Dubbio..
se un corpo parte orizzontalmente(con velocità verticale iniziale uguale a zero)ed ha come traiettoria una parabola(praticamente è come tirare un oggetto in avanti,inizialmente la traiettoria sarà orizzontale ma poi con la gravità andrà sempre più verso il basso e acquisterà una velocità verticale)e viaggia con moto uniformemente accelerato, allora il tempo x cadere a terra dipende solo dall'altezza(nel caso del sasso,dal suolo) da cui parte l'oggetto?perchè?
Risposte
perchè il tempo che impiega per cadere a terra dipende dalla velocità verticale, che a sua volta dipende dall'accelerazione verticale (ossia quella di gravità). sembra impossibile, ma se spari un colpo di fucile e nello stesso istante, dalla stessa altezza lasci cadere un sasso, proiettile e sasso toccano terra contemporaneamente.. è impossibile perchè solitamente i proiettili (con ottima probabilità) finiscono nella testa di qualcuno, ma qsti eventi accidentali sfuggono alle leggi della fisica
xico..nn fare ironia :anal
Eh he, puoi visualizzare il moto lungo la direzione orizzontale e verticale come indipendenti:
- lungo la direzione parallela al suolo (orizzontale) non agisce nessuna forza (dopo l'istante in cui il sasso è stato lanciato);
come conseguenza (1° principio dinamica), lungo la direzione orizzontale il sasso proseguirà in moto rettilineo uniforme, senza variare la velocità; essendo la velocità orizzontale (v) costante, la distanza orizzontale percorsa dal sasso cresce linearmente nel tempo (vt);
[ovviamente questo è vero se il sasso è nel vuoto, o se gli attriti con l'aria sono trascurabili]
- lungo la direzione perpendicolare al suolo (la verticale) agisce una forza (il peso), diretta verso il suolo;
come conseguenza (2° principio dinamica) il corpo acquista un'accelerazione (g) lungo la verticale; in questo caso, essendo la forza peso costante, l'accelerazione sarà costante, quindi la velocità lungo la verticale crescerà linearmente nel tempo (-gt) e la posizione veritcale dimiunuirà quadraticamente nel tempo (-1/2 gt^2);
- lungo la direzione parallela al suolo (orizzontale) non agisce nessuna forza (dopo l'istante in cui il sasso è stato lanciato);
come conseguenza (1° principio dinamica), lungo la direzione orizzontale il sasso proseguirà in moto rettilineo uniforme, senza variare la velocità; essendo la velocità orizzontale (v) costante, la distanza orizzontale percorsa dal sasso cresce linearmente nel tempo (vt);
[ovviamente questo è vero se il sasso è nel vuoto, o se gli attriti con l'aria sono trascurabili]
- lungo la direzione perpendicolare al suolo (la verticale) agisce una forza (il peso), diretta verso il suolo;
come conseguenza (2° principio dinamica) il corpo acquista un'accelerazione (g) lungo la verticale; in questo caso, essendo la forza peso costante, l'accelerazione sarà costante, quindi la velocità lungo la verticale crescerà linearmente nel tempo (-gt) e la posizione veritcale dimiunuirà quadraticamente nel tempo (-1/2 gt^2);
io ho letto ciò che ho postato su un libro non scolastico e non riuscivo a capirlo ma a scuola non sono ancora arrivato a questi argomenti(sono al moto rettilineo uniformemente accelerato)e sinceramente non conosco nè il primo nè il secondo principio della dinamica :)
prima legge (inerzia): un corpo che nn è sottoposto a forze esterne permane nel suo stato di quiete o di moto rettilineo uniforme
seconda legge: F = ma (forza = massa * accelerazione)
seconda legge: F = ma (forza = massa * accelerazione)
sting2:
io ho letto ciò che ho postato su un libro non scolastico e non riuscivo a capirlo ma a scuola non sono ancora arrivato a questi argomenti(sono al moto rettilineo uniformemente accelerato)e sinceramente non conosco nè il primo nè il secondo principio della dinamica :)
Le leggi della natura spesso sono contrarie al senso comune.
Banalizzando un po', molti filosofi dell'antichità si basavano sul senso comune, sulla logica, e descrivevano nei loro sistemi un mondo diverso da quello che esiste (pensa alla fisica Aristotelica...)
La genialità di Galileo, di Newton e degli altri è stato accettare la legge di natura come fatto sperimentale, e da lì ricavare una descrizione della natura in termini matematici.