Geometria Euclidea(ma affrontabile come si vuole)
Date tre rette parallele distinte, esiste sempre un triangolo equilatero tale che ciascun vertice sia su una delle suddette rette e vertici distinti siano su rette distinte?
Risposte
A meno di cambio di sistema di riferimento, suppongo che le tre rette h: y=0,j: y=a,k: y=b giacciano tutte sul piano xOy, che la retta h coincida con l'asseX e che il vertice H appartenente ad h coincida con l'origine O(0,0). Il problema consiste nel trovare, se esistono, due punti J e K, appartenenti rispettivamente alle rette j e h, tali che H,J,K siano vertici di un triangolo equilatero.
Le coordinate di J sono del tipo (x1,a), mentre le coordinate di K sono del tipo (x2,b). Resta da risolvere il sistema:
\(\displaystyle \bigg \{ \begin{array}{}
x_1^2 + a^2 = x_2^2 + b^2 \\
x_1^2 + a^2 = (x_1^2 + x_2^2) + (a-b)^2 \\
\end{array} \)
con x1 e x2 uniche incognite. Il sistema ha sempre soluzione.
Le coordinate di J sono del tipo (x1,a), mentre le coordinate di K sono del tipo (x2,b). Resta da risolvere il sistema:
\(\displaystyle \bigg \{ \begin{array}{}
x_1^2 + a^2 = x_2^2 + b^2 \\
x_1^2 + a^2 = (x_1^2 + x_2^2) + (a-b)^2 \\
\end{array} \)
con x1 e x2 uniche incognite. Il sistema ha sempre soluzione.
Siano $a$, $b$ e $c$ tre rette parallele e indichiamo con $a$ la retta compresa tra le altre due. Sia $A$ un punto qualsiasi appartenente alla retta $a$ e siano $B$ e $C$ le intersezioni rispettivamente con le rette $b$ e $c$ della perpendicolare ad $a$ passante per $A$. Distinguiamo quindi due casi.
Se $AB=AC$, allora siano $K$ e $T$ due punti sulle rette $b$ e $c$ tali che l'angolo $K\hatAT$ sia di $60°$ e che la retta $a$ sia la bisettrice dell'angolo. Allora il triangolo $AKT$ è isoscele e ha un angolo di $60°$, dunque è equilatero.
Se $AB!=AC$, allora siano nuovamente $K$ e $T$ due punti sulle rette $b$ e $c$ tali che l'angolo $K\hatAT$ sia di $60°$. Affinché il triangolo sia equilatero, deve essere che $AK$=$AT$. Allora, chiamando $\alpha=B\hatAK$ e $\beta=C\hatAT$, deve valere che $\alpha+\beta=(2\pi)/3$ e, poiché i triangoli $BAK$ e $CAT$ sono rettangoli, deve valere che $(AB)/cos\alpha=(AC)/cos\beta$ ossia $cos\beta/cos\alpha=(AC)/(AB)$. Inoltre, poiché $K$ e $T$ devono giacere sulle due rette $b$ e $c$, allora abbiamo come ulteriore vincolo che $\beta+\pi/3>pi/2 = \beta>\pi/6$ e $beta<\pi/2$. Scrivendo queste condizioni sotto forma di funzioni, e ponendo $(AC)/(AB)=q$, otteniamo il seguente sistema:
$\{(\alpha=(2\pi)/3-\beta),(\alpha=arccos((cos\beta)/q)),(\pi/6<\beta<\pi/2):}$
Notiamo che possiamo sempre supporre $q>1$, in quanto, se fosse il contrario, ci basterebbe esprimere $\beta$ in funzione di $\alpha$ e non viceversa per ricondurci in questo caso (le altre condizioni sono simmetriche rispetto a uno scambio di variabili). La disuguaglianza di $q$ è stretta perché il caso $AB=AC$ ($q=1$) l'abbiamo già discusso in precedenza.
Vogliamo dimostrare che, nel nostro intervallo di riferimento $x in (\pi/6, \pi/2)$, è sempre possibile determinare due angoli con somma fissata a $(2\pi)/3$ e i cui coseni stanno tra loro in un rapporto dato. A tale scopo, mostriamo che i grafici delle due funzioni (che sono continue nella nostra striscia di dominio) $f(x)=(2\pi)/3-x$ e $g(x)=arccos((cosx)/q)$ si incontrano in un punto $AA q > 1$.
$f(x)=(2\pi)/3-x$
$f'(x)=-1 => f'(x)<0 AA x in (\pi/6, \pi/2)$
Dunque la funzione $f(x)$ è strettamente decrescente. Poiché $f(\pi/6)=\pi/2$ e $f(\pi/2)=\pi/6$, la funzione assumerà tutti i valori compresi tra $\pi/2$ e $\pi/6$.
$g(x)=arccos((cosx)/q)$
$g'(x)=-1/(sqrt(1-(cos^2(x)/q^2)))*(-(sen(x))/q)$ $=>$ $(sen(x))/(sqrt(q^2-cos^2(x)))$
Poiché $q^2>q>1$ e $cos^2(x)<1$, la derivata è sempre positiva in $x in (\pi/6, \pi/2)$, dunque la funzione è monotona crescente.
$g(\pi/6)=arccos((sqrt(3))/(2q))$. Poiché $1 Poiché $f(\pi/6)>g(\pi/6)$ e $f(\pi/2)
Se $AB=AC$, allora siano $K$ e $T$ due punti sulle rette $b$ e $c$ tali che l'angolo $K\hatAT$ sia di $60°$ e che la retta $a$ sia la bisettrice dell'angolo. Allora il triangolo $AKT$ è isoscele e ha un angolo di $60°$, dunque è equilatero.
Se $AB!=AC$, allora siano nuovamente $K$ e $T$ due punti sulle rette $b$ e $c$ tali che l'angolo $K\hatAT$ sia di $60°$. Affinché il triangolo sia equilatero, deve essere che $AK$=$AT$. Allora, chiamando $\alpha=B\hatAK$ e $\beta=C\hatAT$, deve valere che $\alpha+\beta=(2\pi)/3$ e, poiché i triangoli $BAK$ e $CAT$ sono rettangoli, deve valere che $(AB)/cos\alpha=(AC)/cos\beta$ ossia $cos\beta/cos\alpha=(AC)/(AB)$. Inoltre, poiché $K$ e $T$ devono giacere sulle due rette $b$ e $c$, allora abbiamo come ulteriore vincolo che $\beta+\pi/3>pi/2 = \beta>\pi/6$ e $beta<\pi/2$. Scrivendo queste condizioni sotto forma di funzioni, e ponendo $(AC)/(AB)=q$, otteniamo il seguente sistema:
$\{(\alpha=(2\pi)/3-\beta),(\alpha=arccos((cos\beta)/q)),(\pi/6<\beta<\pi/2):}$
Notiamo che possiamo sempre supporre $q>1$, in quanto, se fosse il contrario, ci basterebbe esprimere $\beta$ in funzione di $\alpha$ e non viceversa per ricondurci in questo caso (le altre condizioni sono simmetriche rispetto a uno scambio di variabili). La disuguaglianza di $q$ è stretta perché il caso $AB=AC$ ($q=1$) l'abbiamo già discusso in precedenza.
Vogliamo dimostrare che, nel nostro intervallo di riferimento $x in (\pi/6, \pi/2)$, è sempre possibile determinare due angoli con somma fissata a $(2\pi)/3$ e i cui coseni stanno tra loro in un rapporto dato. A tale scopo, mostriamo che i grafici delle due funzioni (che sono continue nella nostra striscia di dominio) $f(x)=(2\pi)/3-x$ e $g(x)=arccos((cosx)/q)$ si incontrano in un punto $AA q > 1$.
$f(x)=(2\pi)/3-x$
$f'(x)=-1 => f'(x)<0 AA x in (\pi/6, \pi/2)$
Dunque la funzione $f(x)$ è strettamente decrescente. Poiché $f(\pi/6)=\pi/2$ e $f(\pi/2)=\pi/6$, la funzione assumerà tutti i valori compresi tra $\pi/2$ e $\pi/6$.
$g(x)=arccos((cosx)/q)$
$g'(x)=-1/(sqrt(1-(cos^2(x)/q^2)))*(-(sen(x))/q)$ $=>$ $(sen(x))/(sqrt(q^2-cos^2(x)))$
Poiché $q^2>q>1$ e $cos^2(x)<1$, la derivata è sempre positiva in $x in (\pi/6, \pi/2)$, dunque la funzione è monotona crescente.
$g(\pi/6)=arccos((sqrt(3))/(2q))$. Poiché $1 Poiché $f(\pi/6)>g(\pi/6)$ e $f(\pi/2)
"davide.grb":
A meno di cambio di sistema di riferimento, suppongo che le tre rette h: y=0,j: y=a,k: y=b giacciano tutte sul piano xOy, che la retta h coincida con l'asseX e che il vertice H appartenente ad h coincida con l'origine O(0,0). Il problema consiste nel trovare, se esistono, due punti J e K, appartenenti rispettivamente alle rette j e h, tali che H,J,K siano vertici di un triangolo equilatero.
Le coordinate di J sono del tipo (x1,a), mentre le coordinate di K sono del tipo (x2,b). Resta da risolvere il sistema:
\(\displaystyle \bigg \{ \begin{array}{}
x_1^2 + a^2 = x_2^2 + b^2 \\
x_1^2 + a^2 = (x_1^2 + x_2^2) + (a-b)^2 \\
\end{array} \)
con x1 e x2 uniche incognite. Il sistema ha sempre soluzione.
Semplice e bello!
Anche la soluzione di consec è corretta
Propongo la mia:
Questa è la mia:
"spugna":
Questa è la mia:

