Significato differenzaibilità

bomhamsik
salve 8-) c'è qualcuno che mi spieghi ben benino il concetto di differenziabilità per una funzione di due variabili in un punto a livello grafico? magari con qualche bel grafico :wink: così per vedere se ho capito bene il concetto :wink:

Risposte
Mathcrazy
quando dici che una funzione di due varibili è differenziabile in un punto, sostanzialmente, dici tre cose:

1) La funzione ammette derivate direzionali (lungo ogni direzione),in quel punto.
2) La funzione è continua nel punto.
3) La funzione ammette il piano tangente nel punto.

Ricorda che derivabilità [tex]\not=[/tex] differenziabilità.
Ricorda anche che derivabilità in un punto [tex]\not\Rightarrow[/tex] continuità nel punto (per dire questo ci vuole, appunto, differenziabilità nel punto)

cosa ti crea dubbi?
Se ti interessa, posso aiutarti a dimostrare tutto ciò.

bomhamsik
volevo delle conferme a ciò che avevo capito mmm io avevo capito che,detta in maniera semplice,una funzione di due variabili si dice differenziabile in un punto $ P0(x0,y0) $ se ammette un piano tangente al grafico nel dato punto e $ lim_((x,y) -> x0,y0) (f(x,y)-(f(x0,y0)+a(x-x0)+b(y-y0) ))/(sqrt((x-x0)^(2)+(y-y0)^(2)))=0 $ cioè il piano tangente approssima al meglio il grafico nell'intorno del punto :roll: questo dovrebbe essere dimostrato dal fatto che dato il risultato dell'operazione di limite la distanza del piano dal grafico valutato nel punto sia uno $ 0 $ più grande della distanza del punto dall'origine :roll:
dico bene?? quello che mi confonde è il perchè io debba confrontare la distanza del piano dal grafico con la distanza euclidea del punto dalle origini :shock:

PS. spero si sia capito qualcosa eheh

Mathcrazy
attento quelle che hai (in parte) detto sono condizioni sufficienti che ti permettono di concludere sulla differenziabilità nel punto.
Cioè esse sono:

1) la funzione è derivabile nel punto
2) Esiste ed è uguale a zero quel limite che hai scritto (suppongo che con [tex]$a$[/tex] e [tex]$b$[/tex], vuoi indicare le derivate parziali rispetto a [tex]$x$[/tex] e [tex]$y$[/tex].)

Il fatto che il piano tangente approssimi al meglio il grafico necessita di un paio di considerazioni:

Partiamo dall'ipotesi che la funzione sia differenziabile nel punto, quindi, necessariamente deve accadere che:

[tex]$lim_{(x,y) -> x_0,y_0} \frac{f(x,y)- f(x0,y0) - f_x(x_0,y_0) \cdot (x-x0)-f_y(x_0,y_0) \cdot(y-y0) }{\sqrt{(x-x0)^2+(y-y0)^2}} =0$[/tex]

Poichè si tratta del rapporto di due infinitesimi, che va a [tex]$0$[/tex], significa che il numeratore è un infinitesimo di ordine maggiore rispetto al denominatore, cioè:

[tex]$f(x,y)- f(x0,y0) - f_x(x_0,y_0) \cdot (x-x0)-f_y(x_0,y_0) \cdot(y-y0) = o(\sqrt{(x-x0)^2+(y-y0)^2})$[/tex]

ora,lascio solo il primo termine al primo membro, tutto il resto lo porto al secondo:

[tex]$f(x,y) = f(x0,y0) + f_x(x_0,y_0) \cdot (x-x0) + f_y(x_0,y_0) \cdot(y-y0) + o(\sqrt{(x-x0)^2+(y-y0)^2})$[/tex]

Cioè [tex]f(x,y)[/tex] può essere così approssimato:

[tex]$f(x,y) \sim \ f(x0,y0) + f_x(x_0,y_0) \cdot (x-x0) + f_y(x_0,y_0) \cdot(y-y0) $[/tex]

Quella che sta al secondo membro, se ci fai caso, è proprio l'equazione del piano tangente nel punto di coordinate [tex]$(x_0,y_0)$[/tex].

Camillo
Se la funzione è differenziabile in $(x_0,y_0) $ vuol dire che l'incremento della funzione $f(x,y ) $ è uguale all'incremento calcolato lungo il piano tangente più un infinitesimo di ordine superiore rispetto alla lunghezza dell'incremento delle variabili indipendenti.
*L'incremento totale della funzione è $ f(x,y)-f(x_0,y_0) $ che sono i primi due addendi della formula che hai scritto.
*L'incremento della funzione lungo il piano tangente è dato dal terzo e quarto addendo che tu hai scritto come $a(x-x_0)+b(y-y_0) $ , anzi più precisamente valgono $ f_x(x-x_0) +f_y(y-y_0) $ .
* quindi quello che resta nel tuo numeratore è l'errore che si commette valutando l'incremento di $ f $ come incremento lungo il piano tangente.
Perchè la funzione sia differenziabile bisogna che questo " errore " sia un infinitesimo di ordine superiore rispetto alla lunghezza dell'incremento, lunghezza che vale $ sqrt((x-x_0)^2 +(y-y_0)^2) $ .
Ecco perchè si impone che $lim_(x,y rarr x_0,y_0 ) "errore" /sqrt((x-x_0)^2 +(y-y_0)^2)=0$ che vuol proprio dire che l'errore deve esere un infinitesimo di ordine superiore rispetto alla lunghezza dell'incremento.
OK ?

