Un esercizio elementare sui (co)prodotti di moduli

marco2132k
Sia \( (M_i)_{i\in I} \) una famiglia \( I \)-indicizzata di \( R \)-moduli (sinistri) su qualche anello \( R \), con \( I \) insieme non necessariamente finito. Denoto con \( {\left(\iota^j\colon M_j\to \bigoplus_{i\in I}M_i\right)}_{j\in I} \) un coprodotto nella categoria degli \( R \)-moduli della famiglia \( (M_i)_{i\in I} \), e con \( {\left(\pi_j\colon \prod_{i\in I}M_i\to M_j\right)}_{j\in I} \) un prodotto della famiglia \( (M_i)_{i\in I} \).

Voglio provare che, dato un \( R \)-modulo \( M \), è \( M\cong \bigoplus_{i\in I}M_i \) se e solo se esistono omomorfismi \( \mu^j\colon M_j\to M \) e \( \rho_j\colon M\to M_j \) per ogni \( j\in I \) tali che:
[list=4]
[*:2nvchbid] \( \rho_i\circ \mu^i = 1_{M_j} \) per ogni \( I\in I \);[/*:m:2nvchbid]
[*:2nvchbid] \( \rho_i\circ \mu^j = 0 \) per ogni \( i,j\in I \), \( i\neq j \);[/*:m:2nvchbid]
[*:2nvchbid] \( \rho_i(x) = 0 \) per ogni \( x\in M \), per quasi tutti gli \( i\in I \);[/*:m:2nvchbid]
[*:2nvchbid] \( \sum_{i\in I}\mu^i\circ\rho_i = 1_M \).[/*:m:2nvchbid][/list:o:2nvchbid]

Ovviamente, se lavoro con una costruzione esplicita di \( \bigoplus_{i\in I}M_i \) e di \( \prod_{i\in I}M_i \) lo so fare. Provo a farlo lavorando solo con le proprietà universali che definiscono questi oggetti.

Dimostrazione. Che se \( M\cong \bigoplus_{i\in I}M_i \) valgono i pt. da 1 a 4 per qualche morfismi è ovvio, quindi dimostro solo il viceversa. Sono dati due omomorfismi ovvi \( \phi\colon \bigoplus_{i\in I}M_i\to M \) e \( \psi\colon M\to \prod_{i\in I}M_i \) che fanno commutare i diagrammi
\[
\begin{CD}
M_j @= M_j\\
@V{\iota^j}VV @V{\mu^j}VV\\
{\bigoplus_{i\in I}M_i} @>{\phi}>> M_j\\
\end{CD}
\qquad
\begin{CD}
M @= M\\
@V{\psi}VV @V{\rho_j}VV\\
{\prod_{i\in I}M_i} @>{\pi_j}>> M_j\\
\end{CD}
\] per ogni \( j\in I \). L'idea è di dimostrare che \( \phi \) e \( \psi \) sono inversi. O meglio, devo dimostrare che c'è un qualche morfismo \( \psi^\prime\colon M\to \bigoplus_{i\in I}M_j \) (il quale probabilmente dipenderà da \( \psi \)) inverso a \( \psi \), dato che non è vero in questo mondo orribile che \( \prod_{i\in I}M_i\cong \bigoplus_{i\in I}M_i \) se \( I \) ha cardinalità non finita.

Da qui mi vengono un paio di domande, e cioè: 1) Come si fa? 2) È vero che \( \bigoplus_{i\in I}M_i \) si embedda in \( \prod_{i\in I}M_i \) canonicamente ("si embedda" = " c'è un monomorfismo \( \bigoplus_{i\in I}M_i\to \prod_{i\in I}M_i \) ")? 3) (ma forse mi basta una risposta alla 1) per capirlo) È vero che per dimostrare questo fatto devo usare la struttura di categoria abeliana della categoria dei moduli su \( R \)?

