Poli: Singolarità
Salve a tutti
Volevo sapere (perchè mi sono accorto di questa cosa) se per trovari i poli basta andare a guardare dove si azzera il denominatore di una funzione...
E l'ordine è dato dalla molteplicità...tipo:
f(z) = 1/z^2
z0 = 0
ordine polo = 2
Oppure è neccessario fare ogni volta la serie di Laurent?
Se non so il punto in cui va fatta la serie di Laurent come faccio a trovare il polo?
Volevo sapere (perchè mi sono accorto di questa cosa) se per trovari i poli basta andare a guardare dove si azzera il denominatore di una funzione...
E l'ordine è dato dalla molteplicità...tipo:
f(z) = 1/z^2
z0 = 0
ordine polo = 2
Oppure è neccessario fare ogni volta la serie di Laurent?
Se non so il punto in cui va fatta la serie di Laurent come faccio a trovare il polo?
Risposte
"Zeus87":
Salve a tutti
Volevo sapere (perchè mi sono accorto di questa cosa) se per trovari i poli basta andare a guardare dove si azzera il denominatore di una funzione...
E l'ordine è dato dalla molteplicità...tipo:
f(z) = 1/z^2
z0 = 0
ordine polo = 2
Oppure è neccessario fare ogni volta la serie di Laurent?
Se non so il punto in cui va fatta la serie di Laurent come faccio a trovare il polo?
Una singolarità (cioè un punto di non derivabilità) isolata di una funzione di variabile complessa può essere di tre tipi:
1. Singolarità eliminabile;
2. Polo di ordine n;
3. Singolarità essenziale.
Nel primo caso, la parte singolare dello sviluppo in serie di Laurent non ha alcun termine. Nel secondo, la parte singolare è costituita da un numero positivo e finito di termini; nel terzo, da un numero infinito di termini.
Esempi, sono, rispettivamente, $\frac{\sin z}{z}$, $\frac{1}{z}$, $\exp{\frac{1}{z}}$.
Quando hai una funzione, per prima cosa determina i punti in cui questa non è olomorfa. Per capire se una singolarità isolata $a$ è un polo di ordine $n$, basta fare il reciproco della funzione e stabilire se $a$ è uno zero di ordine $n$ della funzione.
Ciao,
L.
k forse credo di aver capito...
Per esempio:
f(z) = (z - sin z)/z^5
Quindi il denominatore si annulla per z0 = 0
ora sostituisco al numeratore:
0 - sin (0) = 0 che è nullo
Si annulla, faccio la deriva prima:
1 - cos z
Sostituisco:
1 - cos(1) = 0 Ancora nullo
Faccio la derivata seconda:
sin z
Sostituisco:
sin(0) = 0...Ancora nullo
Derivata terza:
cos(z)
Sostituisco: cos(1) che è diverso da zero
Essendo al denominatore di grado 5
faccio 5 - numero della derivata = 5 - 3 = 2
Quindi z0 = 0 è un polo di secondo ordine
Giusto?
Per esempio:
f(z) = (z - sin z)/z^5
Quindi il denominatore si annulla per z0 = 0
ora sostituisco al numeratore:
0 - sin (0) = 0 che è nullo
Si annulla, faccio la deriva prima:
1 - cos z
Sostituisco:
1 - cos(1) = 0 Ancora nullo
Faccio la derivata seconda:
sin z
Sostituisco:
sin(0) = 0...Ancora nullo
Derivata terza:
cos(z)
Sostituisco: cos(1) che è diverso da zero
Essendo al denominatore di grado 5
faccio 5 - numero della derivata = 5 - 3 = 2
Quindi z0 = 0 è un polo di secondo ordine
Giusto?
Perchè se faccio come dici tu sarebbe:
f(z) = (z - sin z)/z^5
faccio il reciproco:
f(z) = z^5/(z - sin z)
polo di ordine 5? -.-
AIUTTTTTTTTTTT
f(z) = (z - sin z)/z^5
faccio il reciproco:
f(z) = z^5/(z - sin z)
polo di ordine 5? -.-
AIUTTTTTTTTTTT
per definizione l'ordine del polo si determina calcolando il limite per z->a (che hai individuato come polo) di
(z-a)^n * f(z).
l'n per il quale il limite è diverso da 0, è il grado del polo. nel tuo caso lo 0 è un polo di ordine 2!!!
il limite infatti fa un 1/6.
(z-a)^n * f(z).
l'n per il quale il limite è diverso da 0, è il grado del polo. nel tuo caso lo 0 è un polo di ordine 2!!!
il limite infatti fa un 1/6.
Quindi da quanto ho capito esistono 3 modi:
Serie di laurent
Limite
E l'altro non l'ho ancora capito bene
Ho notato che con quel metodo delle derivate l'ordine del polo mi da sempre giusto...coincidenza? oppure è un metodo anche quello?
Serie di laurent
Limite
E l'altro non l'ho ancora capito bene
Ho notato che con quel metodo delle derivate l'ordine del polo mi da sempre giusto...coincidenza? oppure è un metodo anche quello?
"Zeus87":
Quindi da quanto ho capito esistono 3 modi:
Serie di laurent
Limite
E l'altro non l'ho ancora capito bene
Ho notato che con quel metodo delle derivate l'ordine del polo mi da sempre giusto...coincidenza? oppure è un metodo anche quello?
Ti ricordo che una funzione ha uno zero di ordine $n$ in $a$ se e solo se tutte le sue derivate, fino all'ordine $n-1$ si annullano in $a$, ma la derivata $n$-esima in $a$ è non nulla.
Quindi l'esercizio che ho fatto prima è corretto?
"Zeus87":
Quindi l'esercizio che ho fatto prima è corretto?
Direi di sì, anche se il tuo ragionamento mi pare un po' contorto. Che $z-\sin z$ abbia uno zero del terz'ordine nell'origine si vede (immediatamente) dal suo sviluppo di Taylor, senza bisogno di fare tutte le derivate.
so di essere troppo pignolo.. 
ma esiste un altro tipo di singolarità: quei dannatissimi punti di diramazione!!! (ovviamente mi riferisco al caso di funzioni polidrome)
ciao ciao
il vecchio