bomhamsik
mmm grazie per la risposta :roll: comunque sono un'pò confuso perchè il libro dal quale stò studiando mi aveva fatto capire dell'altro :shock: vedrò un'pò di rivedere il tutto :shock: :cry: avevo capito che al numeratore avevo la differenza tra la funzione valutata nel punto e l'equazione del piano tangente nel punto :shock: forse un'pò per la mia ignoranza un'pò per la superficialità del libro mi son confuso e fuso :shock:

Camillo
Propongo un esercizio svolto che dovrebbe aiutare nella comprensione del concetto di differenziabilità di una funzione in un punto.

Si considerano due modi differenti ( operativamente validi ) per verificare la differenziabilità :

a) Secondo la definizione per cui deve risultare
$lim_(x,y rarr x_0,y_0) [f(x,y)-f(x_0,y_0)-f_x(x_0,y_0)(x-x_0)-f_y(x_0,y_0)(y-y_0)]/sqrt((x-x_0)^2+(y-y_0)^2) =0 $ .

b) tramite la condizione sufficiente di differenziabilità per la quale se le derivate parziali di $ f $ esistono in un intorno di $(x_0,y_0) $ e sono continue in $ (x_0,y_0)$ allora $f $ è differenziabile in $(x_0,y_0)$.
La funzione di cui verificare la differenziabilità nell’origine con i due metodi è così definita :

$f(x.,y)= (xy^3)/(x^2+y^2) $ per $(x,y) ne (0,0)$
$f(x,y)=0 $ per $ (x,y)=(0,0) $.

a)Soluzione ; è $ f(0,0)=0 $
$f_x,f_y $ nell’origine vanno calcolate con la definizione di derivata parziale , come limite del rapporto incrementale, ad evitare forme indeterminate .
Si ha quindi :

$f_x(0,0)= lim_(x rarr 0) [f(x,0)-f(0,0)]/x = lim_(x rarr 0) [0-0]/x =0 $
$f_y(0,0)=lim_(y rarr 0) [f(0,y)-f(0,0)]/y = 0$.

Calcoliamo ora finalmente
$lim_(x,y rarr 0,0) [f(x,y)-0-0-0]/sqrt(x^2+y^2) =lim_(x,y rarr 0,0) (xy^3)/(x^2+y^2)^(3/2) $.

Per calcolare il limite passo a coordinate polari $(x= rho cos theta, y= rho sen theta)$

$ (xy^3)/(x^2+y^2)^(3/2)= [rho^4 cos theta*sin ^3 theta]/rho^3 = rho cos theta sin ^3 theta $.
Maggioro così :
$|(xy^3)/(x^2+y^2)^(3/2)| = rho|cos theta sin^3 theta| <= rho $, essendo $|cos theta sin^3 theta|<=1 $.
La funzione $ (xy^3)/(x^2+y^2)^(3/2)$ è quindi compresa tra $0 $ e $ rho $ , ma $rho rarr 0 $ e quindi anche la funzione $ rarr 0 $ ; il limite vale quindi $0 $ e la funzione $f(x,y ) $ è differenziabile nell’origine ed è quindi dotata di piano tangente nell’origine.

b) Soluzione – Calcolo $f_x =[y^5-x^2y^3]/(x^2+y^2)^2 $ .
Va ora verificato se $f_x, f_y $ sono continue nell’origine per poter applicare la condizione sufficiente.
Dal punto a ) si sa che $f_x(0,0)=f_y(0,0)= 0 $ .
Calcolo allora $lim_(x,y rarr 0,0) [y^5-x^2y^3]/(x^2+y^2)^2 $ e verifico se vale $0 $.
Passo a coordinate polari e ottengo $[rho^5sin^5 theta-rho^5cos^2theta*sin^3theta]/rho^4 =rho[-sin^3theta(cos^2theta-sin^2 theta)]= rho[-sin^3theta* cos (2 theta)]$.

Maggioro così : $|[y^5-x^2y^3]/(x^2+y^2)^2|= rho|[-sin^3theta cos (2 theta)]|<= rho $.; quindi con considerazioni analoghe a quelle del punto precedente si ha che il limite cercato è $0 $; di conseguenza $f_x $ è continua nell’origine.
Analoghi calcoli portano a confermare che anche $f_y $ è continua nell’origine.

La condizione sufficiente di differenziabilità ( derivate parziali continue nell’origine ) ci porta a concludere che la funzione è differenziabile nell’origine.

Rispondi
Per rispondere a questa discussione devi prima effettuare il login.