Concetto di insieme applicato alla logica
Salve, ho iniziato da poco più di un mese a studiare matematica da autodidatta, con qualche soddisfazione personale dato che lo studio va tutto sommato bene,considerando che non ho nessun insegnante. Dopo aver concluso gli esercizi sugli insiemi che riporta il libro, dove purtroppo non sono riuscito a impostare correttamente tutti gli esercizi ma ne ho dovuti tralasciare 3-4, su cui sono proprio bloccato, ho iniziato a vedere gli esercizi di logica. E qui sono andato proprio nel pallone! essendomi fermato ai primi mesi del secondo anno di un istituto tecnico non avevo fatto nè insiemistica come l'ho fatta, nè di logica mai sentito parlare. Chiedo uno spunto per andare avanti, dato che sono proprio bloccato su come impostare il problema.
Il testo dice: utilizzando il concetto di insieme stabilisci la differenza tra le due frasi in ciascuno dei tre casi seguenti-ne riporto uno-: << scrivo ciò che penso>> e <> - indica con S l'insieme delle cose che scrivo e con P l'insieme delle cose che penso.
Forse non ho ben capito, ma mi pareva corretto impostare l'insieme S e P intersecandoli ma a questo punto mi pare di essere fermo,cioè posso scrivere senza pensare, posso pensare senza scrivere, e pensare ciò che scrivo ( S intersecato P ). Se seguo un esempio del libro, l'unico presente , dove rendeva un insieme sottoinsieme dell'altro , non mi torna, insomma: posso rendere S ,ciò che scrivo, sottoinsieme di P, così arrivo però al risultato che scrivo ciò che penso,e che posso pensare senza scrivere,ma non scrivere senza pensare. Ma non arrivo comunque alla differenza tra le due frasi sopracitate. Ringrazio in anticipo chiunque mi aiuti a chiarire questo quesito
Il testo dice: utilizzando il concetto di insieme stabilisci la differenza tra le due frasi in ciascuno dei tre casi seguenti-ne riporto uno-: << scrivo ciò che penso>> e <
Forse non ho ben capito, ma mi pareva corretto impostare l'insieme S e P intersecandoli ma a questo punto mi pare di essere fermo,cioè posso scrivere senza pensare, posso pensare senza scrivere, e pensare ciò che scrivo ( S intersecato P ). Se seguo un esempio del libro, l'unico presente , dove rendeva un insieme sottoinsieme dell'altro , non mi torna, insomma: posso rendere S ,ciò che scrivo, sottoinsieme di P, così arrivo però al risultato che scrivo ciò che penso,e che posso pensare senza scrivere,ma non scrivere senza pensare. Ma non arrivo comunque alla differenza tra le due frasi sopracitate. Ringrazio in anticipo chiunque mi aiuti a chiarire questo quesito
Risposte
In effetti l'esempio non è dei migliori, ne abbiamo discusso anche in classe. Ho proposto di trasformare le frasi in questo modo: "Scrivo tutto quello che penso" e "Penso tutto quello che scrivo". Adesso si capisce molto meglio che nel primo caso quello che penso è solo un sottoinsieme di quello che scrivo, mentre nel secondo è il contrario. È il solito problema di traduzione matematica del linguaggio naturale.
ti ringrazione @melia, non che i casi successivi siano molto più chiari, cercherò di districarmici partendo da questo come esempio. Purtroppo quando c'è da mettere in conto l'interpretazione, tutto si fa più ostico