Anelli: sugli ideali massimali (e funzioni continue)

Paolo902
Buongiorno a tutti.

Vorrei proporre alla vostra attenzione il seguente

Problema. Si consideri l'anello (rispetto alle usuali operazioni di somma e moltiplicazione di funzioni reali)

$mathcal R={f:RR->RR " continue su " [0,4]}$

Sia inoltre $mathcal M={f in R " tali che " f(2)=0}$. Si provi che $mathcal M$ è un ideale massimale di $mathcal R$.

Risoluzione. Che $mathcal M$ sia un ideale (bilatero, visto che $mathcal R$ è commutativo) non è difficile da provare, la verifica delle due condizioni è molto semplice e non la riporto.

Mi interessa invece di più la questione relativa all'attributo massimale.

Il libro dà un suggerimento (supporre che esista $mathcal I$ tale che...).
Ho pensato quindi di ragionare così: supponiamo esista un ideale $mathcal I$ tale $mathcal M subset mathcal I subset mathcal R$. Poichè l'inclusione è propria, significa che esiste $g(x) in mathcal I ^^ g(x) notin mathcal M$.
Quindi, $g(2)=k ne 0$, dove $k$ è un numero reale.
Posso considerare allora la funzione $h(x)$ definita da $h(x)=g(x)-k$.
Evidentemente, $h(2)=k-k=0 => h(x) in mathcal M => h(x) in mathcal I$.

La differenza di due funzioni che stanno in $mathcal I$ (ideale) sta ancora in $ mathcal I$: quindi $k in mathcal I$.
Ma dov'è il problema? Insomma, arrivato a questo punto come chiudo la faccenda?

Avevo pensato di intraprendere anche un'altra strada, visto che non riuscivo a portare a termine questa.

Ho pensato (Martino docet :D ) di definire un omomorfismo (suriettivo) di anelli: $phi: mathcal R to RR$ definito in questo modo: $phi(f(x))=f(2)$.

La verifica che $phi(cdot)$ definisce effettivamente un omomorfismo di anelli è abbastanza semplice: $phi((f+g)(x))=(f+g)(2)=f(2)+g(2)=phi(f(x))+phi(g(x))$ (idem con il prodotto).

Adesso noto che $Ker phi = mathcal M$: per il TFI, allora, $mathcal R // ker phi = mathcal R // mathcal M cong RR$. Perciò il quoziente è isomorfo a $RR$ e quindi è un campo. Dal fatto che $mathcal R$ è commutativo unitario segue che l'ideale è massimale.

Ci sono errori? Sono corrette entrambe le strade? Come si finisce la prima?
Vi ringrazio.

:wink:

Risposte
Paolo902
Ohhhhhhhhh, forse ci sono. :lol:

Insomma, io ci provo, spero vada un po' meglio.

Consideriamo $(a,x)$; abbiamo per ipotesi che $A[X]$ è un PID, quindi come si diceva già prima, $(a,x)=(f(x))$ con un opportuno $f(x)$.
D'altra parte, l'ideale principale generato da $f(x)$ contiene tutti gli elementi della forma $alpha(x)f(x)$, con $alpha(x) in A[X]$.

Ma ho mostrato sopra (piantando un gran casino :-D ) che $a in (a,x) => a in (f(x))$. Quindi, esiste un polinomio $g(x)$ tale che $f(x)g(x)=a$.

Ora se fosse lecito moltiplicare ambo i membri per l'inverso di $f(x)g(x)$ avrei finito, perchè avrei trovato un elemento che, moltiplicato per $a$, mi dà $1$.
Ma chi mi garantisce che posso moltiplicare per detto inverso? Chi mi garantisce che esista?

:wink:

Studente Anonimo
Studente Anonimo
"Paolo90":
esiste un polinomio $g(x)$ tale che $f(x)g(x)=a$.
Ok, fin qua ci siamo. Ora, cosa puoi dire sul grado dei polinomi $f(x)$, $g(x)$?

