Sulla radice quadrata (complessa)
Qui leggo:
Il sottolineato è mio ed è il punto oscuro della dimostrazione, il resto è chiaro come il giorno.
Nel corso di Analisi complessa che ho seguito io abbiamo dimostrato che la radice quadrata (definita sul complementare del semiasse negativo delle ascisse) è olomorfa.
Non capisco come l'autore usi l'implicit function theorem: suggerimenti?
Grazie.
[...]
Suppose $(f(z))^2=z$ for some continuous $f$.
By the implicit function theorem, $f(z)$ is complex differentiable (=holomorphic) for all $z\ne 0$ in $\mathbb C$.
However since $f$ is continuous at $0$, it is also differentiable there thanks to Riemann's extension theorem.
Differentiating $z=f(z)^2$ at $z=0$ leads to $1=2f(0)f'(0)=2\cdot0\cdot f'(0)=0 \;$. Contradiction.
Il sottolineato è mio ed è il punto oscuro della dimostrazione, il resto è chiaro come il giorno.
Nel corso di Analisi complessa che ho seguito io abbiamo dimostrato che la radice quadrata (definita sul complementare del semiasse negativo delle ascisse) è olomorfa.
Non capisco come l'autore usi l'implicit function theorem: suggerimenti?
Grazie.
Risposte
C'è una versione olomorfa del teorema della versione inversa e del teorema della funzione implicita... i dettagli non me li ricordo purtroppo, ma ricordo che sul libro di Lang sottolineava che si può dimostrare in vari modi, uno dei quali è sicuramente il teorema di Rouché (un altro è la manipolazione algebrica delle serie di potenze e forse si può anche estendere il teorema reale mediante le equazioni di Cauchy-Riemann). In questo caso la funzione definita implicitamente da \(w^2=z\) è olomorfa a patto che \(z\ne 0\) , perché in quel caso la derivata del membro sinistro si annulla.
Insomma, la mia spiegazione è un po' scarsa, ma prova a dare un occhio al libro di Lang che ti dovresti chiarire ogni dubbio.
Insomma, la mia spiegazione è un po' scarsa, ma prova a dare un occhio al libro di Lang che ti dovresti chiarire ogni dubbio.
A me sembra ovvio che l'inversa locale sia olomorfa. Considerata $f$ come applicazione $RR^2->RR^2$, si ha $d(f^(-1))=(df)^(-1)$ e siccome $df$ è $CC$-lineare lo è anche $d(f^(-1))$. Sbaglio?
@ dissonance: grazie per il riferimento a Lang, tuttavia non mi sono chiarito molto le idee. Più che altro è che sul Lang non parla della funzione implicita, ma solo della funzione inversa. Ho guardato anche queste note, entrambi i teoremi sono enunciati e discussi per bene, ma non capisco quale teorema io debba usare.
@ yellow: appunto, l'inversa locale di una funzione olomorfa sarà olomorfa, questo sembra ovvio anche a me.
Però il problema, ciò che più mi disturba, è che $f$ è solo continua per ipotesi (assurda). Qualunque teorema stile funzione implicita/inversa comincia dicendo: "Sia $f$ una funzione olomorfa su un aperto...".
E dove sta la mia $f$ olomorfa?
Il ragionamento del'autore di quel post mi pare qualcosa del tipo: $f^2$ è l'identità, che è olomorfa, quindi per ... anche $f$.
Ma come completo i puntini?
@ yellow: appunto, l'inversa locale di una funzione olomorfa sarà olomorfa, questo sembra ovvio anche a me.
Però il problema, ciò che più mi disturba, è che $f$ è solo continua per ipotesi (assurda). Qualunque teorema stile funzione implicita/inversa comincia dicendo: "Sia $f$ una funzione olomorfa su un aperto...".
E dove sta la mia $f$ olomorfa?

Il ragionamento del'autore di quel post mi pare qualcosa del tipo: $f^2$ è l'identità, che è olomorfa, quindi per ... anche $f$.
Ma come completo i puntini?

$f$ è l'inversa di $z^2$, che è olomorfa! Secondo me quello che si intende è: $z^2$ è invertibile localmente e olomorficamente per ogni $z!=0$. Se esiste un'inversa globale continua, arriviamo a un assurdo.
yellow, non potevi essere più chiaro di così.
Grazie mille, ora tutto torna.
Grazie mille, ora tutto torna.

Giusto giusto, bravo yellow! Scusa Paolo, ti ho dato un suggerimento fuorviante, in realtà non è affatto questione di implicit function theorem ma molto più semplicemente del "teorema di derivabilità della funzione inversa", che poi è essenzialmente quello di Analisi 1 direi. Meno male che yellow se ne è accorto e ha salvato la situazione.
Penso sia sottointeso un: se $w!=0$, allora anche $f(w)!=0$ e vicino a $w$ possiamo prendere prendiamo l'inversa olomorfa $g$ di $z^2$ tale che $g(w)=f(w)$. Allora dalla relazione $f(z)^2=z$ abbiamo $f=g$ in tutto un intorno di $w$ e in particolare $f$ è localmente olomorfa (cavoli ci ho messo un'ora a capirlo decentemente a livello algebrico!).
E poi sì è fuorviante il richiamo al teorema delle funzioni implicite, che io considero figlio e non padre di quello dell'applicazione inversa.
E poi sì è fuorviante il richiamo al teorema delle funzioni implicite, che io considero figlio e non padre di quello dell'applicazione inversa.