Esercizio iperstandard sulle ODE
Mi viene assegnato il seguente problema di Cauchy
\[\begin{cases} y' = 2xy^2 \\ y(0) = y_0 \end{cases}\]
Se \(y_0 = 0\), \(y \equiv 0\) e' certamente soluzione. Se \(y_0 \neq 0\) ho ancora una soluzione della ODE, ma non del P.C.
Allora tipico (parrebbe ...) esempio di variabili separabili: in qualche intorno dell'origine dev'essere \(y \neq 0\) -per la continuita' della soluzione. Quindi riesco a riscrivere la ODE come
\[ \frac{y'}{y^2} = 2x \]
\[ \Rightarrow \int_0^x \frac{y'(t)}{y^2(t)}\,dt = \int_0^x 2t\,dt \qquad \fbox{\(\forall{x} \in B_\delta(0)\)} \]
...non vado avanti perche' l'esercizio mi e' stato proposto come introduzione alle ODE, e rimanendo nei paraggi dell'origine si risolve tutto.
Il mio dubbio pero' e': il fatto che stia trovando soluzioni per \(x \in B_\delta(0)\) non dovrebbe farmi pensare di poter avere soluzioni diverse per \(|x| \ge \delta\)?
\[\begin{cases} y' = 2xy^2 \\ y(0) = y_0 \end{cases}\]
Se \(y_0 = 0\), \(y \equiv 0\) e' certamente soluzione. Se \(y_0 \neq 0\) ho ancora una soluzione della ODE, ma non del P.C.
Allora tipico (parrebbe ...) esempio di variabili separabili: in qualche intorno dell'origine dev'essere \(y \neq 0\) -per la continuita' della soluzione. Quindi riesco a riscrivere la ODE come
\[ \frac{y'}{y^2} = 2x \]
\[ \Rightarrow \int_0^x \frac{y'(t)}{y^2(t)}\,dt = \int_0^x 2t\,dt \qquad \fbox{\(\forall{x} \in B_\delta(0)\)} \]
...non vado avanti perche' l'esercizio mi e' stato proposto come introduzione alle ODE, e rimanendo nei paraggi dell'origine si risolve tutto.
Il mio dubbio pero' e': il fatto che stia trovando soluzioni per \(x \in B_\delta(0)\) non dovrebbe farmi pensare di poter avere soluzioni diverse per \(|x| \ge \delta\)?
Risposte
"giuscri":
[...] Se \(y_0 \neq 0\) ho ancora una soluzione della ODE, ma non del P.C. [...]
Perché questa affermazione?
Peraltro non riesco a capire bene il tuo dubbio: ti stai domandando qualcosa intorno all'unicità della soluzione? Alla possibilità che essa sia globalmente definita? Perché qui la legge dell'equazione differenziale è di classe \(\mathcal{C}^1\) ( - ergo abbiamo lipschitzianità locale), e quindi siamo nelle ipotesi del teorema di esistenza ed unicità globale, versione debole - cfr. pag. 546 di De Marco, Analisi II.
"Delirium":
[quote="giuscri"][...] Se \(y_0 \neq 0\) ho ancora una soluzione della ODE, ma non del P.C. [...]
Perché questa affermazione?[/quote]
Effettivamente ho scritto molto male; ora correggo.
Mi riferivo alla funzione nulla: e' ancora soluzione della ODE ma non passa per lo zero.
"Delirium":
Peraltro non riesco a capire bene il tuo dubbio: ti stai domandando qualcosa intorno all'unicità della soluzione? Alla possibilità che essa sia globalmente definita? Perché qui la legge dell'equazione differenziale è di classe \(\mathcal{C}^1\) ( - ergo abbiamo lipschitzianità locale), e quindi siamo nelle ipotesi del teorema di esistenza ed unicità globale, versione debole - cfr. pag. 546 di De Marco, Analisi II.
La biblioteca e' ancora chiusa -fra qualche ora mi andro' a sfogliare il De Marco ... Ributto li la questione comunque: il problema e' forse logico (?) ...
Quando separo le variabili ho bisogno di sfruttare il teorema della permanenza del segno per garantire che la divisione per \(y\) abbia senso -e quindi mi restringo alla palla in cui il segno effettivamente permane.
Ma cosa succede per le \(x\) fuori dalla palla?
Insomma, io l'esercizio lo porterei avanti cosi' -sia direttamente \(y_0 \neq 0\)
\[\begin{cases} y' = 2xy^2 \\ y(0) = y_0 \end{cases}\]
Restringendomi a \(B_\delta(0)\) riesco a scrivere
\[\frac{y'}{y^2} = 2x\]
\[\Rightarrow \int_{0}^x \frac{y'(t)}{y^2(t)}\,dt = \int_0^x 2t\,dt \equiv x^2\]
\[\Rightarrow -\,x^2 = \frac{1}{y(x)} - \frac{1}{y_0}\]
\[\Rightarrow y(x) = \frac{y_0}{1 - y_0\,x^2}\]
che ha senso solamente per qualche \(x\) dentro \(B_\delta(0)\).
Ok. Ma fuori?...
Quell'espressione di \(y(x)\) smette di essere valida -perche' me la sono ricavata stando ben dentro la bolla.
