Potenze ad esponente razionale.

Stillife
Ciao a tutti!

Mi aiutate a capire questo passaggio che non mi è chiaro?

Studiando le potenze con esponente razionale, nel paragrafo dedicato alla scrittura $root(n)(a)=a^x$ con $a>=0$ leggo:

Caso con esponente positivo:

Elevando ambo i membri alla potenza n otteniamo $(root(n)(a))^n=(a^x)^n$ da cui si ottiene $a=a^(n*x)$. Trattandosi di due potenze con base $a>=0$ , l'uguaglianza è resa possibile solo se sono uguali gli esponenti...


La frase in grassetto è quella che non capisco, o meglio, non mi è chiaro se ciò implichi che se la base fosse stata $a<0$ l'uguaglianza sarebbe stata possibile anche con esponenti diversi.

Risposte
@melia
Se a fosse stata negativa bisognava mettere delle condizioni su $n$ per poter parlare di $root(n) (a)$.

Stillife
Infatti.

Nel caso generale la formula $(root(n)(a))^m=a^(m/n)$ con $m,n in QQ$ è falsa per $a<0$.

Ma ancora non mi è chiaro perchè scrivere in quel modo.

Una uguaglianza della forma $a=a^(n*x)$ è possibile scriverla anche con numeri negativi, è corretto?

@melia
Se a è negativo non ha senso scriverla. Comunque anch'io avrei messo la condizione a monte della spiegazione e non in quel punto intermedio.
Ma non preoccuparti più di tanto, capirai a fondo il problema quando farai la funzione esponenziale.

Stillife
Grazie per le risposte.

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