Esistenza max o min assoluto?
Vorrei dimostrare la seguente proposizione:
Sia \(\displaystyle f:\mathbb{R}\rightarrow\mathbb{R} \) una funzione continua tale che \(\displaystyle lim_{x\rightarrow-\infty} f(x)=lim_{x\rightarrow+\infty} f(x)=l\in\mathbb{R}\). Allora la funzione ha massimo o minimo assoluto.
Ora, la prima considerazione che posso fare è che, presi \(\displaystyle a, b \in \mathbb{R} \) allora, essendo \(\displaystyle f \) continua, per il t. di Weierstrass, \(\displaystyle f \) ammette max e min locale nell'intervallo chiuso \(\displaystyle [a,b] \).
Se almeno uno tra il punto di massimo e il punto di minimo sta all'interno del detto intervallo, non c'è problema, ma se i punti di massimo e minimo sono agli estremi dell'intervallo non è detto che lo siano anche per tutta la funzione... e qui come proseguo?
Sia \(\displaystyle f:\mathbb{R}\rightarrow\mathbb{R} \) una funzione continua tale che \(\displaystyle lim_{x\rightarrow-\infty} f(x)=lim_{x\rightarrow+\infty} f(x)=l\in\mathbb{R}\). Allora la funzione ha massimo o minimo assoluto.
Ora, la prima considerazione che posso fare è che, presi \(\displaystyle a, b \in \mathbb{R} \) allora, essendo \(\displaystyle f \) continua, per il t. di Weierstrass, \(\displaystyle f \) ammette max e min locale nell'intervallo chiuso \(\displaystyle [a,b] \).
Se almeno uno tra il punto di massimo e il punto di minimo sta all'interno del detto intervallo, non c'è problema, ma se i punti di massimo e minimo sono agli estremi dell'intervallo non è detto che lo siano anche per tutta la funzione... e qui come proseguo?
Risposte
Salve!
Ricordiamo la definizione di massimo assoluto per $f$ su $\RR$: $x_0\in \RR$ è di massimo assoluto se $\forall x\in \RR$ si ha $f(x)\le f(x_0)$.
Supponiamo che la funzione non ammetta massimo assoluto (per il minimo vale un discorso analogo "al contrario"
): questo vuol dire che $\forall x_0 \in \RR, \exists x_1\in \RR$ tale che $f(x_1)>f(x_0)$.
Fino ad ora ho negato l'ipotesi.
Andiamo avanti!
Questo vuol dire che allora posso costruire una successione di valori $f(x_0)
- è infinita: perché se così non fosse, avrei $x_n$ - cioè l'ultimo termine (se la successione fosse finita esisterebbe un'ultimo termine) - tale che non esisterebbe $x_(n+1)$ per cui $f(x_(n+1))>f(x_n)$ quindi $f(x_n)$ sarebbe il massimo per $f$ ma questo non può accadere per l'ipotesi fatta
- diverge a $+\infty$ perché se così non fosse tenderebbe ad un valore che sarebbe il massimo per $f$ (se tenderebbe a $f(\bar(x))\in \RR$ per come è stata costruita avremmo che $f(\bar(x))\ge f(x)$ per qualsiasi $x$ quindi sarebbe il massimo e ciò non è possibile per l'ipotesi fatta).
Deduciamo, dunque, che la successione è infinita e per $n->+\infty$ diverge a $+\infty$ il ché significa che in $\RR$ la funzione avrebbe un punto in cui tende a $+\infty$ - dato che non può accadere ciò agli estremi poiché specifichi che $\lim_(x-> \pm \infty)f(x)=l\in \RR$ - e cioè una discontinuità.
... assurdo, dato che per ipotesi è continua.
...
[size=80]Uhm... eppure sono sicuro di aver sbagliato qualcosa, me lo sento!
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Ricordiamo la definizione di massimo assoluto per $f$ su $\RR$: $x_0\in \RR$ è di massimo assoluto se $\forall x\in \RR$ si ha $f(x)\le f(x_0)$.
Supponiamo che la funzione non ammetta massimo assoluto (per il minimo vale un discorso analogo "al contrario"

Fino ad ora ho negato l'ipotesi.
Andiamo avanti!
Questo vuol dire che allora posso costruire una successione di valori $f(x_0)
- diverge a $+\infty$ perché se così non fosse tenderebbe ad un valore che sarebbe il massimo per $f$ (se tenderebbe a $f(\bar(x))\in \RR$ per come è stata costruita avremmo che $f(\bar(x))\ge f(x)$ per qualsiasi $x$ quindi sarebbe il massimo e ciò non è possibile per l'ipotesi fatta).
Deduciamo, dunque, che la successione è infinita e per $n->+\infty$ diverge a $+\infty$ il ché significa che in $\RR$ la funzione avrebbe un punto in cui tende a $+\infty$ - dato che non può accadere ciò agli estremi poiché specifichi che $\lim_(x-> \pm \infty)f(x)=l\in \RR$ - e cioè una discontinuità.
... assurdo, dato che per ipotesi è continua.
...
[size=80]Uhm... eppure sono sicuro di aver sbagliato qualcosa, me lo sento!