ma esiste un altro tipo di singolarità: quei dannatissimi punti di diramazione!!! (ovviamente mi riferisco al caso di funzioni polidrome)
ciao ciao
il vecchio
"vecchio":
so di essere troppo pignolo..
ma esiste un altro tipo di singolarità: quei dannatissimi punti di diramazione!!! (ovviamente mi riferisco al caso di funzioni polidrome)
Premesso che in matematica essere precisi è un must... la classificazione che ho riportato delle singolarità isolate (eliminabile, polo, essenziale) è corretta. Naturalmente un punto di diramazione è un caso particolare di singolarità essenziale (anche se esistono singolarità essenziali che non sono punti di diramazione, come l'origine per $e^{1/z}$).
Ciao,
L.
eh eh premesso che sono un FISICO... e per me essere precisi è un optional!!
:D
cmq...per me l'inghippo sta nel fatto che i punti di diramazione non sono singolarità isolate!!! Per cui la tua classificazione è giusta per singolarità isolate...ma non tiene conto di quelle NON isolate. Detto questo..non sono in grado si sostenere una discussione sulla definizione di singolarità isolata e non...però questo è tutto quanto ricordo...e mi pare un po' strano che una singolarità NON isolata, possa essere un caso particolare di una singolarità essenziale!! Ma magari sbaglio.
Ho cmq provato a cercare sul Rossetti..ma non dice nulla di illuminante in proposito...o almeno..non a quest'ora!!
ciao ciao
il vecchio

cmq...per me l'inghippo sta nel fatto che i punti di diramazione non sono singolarità isolate!!! Per cui la tua classificazione è giusta per singolarità isolate...ma non tiene conto di quelle NON isolate. Detto questo..non sono in grado si sostenere una discussione sulla definizione di singolarità isolata e non...però questo è tutto quanto ricordo...e mi pare un po' strano che una singolarità NON isolata, possa essere un caso particolare di una singolarità essenziale!! Ma magari sbaglio.
Ho cmq provato a cercare sul Rossetti..ma non dice nulla di illuminante in proposito...o almeno..non a quest'ora!!
ciao ciao
il vecchio
"vecchio":
cmq...per me l'inghippo sta nel fatto che i punti di diramazione non sono singolarità isolate!!! Per cui la tua classificazione è giusta per singolarità isolate...ma non tiene conto di quelle NON isolate.
La classificazione sulle singolarità isolate l'ho ripresa da Gilardi, Analisi 3, ed è corretta. Naturalmente, esistono anche i punti di diramazione e le singolarità non isolate!
Ciao,
L.
perfetto...abbiamo raggiunto il vero.. 
Spero di non aver creato invece solo confusione..
ciao ciao
il vecchio

Spero di non aver creato invece solo confusione..
ciao ciao
il vecchio