Risposte
marco2132k
EDIT: Non è vero che
se \( M\cong \bigoplus_{i\in}M_i \) valgono i pt. da 1 a 4 per qualche morfismi è ovvio.
Non so fare neanche questo. Non so fare nulla praticamente lol

megas_archon
Non è chiarissimo che cosa vuoi dimostrare e ho l'impressione sia falso quello che vuoi; supponendo di avere un monomorfismo \(r : \bigoplus M_i \to \prod M_i\) vuoi definire \(\rho_a : \bigoplus M_i \to \prod M_i \to M_a\) per ogni indice $a$ e mostrare che valgono 1-2-3-4?

Se sì, si riesce a ottenere un morfismo canonico da coprodotto a prodotto semplicemente prendendo gli omomorfismi ovvi \(M_i \to \prod M_i\) che mandano un elemento \(x\in M_i\) nella sequenza \((\delta_{ij}x\mid j\in I)\) ($x$ al posto $i$-esimo e zero altrove), ma questo è solo un modo circonvoluto di dire che quegli elementi appartengono al coprodotto... e per categorie di moduli ci siamo portati a casa tutto, perché ora l'unicità di $r$ implica quelle varie proprietà.

Detto ciò, non capisco perché esistono \(\phi\) e \(\psi\)...

megas_archon
Il viceversa dovrebbe implicare proprio la cosa falsa, cioè \(\coprod M_i\cong \prod M_i\) per $I$ infinito (la qual cosa è falsa per un motivo, e secondo me per un buon motivo, non è un mondo brutto quello dove i biprodotti sono solo quelli finiti...)

marco2132k
È scritto male, sì. Voglio provare che, se \( M \) è un \( R \)-modulo ed esistono due famiglie di omomorfismi \( {\left(\mu^i\colon M_i\to M\right)}_{i\in I} \) e \( {\left(\rho^i\colon M\to M_i\right)}_{i\in I} \) tali che i punti da 1) a 4) valgano, allora \( M\cong \bigoplus_{i\in I}M_i \). E poi voglio provare il viceversa, cioè che se \( M\cong \bigoplus_{i\in I}M_i \) allora esistono famiglie di morfismi \( {\left(\mu^i\colon M_i\to M\right)}_{i\in I} \) e \( {\left(\rho^i\colon M\to M_i\right)}_{i\in I} \) tali che [...].

È la Proposizione 3.4 a pagina 327 in http://dobrochan.ru/src/pdf/1204/Grillet_P._A._-_Abstract_Algebra_(2007)(684).pdf.

Che io sappia questo fatto vale: costruisci \( \bigoplus_{i\in I}M_i \) e \( \prod_{i\in I}M_i \) "al solito modo" e dovrebbe venire. Ma se io non voglio usare costruzioni esplicite e usare solo la proprietà universale di coprodotto e prodotto?

Chi ti dice che esistono \( \phi \) e \( \psi \)

I morfismi \( \phi\colon \bigoplus_{i\in I}M_i\to M \) e \( \psi\colon M\to \prod_{i\in I}M \) esistono perché sono date per ipotesi delle famiglie di frecce \( {\left(\mu^i\colon M_i\to M\right)}_{i\in I} \) e \( {\left(\rho^i\colon M\to M_i\right)}_{i\in I} \), no?

Per quanto riguarda
"megas_archon":
i riesce a ottenere un morfismo canonico da coprodotto a prodotto semplicemente prendendo gli omomorfismi ovvi \( M_i \to \prod M_i \) che mandano un elemento \( x\in M_i \) nella sequenza \( (\delta_{ij}x\mid j\in I) \).
Sì certo questo lo so, però come fai a dimostralo se tutto quello che sai su \( {\left(\iota^j\colon M_j\to \bigoplus_{i\in I}M_i\right)}_{j\in I} \) e su \( {\left(\pi_j\colon \prod_{i\in I}M_i\to M_j\right)}_{j\in I} \) è che hanno una certa proprietà universale?

megas_archon
Sono molto stanco e potrebbe sfuggirmi l'ovvio, ma il problema di questo enunciato, generalizzato a categorie abeliane astratte, è: cosa significa di preciso "\(\rho_i x = 0\) per quasi ogni $i$"?

