Matematica-I monomi
salve a tutti ragazzi io frequento il 1°anno delle superiori dell' istituto tecnico industriale D.Scano.
Ultimamente sto riscontrando dei problemi con la matematica specialmente nei monomi e nella risoluzione delle espressioni.Con tutta la buona volontà che finora ho avuto poco
mi sono messo a studiare i monomi e non riesco proprio a risolverli diciamo che li ho capiti poco comunque in classe sto attento solo che proprio non riesco a risolverli(in questo periodo mi sto esercitando).Qualche ragazzo gentile e disponibile mi potrebbe dare una mano???ringrazio tutti....ciao
Ultimamente sto riscontrando dei problemi con la matematica specialmente nei monomi e nella risoluzione delle espressioni.Con tutta la buona volontà che finora ho avuto poco
mi sono messo a studiare i monomi e non riesco proprio a risolverli diciamo che li ho capiti poco comunque in classe sto attento solo che proprio non riesco a risolverli(in questo periodo mi sto esercitando).Qualche ragazzo gentile e disponibile mi potrebbe dare una mano???ringrazio tutti....ciao
Risposte
su cosa riguardo i monomi trovi difficoltà?
a risolvere le espressioni
Posta un il testo di un esercizio e il tentativo di risoluzione che hai fatto, così possiamo capire dove sbagli...
Allora prima di imparare a risolvere le espressioni devi imparare come si fanno le operazioni tra i singoli monomi.
Questa è la definizione: un monomio è un'espressione letterale composta da un coefficiente numerico e da una parte letterale, ad esemio:
3ax (3 è il coefficiente numerico e ax è la parte letterale).
Si possono sommare solo monomi simili, cioè che hanno la stessa parte letterale, ad es.
3ab + 5ab, 6mn - 6mn.
la moltiplicazione, invece è sempre possibile ed è molto facile, basta moltiplicare i coefficienti numerici tra loro e il liro prodotto ti da il coefficiente numerico del monomio risultante e moltiplicare tra loro le parti letterali, ad esempio:
5abxz X 3abc = 15a^2b^2cxz
la divisione invece, è possibile solo nel caso in cui la parte letterale del monomio dividendo e il coefficiente sia maggiore del monomio divisore, ad esempio:
15a^3b^2 : ab = 15a^2b
Questa è la definizione: un monomio è un'espressione letterale composta da un coefficiente numerico e da una parte letterale, ad esemio:
3ax (3 è il coefficiente numerico e ax è la parte letterale).
Si possono sommare solo monomi simili, cioè che hanno la stessa parte letterale, ad es.
3ab + 5ab, 6mn - 6mn.
la moltiplicazione, invece è sempre possibile ed è molto facile, basta moltiplicare i coefficienti numerici tra loro e il liro prodotto ti da il coefficiente numerico del monomio risultante e moltiplicare tra loro le parti letterali, ad esempio:
5abxz X 3abc = 15a^2b^2cxz
la divisione invece, è possibile solo nel caso in cui la parte letterale del monomio dividendo e il coefficiente sia maggiore del monomio divisore, ad esempio:
15a^3b^2 : ab = 15a^2b
ok pero come si fa x mettere elevamento a potenza ecc???
spiegati meglio, cosa intendi per elevamento a potenza?
ad esempio se ho 3ab elevato 2 il 2 in piccolo come si mette?
dipende se è tutto il monomio 3ab elevato 2 , devi metterlo tra parentesi, così: (3ab)^2,
se invece e solo una lettera elevata 2 allora metti il 2 solo sulla lettera , cosi vale anche per i numeri.
se invece e solo una lettera elevata 2 allora metti il 2 solo sulla lettera , cosi vale anche per i numeri.
ad es. così:
3ab^:1ab^?
3ab^:1ab^?
se con quel simbolo ^ indicavi elevato 2, il risultato è:
3
3
sisi..
Si dice monomio un'espressione letterale contenente solo moltiplicazioni e divisioni. Il numero si chiama coefficiente del monomio, tutte le lettere si dicono parte letterale del monomio.
Un monomiop può essere:
intero, se in esso non compaiono letter come divisori,
frazionario, se in esso compare qualche lettera come divisore.
Si chiama segno del monomio il segno del suo coefficiente; quando nel monomio non compare il coefficiente, si intende sottinteso 1 e, precisamente, +1 se il monomio è preceduto dal segno + o non ha alcun segno, -1 se è preceduto dal segno - .
La partte letterale è formata da lettere, ciascuna delle quali ha un suo esponente (quando non c'è, si sottintende 1).
L'esponente con cui la lettera compare nel monomio si chiama grado del monomio rispetto a quella lettera.
La somma degli esponenti di tutte le lettere che compaiono nel monomio si chiama invece grado complessivo o semplicemente grado del monomio.
Due monomi si dicono simili se hanno la stessa parte letterale, uguali se sono simili e hanno lo stesso coefficiente, opposti se sono simili e hanno per coefficienti due numeri relativi opposti.
Un monomiop può essere:
intero, se in esso non compaiono letter come divisori,
frazionario, se in esso compare qualche lettera come divisore.
Si chiama segno del monomio il segno del suo coefficiente; quando nel monomio non compare il coefficiente, si intende sottinteso 1 e, precisamente, +1 se il monomio è preceduto dal segno + o non ha alcun segno, -1 se è preceduto dal segno - .
La partte letterale è formata da lettere, ciascuna delle quali ha un suo esponente (quando non c'è, si sottintende 1).
L'esponente con cui la lettera compare nel monomio si chiama grado del monomio rispetto a quella lettera.
La somma degli esponenti di tutte le lettere che compaiono nel monomio si chiama invece grado complessivo o semplicemente grado del monomio.
Due monomi si dicono simili se hanno la stessa parte letterale, uguali se sono simili e hanno lo stesso coefficiente, opposti se sono simili e hanno per coefficienti due numeri relativi opposti.
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