Dimostrazione ordine gruppo

pegasu1
Mi sono bloccato su una cosa piuttosto semplice, ovvero non riesco a dimostrare un aproprietà:

[sia $G$ finito e $g in G$]=>[$ =G <=> ord(g)=|G|$]

So che ord(g) è il più piccolo $n in NN$ t.c $g^n=1$

inoltre $ ={g^z|z in ZZ}$

Ma provando a sfruttare queste definizioni non riesco a capire come portare avanti la cosa.
Ringrazio per l'aiuto

Risposte
vict85
Se \(G\) è finito e \(\langle g\rangle = G\) allora per ogni altro \(g'\) in \(G\) esiste un \(z\) tale che \(g^{z}\). In particolare esiste per \(1\). Ora, \(g^{\mathrm{ord}\, g + r} = g^{\mathrm{ord}\, g}g^{r} = g^r\). Quindi se \(g' = g^r\) per qualche \(r\) allora esiste un \(0 \le r' < \mathrm{ord}\, g\) tale che \(g^{r'} = g'\). Fin qui dubbi? Il resto viene abbastanza immediato.

pegasu1
Ok devi scusarmi ma mi sa che non ci sono ancora, provo a seguire il tuo ragionamento:

Nell' ipotesi di finitezza di G dobbiamo dimostrare che $ =G⇔o(g)=|G|$

=>)
$ ={g^z|z in ZZ}=G$

dunque la riscrivo come

$g' in G$ <=> esiste $z : g^z=g'$

Ora, per la divisione euclidea divido per l'ordine di g che è diverso da zero: $z=o(g)*q+r$ con $0<=r q è anche negativo ma non mi importa poiché: $(g^(o(g)))^q=1$, quindi: $(g^(o(g)))^qg^r=g'$

però in tal modo mostro che qualunque g' è rappresentabile con un $g^r$ con r minore dell'ordine ma: nessuno garantirebbe che r=ord(g), inoltre non è detto r assuma tutti i valori tra 0 e org(g). Cioè mi incastro perché mi sembra di aver solo dimostrato che ogni g' è rappresentabile con g^r.

inoltre mi manca l'idea su come dimostrare anche (<=)

ghira1
Scrivi $g$, $g^2$, $g^3$, ecc. all'infinito. Quante cose diverse avrai?

vict85
Non ti posso dare ulteriori hint senza darti la risposta ed è più utile se ci arrivi da solo. Posso solo aggiungere che per ogni \(g'\) c'è un unico \(0 \le r < o(g)\) tale che \(g^r = g'\) (se non ti è evidente, dimostralo).

Forse ti è utile se ti ripeto quello che hai dimostrato fino ad ora. Per tutti i \(\displaystyle g' \in G \), esiste un unico \(0 \le r < o(g)\) tale che \(g^r = g'\). Ti ricordo che \(g^r\in G\) per ogni \(0 \le r < o(g)\).

pegasu1
Per =>)

Mi verrebbe da dire che avendo dimostrato: $g' in G => g^r=g' => g'=g^r in {g^r| 0 <= r
D'altro canto è pur vero che $g^r in {g^r| 0 <= r g^r in {g^z|z in ZZ}=: =_(HP) G$ cioè l'inclusione opposta

Abbiamo quindi dalla doppia inclusione che ci dimostra l'uguaglianza: ${g^r| 0 <= r
Detto questo posso costruire $f: G -> I_n$ biiezioe come: $g^r->r$ e quindi avendo creato tale biiezione ho la cardinalità di |G|=n da def. datami di cardinalità di un insieme finito.


Mentre per <= )
non mi vengono grandi idee come dal partire dall'avere una biiezione tra $G $ e $I_n$ ciò implichi che =G

vict85
Ti stai perdendo in un bicchiere d'acqua. Se \(\langle g\rangle = G\) allora ovviamente \(\lvert\langle g\rangle\rvert = \lvert G\rvert\).
Siccome gli elementi si ripetono dopo \(\mathrm{ord}\, g\) e ogni elemento prima è unico, allora banalmente \(\mathrm{ord}\, g= \lvert \langle g\rangle\rvert\).
Viceversa, se \(\mathrm{ord}\, g = \lvert G\rvert\) allora, sempre per il fatto che ogni \(g^{r}\) è unico per \(0\le r < \mathrm{ord} g\), si deve avere \(\lvert\langle g\rangle\rvert = \mathrm{ord}\, g = \lvert G\rvert\). Ma l'unico sottoinsieme di \(G\) con quella cardinalità è \(G\) stesso (questo non vale per gli insiemi infiniti). Dubbi?

