Beccati a copiare
E' successo in un liceo scientifico piemontese, [url=http://news.google.com/news/url?sa=t&fd=R&usg=AFQjCNEehvNq6zmTAyKfa27eh38xSDTe6A&url=http://www.blitzquotidiano.it/cronaca-italia/maturita-soluzioni-bigliettini-bagno-rischio-70-studenti-ovada-1601212/]cliccami[/url].
Nei bagni della scuola sono state trovate le soluzioni della seconda prova, quella di matematica, e sono intervenuti i carabinieri. Che cosa ne pensate?
Nei bagni della scuola sono state trovate le soluzioni della seconda prova, quella di matematica, e sono intervenuti i carabinieri. Che cosa ne pensate?
Risposte
"gugo82":
Eccoci qua... Un altro che si lamenta delle materie umanistiche.
Certo, che chi studia letteratura dal libro di testo, beh, getta alle ortiche il proprio tempo. E, più che lamentarsi, dovrebbe chiedersi perché non si è messo a leggere di prima mano il materiale trattato in programma (anche perché, i classici che di solito si leggono a scuola, si trovano anche in edizione ultraeconomica).
Lo stesso vale per la letteratura latina, o inglese, ed anche per la Filosofia (anche se leggere i trattati filosofici è molto più complicato, di norma).
Insomma, chi si lamenta di solito lo fa perché non ha appreso null'altro che frasi fatte, tipo "il pessimismo cosmico in Leopardi".
Se avesse imparato a leggere e ad apprezzare la lettura dei classici, si lamenterebbe molto meno.
Ricordiamo che, in tutto ciò, parliamo di ragazzi di età compresa tra i 13 e i 18. Leggere i classici italiani, latini e filosofici. Eggià.
"gugo82":
[quote="Mr.Mazzarr"]Bisogna preparare i ragazzi al percorso universitario. Scientifico, classico, pedagogico che sia.
Bisogna prepararli ad un sistema d'apprendimento e di valutazione universitario in quei 5 anni!
Dovresti specificare cosa intendi.
Che vuol dire "preparare"?[/quote]
Non so esattamente che liceo tu abbia frequentato, da me c'erano 8 interrogazioni l'anno per materia e non so quanti compiti. Non mi risulta che l'università sia così, che il programma venga spalmati su più interrogazioni.
"burm87":
[quote="Mr.Mazzarr"][quote="burm87"]Esattamente. Per questo infatti non faranno assolutamente nulla, siamo in italia!
Oddio ragazzi, ma cosa dovrebbero fare?
Sarà che ho fatto la maturità nel 2012 e quindi ho una mentalità liceale, ma dopo un anno di università penso sempre più che la maturità non serve a nulla.
[/quote]
E quindi? Solo perché è ritenuta inutile (non da me), la prendiamo sottogamba come se nulla fosse? Non ha proprio senso questa motivazione.[/quote]
Il discorso è un altro: se per 5 anni vai avanti così e così, facendo il giusto, non ti metti a studiare molto per la maturità.
Soprattutto perchè anche i muri sanno che il voto della maturità si costruisce in 5 anni e non all'esame stesso.
"Mr.Mazzarr":
[quote="gugo82"]Eccoci qua... Un altro che si lamenta delle materie umanistiche.
Certo, che chi studia letteratura dal libro di testo, beh, getta alle ortiche il proprio tempo. E, più che lamentarsi, dovrebbe chiedersi perché non si è messo a leggere di prima mano il materiale trattato in programma (anche perché, i classici che di solito si leggono a scuola, si trovano anche in edizione ultraeconomica).
Lo stesso vale per la letteratura latina, o inglese, ed anche per la Filosofia (anche se leggere i trattati filosofici è molto più complicato, di norma).
Insomma, chi si lamenta di solito lo fa perché non ha appreso null'altro che frasi fatte, tipo "il pessimismo cosmico in Leopardi".
Se avesse imparato a leggere e ad apprezzare la lettura dei classici, si lamenterebbe molto meno.
Ricordiamo che, in tutto ciò, parliamo di ragazzi di età compresa tra i 13 e i 18. Leggere i classici italiani, latini e filosofici. Eggià.[/quote]

