[Complessa] Olomorfismo

_Matteo_C1
Salve ragazzi.
Sia $f(z)$ olomorfa in $D$ sottoinsieme di $\mathbb{C}$.
Dire se e dove la funzione $h(z) = |f(z)|$ è olomorfa.

Non so bene come procedere. Intanto posso scriverla come:
$h(z) = sqrt( f(z) * \bar(f(z)))$

Mentre scrivevo il post per facilitarmi l'apprendimento ho provato a studiarmi prima un caso più semplice:
$g(z) = \bar(f(z))$
con $f(z)$ sempre analitica in $D$.
In questo caso possiamo far vedere che il limite del rapporto incrementale è diverso a seconda dell'incremento scelto. Infatti :
$(\bar(f(z + k)) - \bar(f(z)))/(k) = \bar(f(z + k) - f(z))/(\bar(k))*\bar(k) /k = \bar([(f(z + k) - f(z))/k]) *\bar(k) /k$
prendendo l'incremento $h$ tutto nell'asse reale, abbiamo come limite $\bar(f'(z))$,
mentre prendendo l'incremento tutto nell'asse immaginario abbiamo come limite $-\bar(f'(z))$

due domande:
1)Adesso mi servirebbe dimostrare che la composizione/prodotto di funzioni olomorfe con non olomorfe risulta non olomorfa. Come si dimostra (ammesso sia vera) questa affermazione?

2)Qual'è un altro modo per risolvere l'esercizio? Ad esempio a lezione ci hanno dimostrato come l'olomorfismo sia equivalente alla richiesta $(partial h)/(partial \bar(z)) = 0$. Come si applica in questo caso?
Il mio tentativo:
$(partial h)/(partial \bar(z)) = (partial sqrt(...))/(partial \bar(z)) * ( 0 + f(z) * (partial \bar(f(z)))/(partial \bar(z)) )$
ma la funzione radice che moltiplica è olomorfa, dunque la sua derivata rispetto a $\bar(z)$ è nulla (??). Quindi il prodotto dovrebbe essere nullo. Tuttavia ciò non mi convince, perchè la radice ce lho calcolata rispetto al prodotto $f(z)*\bar(f(z))$...
Non riesco ad applicare questo metodo. Qual'è il modo corretto di ragionare?

Risposte
Seneca1
$h(z) = | f(z) |$

$f = u + i v$ , $u, v : D subset RR^2 -> RR$.

$h(z) = (f(z) overline(f(z)) )^(1/2)$ è una funzione reale

$partial_(bar(z)) h(z) = partial_(bar(z)) (f(z) overline(f(z)) )^(1/2) = 1/2 * partial_(bar(z)) (f(z) * overline(f(z)) )* 1/(f(z) overline(f(z)) )^(1/2) = 1/2 * (partial_(bar(z)) f(z) * overline(f(z)) + f(z) partial_(bar(z)) overline(f(z)))/(f(z) overline(f(z)) )^(1/2) =$

$ = 1/2 * (f(z) overline ( partial_(z) f(z) ))/(f(z) overline(f(z)) )^(1/2) $

perché per ipotesi $f$ è olomorfa e quindi $partial_(bar(z)) f = 0$ e vale la regola $partial_(bar(z)) overline(f(z)) = overline( partial_z f(z) )$.

_Matteo_C1
Grazie mille per la risposta!!
Purtroppo nelle soluzioni c'è scritto un chiaro e tondo "no" (alla domanda se la funzione fosse olomorfa) senza ulteriori spiegazioni.
:(

EDIT: ho letto prima che editassi! Quindi è diversa da zero perchè c'è a moltiplicare la stessa f! Mi rifaccio i calcoli per vedere se mi viene a me!

Seneca1
Quindi direi (dimmi se ti sembra corretto) che $h$ è derivabile in senso complesso nei punti $z in D$ tali che $f'(z) = 0$ eccettuati quelli per cui $f(z) = 0$.

_Matteo_C1
Capito! Perchè l'espressione si può annullare tutte le volte che $\bar(f'(z))$ è nullo, ma ciò equivale a richiedere che si annulli $f'(z)$.

Dimmi se pensi che questo sia ragionevole: i punti per cui $f'(z) = 0$ descrivono punti o al massimo curve nel piano complesso. Non sono dunque domini. Questo spiegherebbe il "no" secco che si legge nella soluzione.
Adesso vedo di dimostrarmi da solo l'identità che mi ha detto e svolgo lo stesso esercizio per la funzione $g(z) = \bar(f(\bar(z)))$.

Seneca1
Sinceramente dedurre che non sia olomorfa senza ulteriori specificazioni mi sembra un po' strano. Per esempio $f(z) = 0$ è una funzione olomorfa su tutto $CC$ e $h(z) = |0| = 0$ idem.