L'unicità degli elementi prima di \(\mathrm{ord}\, g\) si dimostra osservando che se per assurdo si avesse \(0\le r < r'< \mathrm{ord} g\) e \(g^{r'} = g^{r}\) allora \(g^{r' - r} = 1\) dove \(r' - r < r' < \mathrm{ord}\,g\) (che contraddirrebbe la definizione di \(\mathrm{ord}\,g\)).

pegasu1
Ah... cavolo non riuscivo proprio a mettere assieme queste cose. Sì mi torna e ti ringrazio davvero molto.

Vorrei però chiederti una cosa, nella mia dimostrazione (=>) di cui sopra mi sembra però di aver detto tutte cose giusto no? Cioè vorrei chiederti, è corretta come dimostrazione dell'implicaizone voluta secondo te? :)
Mi incuriosisce molto in quanto mi sembra corretta come passaggi.

vict85
Sì, i passaggi sono corretti.

pegasu1
Molto gentile e ringrazio per il tuo immenso aiuto :)

rackinblu
scusate l'intromissione ma sono interessato a un passaggio di:

"vict85":
Ti stai perdendo in un bicchiere d'acqua. Se \(\langle g\rangle = G\) allora ovviamente \(\lvert\langle g\rangle\rvert = \lvert G\rvert\).
Siccome gli elementi si ripetono dopo \(\mathrm{ord}\, g\) e ogni elemento prima è unico, allora banalmente \(\mathrm{ord}\, g= \lvert \langle g\rangle\rvert\).
Viceversa, se \(\mathrm{ord}\, g = \lvert G\rvert\) allora, sempre per il fatto che ogni \(g^{r}\) è unico per \(0\le r < \mathrm{ord} g\), si deve avere \(\lvert\langle g\rangle\rvert = \mathrm{ord}\, g = \lvert G\rvert\). Ma l'unico sottoinsieme di \(G\) con quella cardinalità è \(G\) stesso (questo non vale per gli insiemi infiniti). Dubbi?

L'unicità degli elementi prima di \(\mathrm{ord}\, g\) si dimostra osservando che se per assurdo si avesse \(0\le r < r'< \mathrm{ord} g\) e \(g^{r'} = g^{r}\) allora \(g^{r' - r} = 1\) dove \(r' - r < r' < \mathrm{ord}\,g\) (che contraddirrebbe la definizione di \(\mathrm{ord}\,g\)).


Quando scrivo \(\mathrm{ord}\, g= \lvert \langle g\rangle\rvert\) sto dicendo che la cardinalità è pari a ord(g) e questo lo vedo dicendo che ho tot elementi in quell'insieme, tuttavia per definizione la cardinalità vorrebbe dire che c'è una biiezione tra quell'insieme e un $I_n$ insieme (contarli è solo una intuizione ma NON è la definizione). Quindi lo vedo intuitivamente, ma formalmente come mostro questo fatto dell'esistenza della biiezione?

vict85
La notazione \(\lvert S\rvert = n\) per dire \(\lvert S\rvert = \lvert I_n\rvert\) è usata comunemente da tutti i matematici. Un po' come, in analisi, si dice che \(\log x = o(x)\) (insomma una funzione non può essere uguale ad una classe di funzioni).

Detto questo, formalmente parlando, la notazione \(\lvert S\rvert = n\) è un po' più corretta se si intende \(n\) come un numero cardinale. Inoltre, esistono definizioni insiemistiche dei numeri naturali, quindi si potrebbe vedere \(\lvert S\rvert = n\) come \(\lvert S\rvert = \lvert n\rvert\).

Queste sono, di fatto, sottigliezze tecniche di poca importanza perché specificarle tutte le volte rende la notazione più complessa e pesante senza aggiungere nulla di concettualmente rilevante. Nota che se ti dà fastidio questo, nei corsi più avanzati sarà molto peggio. Tra l'altro è pericoloso cercare di risolvere tutti questi aspetti nelle interrogazioni perché potresti dare l'idea di arrampicarti sugli specchi anche se conosci bene la teoria.