Da quando essere adolescenti è sinonimo di incapacità/chiusura mentale?
A me risulta che, in generale, si sia più aperti alle novità, intellettuali e non, a 15/18 anni (cioé negli ultimi tre anni delle superiori) piuttosto che in altri periodi della vita.
Certo, molto dipende dal contesto socioculturale e familiare, ma in generale la sensibilità agli stimoli è maggiore durante l'adolescenza.
Ad esempio, io ho letto i meglio classici in quei tre anni lì.
Tanto per dirne alcuni: L'Asino d'Oro, Satyricon, De Rerum Natura, alcune commedie di Terenzio, i Carmi di Cautullo e le Odi di Orazio per i latini; varie tragedie di Shakespeare (Macbeth su tutte, ma anche Riccardo III, Amleto, Giulio Cesare, Re Lear, Otello, etc...), Gente di Dublino, Robinson Crusoe, Moll Flanders, poesie di Blake per gli inglesi; innumerevoli titoli italiani, tra cui certamente Jacopo Ortis, Operette Morali e Canti, Ossi di Seppia, Il Nome della Rosa e La Commedia; ed anche qualcosa di totalmente estraneo ai programmi, come Bouvard e Pecuchet, Toerless, Il Padiglione d'Oro, etc... Solo più verso la fine della scuola mi sono buttato su qualcosa di più filosofico, come Russell.
Insomma, la letteratura dovrebbe essere insegnata con l'intento di invogliare alla lettura e di fornire strumenti per la lettura, non per far imparare "il pessimismo cosmico in Leopardi".
"Mr.Mazzarr":
[quote="gugo82"][quote="Mr.Mazzarr"]Bisogna preparare i ragazzi al percorso universitario. Scientifico, classico, pedagogico che sia.
Bisogna prepararli ad un sistema d'apprendimento e di valutazione universitario in quei 5 anni!
Dovresti specificare cosa intendi.
Che vuol dire "preparare"?[/quote]
Non so esattamente che liceo tu abbia frequentato, da me c'erano 8 interrogazioni l'anno per materia e non so quanti compiti. Non mi risulta che l'università sia così, che il programma venga spalmati su più interrogazioni.[/quote]
Forse da me c'erano meno interrogazioni, ma grossomodo siamo lì.
Ma comunque, ma non capisco l'obiezione...
Probabilmente gli adolescenti di oggi (non tutti ovviamente) sono più "insensibili" alla letteratura perché ci sono interessi diversi e si è recettivi pertanto a stimoli di altro tipo. Ciò si vede dall'assoluto disinteresse che la maggior parte di essi provano per questa disciplina e affini.
E' una frasa fatta, lo so, ma i tempi sono cambiati da quando frequentavi tu le superiori (non che con questo voglia dire che sei vecchietto eh
), con tutte le conseguenze che ciò comporta.
Come linea di principio comunque, sono abbastanza d'accordo con quanto scritto fin ora da Mr.Mazzarr
E' una frasa fatta, lo so, ma i tempi sono cambiati da quando frequentavi tu le superiori (non che con questo voglia dire che sei vecchietto eh

Come linea di principio comunque, sono abbastanza d'accordo con quanto scritto fin ora da Mr.Mazzarr
"gugo82":
[quote="Mr.Mazzarr"][quote="gugo82"]Eccoci qua... Un altro che si lamenta delle materie umanistiche.
Certo, che chi studia letteratura dal libro di testo, beh, getta alle ortiche il proprio tempo. E, più che lamentarsi, dovrebbe chiedersi perché non si è messo a leggere di prima mano il materiale trattato in programma (anche perché, i classici che di solito si leggono a scuola, si trovano anche in edizione ultraeconomica).
Lo stesso vale per la letteratura latina, o inglese, ed anche per la Filosofia (anche se leggere i trattati filosofici è molto più complicato, di norma).
Insomma, chi si lamenta di solito lo fa perché non ha appreso null'altro che frasi fatte, tipo "il pessimismo cosmico in Leopardi".
Se avesse imparato a leggere e ad apprezzare la lettura dei classici, si lamenterebbe molto meno.
Ricordiamo che, in tutto ciò, parliamo di ragazzi di età compresa tra i 13 e i 18. Leggere i classici italiani, latini e filosofici. Eggià.[/quote]

