Caratterizzazione delle funzioni C^k
Sia $I=(a,b)\subseteq\mathbb{R}$. Mostrare che $f\in C^k(I)$ sse per ogni $c\in(a,b)$ si può scrivere $f(t)=\sum_{i=0}^k a_i(c)(t-c)^i+o((x-c)^k)$, con gli $a_i(c)$ che sono funzioni continue.
A quanto pare l'implicazione più problematica è la $\Leftarrow$..
PS: non conosco nomi per questo lemma, se ne ha uno fatemi sapere
A quanto pare l'implicazione più problematica è la $\Leftarrow$..
PS: non conosco nomi per questo lemma, se ne ha uno fatemi sapere
Risposte
Uppino..

Un abbozzo.
"gugo82":
Ma ciò è facile, perché il teorema di de l'Hospital implica che:
\[
f^{(i)} (c)=\lim_{t\to c}\ i!\ \frac{f(t)-\sum_{n=0}^i f^{(n)} (t-c)^n}{(t-c)^n}\; .
\]
Intanto grazie per la risposta! Un chiarimento: qui non stiamo già assumendo l'esistenza di $f^{(i)} (c)$?
"hint":
[quote="gugo82"]Ma ciò è facile, perché il teorema di de l'Hospital implica che:
\[
f^{(i)} (c)=\lim_{t\to c}\ i!\ \frac{f(t)-\sum_{n=0}^i f^{(n)} (t-c)^n}{(t-c)^n}\; .
\]
Intanto grazie per la risposta! Un chiarimento: qui non stiamo già assumendo l'esistenza di $f^{(i)} (c)$?[/quote]
Errori di battitura.
Mi ero mangiato un \(-1\) nell'indice superiore di sommatoria, ed avevo messo un \(n\) al posto di \(i\) al denominatore.
Ora ho corretto.

Ok
ma ancora non capisco come si deduce l'esistenza della derivata i-esima, che è necessario avere per poter usare il teorema di De l'Hopital


E pure hai ragione... Si dovrebbe provare prima che \(f\) è \(i\) volte derivabile per fare quello che proponevo.
Non ci avevo riflettuto bene su.
Ci penserò.
Non ci avevo riflettuto bene su.
Ci penserò.