Accelerazione centripeta e centrifuga

FreshBuddy
ho un problema che mi da il seguente sistema:
un piano liscio orizzontale con un foro;nel foro passa un filo con attaccate alle estremita' due masse diverse:una di esse , cioè quella rivolta in basso è soggetta alla forza peso e l'altra,posata sul piano,è in rotazione sul piano stesso.chiede la velocita' angolare per cui la massa in basso è in equilibrio.
il problema non è la risoluzione del quesito , ma vorrei avere delle delucidazioni sulle forze centripeta e centrifuga...in questo caso è quella centrifuga a mantenere il sistema in equilibrio no?ma quella centripeta dove va a finire allora?

Risposte
Tony125
In questo caso devi prendere in considerazione la forza centrifuga che si calcola come $F_c=mv^2/r=momega^2r$ mentre la forza centripeta agisce sulla tensione del filo, che quindi in questo caso non ti interessa

Trave1
Non c'è l'attrito?

Valerio_D
Ragazzi! Fate attenzione!

Non è che la forza centrifuga o centripeta la prendo in considerazione in base al caso!!! (cioè la casualità pura)
E' una questione di sistemi di riferimento!

L'osservatore inerziale "vede" la forza centripeta (ricordatevi che una formulazione più da Meccanica Razionale del primo principio della dinamica è: "...esiste almeno un riferimento fisso nel quale un corpo può muoversi con accelerazione nulla) mentre l'osservazione non inerziale "vede" la forza centrifuga che è una forza fittizia insieme alla forza associata all'eventuale accelerazione dell'origine del sistema di riferiemto, alla forza associata ad un eventuale accelerazione angolare del sistema di rif. ed, infine, alla forza di Coriolis.

Il discorso in definitiva è: si considera la forza centripeta piuttosto che la centrifuga in funzione del tipo di sistema di riferimento adottato.

Siccome immagino che abbiate l'Halliday, sul quale è proposto questo problema, sono perfettamente consapevole che questo aspetto non è per niente trattato da qui il dubbio.


(L'attrito è trascurabile perchè mettendolo diventa un problema molto molto complesso dove vanno messi in conto i contributi di cui dicevo prima tanto che la soluzione di un problema del genere è stata oggetto di una pubblicazion del prof. De Luca dell'Università di Salerno sulla rivista di Didattica della Fisica (Fisica e Scuola ?) della Società Italiana di Fisica tipo 4/5 anni fa)

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