Da quando essere adolescenti è sinonimo di incapacità/chiusura mentale?
A me risulta che, in generale, si sia più aperti alle novità, intellettuali e non, a 15/18 anni (cioé negli ultimi tre anni delle superiori) piuttosto che in altri periodi della vita.
Certo, molto dipende dal contesto socioculturale e familiare, ma in generale la sensibilità agli stimoli è maggiore durante l'adolescenza.
Ad esempio, io ho letto i meglio classici in quei tre anni lì.
Tanto per dirne alcuni: L'Asino d'Oro, Satyricon, De Rerum Natura, alcune commedie di Terenzio, i Carmi di Cautullo e le Odi di Orazio per i latini; varie tragedie di Shakespeare (Macbeth su tutte, ma anche Riccardo III, Amleto, Giulio Cesare, Re Lear, Otello, etc...), Gente di Dublino, Robinson Crusoe, Moll Flanders, poesie di Blake per gli inglesi; innumerevoli titoli italiani, tra cui certamente Jacopo Ortis, Operette Morali e Canti, Ossi di Seppia, Il Nome della Rosa e La Commedia; ed anche qualcosa di totalmente estraneo ai programmi, come Bouvard e Pecuchet, Toerless, Il Padiglione d'Oro, etc... Solo più verso la fine della scuola mi sono buttato su qualcosa di più filosofico, come Russell.[/quote]
Gugo, rispetto la tua idea, per carità. La trovo semplicemente molto poco diffusa. Ecco.
Sarà che vengo da un liceo un po' particolare, ma ti assicuro che al massimo al 5% delle persone piaceva leggere Terenzio, Catullo, Orazio o Blake. A voler andare larghi!
Ma io sinceramente capisco anche questa scarsa propensione alla lettura di libri del genere. Sinceramente.
Ad una certa età trovo anche ovvio che le letture più gettonate siano i gialli, romanzi di vario tipo et similia. Non tanto i classici di filosofia e latino, che ovviamente rispetto in modo assoluto.
"gugo82":
Non so esattamente che liceo tu abbia frequentato, da me c'erano 8 interrogazioni l'anno per materia e non so quanti compiti. Non mi risulta che l'università sia così, che il programma venga spalmati su più interrogazioni.
Forse da me c'erano meno interrogazioni, ma grossomodo siamo lì.
Ma comunque, ma non capisco l'obiezione...[/quote]
Ehm, all'università ci sono 8/9 interrogazioni spalmate in 10 mesi?

Io mi lamento solo della differenza troppo evidente tra l'organizzazione liceale e l'organizzazione universitaria!
"Mr.Mazzarr":
[spoiler][quote="gugo82"][quote="Mr.Mazzarr"]Ricordiamo che, in tutto ciò, parliamo di ragazzi di età compresa tra i 13 e i 18. Leggere i classici italiani, latini e filosofici. Eggià.

Da quando essere adolescenti è sinonimo di incapacità/chiusura mentale?
A me risulta che, in generale, si sia più aperti alle novità, intellettuali e non, a 15/18 anni (cioé negli ultimi tre anni delle superiori) piuttosto che in altri periodi della vita.
Certo, molto dipende dal contesto socioculturale e familiare, ma in generale la sensibilità agli stimoli è maggiore durante l'adolescenza.
Ad esempio, io ho letto i meglio classici in quei tre anni lì.
Tanto per dirne alcuni: L'Asino d'Oro, Satyricon, De Rerum Natura, alcune commedie di Terenzio, i Carmi di Cautullo e le Odi di Orazio per i latini; varie tragedie di Shakespeare (Macbeth su tutte, ma anche Riccardo III, Amleto, Giulio Cesare, Re Lear, Otello, etc...), Gente di Dublino, Robinson Crusoe, Moll Flanders, poesie di Blake per gli inglesi; innumerevoli titoli italiani, tra cui certamente Jacopo Ortis, Operette Morali e Canti, Ossi di Seppia, Il Nome della Rosa e La Commedia; ed anche qualcosa di totalmente estraneo ai programmi, come Bouvard e Pecuchet, Toerless, Il Padiglione d'Oro, etc... Solo più verso la fine della scuola mi sono buttato su qualcosa di più filosofico, come Russell.[/quote][/quote]
Gugo, rispetto la tua idea, per carità. La trovo semplicemente molto poco diffusa. Ecco.
Sarà che vengo da un liceo un po' particolare, ma ti assicuro che al massimo al 5% delle persone piaceva leggere Terenzio, Catullo, Orazio o Blake. A voler andare larghi!
Ma io sinceramente capisco anche questa scarsa propensione alla lettura di libri del genere. Sinceramente.
Ad una certa età trovo anche ovvio che le letture più gettonate siano i gialli, romanzi di vario tipo et similia. Non tanto i classici di filosofia e latino, che ovviamente rispetto in modo assoluto.[/quote]
Io, sinceramente, non la comprendo affatto.
In generale, non riesco a capire perché una cosa che è stata considerata bella per secoli (quando tutto va bene), all'improvviso non desta più interesse...
Il problema, probabilmente, è che è venuta meno la "pazienza intellettuale" per apprezzare alcune cose. Ciò, probabilmente, è dovuto al fatto che sta aumentando vertiginosamente la velocità con cui siamo abituati a fruire delle cose (in questo, la massiccia diffusione di internet ha dato il colpo di grazia... Mancano solamente le connessioni direttamente nel cervello, per arrivare alla frutta).
Ed è aumentata al punto che, ormai, non ci soffermiamo più con attenzione su niente, nemmeno su cose che sono da sempre ritenute degne di attenzione perché veicolano una serie di messaggi e di significati importanti per il genere umano, per la sua storia e per la sua formazione.
"Mr.Mazzarr":
[quote="gugo82"]Forse da me c'erano meno interrogazioni, ma grossomodo siamo lì.
Ma comunque, ma non capisco l'obiezione...
Ehm, all'università ci sono 8/9 interrogazioni spalmate in 10 mesi?