Paolo902
Be', devono essere entrambi nulli (i gradi), altrimenti non potrei avere una costante.

Cioè, $f(x)$ e $g(x)$ sono polinomi costanti, di grado zero.
Giusto?

Studente Anonimo
Studente Anonimo
"Paolo90":
Cioè, $f(x)$ e $g(x)$ sono polinomi costanti, di grado zero.
Giusto?
Giusto. Quindi $(a,x)$ è principale generato da un elemento di $A$. Ora come prosegui?

Paolo902
Eh, bella domanda. :lol:

Ora devo tirare fuori qualche cosa dal fatto che so che quell'ideale è principale generato da una costante: ad esempio, se riuscissi a dire che quell'ideale è tutto l'anello avrei che l'unità sta lì dentro, da cui $a$ ammette inverso.

E' questa l'idea giusta?

P.S. Preciso che l'idea nasce dal fatto che vale il viceversa di quanto ho affermato: se sapessi che $A$ è campo l'ideale principale generato da una costante è tutto l'anello. Corretto?

Studente Anonimo
Studente Anonimo
Corretto.

Sai che esiste $b in A$ tale che $(b)=(a,x)$. In particolare esiste un polinomio $h(x) in A[X]$ tale che $b * h(x) =x$. Cosa puoi dire ora di $b$ e $h(x)$?

Vado a dormire, a domani!

Paolo902
"Martino":
Corretto.

Sai che esiste $b in A$ tale che $(b)=(a,x)$. In particolare esiste un polinomio $h(x) in A[X]$ tale che $b * h(x) =x$. Cosa puoi dire ora di $b$ e $h(x)$?

Vado a dormire, a domani!


Forse ci sono (ci ho impiegato praticamente una giornata :lol: ). Da $b*h(x)=x$ segue che $h(x)=x$ e $b=1$, non può essere altrimenti. Da cui $(b)=(1)=A$.
Ora vado anche io a nanna, domattina riscrivo per bene il tutto.

Speriamo che la notte mi porti consigli (algebrici :-D ).
Grazie mille ancora.

Notte.

:wink:

NightKnight1
Provo a dare una dimostrazione più teorica del fatto che se $A$ è un anello commutativo con identità allora $A[X] \ PID \ \ => \ \ A \ \text{campo}$
Poiché $A$ è un sottoanello del dominio d'integrità $A[X]$, $A$ è anch'esso un dominio d'integrità.
Ora considero l'ideale $(X)$; allora $(X)$ è un ideale primo perché $A[X] // (X) ~= A$ è un dominio.
Ma allora $(X)$ è un ideale primo non nullo, quindi è un ideale massimale perché $A[X]$ è PID. Allora $A ~= A[X] // (X)$ è un campo.

Si è usato che: in un PID, un ideale primo non nullo è un ideale massimale.

Paolo902
Eccomi di nuovo qui. :wink:

Spero mi perdoniate, ma sento bisogno di ordine. Cerco quindi di riassumere quanto fatto finora in un post che spero sia chiaro e soprattutto corretto.

La questione è questa: si tratta di dimostrare che

$A " campo" iff A[X] " PID "$

La dimostrazione di andata è semplice e l'abbiamo già scritta. La riporto qui solo per completezza.



Ora proviamo la freccia opposta.



Una versione alternativa e molto elegante (che sfrutta la caratterizzazione degli ideali primi e massimali rispetto ai quozienti) è quella data da NightKnight (che ringrazio vivamente), che riporto qui sotto sempre per completezza. Aggiungo, inoltre, la dimostrazione del lemma che ha utilizzato.



Che dite? Martino è tutto ok secondo te? Come precisare quella cosa alla fine della dimostrazione che abbiamo dato noi?
Grazie a tutti.

:wink:

Studente Anonimo
Studente Anonimo
"Paolo90":
sappiamo che esiste $b in A$ tale che $(b)=(a,x)$. In particolare poi esiste un polinomio $h(x) in A[X]$ tale che $b * h(x) =x$.

