Proprietà dei limiti
Ciao
, c'è una proprietà dei limiti che vorrei capire se esista o meno. Ma non capisco come fare a capire...
mettiamo di avere
$lim x->x_0 f(x)=lim x->x_0 g(x)$
esiste qualcosa che mi possa far moltiplicare per x membro a membro
$x*lim x->x_0 f(x)=x*lim x->x_0 g(x)$
fin qual dovrebbe esser giusto (?)
e ancora varrebbe?
$lim x->x_0 [f(x)*x]=lim x->x_0 [g(x)*x]$
So che per una costante c varrebbe, maper una variabile?
Spero possiate confermare se giusto il primo passaggio e se invece l'ultimo sia in generale possibile.
Ringrazio per la vostra mano.

mettiamo di avere
$lim x->x_0 f(x)=lim x->x_0 g(x)$
esiste qualcosa che mi possa far moltiplicare per x membro a membro
$x*lim x->x_0 f(x)=x*lim x->x_0 g(x)$
fin qual dovrebbe esser giusto (?)
e ancora varrebbe?
$lim x->x_0 [f(x)*x]=lim x->x_0 [g(x)*x]$
So che per una costante c varrebbe, maper una variabile?
Spero possiate confermare se giusto il primo passaggio e se invece l'ultimo sia in generale possibile.
Ringrazio per la vostra mano.
Risposte
"granpao":
esiste qualcosa che mi possa far moltiplicare per x membro a membro
$x*lim x->x_0 f(x)=x*lim x->x_0 g(x)$
fin qual dovrebbe esser giusto (?)
Questo _tecnicamente_ non è sbagliato, ma la \(x\) fuori dal limite non è la stessa \(x\) dentro al limite, quindi probabilmente quello che hai in mente scrivendo questa cosa è sbagliato.
"granpao":
e ancora varrebbe?
$lim x->x_0 [f(x)*x]=lim x->x_0 [g(x)*x]$
So che per una costante c varrebbe, maper una variabile?
Questo in generale è falso, un controesempio è dato da \(f(x) = \frac 1 x\) e \(g(x) = \frac 1 {x^2}\) e \(x_0 = 0\).
È vero in casi particolari sul valore del limite di \(f\) (o di \(g\)). Riesci a intuire quale condizione manca?
"Raptorista":
Questo _tecnicamente_ non è sbagliato, ma la \(x\) fuori dal limite non è la stessa \(x\) dentro al limite, quindi probabilmente quello che hai in mente scrivendo questa cosa è sbagliato.
esatto volevo poi andare a finire qui:
$lim_(x->x_0) f(x)=lim_(x->x_0) g(x)$
se si poteva riscrivere come:
$lim_(x->x_0) (f(x)*x)=lim_(x->x_0) (g(x)*x)$
mami pare proprio di aver capito non si possa, peccato.


Mi spiace, non si può, ed il controesempio che ho scritto sopra te lo dimostra. Tuttavia, come dicevo, c'è un insieme di casi in cui quello che dici funziona; in effetti il mio controesempio sfrutta il fatto che entrambi i limiti sono infinito, senza distinguere ulteriormente. Evitando casi patologici però la proprietà che dici tu funziona.
Grazie ancora,ma c'è un vademecum da seguire per capire a priori quando funzioni e quando no?
Mi par di capire che dipenda dal caso di infiniti dicevi?
Mille grazie raptorista, sei gentilissimo e chiarificatore:)
Mi par di capire che dipenda dal caso di infiniti dicevi?
Mille grazie raptorista, sei gentilissimo e chiarificatore:)
È quello che sto cercando di farti capire, ma sei un po' restio 
Se sfogli il tuo libro troverai sicuramente un teorema che ti dice quando il limite del prodotto è uguale al prodotto dei limiti.

Se sfogli il tuo libro troverai sicuramente un teorema che ti dice quando il limite del prodotto è uguale al prodotto dei limiti.
Forse ho capito:
Devono essere continue in $x_0$, cioè devono avere limite dx e sx finito ed avere lo stesso valore (che è la parte che mi importa nel mio caso della continuità).
Solo in tal caso se $x_0$ appartiene al dominio di entrambe possiamo scrivere la proprietà
$(lim_(x->x_0) f(x))*(lim_(x->x_0) g(x))=lim_(x->x_0) (f(x)*g(x))$ (1)
Nel caso del controesempio da te riportato sono infiniti i limiti e non si può fare
Il punto è che non mi ero accorto che scrivere
$lim_(x->x_0) (f(x)*x)=lim_(x->x_0) (g(x)*x)$ (2)
cioè moltiplicare l'interno per x, sarebbe come scrivere formalmente prima
$(lim_(x->x_0) f(x))*(lim_(x->x_0) (x))=(lim_(x->x_0) g(x))*(lim_(x->x_0) (x))$
per garantire il secondo principio di equivalenza delle equazioni
e poi sfruttare la (1) per giungere alla (2)
Sono un po' ottuso
Devono essere continue in $x_0$, cioè devono avere limite dx e sx finito ed avere lo stesso valore (che è la parte che mi importa nel mio caso della continuità).
Solo in tal caso se $x_0$ appartiene al dominio di entrambe possiamo scrivere la proprietà
$(lim_(x->x_0) f(x))*(lim_(x->x_0) g(x))=lim_(x->x_0) (f(x)*g(x))$ (1)
Nel caso del controesempio da te riportato sono infiniti i limiti e non si può fare
Il punto è che non mi ero accorto che scrivere
$lim_(x->x_0) (f(x)*x)=lim_(x->x_0) (g(x)*x)$ (2)
cioè moltiplicare l'interno per x, sarebbe come scrivere formalmente prima
$(lim_(x->x_0) f(x))*(lim_(x->x_0) (x))=(lim_(x->x_0) g(x))*(lim_(x->x_0) (x))$
per garantire il secondo principio di equivalenza delle equazioni
e poi sfruttare la (1) per giungere alla (2)
Sono un po' ottuso

Molto bene!
Anche il caso in cui il limite comune sia zero può essere problematico, se anziché moltiplicare per \(x\) moltiplichi per qualcosa di più complesso.
Anche il caso in cui il limite comune sia zero può essere problematico, se anziché moltiplicare per \(x\) moltiplichi per qualcosa di più complesso.