Dubbi sull'utilizzo delle formule dei fluidi
Avrei dei dubbi riguardo all'utilizzo delle poche ma fondamentali formule dei problemi sui fluidi:
1- Bernoulli: va usato in situazione di liquido ideale che [url]si muove[/url], ma il condotto come deve essere? A quanto ho capito può essere applicato anche con un condotto con direzione e sezione variabili;
2- Poiseuille: liquido reale con attrito. Può essere applicato su un liquido in quiete? Il condotto se non sbaglio non può avere direzione variabile, deve essere un tubo orizzontale (o verticale).
3- Stevino: liquido in quiete (o anche con velocità costante? L'ho utilizzato in questa situazione ed era giusto). Il condotto come deve essere?
4- Potenza di una pompa e potenza dissipata dal condotto:
La formula è $P= \Delta_P \times Q$, ma nella pompa il gradiente di pressione corrisponde a P in entrata - P in uscita della pompa, mentre nel caso della p. dissipata si considerano due pressioni in due punti del condotto: es $P_B - P_A$ .
Mi confermate o correggete tutto ciò?
1- Bernoulli: va usato in situazione di liquido ideale che [url]si muove[/url], ma il condotto come deve essere? A quanto ho capito può essere applicato anche con un condotto con direzione e sezione variabili;
2- Poiseuille: liquido reale con attrito. Può essere applicato su un liquido in quiete? Il condotto se non sbaglio non può avere direzione variabile, deve essere un tubo orizzontale (o verticale).
3- Stevino: liquido in quiete (o anche con velocità costante? L'ho utilizzato in questa situazione ed era giusto). Il condotto come deve essere?
4- Potenza di una pompa e potenza dissipata dal condotto:
La formula è $P= \Delta_P \times Q$, ma nella pompa il gradiente di pressione corrisponde a P in entrata - P in uscita della pompa, mentre nel caso della p. dissipata si considerano due pressioni in due punti del condotto: es $P_B - P_A$ .
Mi confermate o correggete tutto ciò?
Risposte
"FraV":
Avrei dei dubbi riguardo all'utilizzo delle poche ma fondamentali formule dei problemi sui fluidi:
1- Bernoulli: va usato in situazione di liquido ideale che [url]si muove[/url], ma il condotto come deve essere? A quanto ho capito può essere applicato anche con un condotto con direzione e sezione variabili;
Nulla a che fare con il condotto, non ci sono restrizioni
"FraV":
2- Poiseuille: liquido reale con attrito. Può essere applicato su un liquido in quiete? Il condotto se non sbaglio non può avere direzione variabile, deve essere un tubo orizzontale (o verticale).
Non si applica a un liquido in quiete: ti fornisce una valutazione delle perdita di carico in una condotta, che, se il liquido e' in quiete, sono nulla. Il liquido che si studia con Poise, e', per ipotesi in moto laminare, se non ricordo male.
"FraV":
3- Stevino: liquido in quiete (o anche con velocità costante? L'ho utilizzato in questa situazione ed era giusto). Il condotto come deve essere?
E' una legge di idro STATICA. valida solo se il liquido e' fermo, quindi non si applica in genere in condotti. Se il recipiente si muove con accelerazione nulla, non ci sono variazioni, e' come se fosse fermo. Se si muove sotto accelerazione, allora le alle forze di volume a cui e' sottoposta ogni massa elementare di liquido nel sistema inerziale, vanno aggiunte quelle di inerzia, definendo pertanto superfici equipotenziali diverse da quella "solita", ortogonale all'asse verticale, che si individua in caso di presenza di sola gravita (carrello contenente acqua che si muove di moto rettilineo uniformemente accelerato, per esempio, dove la superficie del pelo libero (equipotenziale) e inclinata rispetto all'orizzontale
"FraV":
4- Potenza di una pompa e potenza dissipata dal condotto:
La formula è $P= \Delta_P \times Q$, ma nella pompa il gradiente di pressione corrisponde a P in entrata - P in uscita della pompa, mentre nel caso della p. dissipata si considerano due pressioni in due punti del condotto: es $P_B - P_A$ .
Non capisco che intendi. Riponi la domanda (chiama la potenza $W$, cosi siamo sicuri di non confonderci con la P della pressione.
Mi confermate o correggete tutto ciò?[/quote]
Ti ringrazio!
Allora per la potenza il discorso è questo: la potenza dissipata in un condotto, mettiamo tra due punti A e B è pari a $W= (P_B- P_A ) \times Q$, mentre la potenza sviluppata da una pompa idraulica ha la stessa formula ma la pressione si misura tra due punti, uno in entrata e uno in uscita della pompa: mettiamo in entrata $P_(atm)$ e in uscita $P_A$, la differenza di pressione si fa (a quanto ho scoperto da un errore in un compito) tra questi due punti, e non tra i punti del condotto tipo sopra.
Allora per la potenza il discorso è questo: la potenza dissipata in un condotto, mettiamo tra due punti A e B è pari a $W= (P_B- P_A ) \times Q$, mentre la potenza sviluppata da una pompa idraulica ha la stessa formula ma la pressione si misura tra due punti, uno in entrata e uno in uscita della pompa: mettiamo in entrata $P_(atm)$ e in uscita $P_A$, la differenza di pressione si fa (a quanto ho scoperto da un errore in un compito) tra questi due punti, e non tra i punti del condotto tipo sopra.
Non capisco cosa intendi.
Quindi la potenza che deve fornire la pompa deve essere pari alla potenza "dissipata" nel condotto.
Per calcolare la potenza necessaria che la pompa deve fornire, devi prendere il condotto e calcolare tra i due punti Ae B
(1) la variazione di pressione
(2) la variazione di energia cinetica del fluido
(3) la variazione di quota.
(4) Eventuali perdite di carico, se non trascurabili.
La somma di questi 4 termini, ti da la prevalenza della pompa (energia per unita di massa) che la pompa deve sviluppare tra flangia di aspirazione e flangia di mandata.
Moltiplicando per la portata ottieni la potenza.
Quindi la potenza che deve fornire la pompa deve essere pari alla potenza "dissipata" nel condotto.
Per calcolare la potenza necessaria che la pompa deve fornire, devi prendere il condotto e calcolare tra i due punti Ae B
(1) la variazione di pressione
(2) la variazione di energia cinetica del fluido
(3) la variazione di quota.
(4) Eventuali perdite di carico, se non trascurabili.
La somma di questi 4 termini, ti da la prevalenza della pompa (energia per unita di massa) che la pompa deve sviluppare tra flangia di aspirazione e flangia di mandata.
Moltiplicando per la portata ottieni la potenza.