Proprietà archimedea
Siano [tex]a,b \in \mathbb{Z}[/tex] e [tex]a > b[/tex], allora [tex]\exists p \in \mathbb{Z}[/tex] tale che [tex]pb>a[/tex].
Questa proprietà l'ho trovata associata all'anello degli interi (infatti viene definito anello commutativo unitario ordinato archimedeo), ma anche con i numeri reali.... Ma in definitiva qual'è l'origine di questa proprietà?
Grazie
Questa proprietà l'ho trovata associata all'anello degli interi (infatti viene definito anello commutativo unitario ordinato archimedeo), ma anche con i numeri reali.... Ma in definitiva qual'è l'origine di questa proprietà?
Grazie
Risposte
Salve GundamRX91,
che intendi per origine?La storia?
Io l'ho visto sempre come un assioma?
Cordiali saluti
"GundamRX91":
Siano [tex]a,b \in \mathbb{Z}[/tex] e [tex]a > b[/tex], allora [tex]\exists p \in \mathbb{Z}[/tex] tale che [tex]pb>a[/tex].
Questa proprietà l'ho trovata associata all'anello degli interi (infatti viene definito anello commutativo unitario ordinato archimedeo), ma anche con i numeri reali.... Ma in definitiva qual'è l'origine di questa proprietà?
Grazie
che intendi per origine?La storia?
Io l'ho visto sempre come un assioma?
Cordiali saluti
Intendo sapere se è, passami il termine, associata alla definizione di anelli degli interi, e quindi ne è una proprietà specifica, oppure deriva da altro.
Forse è meglio se chiarisco il motivo della domanda. Il docente di Algebra 1 ci ha chiesto di dimostrare il teorema sulla divisione euclidea, e il teorema che conosco io sfrutta appunto la proprietà archimedea, solo che dovrei motivare l'utilizzo di tale proprietà supponendo che io non sappia nulla di anelli....
Forse è meglio se chiarisco il motivo della domanda. Il docente di Algebra 1 ci ha chiesto di dimostrare il teorema sulla divisione euclidea, e il teorema che conosco io sfrutta appunto la proprietà archimedea, solo che dovrei motivare l'utilizzo di tale proprietà supponendo che io non sappia nulla di anelli....
Salve GundamRX91,
in sostanza tu hai incontrato l'assioma/proprietà archimedea solo nella definizione dell'anello commutativo unitario ordinato archimedeo e non come proprietà specifica degli interi, giusto? Cioè devi dimostare la proprietà archimedea in $ZZ$? Come lo presenti $ZZ$? Ovviamente, da quello che hai scritto non come un anello!
Cordiali saluti
"GundamRX91":
Intendo sapere se è, passami il termine, associata alla definizione di anelli degli interi, e quindi ne è una proprietà specifica, oppure deriva da altro.
Forse è meglio se chiarisco il motivo della domanda. Il docente di Algebra 1 ci ha chiesto di dimostrare il teorema sulla divisione euclidea, e il teorema che conosco io sfrutta appunto la proprietà archimedea, solo che dovrei motivare l'utilizzo di tale proprietà supponendo che io non sappia nulla di anelli....
in sostanza tu hai incontrato l'assioma/proprietà archimedea solo nella definizione dell'anello commutativo unitario ordinato archimedeo e non come proprietà specifica degli interi, giusto? Cioè devi dimostare la proprietà archimedea in $ZZ$? Come lo presenti $ZZ$? Ovviamente, da quello che hai scritto non come un anello!
Cordiali saluti
Era quello che intendevo fare, ma il docente mi ha bocciato in partenza dicendo che dovevo essere chiaro....Si ma più chiaro di quanto ho enunciato nel primo post non saprei esserlo, oppure manca qualcosa a quella definizione....
"GundamRX91":Deve essere $b!=0$, altrimenti questa proprietà non è vera.
Siano [tex]a,b \in \mathbb{Z}[/tex] e [tex]a > b[/tex], allora [tex]\exists p \in \mathbb{Z}[/tex] tale che [tex]pb>a[/tex].
- [*:2cpkut99]Se $a<=0$ (dunque $b<0$) si prende $p= -1$[/*:m:2cpkut99]
[*:2cpkut99] Se $a>0$ si prende $p= (a+1)*\text{sgn}(b)$ [/*:m:2cpkut99][/list:u:2cpkut99]
Ecco!!! Grazie Gi8, penso proprio che il docente si riferisse a questo.
Mi spiace che sia andata male
Certamente eri in grado di farlo anche da solo, non ho dubbi.
Sarà stata l'emozione, o la confusione derivata dalla banalità della cosa

Sarà stata l'emozione, o la confusione derivata dalla banalità della cosa
Non ci avevo proprio pensato che le "mie" condizioni iniziali non fossero sufficienti... Questo però almeno mi ha fatto capire una cosa: mai dare nulla per scontato.
Grazie ancora
Grazie ancora

Salve Gundam, potresti postare la dimostrazione di tale teorema che sfrutta la proprietà archimedea? Sono curioso. Io sono in possesso di questa :
.
Questa è la dimostrazione che conosco:
dati due interi [tex]a,b \in \mathbb{Z}[/tex], con [tex]b \ne 0[/tex], esiste un'unica coppia di interi [tex]q,r \in \mathbb{Z}[/tex] tali che [tex]a=qb+r[/tex] con [tex]0 \le r < |b|[/tex], dove [tex]q[/tex] ed [tex]r[/tex] sono rispettivamente quoziente e resto della divisione euclidea di [tex]a[/tex] per [tex]b[/tex], che sono rispettivamente dividendo e divisore.
Dimostrazione.