Embé?
"Mr.Mazzarr":
Io mi lamento solo della differenza troppo evidente tra l'organizzazione liceale e l'organizzazione universitaria!
E perché?
L'organizzazione dell'università, per quanto perfettibile, è sufficientemente adatta alla maturità intellettuale di chi la frequenta.
Ed, inoltre, la perfettibilità dell'organizzazione didattica potrebbe essere più dettata da motivi didattici che non pedagogici; in altre parole, potrebbe essere dettata più dal bisogno di ottimizzare i tempi della valutazione, piuttosto che essere dettata dal supposto disadattamento degli studenti.
"Luca97":
Allora li assolvi tutti perchè il fatto potrebbe anche non sussistere. La difesa può sempre dire:
1. Ha visto il foglio ma non ho capito la grafia.
2. Ha visto il foglio ma non si fidava della soluzione.
Più che altro chiunque può dire:
La vescica non reggeva e non è colpa sua se nel bagno c'era un foglio

Secondo me non è nemmeno corretto penalizzare per questa cosa! In teoria i bagni andrebbero controllati ogni volta che esce qualcuno, quindi anche chi non ha controllato ha avuto le sue dimenticanze...

Lo so che ormai il discorso ha preso una piega diversa, ma vorrei chiarire a norma di legge che cosa potrà succedere.
Per prima cosa vi comunico che, per ogni studente, la prova deve essere unica, quindi non sarà possibile far ripetere all'intera classe la prova. La prova suppletiva va svolta solo da chi non era presente alla prova ordinaria per validi e documentati motivi e non può essere svolta neppure da chi, durante la prova ordinaria, si sia sentito male.
All'orale c'è una parte del colloquio riservata alla correzione delle prove scritte, credo che in tal sede il commissario farà correggere agli studenti tutte le parti dubbie e si comporterà di conseguenza. Ad occhio vedo degli orali fiume, che termineranno a pomeriggio inoltrato, voti finali bassi e molti ripetenti.
Era successo una cosa simile al liceo scientifico di Mirano 30 anni fa, nel 1983, alla fine delle 2 classi i bocciati erano stati almeno una decina, praticamente tutti quelli che avevano copiato. Le soluzioni erano entrate da fuori.
Per prima cosa vi comunico che, per ogni studente, la prova deve essere unica, quindi non sarà possibile far ripetere all'intera classe la prova. La prova suppletiva va svolta solo da chi non era presente alla prova ordinaria per validi e documentati motivi e non può essere svolta neppure da chi, durante la prova ordinaria, si sia sentito male.
All'orale c'è una parte del colloquio riservata alla correzione delle prove scritte, credo che in tal sede il commissario farà correggere agli studenti tutte le parti dubbie e si comporterà di conseguenza. Ad occhio vedo degli orali fiume, che termineranno a pomeriggio inoltrato, voti finali bassi e molti ripetenti.
Era successo una cosa simile al liceo scientifico di Mirano 30 anni fa, nel 1983, alla fine delle 2 classi i bocciati erano stati almeno una decina, praticamente tutti quelli che avevano copiato. Le soluzioni erano entrate da fuori.
Grazie dell'informazione @melia, vi farò sapere come è andata a finire.
Tremendamente OT
@ MrMazzar: bisogna cominciare a gustare un po' di letteratura.
Dici che ti piacciono i gialli? Tira fuori qualche autore, le tue impressioni, le tue opinioni... Andrò a cercare quello che mi consigli e poi magari ne parliamo.
Quando andavamo al liceo detestavamo ogni proposta ci venisse fatta dai prof; ma leggevamo con piacere ciò che sceglievamo autonomamente e parlavamo tra di noi dei libri che ci scambiavamo, commentandoli proprio grazie agli strumenti che la scuola ci forniva. Quello che viene proposto a scuola è bellissimo, ma tant'è lo studente preferirà sempre qualche cosa d'altro.