".Ruben.":
Date tre rette parallele distinte, esiste sempre un triangolo equilatero tale che ciascun vertice sia su una delle suddette rette e vertici distinti siano su rette distinte?
Ho riscritto il testo del quiz nel modo seguente:
a) Date tre rette parallele e complanari, supponiamo che quella intermedia disti h da una e k dall'altra delle due altre rette. E supponiamo h < k (escludendo quindi il caso di equidistanza che – come si vedrà – sarebbe "banale").
Determinare la lunghezza a del lato di un triangolo equilatero che si possa collocare nel piano delle tre rette in modo che su ciascuna di esse ci stia un vertice del triangolo.
[Questo è facile!. Voglio dire: è facile, per esempio, calcolare a, disegnare un triangolo equilatero dcon lati di lunghezza a ... giusta (dipendente da h e da k), trasportarlo sulle rette, collocarne un vertice su una retta e poi girare il triangolo attorno a quel vertice fino a che anche gli altri due vertici vanno a collocarsi uno su una e l'altro sull'altra delle altre due rette].
b) Date tre rette parallele e complanari [con quella interna non equidistante dalle altre due], costruire "con riga e compasso" un triangolo equilatero di vertici A, B e C con un vertice su una retta, un altro su una seconda retta e il terzo sulla terza retta.
La soluzione ...
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Ieri mi ha scritto (per e.mail) l'utente Orsoulx presentandomi (a parole, senza figure) una sua soluzione del problema di costruire "con riga e compasso" un triangolo equilatero con i vertici ciascuno su ciascuna di tre assegnate rette parallele (distinte). Ho trovato molto bella questa semplicissima costruzione; e ho pensato che meritava di essere pubblicata qui.
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A questo punto mi permetto, per amore di completezza, di aggiungere un'altra costruzione semplice del suddetto triangolo, non mia ma presa dal Conti-Profeti, e secondo me anche più semplice della precedente...
Una costruzione sparagnina... senza parole:
Ciao
Ciao
Ma non manca ancora un arco ?
Cordialmente, Alex
[ot]Bentornato,
[/ot]