mi sembra che fili abbastanza, grazie

@Zero87:
Temo che ci sia qualcosa che non va nella tua dimostrazione perché non hai usato l'ipotesi che i limiti sono uguali (tra l'altro, ti faccio notare che la negazione della tesi non è quella che hai scritto, quindi secondo me hai dimostrato proprio un'altra cosa). D'altra parte, $x \mapsto arctan x$ è un controesempio riguardo al fatto che quell'ipotesi è necessaria (i limiti sono finiti ma diversi e la funzione non ha né max né min assoluto).
@elisa:
Se ci pensi un attimo, vedi che si tratta di una versione generalizzata di Rolle. Prova a fare una ricerca sul forum, se n'è parlato diverse volte; puoi anche confrontare le diverse ipotesi di regolarità che si possono assumere. Ad ogni modo, un'idea che mi viene in mente ora è la seguente (mi raccomando controllala!
): wlog, poniamo $l=0$ e sia $f$ non identicamente nulla, i.e. esiste $x_0$ tale che $f(x_0)>0$ (se è negativo fa lo stesso). Fissato $\varepsilon \in (0, f(x_0)]$, per definizione di limite esiste un $K>0$ tale che
\[
\vert x \vert > K \Rightarrow \vert f(x) \vert <\varepsilon
\]
Prendi l'inf di questi $K$ (inf che esiste senz'altro finito se $f$ non è identicamente nulla e che continuo a chiamare per semplicità $K$) e considera il compatto $[-K,K]$ su cui $f$ ammette max e min per Weierstrass, siano essi $M$ e $m$. Ora sei d'accordo con me che se dimostri che $M>\varepsilon$ oppure $m<-\varepsilon$ hai finito? Per assurdo... e ciò contraddice il fatto che...
Un disegnino ti aiuterà senz'altro. Prova un po' e facci sapere.
EDIT: ricordavo che se n'era già parlato: click.
Temo che ci sia qualcosa che non va nella tua dimostrazione perché non hai usato l'ipotesi che i limiti sono uguali (tra l'altro, ti faccio notare che la negazione della tesi non è quella che hai scritto, quindi secondo me hai dimostrato proprio un'altra cosa). D'altra parte, $x \mapsto arctan x$ è un controesempio riguardo al fatto che quell'ipotesi è necessaria (i limiti sono finiti ma diversi e la funzione non ha né max né min assoluto).
@elisa:
Se ci pensi un attimo, vedi che si tratta di una versione generalizzata di Rolle. Prova a fare una ricerca sul forum, se n'è parlato diverse volte; puoi anche confrontare le diverse ipotesi di regolarità che si possono assumere. Ad ogni modo, un'idea che mi viene in mente ora è la seguente (mi raccomando controllala!

\[
\vert x \vert > K \Rightarrow \vert f(x) \vert <\varepsilon
\]
Prendi l'inf di questi $K$ (inf che esiste senz'altro finito se $f$ non è identicamente nulla e che continuo a chiamare per semplicità $K$) e considera il compatto $[-K,K]$ su cui $f$ ammette max e min per Weierstrass, siano essi $M$ e $m$. Ora sei d'accordo con me che se dimostri che $M>\varepsilon$ oppure $m<-\varepsilon$ hai finito? Per assurdo... e ciò contraddice il fatto che...
Un disegnino ti aiuterà senz'altro. Prova un po' e facci sapere.

EDIT: ricordavo che se n'era già parlato: click.
"Paolo90":
@Zero87:
Temo che ci sia qualcosa che non va nella tua dimostrazione perché non hai usato l'ipotesi che i limiti sono uguali (tra l'altro, ti faccio notare che la negazione della tesi non è quella che hai scritto, quindi secondo me hai dimostrato proprio un'altra cosa). D'altra parte, $x \mapsto arctan x$ è un controesempio riguardo al fatto che quell'ipotesi è necessaria (i limiti sono finiti ma diversi e la funzione non ha né max né min assoluto).
Sapevo infatti che c'era qualcosa che non mi riportava: non sono molto ferrato sul ragionamento teorico, ma per fortuna m'hai ripreso.

sì! se per assurdo \(\displaystyle M<\varepsilon \) allora \(\displaystyle M \) tale dovrebbe stare esternamente al compatto, ma abbiamo supposto che massimo e minimo stiano dentro al compatto!