Leggere è necessario come mangiare.
Tremendamente OT
@ MrMazzar: bisogna cominciare a gustare un po' di letteratura.
Dici che ti piacciono i gialli? Tira fuori qualche autore, le tue impressioni, le tue opinioni... Andrò a cercare quello che mi consigli e poi magari ne parliamo.
Quando andavamo al liceo detestavamo ogni proposta ci venisse fatta dai prof; ma leggevamo con piacere ciò che sceglievamo autonomamente e parlavamo tra di noi dei libri che ci scambiavamo, commentandoli proprio grazie agli strumenti che la scuola ci forniva. Quello che viene proposto a scuola è bellissimo, ma tant'è lo studente preferirà sempre qualche cosa d'altro.
Leggere è necessario come mangiare.
"@melia":
Lo so che ormai il discorso ha preso una piega diversa, ma vorrei chiarire a norma di legge che cosa potrà succedere.
Per prima cosa vi comunico che, per ogni studente, la prova deve essere unica, quindi non sarà possibile far ripetere all'intera classe la prova. La prova suppletiva va svolta solo da chi non era presente alla prova ordinaria per validi e documentati motivi e non può essere svolta neppure da chi, durante la prova ordinaria, si sia sentito male.
All'orale c'è una parte del colloquio riservata alla correzione delle prove scritte, credo che in tal sede il commissario farà correggere agli studenti tutte le parti dubbie e si comporterà di conseguenza. Ad occhio vedo degli orali fiume, che termineranno a pomeriggio inoltrato, voti finali bassi e molti ripetenti.
Era successo una cosa simile al liceo scientifico di Mirano 30 anni fa, nel 1983, alla fine delle 2 classi i bocciati erano stati almeno una decina, praticamente tutti quelli che avevano copiato. Le soluzioni erano entrate da fuori.
Interessante.
Io e Antonio (apatriarca) abbiamo comunque molti dubbi sulla mancanza di aiuto esterno. Uno studente non aveva sufficiente vantaggi per fornire un compito a TUTTI, comprese fotocopie nell'altro bagno. Il solo fare le fotocopie, al di là dell'essere beccato mentre scriveva il foglio, lo portava fuori o lo metteva, era un rischio molto grande. Senza considerare che era già molto altruistico il fornire il compito a tutti i membri del proprio sesso. Insomma poteva limitarsi a far girare i soliti bigliettini, in fondo è finito sul giornale perché è stato esagerato. Per funzionare tutto al meglio serviva inoltre una certa organizzazione e l'aver informato il resto degli studenti. E anche in questo il rischio di essere scoperto non era nullo.
Al contrario un aiuto esterno dal personale docente o dei bidelli era tecnicamente molto più semplice da attuare. In fondo nessuno li controllava. Inoltre un aiuto esterno spiegherebbe come mai l'aiuto sia stato fornito in modo così generalizzato. Inoltre è possibile che non fosse una cosa ‘nuova’, ma che abbia solo trovato una docente esterna curiosa.
Gli eventi dell'83 sono fondamentalmente paragonabili invece all'uso dei cellulari attuali.
In ogni caso ha fatto fotocopie e quindi probabilmente usato una tessera magnetica. Inoltre ha scritto a mano. Non dovrebbe essere difficile identificare chi ha fornito il materiale. A quel punto puoi, supponendo che sia uno studente, escludere tutti coloro che non andati in bagno prima di lui/lei. Se è una persona esterna diventa tutto molto più difficile.
L'idea del bagno non so quanto sia nuova... Ci avevamo pensato pure noi
(ovviamente non l'abbiamo attuata sia chiaro!)
Piuttosto sono stati poco furbi
Per farla riuscire bene avrebbero dovuto attaccare il foglio sulla tapparella e tirarla su prima di uscire dal bagno
Mentre effettivamente non ci avevo pensato... nel 1983 come le hanno passate le soluzioni?