Venendo alla questione in sé, \(\langle g\rangle\) è sostanzialmente l'immagine in \(G\) della funzione \( \xi_g\colon \mathbb{Z}\to G\) definita come \( \xi_g\colon r\mapsto g^r\). Sia inoltre \(\iota\colon \mathbb{N}_{
P.S.: la cardinalità è una classe di equivalenza e quindi poco importa se si usa \(\{1,\dotsc, n\}\), \(\{0,\dotsc, n-1\}\), o altri insiemi della stessa cardinalità. Usare quindi la notazione \(\lvert S\rvert = n\) ti permette di esprimere lo stesso concetto senza dover scegliere un rappresentante delle varie classi di equivalenza.

rackinblu
Grazie mille :) non potevi esser più chiaro

Alin2
"vict85":
Ti stai perdendo in un bicchiere d'acqua. Se \(\langle g\rangle = G\) allora ovviamente \(\lvert\langle g\rangle\rvert = \lvert G\rvert\).
 Siccome gli elementi si ripetono dopo \(\mathrm{ord}\, g\) e ogni elemento prima è unico, allora banalmente \(\mathrm{ord}\, g= \lvert \langle g\rangle\rvert\).
Viceversa, se \(\mathrm{ord}\, g = \lvert G\rvert\) allora, sempre per il fatto che ogni \(g^{r}\) è unico per \(0\le r < \mathrm{ord} g\), si deve avere \(\lvert\langle g\rangle\rvert = \mathrm{ord}\, g = \lvert G\rvert\). Ma l'unico sottoinsieme di \(G\) con quella cardinalità è \(G\) stesso (questo non vale per gli insiemi infiniti). Dubbi?

L'unicità degli elementi prima di \(\mathrm{ord}\, g\) si dimostra osservando che se per assurdo si avesse \(0\le r < r'< \mathrm{ord} g\) e \(g^{r'} = g^{r}\) allora \(g^{r' - r} = 1\) dove \(r' - r < r' < \mathrm{ord}\,g\) (che contraddirrebbe la definizione di \(\mathrm{ord}\,g\)).


Scusami vict85 e pegasu se mi intrometto, ma volevo sapere se ho interpretato bene la vostra dimostrazione con la doppia implicazione:
partendo da

$ ⟨g⟩=G hArr ord(g)=|G|$
Io devo dimostrare la prima implicazione: $rArr$ cioè
$ ⟨g⟩=G rArr ord(g)=|G|$
Qui si può osservare che  $⟨g⟩=G$ allora ovviamente  $abs ( ⟨g⟩)=|G|$
Questo è garantito dal fatto  che per ogni $g'$ esiste  un $z in ZZ$ tale che $g^{\prime}=g^z$
In particolare esiste per $1=g^(ord(g))$  e pertanto $ g^(ord(g))g^r=g^r$. Quindi se $g '=g^r$ allora esiste un unico $ 0≤r L'altra implicazione $lArr$  è data da

$ord(g)=|G| rArr  ⟨g⟩=G $

Se $ordg=|G| $ allora, sempre per il fatto che ogni $g^r$ è unico per $0≤r $|⟨g⟩|=ordg=|G|$. L'unico sottoinsieme di $G $ con quella cardinalità è infatti l'insieme improprio corrispondente a $G$ stesso.

Un dubbio: ma se $g^{\prime}=1=g^(ord(g))$ allora $r=0$, essendo $0≤r
Grazie infinite

vict85
"Alin":
Scusami vict85 e pegasu se mi intrometto, ma volevo sapere se ho interpretato bene la vostra dimostrazione con la doppia implicazione:
partendo da

$ ⟨g⟩=G hArr ord(g)=|G|$
Io devo dimostrare la prima implicazione: $rArr$ cioè
$ ⟨g⟩=G rArr ord(g)=|G|$
Qui si può osservare che  $⟨g⟩=G$ allora ovviamente  $abs ( ⟨g⟩)=|G|$
Questo è garantito dal fatto  che per ogni $g'$ esiste  un $z in ZZ$ tale che $g^{\prime}=g^z$


\(\langle g\rangle = G\) implica \(|\langle g\rangle| = |G|\) perché due insiemi uguali hanno la stessa cardinalità. Ma forse ho frainteso il tuo "Questo è garantito dal fatto  che". Insomma, quello che dici è vero, ma non è la ragione che rende vera quella implicazione, solo un altra conseguenza delle ipotesi.

"Alin":
In particolare esiste per $1=g^(ord(g))$  e pertanto $ g^(ord(g))g^r=g^r$.


Che si abbia \(1 = g^{\mathrm{ord}(g)}\) è garantito dalla definizione di \(\mathrm{ord}(g)\). Semmai, stai usando il fatto che \(\langle g\rangle = G\) per affermare che \(\mathrm{ord}(g)\) esiste ed è finito. La seconda formula vale per qualsiasi \(t\) tale che \(g^t = 1\) e non solo per \(t = \mathrm{ord}(g)\).