Non è che non si possa rispondere... però dobbiamo metterci d'accordo su cosa significa: se vuoi ragionare "cacciando gli elementi" (come faceva Mac Lane) e dici che la tua categoria abeliana preferita \(\cal A\) ha un generatore fatto bene, beh, il teorema di Gabriel-Popescu dice circa che \(\cal A\) è una sottocategoria riflessiva in una categoria di moduli sull'anello degli endomorfismi del generatore, e il riflettore preserva i limiti finiti. Perciò non hai generalizzato granché.

Se chiedi di meno, potresti avere che hommare nel generatore non è un funtore fedele, e quindi perdi il "principio di estensionalità" in \(\cal A\); tutto quello che puoi fare a quel punto è usare il lemma di Yoneda con tutti gli oggetti/morfismi:
Per ogni oggetto \(T\in{\cal A}_0\) e ogni morfismo \(x : T \to M\), la composizione \(\rho_i \circ x\) è il morfismo zero \(T \to M_i\) per quasi ogni \(i\in I\)
Se è questo quello che vuoi, mi aspetto ci sia del noioso diagram chasing da fare.

Il fatto è che non avrò mai voglia di texxarlo...


PS: sGrillettone è un libro meraviglioso ma non usarlo per studiare categorie. Se vuoi provare le cose element-free, leggi il primo capitolo del Borceux, tomo II (dove sospetto questo teorema ci sia già...). Oppure (molto consigliato) Freyd: https://www.maths.ed.ac.uk/~v1ranick/papers/freydab.pdf

megas_archon
Dunque; se hai il coprodotto \(M=\bigoplus M_\alpha\) e chiami \(i_\alpha : M_\alpha \to M\) la gamba alfesima del cocono iniziale, ottieni un unico
\[\textstyle \bar u : \coprod_\alpha M_\alpha \to \prod_\beta M_\beta\] usando la proprietà universale del coprodotto e del prodotto, perché
\[\frac{\hom\left(\coprod_\alpha M_\alpha, \prod_\beta M_\beta\right)}{\prod_{(\alpha,\beta)\in I\times I} \hom(M_\alpha, M_\beta)}\] Allora \(\bar u\) è univocamente definito dalla proprietà che la composizione \[\textstyle M_\alpha \xrightarrow{i_\alpha} \coprod_\gamma M_\gamma \xrightarrow{\bar u} \prod_\delta M_\delta \xrightarrow{\pi_\beta} M_\beta\] faccia l'identità di $M_\alpha$ se $\alpha=\beta$ e il morfismo zero altrimenti; questo ti dà all'istante le varie proprietà 1-2-3-4.

megas_archon
Per quanto riguarda il viceversa, supponi vere 1-2-3-4, allora vuoi dimostrare che \(\mu_\alpha : M_\alpha \to M\) è il cocono iniziale.

Quindi supponiamo che ti sia dato un altro cocono \(\theta_\alpha : M_\alpha \to Z\) verso un altro oggetto $Z$, e vediamo di definire un'unica $\bar\theta : M\to Z$ tale che \(\bar\theta\circ \mu_\alpha = \theta_\alpha\). Chiaramente devi usare le \(\rho_\alpha\): l'idea originale di prendere semplicemente \(\theta_\alpha\circ \rho_\alpha\) per un indice a caso non funziona, perché il risultato dipende dall'indice; però puoi prenderle tutte, cioè considerare il morfismo \(\sum_\alpha \theta_\alpha \circ \rho_\alpha : M \to Z\), che per la proprietà 3 è ben definito (perché element-wise la somma è finita, quindi sai quanto fa); ora è ovvio che \[\textstyle\left(\sum_\alpha \theta_\alpha \circ \rho_\alpha\right)\circ \mu_\beta = \theta_\beta \circ \rho_\beta\circ\mu_\beta = \theta_\beta\] per ogni indice \(\beta\) (la somma si riduce a un solo addendo, gli altri sono tutti zero perché \(\rho_\alpha\circ \mu_\beta\) è la "delta di Kronecker", se capisci cosa intendo), e del resto la proprietà 4 ora dice che questa è l'unica scelta possibile: se \(\bar\theta\) è tale che \(\bar\theta\circ \mu_\alpha = \theta_\alpha\), allora \[\textstyle\bar\theta = \bar\theta\circ \left(\sum_\alpha \mu_\alpha \circ \rho_\alpha\right) = \sum_\alpha \bar\theta\circ \mu_\alpha \circ \rho_\alpha = \sum_\alpha \theta_\alpha\circ \rho_\alpha\]

