calcolata lungo tali percorsi.

p.s.
di entropia e integrale di Clausius e sua applicabiltà se ne parlò anche qui $lArr$

Falco5x
"piero_":
Tra l'altro, se toniamo al gas perfetto, possiamo dire che: nel caso reversibile (quasistatico) abbiamo variazione di temperatura (diminuzione) e produzione di lavoro; nel caso irr. l'espansione libera di un gas ideale è isoterma e non compie lavoro.

Bell'esempio! :smt023
Dunque ecco un caso in cui un'adiabatica irreversibile produce stato finale uguale a quello di una isoterma reversibile, che avverrebbe ovviamente con ingresso di calore pari al lavoro compiuto, e quindi con aumento di entropia. Proprio perché lo stato finale dell'adiabatica irreversibile corrispondente all'espansione libera si trova in un punto diverso rispetto a quello in cui si troverebbe nel caso dell'adiabatica reversibile.

piero_1
@falco5x:
grazie, ma non è tutta farina del mio sacco: penso sia un esempio molto quotato in tutti i corsi di fisica tecnica fin dall'età della pietra :wink: , con alcune varianti. Mi stupisco di ricordarmelo dopo x anni, essendo x>>20.

Falco5x
"piero_":
@falco5x:
grazie, ma non è tutta farina del mio sacco: penso sia un esempio molto quotato in tutti i corsi di fisica tecnica fin dall'età della pietra :wink: , con alcune varianti. Mi stupisco di ricordarmelo dopo x anni, essendo x>>20.

Pure nel mio caso x>>20 :D

piero_1
Dalla tua foto ti facevo più giovane
p.s.
Un giorno, durante un'interrogazione di chimica, il professore chiese a Chuck Norris il Numero di Avogadro. Chuck Norris non solo lo enunciò correttamente, ma lo compose sul cellulare e gli passò Amedeo Avogadro in persona.

Falco5x
"piero_":
Dalla tua foto ti facevo più giovane

Foto???? quale foto??? L'omino con la clava? ma quello è mio figlio!

(a essere proprio precisi, x>30 :cry: )

BrianWilson1
ok, penso di aver capito, grazie mille

matthews1
[quote=piero_]
Tra l'altro, se toniamo al gas perfetto, possiamo dire che: nel caso reversibile (quasistatico) abbiamo variazione di temperatura (diminuzione) e produzione di lavoro; nel caso irr. l'espansione libera di un gas ideale è isoterma e non compie lavoro.

Vorrei porre all'attenzione il fatto che il principio secondo cui un gas espande liberamente senza produzione di lavoro è palesemente falso. Infatti, se prendiamo il classico esperimento di Joule, nel momento in cui il recipiente A contenente gas viene messo in comunicazione con il recipiente B vuoto, le molecole di gas subiscono una accelerazione in direzione del recipiente B. Poichè le molecole del gas posseggono massa e inerzia, per la terza legge di Newton la forza che le ha accelerate genererà, seppure per un brevissimo istante prima che la pressione si equalizzi tra i due recipienti, una forza uguale e contraria che sarà applicata alle pareti del recipiente A, in particolare la forza esercitata sulla parete verticale potrebbe causare uno spostamento del recipiente se questo fosse mobile, e questo dimostra che è stato compiuto un lavoro. Ne consegue ovviamente che l'energia interna del gas non può restare invariata. Conoscendo la quantità di massa espulsa e la sua accelerazione il valore della forza sarà peraltro facilmente calcolabile in base alla seconda legge. A maggiore conferma di ciò, basta immaginare una situazione in cui il recipiente B abbia dimensioni infinite, in modo che la pressione resti sempre nulla, e che nel recipiente A sia presente un sistema di pressurizzazione che ricambia il gas mano a mano che questo fuoriesce. In queste condizioni è evidente che la forza di reazione newtoniana resterebbe costante nel tempo, spingendo il recipiente A in direzione contraria a quella di fuoriuscita del gas. Se ad esempio il recipiente fosse dotato di ruote subirebbe una accelerazione e si metterebbe in movimento a velocità costante, o, in alternativa, potrebbe ad esempio comprimere una molla, cosa che sarebbe evidentemente impossibile se l'espansione libera del gas non producesse lavoro.

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