"Alin":
Quindi se $g '=g^r$ allora esiste un unico $ 0≤r
L'altra implicazione $lArr$  è data da

$ord(g)=|G| rArr  ⟨g⟩=G $

Se $ordg=|G| $ allora, sempre per il fatto che ogni $g^r$ è unico per $0≤r $|⟨g⟩|=ordg=|G|$. L'unico sottoinsieme di $G $ con quella cardinalità è infatti l'insieme improprio corrispondente a $G$ stesso.


ok

"Alin":
Un dubbio: ma se $g^{\prime}=1=g^(ord(g))$ allora $r=0$, essendo $0≤r
Grazie infinite


Sì, \(\mathrm{ord}(g)\) è di fatto il primo indice non-negativo in cui \(r\mapsto g^r\) si ripete. Ma \(g^{0}=1\) è sempre vero, anche quando \(\mathrm{ord}(g)\) è infinito.

Alin2
Grazie vict85!
Se ho capito quindi
$ ⇒$ :
$⟨g⟩=G⇒ord(g)=|G|$ è verificata perchè due insiemi uguali hanno la stessa cardinalità. È questo basta.
Tutte le altre cose viste prima sono conseguenze dell'ipotesi.

Mentre $ ⇐ $:
$ord(g)=|G|⇒ ⟨g⟩=G $ è verificata perchè se ogni $g^r$ è unico per $0≤r $|⟨g⟩|=ordg=|G|$ e l'unico sottoinsieme di $G$ con quella cardinalità è infatti l'insieme improprio corrispondente a $G$ stesso.

Qui si poteva dire che l'implicazione è verificata perchè, se $g$ è il generatore di un insieme $G$ segue che $ord(g)=|G|$ e banalmente risulta che il gruppo generato da $g$ è uguale a $G$ stesso e cioè $⟨g⟩=G$

Si poteva scrivere invece di  $g^r$ è unico per $0≤r $g^r$ è unico per $0

vict85
"Alin":
Grazie vict85!
Se ho capito quindi
$ ⇒$ :
$⟨g⟩=G⇒ord(g)=|G|$ è verificata perchè due insiemi uguali hanno la stessa cardinalità. È questo basta.
Tutte le altre cose viste prima sono conseguenze dell'ipotesi.


No. \(\langle g\rangle = G\) implica \(\lvert\langle g\rangle\rvert = \lvert G\rvert\) perché due insiemi coincidenti hanno la stessa cardinalità. Mentre \(\lvert\langle g\rangle\rvert = \mathrm{ord} g\) perché ogni elemento di \(G\) compare esattamente una volta nell'insieme \(\{ 1, g, g^2, \dotsc, g^{\mathrm{ord} g - 1} \}\) e da \(g^{\mathrm{ord} g}\), gli elementi non fanno che ripetersi ciclicamente. Comunque non cercare il modo giusto per dirlo, cerca di capire i concetti. Ci sono molti modi di dire la stessa cosa.

"Alin":
Mentre $ ⇐ $:
$ord(g)=|G|⇒ ⟨g⟩=G $ è verificata perchè se ogni $g^r$ è unico per $0≤r $|⟨g⟩|=ordg=|G|$ e l'unico sottoinsieme di $G$ con quella cardinalità è infatti l'insieme improprio corrispondente a $G$ stesso.

Qui si poteva dire che l'implicazione è verificata perchè, se $g$ è il generatore di un insieme $G$ segue che $ord(g)=|G|$ e banalmente risulta che il gruppo generato da $g$ è uguale a $G$ stesso e cioè $⟨g⟩=G$

Si poteva scrivere invece di  $g^r$ è unico per $0≤r $g^r$ è unico per $0

Si, ma includere \(0\) invece che \(\mathrm{ord} g\) ha più senso per via del fatto che \(\langle g\rangle \cong \mathbb{Z}/\ker \xi_g\) dove \(\xi_g\) è l'omomorfismo che ho definito qualche messaggio fa. Non è difficile da vedere che \(\ker \xi_g = (\mathrm{ord} g)\mathbb{Z}\) e quindi \(\langle g\rangle \cong \mathbb{Z}/\ker \xi_g \cong \mathbb{Z}/(\mathrm{ord} g)\mathbb{Z} \cong \mathbb{Z}_{\mathrm{ord} g}\).