megas_archon
Quello che non arò mai voglia di controllare è se la versione element-free della condizione 3 funziona; deve farlo, per Yoneda, però boh. Il problema è che 3 è una condizione molto naturale da enunciare attraverso gli elementi, ma l'estensionalità (cioè circa il fatto che una categoria abbia un generatore) è una proprietà forte.

marco2132k
"megas_archon":
Dunque; se hai il coprodotto \( M=\bigoplus M_\alpha \) e chiami \( i_\alpha : M_\alpha \to M \) la gamba alfesima del cocono iniziale, ottieni un unico
\[ \textstyle \bar u : \coprod_\alpha M_\alpha \to \prod_\beta M_\beta \] usando la proprietà universale del coprodotto e del prodotto, perché
\[ \frac{\hom\left(\coprod_\alpha M_\alpha, \prod_\beta M_\beta\right)}{\prod_{(\alpha,\beta)\in I\times I} \hom(M_\alpha, M_\beta)} \] Allora \( \bar u \) è univocamente definito dalla proprietà che la composizione \[ \textstyle M_\alpha \xrightarrow{i_\alpha} \coprod_\gamma M_\gamma \xrightarrow{\bar u} \prod_\delta M_\delta \xrightarrow{\pi_\beta} M_\beta \] faccia l'identità di $ M_\alpha $ se $ \alpha=\beta $ e il morfismo zero altrimenti; questo ti dà all'istante le varie proprietà 1-2-3-4.
L'idea è di usare il fatto che
\[
\hom\Bigl(\bigoplus_\alpha M_\alpha, \prod_\beta M_\beta\Bigr)\cong \prod_{\alpha,\beta} \hom(M_\alpha, M_\beta)
\] per dimostrare che c'è \( \bar u \), giusto? Però non ho capito come.

"megas_archon":
Per quanto riguarda il viceversa, supponi vere 1-2-3-4, allora vuoi dimostrare che \( \mu_\alpha : M_\alpha \to M \) è il cocono iniziale.

Quindi supponiamo che ti sia dato un altro cocono \( \theta_\alpha : M_\alpha \to Z \) verso un altro oggetto $ Z $, e vediamo di definire un'unica $ \bar\theta : M\to Z $ tale che \( \bar\theta\circ \mu_\alpha = \theta_\alpha \). Chiaramente devi usare le \( \rho_\alpha \): l'idea originale di prendere semplicemente \( \theta_\alpha\circ \rho_\alpha \) per un indice a caso non funziona, perché il risultato dipende dall'indice; però puoi prenderle tutte, cioè considerare il morfismo \( \sum_\alpha \theta_\alpha \circ \rho_\alpha : M \to Z \), che per la proprietà 3 è ben definito (perché element-wise la somma è finita, quindi sai quanto fa); ora è ovvio che \[ \textstyle\left(\sum_\alpha \theta_\alpha \circ \rho_\alpha\right)\circ \mu_\beta = \theta_\beta \circ \rho_\beta\circ\mu_\beta = \theta_\beta \] per ogni indice \( \beta \) (la somma si riduce a un solo addendo, gli altri sono tutti zero perché \( \rho_\alpha\circ \mu_\beta \) è la "delta di Kronecker", se capisci cosa intendo), e del resto la proprietà 4 ora dice che questa è l'unica scelta possibile: se \( \bar\theta \) è tale che \( \bar\theta\circ \mu_\alpha = \theta_\alpha \), allora \[ \textstyle\bar\theta = \bar\theta\circ \left(\sum_\alpha \mu_\alpha \circ \rho_\alpha\right) = \sum_\alpha \bar\theta\circ \mu_\alpha \circ \rho_\alpha = \sum_\alpha \theta_\alpha\circ \rho_\alpha \]
Qui invece l'idea di dimostrare che \( M = \bigoplus_\alpha M_\alpha \) facendo vedere che, appunto, \( \mu_\alpha\colon M_\alpha\to M \) è un cono limite non mi era venuta, perché son stupido. Poi la semantica di \( \mu_\alpha \) e \( \rho_\alpha \) quella sì era chiara.