[ot]Mi sa che mi tocca studiare un po', guardarmi il De Marco e poi tornare a porre una questione che abbia una forma meglio comprensibile

Ok, forse va meglio.
Se non interpreto male, mia pare che il tuo dilemma riguardi appunto il carattere generale della soluzione di un PdC. A questo proposito Cauchy ci ha fatto dono di due importanti teoremi di esistenza ed unicità per equazioni differenziali sotto condizioni di lipschitzianità e/o sub-linearità. La cosa figa è che con quasi le medesime ipotesi la sol. di un PdC passa dall'esistere in un intorno del "punto" iniziale all'esistere per tutti i tempi (sempre che non esploda in tempo finito). Così a titolo informativo ti enuncio i due teoremi a cui faccio riferimento, così magari ci ragioni un po' e vedi se la faccenda ti si chiarisce:
Teorema di esistenza ed unicità (versione locale). Siano \(\Omega \subset \mathbb{R}^{n+1}\) un insieme aperto, \((x_0,y_0) \in \Omega\) e sia \(f \in \mathcal{C}(\Omega, \mathbb{R}^n) \) una funzione localmente di Lipschitz in \(y\) (uniformemente nella \(x\)). Allora esiste un \(\delta > 0 \) t.c. il Problema di Cauchy \[\begin{cases} y' = f(x,y) \\ y(x_0)=y_0\end{cases} \qquad [1] \] ha una soluzione unica \(y \in \mathcal{C}^1 (I, \mathbb{R}^n )\) nell'intervallo \(I= [x_0 - \delta , x_0 + \delta]\). Inoltre se \(z \in \mathcal{C}^1 (I, \mathbb{R}^n)\) è una soluzione dello stesso Problema di Cauchy in un intervallo intorno a \(x_0\), allora \(y\) e \(z\) coincidono sull'intersezione dei due intervalli su cui sono definite.
Teorema di esistenza ed unicità (versione globale forte). Siano \((a_0,b_0)=I\) con \(-\infty \le a_0 < b_0 \le +\infty\), \(\Omega = I \times \mathbb{R}^n\), e sia \(f \in \mathcal{C}(\Omega, \mathbb{R}^n)\) una funzione continua localmente di Lipschitz in \(y\). Supponiamo che per ogni compatto \(K \subset I\) esista una costante \(C \ge 0\) t.c. \[|f(x,y)| \le C(1 + |y|) \quad \forall \, x \in K, \ \forall \, y \in \mathbb{R}^n \]Allora \([1]\), con \(x_0 \in I\) e \(y_0 \in \mathbb{R}^n\) ha un'unica soluzione globale definita su tutto \(I\).
La dimostrazione del primo teorema fa un uso fondamentale (ed elegante, se mi è permesso dirlo) del Banach fixed-point theorem.
Se non interpreto male, mia pare che il tuo dilemma riguardi appunto il carattere generale della soluzione di un PdC. A questo proposito Cauchy ci ha fatto dono di due importanti teoremi di esistenza ed unicità per equazioni differenziali sotto condizioni di lipschitzianità e/o sub-linearità. La cosa figa è che con quasi le medesime ipotesi la sol. di un PdC passa dall'esistere in un intorno del "punto" iniziale all'esistere per tutti i tempi (sempre che non esploda in tempo finito). Così a titolo informativo ti enuncio i due teoremi a cui faccio riferimento, così magari ci ragioni un po' e vedi se la faccenda ti si chiarisce:
Teorema di esistenza ed unicità (versione locale). Siano \(\Omega \subset \mathbb{R}^{n+1}\) un insieme aperto, \((x_0,y_0) \in \Omega\) e sia \(f \in \mathcal{C}(\Omega, \mathbb{R}^n) \) una funzione localmente di Lipschitz in \(y\) (uniformemente nella \(x\)). Allora esiste un \(\delta > 0 \) t.c. il Problema di Cauchy \[\begin{cases} y' = f(x,y) \\ y(x_0)=y_0\end{cases} \qquad [1] \] ha una soluzione unica \(y \in \mathcal{C}^1 (I, \mathbb{R}^n )\) nell'intervallo \(I= [x_0 - \delta , x_0 + \delta]\). Inoltre se \(z \in \mathcal{C}^1 (I, \mathbb{R}^n)\) è una soluzione dello stesso Problema di Cauchy in un intervallo intorno a \(x_0\), allora \(y\) e \(z\) coincidono sull'intersezione dei due intervalli su cui sono definite.
Teorema di esistenza ed unicità (versione globale forte). Siano \((a_0,b_0)=I\) con \(-\infty \le a_0 < b_0 \le +\infty\), \(\Omega = I \times \mathbb{R}^n\), e sia \(f \in \mathcal{C}(\Omega, \mathbb{R}^n)\) una funzione continua localmente di Lipschitz in \(y\). Supponiamo che per ogni compatto \(K \subset I\) esista una costante \(C \ge 0\) t.c. \[|f(x,y)| \le C(1 + |y|) \quad \forall \, x \in K, \ \forall \, y \in \mathbb{R}^n \]Allora \([1]\), con \(x_0 \in I\) e \(y_0 \in \mathbb{R}^n\) ha un'unica soluzione globale definita su tutto \(I\).
La dimostrazione del primo teorema fa un uso fondamentale (ed elegante, se mi è permesso dirlo) del Banach fixed-point theorem.