Nucleo è un ideale principale.

Sia \( \alpha : \mathbb{Z}[t] \to \mathbb{C} \) definita da \( \alpha(f) = f(2+i) \) dimostra che il nucleo di \( \alpha \) è un ideale principale ed esibisci un suo generatore.

Io ho pensato a questo:
Abbiamo che \( p(t) = t^2 - 4t + 5 = (t-(2+i))(t-(2-i)) \in \ker(\alpha) \). Inoltre \(p(t) \) è irriducibile in \( \mathbb{Z} [t] \) poiché non possiede radici intere. Inoltre abbiamo evidentemente che \( (p(t)) \subset \ker \alpha \) siccome per ogni polinomio \(q(t) \in \mathbb{Z}[t] \) risulta che \(q(2+i) p(2+i)= a \cdot 0 = 0 \) dunque \( q(t) p(t) \in \ker \alpha \).
Proviamo che \( \ker \alpha \subset (p(t)) \), allora siccome \( \mathbb{Z}[t] \) è fattoriale abbiamo che un qualunque polinomio \( a(t) \in \mathbb{Z}[t] \), in particolare \( a(t) \in \ker \alpha \) si scrive come
\[ a(t) = c p_1(t) \cdot \ldots \cdot p_k(t) \]
dove \( c \in \mathbb{Z}[t]^{\times} = \mathbb{Z}^{\times} \) e \( p_1, \ldots, p_k \) sono irriducibili.
Siccome \(a \in \ker \alpha \) risulta che \( a(2+i) = 0 \) e siccome per ogni polinomio a coefficienti interi se \( z \in \mathbb{C} \) è radice del polinomio risulta che \( \bar{z} \) è radice del polinomio abbiamo che \( a(2-i) = 0 \) pertanto \[ a(t) = d (t-(2+i))(t-(2-i)) \cdot q_1(t) \cdot \ldots \cdot q_{k-1}(t) \]
con \(d \in \mathbb{Z}^{\times} \) e \(q_1 , \ldots, q_{k-1} \) irriducibili. Dunque
\[ a(t) = q(t) p(t) \]
dove
\[ q(t) = d q_1(t) \cdot \ldots \cdot q_{k-1}(t) \]
Si può fare così? Mi viene il dubbio solo nella direzione che il ker è sottoinsieme di \( (p)\).

Nel senso non so se è legittima la scrittura di \( a(t) = d (t-(2+i))(t-(2-i)) \cdot q_1(t) \cdot \ldots \cdot q_{k-1}(t) \) in \( \mathbb{Z}[t] \)

Risposte
Overflow94
Hai dimostrato che $a(t)=q(t)p(t)$, l'ultimo step consiste nel dimostrare che $q(t)$ appartiene a $ZZ[t]$.

Considerando che gli interi gaussiani $R=ZZ$ sono UFD anche $R[t]$ è un UFD dove $ker \ \alpha$ coincide con $J=(t - (2 + i))$. Vedendo $ZZ[x]$ come sottoanello di $R[t]$ (e sottoalgebra, ovvero con la stessa unità), l'ideale che stiamo cercando è dato da $I=ZZ[x] \cap J$ da qui si vede che $I=(p(t))$ altrimenti non potrebbe stare in $ZZ[x]$.

"Overflow94":
Hai dimostrato che $a(t)=q(t)p(t)$, l'ultimo step consiste nel dimostrare che $q(t)$ appartiene a $ZZ[t]$.

Considerando che gli interi gaussiani $R=ZZ$ sono UFD anche $R[t]$ è un UFD dove $ker \ \alpha$ coincide con $J=(t - (2 + i))$. Vedendo $ZZ[x]$ come sottoanello di $R[t]$ (e sottoalgebra, ovvero con la stessa unità), l'ideale che stiamo cercando è dato da $I=ZZ[x] \cap J$ da qui si vede che $I=(p(t))$ altrimenti non potrebbe stare in $ZZ[x]$.

Non ho capito perché devo dimostrare che \(q(t) \in \mathbb{Z}[t] \), nel senso non segue direttamente dalla fattorizzazione essenzialmente unica di \(a(t) \) in \( \mathbb{Z}[t] \) ?