Da qui segue evidentemente che $h(x)=x$ e $b=1$.
No, segue che $h(x)$ ha grado 1, quindi $h(x)=sx+t$. Sostituendo ottieni $x=bsx+tb$, da cui $tb=0$ e $bs=1$, in particolare $b$ è invertibile. La conclusione resta comunque $(b)=(1)$.

Da cui $(b)=(1)=A[X]=(a,x)$.

Pertanto, l'ideale generato da una costante di $A$ e il polinomio $x$ è tutto l'anello.

Mi manca solo qui una precisazione: come scrivere per bene che $a$ è invertibile?
Hai ottenuto che $1 in (a,x)$, quindi puoi scrivere $1=a f(x)+xg(x)$... e poi usi il solito argomento.

In particolare abbiamo ottenuto che dato $a in A$, l'ideale $(a,x)$ di $A[X]$ è principale se e solo se $a=0$ oppure $a$ è invertibile. In particolare $(2,x)$ non è principale in $ZZ[X]$.

Paolo902
"Martino":
[quote="Paolo90"]sappiamo che esiste $b in A$ tale che $(b)=(a,x)$. In particolare poi esiste un polinomio $h(x) in A[X]$ tale che $b * h(x) =x$.

Da qui segue evidentemente che $h(x)=x$ e $b=1$.
No, segue che $h(x)$ ha grado 1, quindi $h(x)=sx+t$. Sostituendo ottieni $x=bsx+tb$, da cui $tb=0$ e $bs=1$, in particolare $b$ è invertibile. La conclusione resta comunque $(b)=(1)$.
[/quote]

Ah, ok; io la facevo tanto rapida, invece non era così immediato.

Hai ottenuto che $1 in (a,x)$, quindi puoi scrivere $1=a f(x)+xg(x)$... e poi usi il solito argomento.


Sì, appunto; anche io sospettavo bisognasse usare il solito argomento. Ma - si vede che sono rimbecillito - non capisco una cosa: io devo provare l'esistenza di un elemento tale che moltiplicato per $a$ mi dia $1$.

Il solito argomento non si usa di solito per far vedere che un ideale scoppia a tutto l'anello? Cioè io porto dentro l'ideale una costante invertibile e esso scoppia.
Miseria, mi sto perdendo in un bicchier d'acqua...


In particolare abbiamo ottenuto che dato $a in A$, l'ideale $(a,x)$ di $A[X]$ è principale se e solo se $a=0$ oppure $a$ è invertibile. In particolare $(2,x)$ non è principale in $ZZ[X]$.


... che è un risultato noto per altre vie :-D .
Ok, ti ringrazio per l'appunto.

Studente Anonimo
Studente Anonimo
"Paolo90":
Hai ottenuto che $1 in (a,x)$, quindi puoi scrivere $1=a f(x)+xg(x)$... e poi usi il solito argomento.
Sì, appunto; anche io sospettavo bisognasse usare il solito argomento. Ma - si vede che sono rimbecillito - non capisco una cosa: io devo provare l'esistenza di un elemento tale che moltiplicato per $a$ mi dia $1$.
$a f(x)+xg(x)=1$ è un polinomio di grado zero, quindi $g(x)=0$ e $f(x)$ ha grado zero, quindi è una costante, chiamiamola $f$. Segue $af=1$.

Paolo902
Ah, sì. Ci sono, ora ho capito.

Mamma mia che fatica! Mi dispiace averci messo così tanto tempo, in fin dei conti non era poi neanche così difficile; boh, sarà meglio che mi ripassi ancora per bene la teoria.

Lo faccio approfittando dei tuoi suggerimenti all'inizio del thread.

"Martino":
Potresti cominciare con lo studio dei quozienti di $ZZ$ e degli anelli di polinomi $RR[X]$ e $CC[X]$, domandandoti quando sono domini di integrità (cioè quando l'ideale per cui quozienti è primo) e quando sono campi (cioè quando l'ideale per cui quozienti è massimale).


