Confusione su funzioni localmente equivalenti

boerobest
Buonasera a tutti,
come da titolo ho problemi sul comprendere a pieno le funzioni equivalenti.
Nessuno mi ha spiegato bene quando è possibile o meno sostituire una funzione con una equivalente.
So che con i prodotti ciò mi è possibile, ma con funzioni più complesse ho problemi. Faccio due esempi:
$\lim_{x \to \infty} $ $x*(x^((2x+1)/(x^2+1))-1)$
In questo caso se eseguo il confronto locale $(2x+1)/(x^2+1)$ $~$ $(2x)/(x^2)$, posso risolverlo semplicemente come se fosse un limite notevole.
Perchè questa "sostituzione mi è concessa nonostante non mi trovi in prodotti o quozienti?

se invece calcolo
$\lim_{x \to \infty} $ $x*e^(x/(x+1))-e*x$ perchè non poso effettuare l'equivalenza $x/(x+1)$ $~$ $x/x$?
Grazie mille in anticipo a tutti. Buona serata.
Ansel

Risposte
dissonance
Neanche io ho mai capito bene questa cosa. Per questo non uso mai l'equivalenza asintotica, ma sempre gli sviluppi di Taylor. Nell'ultimo esempio, invece di sostituire $x/(x+1)$ con $1$, lo riscrivo come
\[
\frac x{x+1}=1-\frac{1}{x+1}\]
e, se proprio ne ho bisogno, sviluppo secondo Taylor in \(\frac1x\) l'ultimo addendo, ottenendo
\[
\frac x{x+1}=1-\frac1x+\frac1{x^2}+O\left(\frac1{x^3}\right).\]
(Se mi serve sviluppo fino ad un ordine più alto. Ma di solito non mi serve).

Queste formule sono molto più precise rispetto alla sostituzione brutale $x/(x+1)\approx 1$, la quale non fa altro che buttare via tutto lo sviluppo di Taylor tranne il primo ordine.

Rigel1
Concordo con dissonance: usare funzioni "equivalenti" senza tener traccia dell'errore che si commette può generare grossi errori. Con l'esperienza uno riesce a usare le equivalenze perché tiene traccia a mente degli errori di approssimazione.

boerobest
ah ok, capito.
Quindi è meglio studiare più a fondo Taylor.
Grazie mille a entrambi!

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