Definizione: proprietà archimedea: siano [tex]a,b \in \mathbb{Z}[/tex], con [tex]a >b[/tex] e [tex]b \ne 0[/tex], allora [tex]\exists p \in \mathbb{Z}[/tex] tale che [tex]pb > a[/tex]. Se [tex]a \le 0[/tex] (e quindi [tex]b < 0[/tex], allora [tex]p=-1[/tex]; se [tex]a>0[/tex] allora [tex]p=(a+1) \cdot sgn(b)[/tex].
Esistenza.
Non è restrittivo supporre [tex]a>b>0[/tex] e, per la proprietà archimedea, esiste un intero [tex]p \in \mathbb{Z}[/tex] tale che [tex]pb>a[/tex]. Sia allora [tex]P:=\{p \in \mathbb{Z} | pb>a\}[/tex] che, essendo limitato inferiormente, ammette minimo: [tex]p=q+1[/tex]. Allora [tex]a < pb[/tex] lo possiamo scrivere come [tex]a < (q+1)b[/tex] e [tex]a < qb+b[/tex]. Per ipotesi [tex]a,b>0[/tex] quindi anche [tex]0 \le a < qb+b[/tex]. Ora da [tex]0 \le a - qb < b[/tex], se chiamiamo [tex]r=a - qb[/tex] si ha la tesi [tex]0 \le r < |b|[/tex] e [tex]a = qb + r[/tex].
Unicità.
Siano [tex]q_1,r_1 \in \mathbb{Z}[/tex] un'altra coppia di interi tali che [tex]a = q_1b + r_1[/tex] con [tex]0 \le r_1 < |b|[/tex]. Bisogna dimostrare che [tex]q=q_1[/tex] e [tex]r=r_1[/tex]. Supponiamo per assurdo che [tex]q \ne q_1[/tex] e [tex]r \ne r_1[/tex] ed effettuiamo la differenza membro a membro tra [tex]a=qb+r[/tex] e [tex]a=q_1b+r_1[/tex]: [tex]0=b(q-q_1)+(r-r_1)[/tex]. Per ipotesi [tex]0 \le r < b[/tex] e [tex]0 \le r_1 < b[/tex], quindi anche la differenza [tex]0 \le|r - r_1|[/tex], che deve essere però minore di [tex]b[/tex] e di [tex]b(q-q_1)[/tex]: [tex]0 \le|r - r_1|< b < b(q-q_1)[/tex], in contraddizione con [tex]0=b(q-q_1)+(r-r_1)[/tex], per cui deve essere [tex]r-r_1=0[/tex] e [tex]q-q_1=0[/tex] da cui [tex]r=r_1[/tex] e [tex]q=q_1[/tex].
dati due interi [tex]a,b \in \mathbb{Z}[/tex], con [tex]b \ne 0[/tex], esiste un'unica coppia di interi [tex]q,r \in \mathbb{Z}[/tex] tali che [tex]a=qb+r[/tex] con [tex]0 \le r < |b|[/tex], dove [tex]q[/tex] ed [tex]r[/tex] sono rispettivamente quoziente e resto della divisione euclidea di [tex]a[/tex] per [tex]b[/tex], che sono rispettivamente dividendo e divisore.
Dimostrazione.
Definizione: proprietà archimedea: siano [tex]a,b \in \mathbb{Z}[/tex], con [tex]a >b[/tex] e [tex]b \ne 0[/tex], allora [tex]\exists p \in \mathbb{Z}[/tex] tale che [tex]pb > a[/tex]. Se [tex]a \le 0[/tex] (e quindi [tex]b < 0[/tex], allora [tex]p=-1[/tex]; se [tex]a>0[/tex] allora [tex]p=(a+1) \cdot sgn(b)[/tex].
Esistenza.
Non è restrittivo supporre [tex]a>b>0[/tex] e, per la proprietà archimedea, esiste un intero [tex]p \in \mathbb{Z}[/tex] tale che [tex]pb>a[/tex]. Sia allora [tex]P:=\{p \in \mathbb{Z} | pb>a\}[/tex] che, essendo limitato inferiormente, ammette minimo: [tex]p=q+1[/tex]. Allora [tex]a < pb[/tex] lo possiamo scrivere come [tex]a < (q+1)b[/tex] e [tex]a < qb+b[/tex]. Per ipotesi [tex]a,b>0[/tex] quindi anche [tex]0 \le a < qb+b[/tex]. Ora da [tex]0 \le a - qb < b[/tex], se chiamiamo [tex]r=a - qb[/tex] si ha la tesi [tex]0 \le r < |b|[/tex] e [tex]a = qb + r[/tex].
Unicità.
Siano [tex]q_1,r_1 \in \mathbb{Z}[/tex] un'altra coppia di interi tali che [tex]a = q_1b + r_1[/tex] con [tex]0 \le r_1 < |b|[/tex]. Bisogna dimostrare che [tex]q=q_1[/tex] e [tex]r=r_1[/tex]. Supponiamo per assurdo che [tex]q \ne q_1[/tex] e [tex]r \ne r_1[/tex] ed effettuiamo la differenza membro a membro tra [tex]a=qb+r[/tex] e [tex]a=q_1b+r_1[/tex]: [tex]0=b(q-q_1)+(r-r_1)[/tex]. Per ipotesi [tex]0 \le r < b[/tex] e [tex]0 \le r_1 < b[/tex], quindi anche la differenza [tex]0 \le|r - r_1|[/tex], che deve essere però minore di [tex]b[/tex] e di [tex]b(q-q_1)[/tex]: [tex]0 \le|r - r_1|< b < b(q-q_1)[/tex], in contraddizione con [tex]0=b(q-q_1)+(r-r_1)[/tex], per cui deve essere [tex]r-r_1=0[/tex] e [tex]q-q_1=0[/tex] da cui [tex]r=r_1[/tex] e [tex]q=q_1[/tex].