Su $ZZ$ avevo già risposto, ora provo con $RR[X]$ e $CC[X]$.

Studiamo i quozienti di $CC[X]$.
$CC[X]$ è un PID, visto che $CC$ è un campo. I suoi ideali quindi sono tutti principali.
In $CC[X]$ ogni polinomio di grado $n$ ammette $n$ radici, per cui ammette $n$ fattori lineari.
Di conseguenza, gli unici polinomi irriducibili sono quelli di primo grado e le costanti. Dal momento però che le costanti sono invertibili (e quindi l'ideale principale generato da una costante è tutto $CC[X]$) gli unici quozienti ad essere campi sono quelli del tipo $CC[X]//(a+bX)$.
L'anello quoziente è un campo e i laterali sono della forma $s+tX+(a+bX)$; inoltre (è vero ciò che sto per dire?) il quoziente è isomorfo a $CC$.
Cioè

$CC[X]//(a+bX) cong CC$. L'isomorfismo potrebbe essere questo $Phi: CC[X]//(a+bX) to CC$ definito come $Phi(s+tX+(a+bX))=s+it$.

Ok?

Quanto ad $RR[X]$, i polinomi irriducibili sono tutti e soli quelli di primo grado e quelli di secondo grado con discriminante negativo. Ne segue che gli ideali primi e massimali sono tutti e soli quelli generati da detti polinomi.
Perchè l'anello quoziente sia un campo abbiamo due possibilità:
$RR[X]//(a+bX)$: qui abbiamo un campo (se è giusto ciò che ho fatto sopra con $CC$), isomorfo a $RR$ (i rappresentanti buoni sarebbero i resti del polinomio che individua il laterale per un polinomio di primo grado: quindi sono costanti)

$RR[X]//(a+bX+cX^2)$ con $b^2-4ac<0$. Nuovamente un campo che sempre per lo stesso discorso è isomorfo a $CC$.
Tutto giusto?

Spero di non aver detto sciocchezze.
Grazie ancora.

:wink:

Studente Anonimo
Studente Anonimo
Tutto giusto. Ora potresti cimentarti con $ZZ[X]$, che è più divertente.

Studente Anonimo
Studente Anonimo
$a f(x)+xg(x)=1$ è un polinomio di grado zero, quindi $g(x)=0$ e $f(x)$ ha grado zero, quindi è una costante, chiamiamola $f$. Segue $af=1$.
Non l'ho detto benissimo. Avrei dovuto dire così: scriviamo $f(x)=f+x*u(x)$ con $f = f(0) in A$ e $u(x) in A[X]$. Otteniamo $1=af+x(a*u(x)+g(x))$ da cui $a*u(x)+g(x)=0$.

Paolo902
Ok, grazie per la conferma e grazie per la precisazione.

Veniamo a $ZZ[X]$. Ci provo, ma non sono per nulla sicuro: come già detto, non abbiamo visto nulla a lezione. Per cui... àrmati di pazienza! :-D

Riparto sempre dai post precedenti.
"Martino":
[quote="Paolo90"]Una domanda che mi viene ora: quali sono le ipotesi minime per cui valga l'equivalenza $p " primo" iff p " irriducibile "$? Basta che $p$ stia in un dominio (non penso)? Che cosa devo richiedere? Un PID? O un UFD?
Hai la doppia implicazione in ogni UFD, quindi anche in ogni PID (ogni PID è UFD - osserva che non ogni UFD è un PID: per esempio?)[/quote]

... per esempio, proprio il nostro $ZZ[X]$ che è un UFD ma non è principale, perchè $ZZ$ non è un campo (e c'è il controesempio $(2,x)$).

