Dimostrare che un'applicazione sia una metrica in R^n
Salve a tutti potreste darmi una mano a dimostrare che questa applicazione, $d:RR^n\timesRR^n->RR$ t.c. $AA (x,y) in RR^n\timesRR^n , d(x,y)=||x||+||y||$ sia una metrica su $RR^n$
Grazie mille,
Vito L
Grazie mille,
Vito L
Risposte
"Vito L":
$d:RR^n\timesRR^n->RR$ t.c. $AA (x,y) in RR^n\timesRR^n , d(x,y)=||x||+||y||$ sia una metrica su $RR^n$
Temo che non lo sia (ad esempio, non soddisfa la proprietà di annullamento).
Quanto vale la distanza di $x$ da se stesso?
"Rigel":
[quote="Vito L"] $d:RR^n\timesRR^n->RR$ t.c. $AA (x,y) in RR^n\timesRR^n , d(x,y)=||x||+||y||$ sia una metrica su $RR^n$
Temo che non lo sia (ad esempio, non soddisfa la proprietà di annullamento).[/quote]
E' la stessa cosa che ho pensato io Riegel! Ma me l'ha data il mio professore (Io studio Matematica) nel corso di Geometria 4...può mai essere che sia un suo errore?
"Maci86":
Quanto vale la distanza di $x$ da se stesso?
$||x||+||x||$ no?
"Vito L":
[quote="Maci86"]Quanto vale la distanza di $x$ da se stesso?
$||x||+||x||$ no?[/quote]
E questa ti sembra 0? Se non è così non è una metrica.
Forse ho dimenticato un dettaglio però...può contare che $L(x)$, ovvero il sottospazio generato da $x$ sia diverso da quello generato da $y$ ?
La questione è che quella ha tutta l'apparenza di essere molto poco metrica
. In che contesto l'hanno introdotta? Forse cambiando il segno e mettendo un modulo le cose si sistemano, ma così direi di no


Ma sei certo che ti stiano definendo una metrica in \( \mathbb{R}^3 \) e non una norma in \( \mathbb{R}^3 \times \mathbb{R}^3 \)?
"Maci86":
La questione è che quella ha tutta l'apparenza di essere molto poco metrica. In che contesto l'hanno introdotta? Forse cambiando il segno e mettendo un modulo le cose si sistemano, ma così direi di no
Forse un errore del Prof Maci86


"s.stuv":
Ma sei certo che ti stiano definendo una metrica in \( \mathbb{R}^3 \) e non una norma in \( \mathbb{R}^3 \times \mathbb{R}^3 \)?
s.stuv leggi bene la domanda

Ovviamente, ho scritto \( \mathbb{R}^3 \) intendendo \( \mathbb{R}^n \). E la domanda l'ho letta bene. Sta di fatto che quella non è evidentemente una metrica in \( \mathbb{R}^n \), giacché come ti hanno fatto notare un qualsiasi punto diverso dall'origine disterebbe così da se stesso per una quantità strettamente positiva. Quella è però una norma sul prodotto \( \mathbb{R}^n \times \mathbb{R}^n \) ovviamente equivalente alla norma euclidea di \( \mathbb{R}^{2n} \). Ecco perché avevo pensato che potessi aver frainteso le intenzioni del professore.
"s.stuv":...Potresti spiegarti meglio?
Quella è però una norma sul prodotto \( \mathbb{R}^n \times \mathbb{R}^n \) ovviamente equivalente alla norma euclidea di \( \mathbb{R}^{2n} \). Ecco perché avevo pensato che potessi aver frainteso le intenzioni del professore.
Beh... normalmente lo spazio \( \mathbb{R}^n \times \mathbb{R}^n \) si riguarda come \( \mathbb{R}^{2n} \) con la norma euclidea standard
(1)
\[
|(x,y)|:= \bigg ( \sum_{i=1}^{n} x_{i}^{2} + \sum_{i=1}^{n} y_{i}^{2} \bigg )^{1/2}.
\]
D'altra parte, se \( X \) e \( Y \) sono due spazi vettoriali normati, allora la posizione
\[
\| (x,y) \|_{X \times Y} := \| x \|_{X} + \| y \|_{Y}
\]
definisce una norma sul prodotto cartesiano \( X \times Y \). Quindi, su \( \mathbb{R}^n \times \mathbb{R}^n \) uno può considerare la norma
\[
\|(x,y)\| = |x| + |y|,
\]
dove con \( |\cdot| \) ho denotato la norma euclidea di \( \mathbb{R}^n \). Ovviamente, questa norma è equivalente a quella definita nella (1), giacché in dimensione finita tutte le norme sono equivalenti.
(1)
\[
|(x,y)|:= \bigg ( \sum_{i=1}^{n} x_{i}^{2} + \sum_{i=1}^{n} y_{i}^{2} \bigg )^{1/2}.
\]
D'altra parte, se \( X \) e \( Y \) sono due spazi vettoriali normati, allora la posizione
\[
\| (x,y) \|_{X \times Y} := \| x \|_{X} + \| y \|_{Y}
\]
definisce una norma sul prodotto cartesiano \( X \times Y \). Quindi, su \( \mathbb{R}^n \times \mathbb{R}^n \) uno può considerare la norma
\[
\|(x,y)\| = |x| + |y|,
\]
dove con \( |\cdot| \) ho denotato la norma euclidea di \( \mathbb{R}^n \). Ovviamente, questa norma è equivalente a quella definita nella (1), giacché in dimensione finita tutte le norme sono equivalenti.
Ha ragione s.stuv.: il testo dell'esercizio non è corretto.
Sarebbe corretto se alla parola "metrica" si sostituisse la parola "norma".
Probabile errore del prof. oppure distrazione nel riportare il testo dell'esercizio.
Sarebbe corretto se alla parola "metrica" si sostituisse la parola "norma".
Probabile errore del prof. oppure distrazione nel riportare il testo dell'esercizio.