Palle convesse :-D
Dovevo dimostrare che per ogni spazio affine euclideo $(A,V)$ con metrica euclidea indotta dalla norma, le palle sono tutte convesse.
O comunque più in generale la seguente cosa:
Definisco $[y,z]$ come il sostegno della curva $phi(t)=y+tvec(z-y), t in[0,1]$
dati $x inA$ e $r>0$. Se dati $z,y inA$ si ha che $d(x,z)
Prendo la funzione $f(t)=||[y+tvec(z-y)]-x||^2$
Svolgendo: $f(t)=t^2||vec(z-y)||^2+2t(vec(z-y)*vec(y-x))+||vec(y-x)||^2$
Chiaramente tale funzione assume massimo assoluto in $t=1$ e minimo assoluto in $t=0$
Ovvero per $t=1$ si ha $f(1)=||z-x||^2
$max_(t in [0,1])sqrt(f(t))=sqrt(max_(t in[0,1])f(t))
Ma non c’è un modo più elegante?
Il problema nasce dal voler mostrare che questi insiemi sono connessi.
Ovvero supponendo per assurdo che sia sconnesso, $existsA_1,A_2inTsetminus{emptyset}:A_1capA_2=emptyset,A_1cupA_2=B(x,r)$ allora otteniamo che se $y inA_1$ e $z inA_2$ allora $[y,z]subseteqA_1cupA_2$ da questo dovrei finire per mostrare che almeno un punto appartiene ad entrambi
O comunque più in generale la seguente cosa:
Definisco $[y,z]$ come il sostegno della curva $phi(t)=y+tvec(z-y), t in[0,1]$
dati $x inA$ e $r>0$. Se dati $z,y inA$ si ha che $d(x,z)
Prendo la funzione $f(t)=||[y+tvec(z-y)]-x||^2$
Svolgendo: $f(t)=t^2||vec(z-y)||^2+2t(vec(z-y)*vec(y-x))+||vec(y-x)||^2$
Chiaramente tale funzione assume massimo assoluto in $t=1$ e minimo assoluto in $t=0$
Ovvero per $t=1$ si ha $f(1)=||z-x||^2
$max_(t in [0,1])sqrt(f(t))=sqrt(max_(t in[0,1])f(t))
Ma non c’è un modo più elegante?
Il problema nasce dal voler mostrare che questi insiemi sono connessi.
Ovvero supponendo per assurdo che sia sconnesso, $existsA_1,A_2inTsetminus{emptyset}:A_1capA_2=emptyset,A_1cupA_2=B(x,r)$ allora otteniamo che se $y inA_1$ e $z inA_2$ allora $[y,z]subseteqA_1cupA_2$ da questo dovrei finire per mostrare che almeno un punto appartiene ad entrambi

Risposte
Se vuoi dimostrare la convessità delle palle ti basta scrivere la definizione di convessità (metrica, quella col segmento) e usare disuguaglianza triangolare e omogeneità della norma.
Quella che ho scritto è sbagliata?
Ci ho provato, ma viene
$||vec([y+tvec(z-y)]-x)||leq||vec(y-x)||+|t|||vec(z-y)||
Ci ho provato, ma viene
$||vec([y+tvec(z-y)]-x)||leq||vec(y-x)||+|t|||vec(z-y)||
Prendi $v,w$ interni alla palla $B_r(y)$
Poni $alpha=tv+(1-t)w$ con $t in [0,1]$.
Allora
$||alpha-y|| = ||tv+(1-t)w-ty-(1-t)y|| <= t||v-y|| + (1-t) ||w-y||
Che sarebbe la stessa cosa detta da Delirium.
Comunque penso si potesse dimostrare senza perdita di generalità per $B_1(0)$, anche se cambia poco.
Poni $alpha=tv+(1-t)w$ con $t in [0,1]$.
Allora
$||alpha-y|| = ||tv+(1-t)w-ty-(1-t)y|| <= t||v-y|| + (1-t) ||w-y||
Comunque penso si potesse dimostrare senza perdita di generalità per $B_1(0)$, anche se cambia poco.
"anto_zoolander":
Quella che ho scritto è sbagliata?
Ci ho provato, ma viene
$||vec([y+tvec(z-y)]-x)||leq||vec(y-x)||+|t|||vec(z-y)||
Anto, ogni volta che vedo 'sti vettoroni mi viene il cancro...
Comunque confermo quanto scritto da Ernesto (non che ce ne fosse bisogno).
Ma non lo faccio per sport... il problema è che per me $y,z$ sono punti, non vettori.
Per gli spazi normati è chiaro che uso quella da voi postata, ma quì ho in mezzo punti e la scrittura $tP+(1-t)Q$ la vedo come $Q+tQP$ che è una operazione ben definita in uno spazio affine.
Posso prendere un riferimento $R(O,B)$
prendendo il sottospazio affine
[size=130]$Q+ ={X inA:QX=tQP}={X inA:OX=OQ+tQP}$[/size]
In questo caso la scrittura $OX=tOP+(1-t)OQ$ per me ha senso.
Quindi se nello spazio euclideo considero il segmento e la palla
$[X,Y]={Z inA:OZ=tOY+(1-t)OX,t in[0,1]}$
$B(P,r)={R inA:||PR||
Allora presi $X,Y inB(P,r)$ possiamo mostrare quello che serve, in quel modo.
Poiché se $H in[X,Y]$ allora $OH=tOY+(1-t)OX$
[size=140]$||PH||=||tOY+(1-t)OX-tOP-(1-t)OP||=||tPY+(1-t)PX||leqt||PY||+(1-t)||PX||
Non voglio risultare pedante con i ‘formalismi’ ma mi chiedo sempre cosa possa fare e cosa no.
NB
Chiaramente il segmento $[X,Y]$ non dipende dal particolare punto fissato, ma solo dagli estremi.
Di fatto sia $O’ inA$ un altro punto, allora
$O’H=O’O+OH=tOY+(1-t)OX=O’O+tO’O-tO’O+tOY+(1-t)OX=tO’Y+(1-t)O’X$
Quindi $[X,Y]_O=[X,Y]_(O’)$
Per gli spazi normati è chiaro che uso quella da voi postata, ma quì ho in mezzo punti e la scrittura $tP+(1-t)Q$ la vedo come $Q+tQP$ che è una operazione ben definita in uno spazio affine.
Posso prendere un riferimento $R(O,B)$
prendendo il sottospazio affine
[size=130]$Q+
In questo caso la scrittura $OX=tOP+(1-t)OQ$ per me ha senso.
Quindi se nello spazio euclideo considero il segmento e la palla
$[X,Y]={Z inA:OZ=tOY+(1-t)OX,t in[0,1]}$
$B(P,r)={R inA:||PR||
Allora presi $X,Y inB(P,r)$ possiamo mostrare quello che serve, in quel modo.
Poiché se $H in[X,Y]$ allora $OH=tOY+(1-t)OX$
[size=140]$||PH||=||tOY+(1-t)OX-tOP-(1-t)OP||=||tPY+(1-t)PX||leqt||PY||+(1-t)||PX||
Non voglio risultare pedante con i ‘formalismi’ ma mi chiedo sempre cosa possa fare e cosa no.
NB
Chiaramente il segmento $[X,Y]$ non dipende dal particolare punto fissato, ma solo dagli estremi.
Di fatto sia $O’ inA$ un altro punto, allora
$O’H=O’O+OH=tOY+(1-t)OX=O’O+tO’O-tO’O+tOY+(1-t)OX=tO’Y+(1-t)O’X$
Quindi $[X,Y]_O=[X,Y]_(O’)$
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