Cinematica - Scontro tra due corpi

Angel-MK03
Buonasera, mi sono bloccato in un problema di cinematica, potreste aiutarmi a proseguire?

Testo
Un ascensore sale a velocità costante di 10 [m/s]. Un ragazzo spara verticalmente in alto da un'altezza di 2,0 [m] sopra il pavimento della cabina scoperta, quando questo si trova a 28 [m] dal suolo. Il proiettile ha velocità iniziale rispetto alla cabina di 20 [m/s]. Che altezza massima dal suolo raggiunge? Quanto tempo impiega a ricadere sul pavimento della cabina?

I dati forniti sono relativi alla cabina, quindi posso dire che il ragazzo di trova a 30 [m] di altezza e che il proiettile ha una velocità iniziale di 30 [m/s]. Applicando la legge oraria del moto uniformemente accelerato, risulta:

$h = h_{pr} + h_{cab} = - \frac{v^2 - v_0^2}{2g} + h_{cab} = \frac{v_0^2}{2g} + h_{cab} \approx 46 [m] + 30 [m] = 76 [m]$ (altezza massima del proiettile)

Adesso, però, mi ritrovo ad affrontare uno dei paradossi di Zenone. Da un lato ho la cabina che continua a salire di moto uniforme, dall'altra ho il proiettile che ricade di moto uniformemente accelerato. Devo trovare l'istante in cui cabina e il proiettile si scontrano. Prima di tutto, ho calcolato il tempo che il proiettile impiega per raggiungere l'altezza massima, in modo da considerare lo spostamento compiuto della cabina:

$t = \frac{v_0^2}{g} \approx 3,1 \rightarrow h_{cab} = vt + 28 [m] = 59 [m]$ (altezza raggiunta dalla cabina)

La differenza tra le altezze mi indica la distanza tra il proiettile e la cabina: $76 [m] - 59 [m] = 17[m]$ (distanza)

Come metto a sistema le equazioni per capire quando si sconteranno?

Risposte
step982
Potresti considerare l'ascensore fermo e il proiettile come un corpo in caduta libera con velocità iniziale di 10 m/s

axpgn
Mi sembra la parte meno difficile ...
La distanza percorsa dal proiettile in caduta libera sarà $h_1=(g*t^2)/2$ mentre quella percorsa dalla cabina sarà $h_2=v_(cab)*t$; ma $h_1+h_2=15$ e quindi ...

Angel-MK03
Avete ragione, al momento non ci pensavo. :-D Grazie mille! Da quando ho affrontato un problema sullo scontro tra treni e un gabbiano, mi si è impigrita la mente. Col seguente problema come fareste?

Ci sono due treni sullo stesso binario rettilineo, diretti l'uno contro l'altro alla velocità di 30 [km/h]. Quando i due treni distano fra loro 60 [km], un gabbiano di stacca da una locomotiva, volando alla velocità di 60 [km/h], dirigendosi verso l'altro treno. Appena lo ha raggiunto, inverte la rotta, e così via... Qual è la distanza percorsa dal gabbiano?

Anche qui posso considerare un treno fermo e l'altro a velocità doppia?

axpgn
Beh, $60 km$ ... i treni si incontrano dopo un'ora, lui vola per un'ora a $60 (km)/h$, quindi dopo un'ora avrà percorso $60 km$. O no? :-)
Cordialmente, Alex

Angel-MK03
"axpgn":
Beh, $60 km$ ...
Cordialmente, Alex


Mi sono scervellato 2 ore su quell'esercizio e... e... in meno di cinque secondi mi si dà la risposta corretta. Mi sto demoralizzando. :oops:

Ma se si volesse dare una risposta con la legge oraria del moto uniforme (due equazioni messe a sistema?), ad esempio con una velocità del gabbiano di 42,3 [km/h], come dovrei scrivere?

axpgn
Qual è la distanza percorsa dal gabbiano? Moto a velocità uniforme: $d=v_g*t_v$ dove $d$ è la distanza percorsa dal gabbiano, $v_g$ è la velocità del gabbiano e $t_v$ il tempo in volo del gabbiano. La velocità la sappiamo, il tempo quant'è? E' il tempo che ci mettono i treni a incontrarsi. Anche loro stesso tipo di moto, puoi ipotizzare uno fermo e l'altro al doppio oppure, dato che vanno alla stessa velocità, che si incontrino a metà: è lo stesso; allora sarà $t_v=(d_t/2)/v_t$, dove $d_t$ è la distanza tra treni e $v_t$ è la velocità del treno.
Comunque non l'ho risolto così, ma come ti ho detto prima ... e che il post l'ho riscritto tre volte perché continuavo a scrivere il tempo che ci metteva e non la distanza ... :roll:
Cordialmente, Alex

Angel-MK03
Grazie, sei stato gentilissimo :)

continuavo a scrivere il tempo che ci metteva e non la distanza ...

Sì, proprio il mio errore. Non ci sarei arrivato, mi ero ostinato nel ritenere il problema più difficile di quanto realmente fosse.

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