Come esercizio di riflessione puoi domandarti che proprietà ha un anello del tipo [tex]\mathbb{Z}[X]/(x^2-d)[/tex] dove [tex]d \in \mathbb{Z}[/tex], per esempio se ammette elementi nilpotenti, se è un dominio di integrità, (domandarsi se è un PID è un problema difficile). In particolare potresti chiederti se [tex]\mathbb{Z}[X]/(x^2+1)[/tex] è un PID, e cercare di capire quali sono gli elementi irriducibili (probabilmente l'avete fatto a lezione).


No, a lezione non abbiamo visto nulla. Mi metto alla prova.
Cominciamo a capire quali sono gli elementi del quoziente.

$ZZ[X]//(x^2+1)={a+bX+(x^2+1) " con " a,b in ZZ}$.

Per un ragionamento analogo a quello fatto sopra direi che il quoziente è isomorfo agli interi di Gauss, cioè $ZZ$.
Se la mia ipotesi è giusta, allora devo studiare un po' le proprietà di $ZZ$. So solo che non è un campo, perchè gli unici elementi invertibili sono le radici quarte dell'unità.

A questo punto mi devo domandare quali sono gli ideali di $ZZ$ e capire se essi sono tutti principali.
Prima di proseguire rischiando di dire cose sbagliate aspetto una conferma.
Grazie :wink:

Studente Anonimo
Studente Anonimo
Le cose che hai detto sono corrette. [tex]\mathbb{Z}[X]/(X^2+1) \cong \mathbb{Z}[ i][/tex]. Ora per vedere che [tex]\mathbb{Z}[ i][/tex] è principale è sufficiente mostrare che è un dominio euclideo. L'idea è usare la norma come funzione di valutazione. La norma di [tex]z \in \mathbb{Z}[/tex] è [tex]N(z) = z \bar{z}[/tex], cioè [tex]N(a+ib)=a^2+b^2[/tex]. Per mostrare che determina una struttura di dominio euclideo devi mostrare quanto segue:

Dati [tex]x,y \in \mathbb{Z}[ i][/tex] esistono unici [tex]q,r \in \mathbb{Z}[/tex] tali che [tex]y=xq+r[/tex] e [tex]N(r) < N(x)[/tex] oppure [tex]r=0[/tex].

Si tratta di un risultato che non manca mai nei libri di teoria dei numeri.
Poi potresti cominciare a domandarti quali siano gli elementi primi di [tex]\mathbb{Z}[/tex], ma non vorrei mai farti fare cose troppo avanzate inutilmente. Secondo me ti puoi limitare a capire quali siano gli ideali primi di [tex]\mathbb{Z}[X][/tex]e quali i massimali.

Tieni presente che domandarsi quando un generico [tex]\mathbb{Z}[X]/(X^2-d) \cong \mathbb{Z}[\sqrt{d}][/tex](*) è un PID non è per niente banale. Per accorgersene basta conoscere il problema del numero di classi. Un PID è un dominio con numero di classi 1. Addirittura, il problema seguente è ancora aperto (vedi il link):

(Problema aperto) Per quali [tex]d \in \mathbb{Z}[/tex] l'anello [tex]\mathbb{Z}[X]/(X^2-d)[/tex] è un PID?

In realtà il problema riguarda non gli anelli [tex]\mathbb{Z}[\sqrt{d}][/tex] ma gli anelli degli interi dei campi quadratici [tex]\mathbb{Q}[\sqrt{d}][/tex], che risultano essere proprio [tex]\mathbb{Z}[\sqrt{d}][/tex] quando [tex]d \not \equiv 1 \mod(4)[/tex].

