Cambio coordinate in analisi (teoria)
Ciao, cerco un aiuto riguardo il cambio coordinate. Ad esempio ho imparato in questo corso di analisi 1 a cambiare coordinate da cartesiane a polari (utile anche per i numeri complessi ecc. perché alla fine è "come" un $RR^2$, con molte virgolette sul "come").
Il punto è che non capisco il motivo ma sento di non aver del tutto fatto mio il concetto per quanto sappia usarlo bene ed è qui che vorrei chiedere gentilmente una mano.
Il punto è questo: mettiamo di avere $(x(t),y(t))$ posso anche ribattezzarlo: $(\rhocos\theta(t),rhosin\theta(t))$. se io voglio derivare x(t) rispetto al tempo (ma qualunque altra operazione io svolta, ad esempio se voglio sfruttare gli archi associati e riscrivermi il coseno come seno e il suo arco notevole) posso sempre farlo e sono sicuro che le due rappresentazioni non si discostino.
In alre parole, fatico ad esporre cosa non riesca ad afferrare in pieno, ma non capisco perché sia sicuro di poter operare su una rappresentazione o sull'altro usando le proprietà del coseno, ad esempio, e che mantengano coerenza tra le due cose.
Io definisco una funzione di passaggio coordinata, e va bene x->cosϑ, ma perché se derivo la sua immagine (o svolgo operazioni su archi associati) questa funzione di passaggio mi mantiene coierenza anche sulla derivata di x(t)?
Spero qualcuno possa fugare questo dubbio che mi attanaglia.
Grazie!
Il punto è che non capisco il motivo ma sento di non aver del tutto fatto mio il concetto per quanto sappia usarlo bene ed è qui che vorrei chiedere gentilmente una mano.
Il punto è questo: mettiamo di avere $(x(t),y(t))$ posso anche ribattezzarlo: $(\rhocos\theta(t),rhosin\theta(t))$. se io voglio derivare x(t) rispetto al tempo (ma qualunque altra operazione io svolta, ad esempio se voglio sfruttare gli archi associati e riscrivermi il coseno come seno e il suo arco notevole) posso sempre farlo e sono sicuro che le due rappresentazioni non si discostino.
In alre parole, fatico ad esporre cosa non riesca ad afferrare in pieno, ma non capisco perché sia sicuro di poter operare su una rappresentazione o sull'altro usando le proprietà del coseno, ad esempio, e che mantengano coerenza tra le due cose.
Io definisco una funzione di passaggio coordinata, e va bene x->cosϑ, ma perché se derivo la sua immagine (o svolgo operazioni su archi associati) questa funzione di passaggio mi mantiene coierenza anche sulla derivata di x(t)?
Spero qualcuno possa fugare questo dubbio che mi attanaglia.
Grazie!
Risposte
Ciao!
Molto dipende dal "tipo" di funzione che stai trattando ma in generale l'importante è di non perdere informazioni sulla attuale funzione e non "snaturarla".
E' un po lungo, spero ti possa essere utile.
Diciamo che è tutta questione di capire cosa stai facendo e cosa ti serve.
Molto dipende dal "tipo" di funzione che stai trattando ma in generale l'importante è di non perdere informazioni sulla attuale funzione e non "snaturarla".
E' un po lungo, spero ti possa essere utile.
Diciamo che è tutta questione di capire cosa stai facendo e cosa ti serve.
Grazie davvero per la risposta molto completa.
CI sono solo due punti che vorrei ancora approfondire:
1) Il primo riguarda
Mi hai mostrato l'utilità proprio di quello che chiedevo, c'è solo una cosa che non ho ben capito, ovvero come mai se fe due funzioni f e g sono differenziabili, allora se differenzio f e differenzio g le f' e g' hanno la stessa immagine entrambe.
Voglio dire, la differenziabilità mi garantisce ad esempio che posso svolgere la derivata, e va bene, però perché svolgendo la derivata si mantiene il medesimo risultato?
2) Il secondo punto è su
COme potrei dimostrare questo fatto?
Grazie ancora
CI sono solo due punti che vorrei ancora approfondire:
1) Il primo riguarda
sembra un concettone assurdo ma fondamentalmente riassume il fatto che
- g è continua se e solo se f lo è
- g è differenziabile se e solo se f lo è
- l'immagine viene mantenuta
Mi hai mostrato l'utilità proprio di quello che chiedevo, c'è solo una cosa che non ho ben capito, ovvero come mai se fe due funzioni f e g sono differenziabili, allora se differenzio f e differenzio g le f' e g' hanno la stessa immagine entrambe.
Voglio dire, la differenziabilità mi garantisce ad esempio che posso svolgere la derivata, e va bene, però perché svolgendo la derivata si mantiene il medesimo risultato?
2) Il secondo punto è su
$y_0 in Y$ è un punto di max(min) assoluto per $fcircg$ se e solo se $x_0=g(y_0) in X$ è di max(min) assoluto per $f$
COme potrei dimostrare questo fatto?
Grazie ancora