Alin2
Grazie sempre vict85, ti prego di avere  pazienza, cerco solo di  interpretare meglio la dimostrazione.
Concettualmente è abbastanza chiaro!
Parto solo, per il momento,  con la  prima implicazione: $rArr$
cioè $ ⟨g⟩=G rArr o(g)=|G|$:

due insiemi coincidenti hanno  ovviamente  la stessa cardinalità. Ne segue quindi che $⟨g⟩=G rArr  abs ( ⟨g⟩)=|G|$ e
$ abs ( ⟨g⟩)=|G| rarr |⟨g⟩|=o(g)$.
Quest'ultima uguaglianza  è garantita dal fatto  che $ AA g' in G  EE z in ZZ | g^{\prime}=g^z$
Ora   essendo $ z=  o(g)*q+r $ avremo $ (g^((o(g))))^q*g^r=g^r$. (Questo mostra che gli elementi da $g^(o(g))$ si ripetono).Quindi se $g '=g^r$ allora esiste un unico $ 0≤r Dunque  ${g^z∣z∈Z}=G⊆{g^r∣0≤r

vict85
Non so se è una questione di esposizione o se davvero pensi che \(\lvert\langle g\rangle\rvert = \lvert G\rvert\) implichi \(\lvert\langle g\rangle\rvert = o(g)\). Perché questo è semplicemente falso. Cerco di fare un po' di chiarezza.

Ignora per un momento questa specifica dimostrazione. Sia \(G\) un gruppo finito e \(g\) un suo elemento qualsiasi. Siccome \(G\) ha un numero finito di elementi, la funzione \(r\mapsto g^r\) si dovrà necessariamente ripetere ad un certo punto. Sia quindi \(g^r = g^t\) con \(t < r\). Moltiplicando per \(g^{-t}\) da entrambe le parti, ricavo \(g^{r-t} = 1\). Siccome \(r\neq t\), abbiamo dimostrato che esistono indici \(s\neq 0\) per cui \(g^s = 1\). Da qui segue che per i gruppi finiti, \(o(g) = \min \{ s\in \mathbb{N}_{>0}: g^s=1\}\) è ben definito. Inoltre, siccome \(r-t < r\), allora tutti i \(g^r\) con \(r < o(g)\) devono essere unici. Questi discorsi valgono per tutti i gruppi finiti e per tutti i loro elementi[nota]In realtà valgono persino più in generale. Nei gruppi infiniti, potrebbe non esistere alcuna ripetizione, ma se ci sono allora valgono tutte le considerazione fatte qui.[/nota].
Usando l'identità di Bezout, è possibile far vedere che se \(g^s = 1\) allora \(s = ko(g)\) per qualche \(k \ge 0\). Infatti, preso un quasi \(s\) tale che \(g^s = 1\), è evidente che \(\forall a,b,\,g^{ao(g)}g^{bs} = g^{ao(g) + bs} = 1\) e dalla definizione di \(o(g)\) non può esistere un \(d|o(g)\) diverso da \(o(g)\) tale che \(g^d = 1\).
Similmente, usando la divisione con resto, si ha che \(\forall t,\,g^{t} = g^{ko(g) + r} = g^r\) dove \(0\le r < o(g)\). Ovvero, ogni elemento dopo \(o(g)\) è già apparso prima. Quindi, \(\lvert\langle g\rangle\rvert = \lvert G\rvert\) è sempre vero. Nota inoltre che necessariamente \(o(g) \le \lvert G\rvert\)

Come dico, questi sono discorsi generali, che valgono per tutti i gruppi finiti e per i loro elementi. Se \(\langle g\rangle = G\) allora non è che \(\lvert\langle g\rangle\rvert = \lvert G\rvert\) implica \(\lvert\langle g\rangle\rvert = o(g)\). I due risultati sono assolutamente indipendenti. Ma unendoli insieme ricavi il risultato finale.

Alin2
Grazie vict85, sto leggendo con interesse gli ultimi  tuoi suggerimenti!

Ma intanto, per capire un pò, cosa si deve modificare, per rendere esatta e più formale, la dimostrazione, fatta da me? Forse tutto!
Parto da

cioè $⟨g⟩=G⇒o(g)=|G|$

Due insiemi coincidenti hanno  ovviamente  la stessa cardinalità. Ne segue quindi che
$⟨g⟩=G⇒ |⟨g⟩|=|G|$
Ma perchè  $ |⟨g⟩|=o(g)$:?:

quest'ultima uguaglianza  è garantita dal fatto  che $∀g'∈G ∃z∈Z∣g′=g^z$
Ora   essendo per la divisione $  z= o(g)⋅q+r$  avremo $(g^(o(g)))^q⋅g^r=g^r$ dove $0≤r Quindi se $g'=g^r$ allora esiste un unico $ 0≤r Dunque  $ |⟨g⟩|=o(g)$ è ${g^z∣z∈Z}=G⊆{g^r∣0≤r

Rispondi
Per rispondere a questa discussione devi prima effettuare il login.