Piuttosto sono stati poco furbi



Mentre effettivamente non ci avevo pensato... nel 1983 come le hanno passate le soluzioni?
"xXStephXx":
L'idea del bagno non so quanto sia nuova... Ci avevamo pensato pure noi(ovviamente non l'abbiamo attuata sia chiaro!)
Piuttosto sono stati poco furbiPer farla riuscire bene avrebbero dovuto attaccare il foglio sulla tapparella e tirarla su prima di uscire dal bagno
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Mentre effettivamente non ci avevo pensato... nel 1983 come le hanno passate le soluzioni?
Immagino avessero semplicemente lanciato la carta appallottolata o a aeroplanino attraverso la finestra.
"xXStephXx":
[quote="Luca97"]
Allora li assolvi tutti perchè il fatto potrebbe anche non sussistere. La difesa può sempre dire:
1. Ha visto il foglio ma non ho capito la grafia.
2. Ha visto il foglio ma non si fidava della soluzione.
Più che altro chiunque può dire:
La vescica non reggeva e non è colpa sua se nel bagno c'era un foglio

Mi era sfuggita, ci può stare benissimo

"xXStephXx":
Mentre effettivamente non ci avevo pensato... nel 1983 come le hanno passate le soluzioni?
L'uscita del testo era stata con la classica pallina di carta lanciata dalla finestra del bagno, il rientro delle soluzioni, invece, era stato fatto in grande stile: un pacco di fotocopie rimpicciolite fatto entrare nei bagni tramite un sistema di fili e carrucole.
La scuola si trovava in una villa antica e i bagni degli studenti erano situati in un'area dove prima c'erano le camere della servitù, quindi con un atrio comune e poi i due antibagni, tutti atrio, antibagno e bagni dotati di finestre che davano verso il prato sul retro della villa, che faceva parte di un parco pubblico.
Gli studenti sono stati beccati perché non sono riusciti a trovare un insegnante disponibile a fare il compito (avevano contattato anche me, ma mi sono rifiutata) e hanno dovuto ripiegare su studenti bravi degli anni precedenti, questi hanno risolto la prova, come di solito fanno quelli bravi, in modo originale, ma non proprio standard e questo ha messo una pulce nell'orecchio del commissario di matematica, rinforzata anche dal fatto che forse la scrittura non era chiarissima e alcuni hanno scritto dei passaggi con errori e poi hanno continuato la prova in forma corretta.
Ricordo che alcune ragazze, a cui avevo fatto ripetizione, hanno trovato nel compito un esercizio praticamente identico ad uno che avevamo fatto insieme, proprio quello risolto in modo non standard, e, fidandosi di me, lo hanno risolto come avevo insegnato loro, poi, ringalluzzite da questo fatto, si sono rifiutate di copiare. Sono state premiate: promosse e anche con voti discreti perché considerate tra le persone più oneste.
@ @melia: Comunque ne succedono di qualunque...
Figurati che ho saputo che, in un tecnico qui vicino, gli studenti di una certa specializzazione hanno svolto uno scritto di un'altra specializzazione, perché la commissione quello gli ha fornito come testo d'esame.
Quando un commissario si è accorto dell'errore, era già troppo tardi.
Figurati che ho saputo che, in un tecnico qui vicino, gli studenti di una certa specializzazione hanno svolto uno scritto di un'altra specializzazione, perché la commissione quello gli ha fornito come testo d'esame.
Quando un commissario si è accorto dell'errore, era già troppo tardi.
"gugo82":
@ @melia: Comunque ne succedono di qualunque...
Figurati che ho saputo che, in un tecnico qui vicino, gli studenti di una certa specializzazione hanno svolto uno scritto di un'altra specializzazione, perché la commissione quello gli ha fornito come testo d'esame.
Quando un commissario si è accorto dell'errore, era già troppo tardi.
Poveri, per la tensione non avranno guardato. Se non fai attenzione non è che il compito di matematica del PNI è così diverso dall'ordinario (sono sempre 2 problemi + 10 domande). Puoi sempre pensare che quelli del ministero sono stati "creativi".