"megas_archon":
PS: sGrillettone è un libro meraviglioso ma non usarlo per studiare categorie. Se vuoi provare le cose element-free, leggi il primo capitolo del Borceux, tomo II (dove sospetto questo teorema ci sia già...). Oppure (molto consigliato) Freyd: https://www.maths.ed.ac.uk/~v1ranick/papers/freydab.pdf
In realtà non è che voglio per forza fare le cose senza gli elementi, è che visto che ora che so un po' di roba in più su limiti ecc. volevo provare a vedere se riuscivo a dimostrare qualcosa di "vero" usando solo queste tecniche.

E grazie!

megas_archon
"marco2132k":
L'idea è di usare il fatto che
\[
\hom\Bigl(\bigoplus_\alpha M_\alpha, \prod_\beta M_\beta\Bigr)\cong \prod_{\alpha,\beta} \hom(M_\alpha, M_\beta)
\] per dimostrare che c'è \( \bar u \), giusto? Però non ho capito come.
E' molto semplice, te lo faccio per due insiemi diversi $I,J$ e finiti (diciamo \(I=\{1,2\}, J=\{1,2,3\}\). Tu vuoi farlo per $I=J$, di cardinalità arbitraria, ma l'idea è la stessa.

Le proprietà universale del coprodotto e del prodotto ti dicono che in una categoria generica \(\cal C\) vale l'isomorfismo \[\textstyle{\cal C}(\coprod_i A_i, \prod_j B_j)\cong \prod_i \prod_j {\cal C}(A_i, B_j)\] e quindi dare un unico morfismo \(\coprod A_i \to \prod B_j\) equivale esattamente a dare una famiglia di morfismi \(\{f_{ij} : A_i \to B_j\mid (i,j)\in I\times J\}\), che si può rappresentare come una matrice \(\left(\begin{smallmatrix}
f_{11} & f_{12} & f_{13} \\
f_{21} & f_{22} & f_{23}
\end{smallmatrix}\right)\) (in questo senso la teoria dei moduli non è molto diversa dall'algebra lineare, ma la teoria degli indecomponibili qui è più complicata: su un campo a un certo punto arrivi ad avere che le $f_{ij}$ siano scalari, perché ciascuna $f_{ij} : A_i \to B_j$ ammetterà una decomposizione ulteriore, e ulteriore, e ulteriore... finché non arrivi ad avere semplicemente una mappa $k$-lineare $f_{ij} : k\to k$, esattamente "l'entrata" della matrice di $f$ al posto $i,j$).

A questo punto, qual è una scelta "canonica" di famiglia di omomorfismi $A_i \to A_j$ quando $I=J$? Beh, la delta di Kronecker, intesa come
\[\delta_{ij} = \begin{cases} 1_{A_i} & i=j \\ 0 & i\ne j\end{cases}\] E ad essa deve corrispondere un unico \(\bar u : \coprod_i A_i \to \prod_j A_j\), univocamente definito dalla proprietà che ho scritto.

volevo provare a vedere se riuscivo a dimostrare qualcosa di "vero" usando solo queste tecniche.
I già citati Freyd e Borceux II, ma anche

Stenström, Bo. Rings of quotients: an introduction to methods of ring theory. Vol. 217. Springer Science & Business Media, 2012.

marco2132k
Ok, capii.

P.S. Bello lo Stenström. Non avrò mai la forza di leggere tutta quella roba, però mi sembra scritto bene.

megas_archon
Spero di avere insegnato qualcosa anche agli altri pisquani.

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