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(*) [size=92]Con [tex]d[/tex] indico un intero che non è diviso da quadrati.[/size]

Paolo902
"Martino":
Le cose che hai detto sono corrette. [tex]\mathbb{Z}[X]/(X^2+1) \cong \mathbb{Z}[ i][/tex]. Ora per vedere che [tex]\mathbb{Z}[ i][/tex] è principale è sufficiente mostrare che è un dominio euclideo. L'idea è usare la norma come funzione di valutazione. La norma di [tex]z \in \mathbb{Z}[/tex] è [tex]N(z) = z \bar{z}[/tex], cioè [tex]N(a+ib)=a^2+b^2[/tex]. Per mostrare che determina una struttura di dominio euclideo devi mostrare quanto segue:

Dati [tex]x,y \in \mathbb{Z}[ i][/tex] esistono unici [tex]q,r \in \mathbb{Z}[/tex] tali che [tex]y=xq+r[/tex] e [tex]N(r)


In pratica dovrei far vedere che esiste la "divisione" in $ZZ$.


Si tratta di un risultato che non manca mai nei libri di teoria dei numeri.
Poi potresti cominciare a domandarti quali siano gli elementi primi di [tex]\mathbb{Z}[/tex], ma non vorrei mai farti fare cose troppo avanzate inutilmente.


Cose avanzate io? Figurati, ci ho messo un giorno e mezzo per capire un teoremino sui PID... altro che cose avanzate :-D :-D
Sì, comunque è meglio che per adesso mi fermi un po', dopodomani c'è lo scritto; ho già imparato tante cose che non avevo neppure visto a lezione (vedi l'implicazione $A[X]$ PID $=> A$ campo), è meglio che mi riveda ancora per bene ciò che devo sapere, anche per evitare confusione.

Forse vale però la pena dedicarsi a questo:

Secondo me ti puoi limitare a capire quali siano gli ideali primi di [tex]\mathbb{Z}[X][/tex]e quali i massimali.


Dimmi, se hai voglia, da dove devo cominciare? $ZZ[X]$ abbiamo detto che è un UFD, per cui vale ancora la doppia implicazione primo $iff$ irriducibile. Vale anche - se non sbaglio - massimale $=>$ primo.

Grazie mille, ancora.

NightKnight1
"Paolo90":

Secondo me ti puoi limitare a capire quali siano gli ideali primi di [tex]\mathbb{Z}[X][/tex]e quali i massimali.

Dimmi, se hai voglia, da dove devo cominciare? $ZZ[X]$ abbiamo detto che è un UFD, per cui vale ancora la doppia implicazione primo $iff$ irriducibile. Vale anche - se non sbaglio - massimale $=>$ primo.


Scusate se mi intrometto, ma credo che caratterizzare gli ideali primi e massimali di $ZZ[X]$ non sia una cosa facile, soprattutto se si è al primo anno.

Studente Anonimo
Studente Anonimo
"Paolo90":
Secondo me ti puoi limitare a capire quali siano gli ideali primi di [tex]\mathbb{Z}[X][/tex]e quali i massimali.
Dimmi, se hai voglia, da dove devo cominciare? $ZZ[X]$ abbiamo detto che è un UFD, per cui vale ancora la doppia implicazione primo $iff$ irriducibile. Vale anche - se non sbaglio - massimale $=>$ primo.
Credo che ti sia utile cercare di capire la dimostrazione. La scrivo di seguito, omettendo la dimostrazione di qualche facile dettaglio.

Prendiamo un ideale primo $I$ di $ZZ[X]$. Supponiamo $I ne (0)$.

Passo 1. $I nn ZZ$ è un ideale primo di $ZZ$. E' infatti la controimmagine di $I$ tramite l'inclusione $ZZ to ZZ[X]$ (osserva che la controimmagine di un ideale primo tramite un omomorfismo è un ideale primo: dimostrarlo è facile). Ne segue che $I nn ZZ = (0)$ oppure $I nn ZZ = pZZ$ con $p$ numero primo.