Figurati, è sempre più piacevole aiutare chi vuol capire 
2)
1)
se hai anche esempi o esercizi che vuoi utilizzare come possibili esempi possiamo sfruttarli per vedere quanto detto
infine, solitamente:
il cambio 1 si utilizza per studiare funzioni del tipo $f:X->RR$ e in particolare massimi e minimi
il cambio 2 si utilizza per studiare curve, superfici,ecc..

2)
1)
se hai anche esempi o esercizi che vuoi utilizzare come possibili esempi possiamo sfruttarli per vedere quanto detto
infine, solitamente:
il cambio 1 si utilizza per studiare funzioni del tipo $f:X->RR$ e in particolare massimi e minimi
il cambio 2 si utilizza per studiare curve, superfici,ecc..
Buonasera 
2) C'è una cosa che in prima lettura mi era sfuggita ma che ora noto non mi era del tutto chiaro, prendiamo f che sia continua (o anche di più): differenziabile... non credo di aver capito perché garantire che h sia un omeomorfismo (o differenziabile) mandi questa proprietà anche su una generica g.
Inizialmente pensavo di dover prendere g e f con le stesse proprietà e poi cercare che esistesse una h omeomorfismo o diffeomorfismo a seconda dei casi, invece rileggendo mi pare che presa f con una data proprietà se trovo h come sopra essa automaticamente garantisce le proprietà su g. Non riesco a capire perché
Per quanto riguarda la 1)
Ti ringrazio molto.

2) C'è una cosa che in prima lettura mi era sfuggita ma che ora noto non mi era del tutto chiaro, prendiamo f che sia continua (o anche di più): differenziabile... non credo di aver capito perché garantire che h sia un omeomorfismo (o differenziabile) mandi questa proprietà anche su una generica g.
Inizialmente pensavo di dover prendere g e f con le stesse proprietà e poi cercare che esistesse una h omeomorfismo o diffeomorfismo a seconda dei casi, invece rileggendo mi pare che presa f con una data proprietà se trovo h come sopra essa automaticamente garantisce le proprietà su g. Non riesco a capire perché

Per quanto riguarda la 1)
Ti ringrazio molto.
2) basta notare che composizione di funzioni continue è continua e composizione di funzioni differenziabili è differenziabile. Quindi essendo $g=fcirch$ la continuità(differenziabilità) su $f$ e $h$ si tramanda su $g$ per composizione.
"anto_zoolander":
Per esempio ieri avevo dimenticato una cosa sulle serie di potenze, mi sono seduto e l'ho ripresa]
Ammiro moltissimo questa capacità, non ricordarsi e ricostruirla. Il fatto che spesso seppur mi sforzi, capisca bene la logica è come se facendo altre cose le nozioni si sovrapponessero e le potessi riprendere solo con sforzo (molte persone fai la domanda e già sono sul pezzo) e a volte nemmeno con sforzo le recupero. Forse è anche una questione di predisposizione che devo ammettere a me manca, seppure ami questa materia e la studi con amore appunto.
Farò tesoro di questi consigli, alla fine non diventerò un gran pensatore ma spero di poter migliorare nel mio piccolo
Grazie per i consigli se ne hai altri per me sono oro colato !!
Ti auguro un bel fine settimana