Supponendo quindi che $f$ non sia costante, direi che suona bene ciò che hai scritto tu. Per formalizzarlo forse potresti ricorrere al seguente teorema:


Teorema: Se $f(z)$ è una funzione olomorfa nei punti di una regione $D$ interna ad uno o più circuiti e si annulla in infiniti punti distinti aventi almeno un punto di accumulazione $alpha in D$, allora $f$ è ovunque nulla.

gugo82
In generale è vero quanto segue:
Sia \(\Omega \subseteq \mathbb{C}\) un aperto non vuoto connesso. Un'applicazione \(h:\Omega \to \mathbb{C}\) olomorfa che assuma solo valori reali o solo valori immaginari puri è costante.

Ciò segue dalle condizioni di Cauchy-Riemann in modo banalissimo: infatti se \(h(z)=u(z)+\imath\ v(z)\), se \(h(\Omega )\subseteq \mathbb{R}\) si ha \(v(z)=0\) in \(\Omega\); ma allora per le C-R è \(\nabla u(z)=0\) in \(\Omega\), sicché \(u\) è costante in \(\Omega\) ed, a fortiori, \(h\) è costante in \(\Omega\).
Lo stesso, ma con i ruoli di \(u\) e \(v\) invertiti, vale se \(h(\Omega )\subseteq \imath\ \mathbb{R}\).

Quindi, dato che nel tuo caso \(h\) prende solo valori reali, essa può essere olomorfa in \(\Omega\) se e solo se essa è costante. Ciò equivale a dire che \(f\) ha modulo costante e questo fatto implica che \(f\) sia costante, perché vale il seguente teorema (in quanto segue identifichiamo con abuso i sottoinsiemi di \(\mathbb{C}\) coi corrispondenti sottoinsiemi di \(\mathbb{R}^2\)):
Siano \(\Omega\subseteq \mathbb{C}\) un aperto non vuoto connesso e \(\Phi \in C^1(\Omega; \mathbb{R})\) con jacobiano \(J(\Phi)\neq 0\) in \(\Omega\).
Una funzione \(f:\Omega \to \mathbb{C}\) olomorfa e tale che \(\Phi (\operatorname{Re} f(z), \operatorname{Im} f(z))=\text{cost.}\) è costante in \(\Omega\).

La dimostrazione di questo fatto si fa usando Cauchy-Riemann ed il teorema di Rouché-Capelli per i sistemi lineari omogenei.

Quindi, tirando le somme: se il tuo insieme \(D\) è un aperto non vuoto connesso, allora \(h\) è olomorfa in \(D\) se e solo se \(f\) è costante.

Seneca1
@Gugo: che ne pensi di ciò che ho scritto io?

_Matteo_C1
Grazie mille per le risposte ragazzi! Oggi ho chiesto anche al professore e mi ha dato la versione di gugo!
Io però volevo capire meglio come ragionare quando derivo. In soldoni mi sono reso conto che il mio dubbio principale è questo:
ho una funzione $f$ olomorfa in un dominio $D$. Adesso definisco una $n(z) = f(\bar(z))$. Come faccio la derivata $(partial n)/(partial \bar(z))$ ?
Non capisco se il termine $\bar z $ è da intendersi come un "calcolata in $\bar(z)$", oppure come un'altra funzione di z...

Seneca1
Ti posso dire questo: in fin dei conti, puoi pensare a $bar(z)$ come una variabile indipendente (al pari di $z$) e considerarla come se non avesse alcun legame con $z$.

E' un trucco per non sudare sui calcoli quando vai a scrivere la tua $f$ in termini di $x$ e $y$, ove $z = x + i y$, per poi usare la definizione di $partial/(partial \bar(z))$ in termini delle derivate parziali rispetto a $x$ e ad $y$. Quindi tagli la testa al toro e derivi rispetto a $bar(z)$.

Questo modo di procedere, all'atto pratico funziona; epperò sui testi di Teoria delle Funzioni non ho trovato una giustificazione (penso la spiegazione di questo sia più tecnica che sostanziale).

gugo82
@Seneca: Il ragionamento mi pare corretto: hai dimostrato che se \(f\) non è costante allora \(\partial_{\overline{z}} h(z)\neq 0\), dunque \(h\) non è olomorfa.

@_Matteo_C: Per quel che riguarda la risposta che hai trovato sugli esercizi, è evidente che il "NO chiaro e tondo" non è una risposta completa (perché non tiene conto della possibilità che \(h\) sia costante).
Per quel che riguarda gli operatori \(\partial_z,\ \partial_{\overline{z}}\) se n'è discusso recentemente qui.


P.S.: Ho sempre detto olomorfia... "Olomorfismo" non l'ho mai sentito.

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