Passo 2. Caso $I nn ZZ = (0)$. Consideriamo l'ideale $J$ generato da $I$ in $QQ[X]$. Si ha $J ne QQ[X]$ (altrimenti potremmo scrivere $1$ come somma di cose del tipo $a h(x)$ con $a in QQ$ e $h(x) in I$, e moltiplicando per il mcm dei denominatori otterremmo che tale mcm è un intero appartenente ad $I$). Quindi $J=(f(x))$ per qualche $f(x) in QQ[X]$ (ricordo che $QQ[X]$ è un PID). Sia $n$ il minimo intero positivo tale che $nf(x) in ZZ[X]$ (esso ovviamente esiste ed è unico). Mostriamo che $I=(nf(x))$. Sappiamo che $I subseteq J$, quindi ogni $g(x) in I$ si scrive come $h(x) * f(x)$ con $h(x) in QQ[X]$. Siccome $1/n h(x) * nf(x) = h(x) f(x) in ZZ[X]$, è facile dedurre che $1/n h(x) in ZZ[X]$, e quindi $I \subseteq (nf(x))$. Per mostrare l'altra inclusione basta mostrare che $nf(x) in I$. Siccome $I$ genera $J$ possiamo scrivere $nf(x)=sum_i a_i(x) h_i(x)$ con $a_i(x) in QQ[X]$ e $h_i(x) in I$ Detto $m$ il mcm dei denominatori dei coefficienti di $a_i(x)$, abbiamo che $m a_i(x) in ZZ[X]$ per ogni $i$ e $nf(x) = 1/m sum_i ma_i(x) h_i(x)$ è a coefficienti interi, quindi $m=1$ e $a_i(x) in ZZ[X]$. Da questo segue che $nf(x) in I$.
In questo caso quindi $I$ è principale generato da un certo polinomio, chiamiamolo $f(x)$. Il passaggio al quoziente [tex]\mathbb{Z}[X]/I[/tex] mostra che $f(x)$ deve essere irriducibile in $ZZ[X]$ (ricordando che $I$ è primo).

Passo 3. Caso $I nn ZZ = pZZ$. Consideriamo l'ideale $J=pZZ[X]$ (quello generato da $p$ in $ZZ[X]$), contenuto in $I$, e il quoziente [tex]\mathbb{Z}[X]/J[/tex]. E' un facile esercizio mostrare che [tex]\mathbb{Z}[X]/J \cong (\mathbb{Z}/p\mathbb{Z})[X][/tex]. Quindi [tex]\mathbb{Z}[X]/J[/tex] è l'anello di polinomi sul campo [tex]\mathbb{Z}/p\mathbb{Z}=\mathbb{Z}_p[/tex]. L'immagine di $I$ tramite la proiezione [tex]\mathbb{Z}[X] \to \mathbb{Z}[X]/J[/tex] è un ideale di [tex]\mathbb{Z}[X]/J[/tex] (la proiezione è suriettiva), quindi è della forma $(g(x))$ con $g(x) in ZZ_p[X]$. Sia $f(x) in ZZ[X]$ una controimmagine di $g(x)$ tramite [tex]\mathbb{Z}[X] \to \mathbb{Z}[X]/J[/tex]. Mostriamo che $I=(p,f(x))$. Siccome $I supseteq J$, sicuramente $f(x) in I$, e otteniamo l'inclusione $(p,f(x)) subseteq I$. Il fatto che $g(x)$ generi $I$ modulo $J$ significa che per ogni $h(x) in I$ esiste $t(x) in ZZ[X]$ tale che $h(x)-f(x)t(x) in pZZ[X]$, e questo dà l'inclusione $I subseteq (p,f(x))$.

Segue che gli ideali primi non nulli di $ZZ[X]$ sono di due tipi:

- ideali principali generati da un polinomio irriducibile, includendo gli ideali del tipo $pZZ[X]$ con $p$ numero primo (si tratta di ideali primi non massimali - segnalo questo);
- del tipo $(p,f(x))$ con $p$ numero primo e $f(x)$ irriducibile modulo $p$ (si tratta di ideali massimali).

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PS. non preoccuparti se non capisci tutta la dimostrazione, come ha detto NightKnight è sicuramente troppo difficile per chi è al primo anno. Penso di aver sbagliato a proporti di pensare a questo problema.

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