Cordialmente, Alex
[ot]Bentornato,

"consec":
A questo punto ...
"orsoulx":[ot]A questo punto ... ci sono:
Una costruzione sparagnina... senza parole:
• descrizioni della soluzione solo a parole; [Codice 0 1]
• una costruzione [sparagnina] senza parole; [Codice 1 0]
• soluzioni costituite da costruzione e relativa descrizione a parole; [Codice 1 1]
Quel che manca è ... l'assenza simulanea della costruzione e della descrizione a parole [Codice 0 0]

Beh: ora non manca più!
Tutto 'sto discorso per salutare l'inatteso intervento di orsoulx.
Ciao B.!



"axpgn":
Ma non manca ancora un arco ?
Certo Alex. In compenso ce ne sono altri due (sempre nascosti) che si possono eliminare

"consec":
e secondo me anche più semplice della precedente...
La 'semplicità' di una costruzione geometrica non è soggettiva: per ottenerne una 'misura' basta contare quanti archi e segmenti si devono costruire.
Ciao
Personalmente intendevo semplice nel senso di immediatamente comprensibile... comunque andandole a confrontare quella che ho proposto, supposti già date le tre intersezione con una qualsiasi perpendicolare, richiede cinque archi e due segmenti per la determinazione dei tre vertici, che è un risultato tutto sommato buono però effettivamente non batte l'ultima che è stata postata, quella "muta"

"orsoulx":
... In compenso ce ne sono altri due (sempre nascosti) che si possono eliminare...
Intendi quelli per tracciare la perpendicolare ?
Certo Alex
, non ti si può nascondere alcunché! Qualsiasi secante funziona egregiamente, tanto la dimostrazione più sintetica si basa sulla similitudine.
Ciao

Ciao
Non ho capito perchè si possono supporre le tre rette complanari
Ebbravo Kobeil! Osservazione più che pertinente. 
A mia, parziale, scusante posso dire che sono arrivato al problema dalla discussione di un altro forum ("Coelestis", che leggo, ma in cui non scrivo, perché mi è impedito da una 'strana' clausola del regolamento), dove la formulazione è quella di Erasmus_First: con rette complanari.
Bisognerebbe sapere da Ruben se il testo originale era di geometria piana.
Nel caso di rette non complanari, ad occhio direi che la dimostrazione sia non troppo complicata. Per la costruzione provo a gabulare,
Ciao

A mia, parziale, scusante posso dire che sono arrivato al problema dalla discussione di un altro forum ("Coelestis", che leggo, ma in cui non scrivo, perché mi è impedito da una 'strana' clausola del regolamento), dove la formulazione è quella di Erasmus_First: con rette complanari.
Bisognerebbe sapere da Ruben se il testo originale era di geometria piana.
Nel caso di rette non complanari, ad occhio direi che la dimostrazione sia non troppo complicata. Per la costruzione provo a gabulare,
Ciao

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