Edit: alternativamente potrei tagliare la testa al toro e dire che siccome \( \mathbb{Z}[t] \) è euclideo allora per \( a(t) \in \ker \alpha \) posso trovare \(q \) ed \(r\) in \( \mathbb{Z}[t] \) tale che \(a(t)=q(t) p(t) + r(t) \) con \( \deg r < \deg p \). Ora siccome \( p, a \in \ker \alpha \) abbiamo che \( a(t)-q(t)p(t) = r(t) \in \ker \alpha \). Segue che \( \deg r = - \infty \) poiché se fosse di grado \( 0 \) oppure \(1 \) o non si annulla in \(2+i\) oppure (rispettivamente) non si annulla oppure non appartiene a \( \mathbb{Z}[t] \) se si annulla in \(2+i\). Pertanto \(r(t)=0\) e \(a(t)=q(t)p(t) \).

Overflow94
Nella prima dimostrazione mi sembra che tu stia mischiando la fattorizzazione di $a(x)$ in $ZZ[x]$ e quella di $a(x)$ in $CC[x]$. Quindi hai dimostrato che $a(x)=p(x)q(x)$ con $p(x), q(x) \in CC[x]$, sai anche che $p(x) \in ZZ[x]$, manca da dimostrare che anche $q(x) \in ZZ[x]$ per poter asserire che la fattorizzazione è valida anche in $ZZ[x]$. Ai miei occhi, avendo scarsa conoscenza di teoria dei campi e del teorema fondamentale dell'algebra, non è uno step così banale da poter essere omesso. Però forse per te è un risultato banale e stai dando per scontato qualche corollario che io non so.

Per quanto detto nell'ultimo post: se con $ZZ[x]$ stiamo intendendo l'anello dei polinomi (di grado finito) a coefficienti in $ZZ$, allora non è euclideo e neppure PID, altrimenti l'esercizio non avrebbe neanche molto senso poichè $ED \sub PID \sub UFD$. D'altronde non so neanche cosa significa in un ED avere degree $-\infty$ quindi può darsi che stiamo parlando di due anelli diversi usando notazioni completamente diverse. :roll:

Avendo studiato più approfonditamente solo la teoria degli anelli riporto una possibile dimostrazione che non utilizza il teorema fondamentale dell'algebra.

Teorema: se $F$ è una campo allora $F[x]$ è un dominio euclideo con il grado come norma.

(dimostrazione omessa)

Teorema: sia $F$ un campo, $r \in F$ e $p(x) \in F[x]$. Se $p(r)=0$ allora $p(x)=(x-r)q(x)$.

Dimostrazione. $p(x)=q(x)(x-r)+r(x)$, il grado di $d(r)=0$ quindi $r(x)=c \in F$ e $c=p(r)=0$.

Consideriamo l'omomorfismo d'anelli $\beta: CC[x] \rightarrow CC$ dato da $\beta(p)=p(2+i)$.

Per il teorema citato precedentemente $ker \ \beta $ è generato da $x - (2 +i)$. Poiché $RR[x]$ è un dominio euclideo $J = ker \ \beta \cap RR[x]$ è un ideale principale generato qualsiasi suo elemento di grado minimo. Supponendo che esista $p(x) \in J$ di grado $1$, si ha che in $CC[x]$ la fattorizzazione $p(x)= q(x)(x - (2 +i))$, poiché il grado di $q(x)$ può essere solo $0$ allora si deve avere $q(x)=c \in CC$. Non è possibile che $c(x - (2 +i))$ sia un polinomio a coefficienti reali, quindi giungiamo in contraddizione.

Da qui segue che $J$ è generato da $t(x)=x^2 - 4x + 5$. E poichè $ker \ \alpha = ker \ \beta \cap ZZ[x] = J \cap ZZ[x]$ e $t(x) \in ZZ[x]$ l'esercizio è concluso.

"Overflow94":


Per quanto detto nell'ultimo post: se con $ZZ[x]$ stiamo intendendo l'anello dei polinomi (di grado finito) a coefficienti in $ZZ$, allora non è euclideo e neppure PID, altrimenti l'esercizio non avrebbe neanche molto senso poichè $ED \sub PID \sub UFD$. D'altronde non so neanche cosa significa in un ED avere degree $-\infty$ quindi può darsi che stiamo parlando di due anelli diversi usando notazioni completamente diverse. :roll:

Si scusami, intendevo dire, che possiamo fare la divisione euclidea perché \( \mathbb{Z}\) è un anello commutativo.

Overflow94
Ripensando alla tua prima dimostrazione, in effetti è banale dimostrare che se $a(x)=p(x)q(x)$ e $a(x),p(x) \in ZZ[x]$ implica $q(x) \in ZZ[x]$ considerando il fatto che il leading term di $p(x)$ ha coefficiente $1$, $LT(p)=x^2$. Se esiste un termine di $q(x)$ di grado $n$ con coefficiente non intero allora anche il termine di grado $n+2$ di $a(x)$ avrebbe un coefficiente non intero.

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