Tirocinio studenti università

blancarouge-votailprof
Salve, sono una laureanda di matematica che per controversi motivi di cfu mancanti si ritrova a dover svolgere tirocinio presso un istituto superiore (liceo classico) . Da diversi anni dò privatamente ripetizioni a liceali ma per me è la prima volta davanti un' intera platea. Potrà sembrare banale ma data la mia giovane età (ho 20 anni) ho diverse perplessità e mi piacerebbe qualche consiglio da chi si trova nel settore. Mi intriga questa nuovaesperienza e in qualche modo mi sento anche portata verso l'insegnamento, quindi voglio ottenere il meglio da questa esperienza. Come mi devo porre nei confronti della classe (un quinto anno) composta da ragazzi poco più giovani di me? Ci terrei ad essere utile e a far fruttare quest'esperienza.
La mia tipologia di tirocinio (rientro nel nuovo ordinamento) prevede lezioni individuali nelle classi, non sarei quindi la solita figura di acompagnatrice della prof, dovendo operare quasi sempre autonomamente. Che consigli mi date? Magari anche sulle attività da svolgere, considerando che ho frequentato il liceo scientifico e che forse per questo il mio standard di insegnamento è un po' diverso?Grazie
Perplex...
:-k



La matematica è la ricerca dell'infinito [A.Canfora]

Risposte
GIBI1
Non preoccuparti, la prima volta sarà quasi un disastro, se fosse il contrario sarebbe un caso più unico che raro. Poi, via via migliorerai.

L'unico consiglio è preparare poche cose, esporle con calma e ripetere sempre i concetti fondamentali; la prima volta si vuole sempre strafare mettendo troppa carne al fuoco, con la conseguenza di esporla troppo in fretta e di renderla incomprensibile.

mircoFN1
Vola basso, molto basso. Anche quando ti sembrerà di sfiorare il suolo sarai temo sempre troppo in alto.

Una sola cosa ben fatta è meglio di due cose fatte in fretta.

blancarouge-votailprof
Possibile che veramente stiamo così rovinati??

mircoFN1
Si tratta di una questione di taratura (o forse di staratura). Hai frequentato negli ultimi anni persone per le quali gli studi di matematica e la relativa mentalità è la norma. Diciamo che, per la popolazione media, è come essere stati un periodo con i marziani. Adesso vai in una classe di liceo classico dove alla stragrande maggioranza dei presenti della matematica non gliene importa nulla (se non addirittura la avversa per motivi ideologico-antropologici). Quei pochi eventualmente portati o interessati sono certamente a un livello molto migliore degli altri ma tu avrai sicuramente l'obiettivo di farti ascoltare dalla maggioranza.

Per cui fai tu....

Gatto891
Sono (purtroppo) d'accordo con mirco... aggiungo sopratutto di non aspettarti nemmeno che sappiano necessariamente le cose "ovvie", dando ripetizioni a ragazze del classico mi sono capitate più volte cose del tipo semplificazioni $sqrt2/sqrt3 = 2/3$ et similia...

blancarouge-votailprof
sorge spontanea una domanda, come fare a istillare almeno una piccolissima goccia del vasto mare della matematica in queste giovani menti? e cosa dire? non penso che si tratti solo di avversione ma soprattutto svogliatezza. I miei migliori docenti di matematica sono usciti da un liceo classico e io stessa non disprezzo assolutamente il fascino del latino o della filosofia!
Voglio dare qualcosa, chiamatemi sognatrice ma ci credo! voglio far capire che la matematica non è qlc da odiare

@melia
Riduci al minimo i calcoli e le dimostrazioni meccaniche.
Trova un'attività concreta cerca qui su Matematica 2003 o Matematica 2004, ci sono vari argomenti guidati, tutti che si possono affrontare e concludere in poche ore e che sfruttano e approfondiscono (o applicano) argomenti già noti.
Parla con i docenti della classe e trova qualcosa che leghi la matematica ad altre discipline (storia, filosofia ...). Il problema della Matematica al Classico è che viene lasciata da sola e non è legata alle altre discipline, almeno fino a quando non c'è un docente illuminato.

blancarouge-votailprof
esattamente hai colto lo spirito! Esistono altri siti del genere, magari con applicazioni più utili, verso la fisica? magari utilizzabili per la tesina di fine anno? ps conviene introdurre la teoria degli integrali con quella della misura oppure con un approccio più algebrico?

Camillo
Al classico fanno gli integrali ? Certo non userei la teoria della misura per introdurli....
Fai tabula rasa di tutto quello che hai imparato all'università e mettiti al loro livello : non pretendere che loro salgano al tuo :D
In bocca al lupo .

blancarouge-votailprof
si in minima quantità ma si affrontano. intendo dire una banale introduzione alla teoria della misura, anche a me fu introdotto così al liceo. altrimenti come?

Camillo
Vedi è la parola " teoria della misura " che mi preoccupa... ti prego di non usarla con loro.
Faccio mia la frase di mirco
"Vola basso, molto basso. Anche quando ti sembrerà di sfiorare il suolo sarai temo sempre troppo in alto. "
che trovo particolarmente indovinata

blancarouge-votailprof
hai ragione... ma tra dieci anni sarò anch io ormai demotivata o quantomeno delusa? non si può fare niente x migliorare la situazione?

mircoFN1
"roby0089":
si in minima quantità ma si affrontano. intendo dire una banale introduzione alla teoria della misura, anche a me fu introdotto così al liceo. altrimenti come?


Se vuoi affrontare questo argomento, che peraltro non mi sembra proprio il migliore per 'cominciare', potresti vedere come l'umanità lo ha approcciato. Già Archimede a modo suo risolveva integrali (ben prima di Riemann o di Lebesgue) e anche Cavalieri. Io credo che il concetto di continuo reale sistematizzato nell'ottocento e sul quale si basa la moderna analisi (standard) non sia proprio di facile digeribilità per un neofita.
Forse ripercorrere le tappe del pensiero talvolta aiuta a rendersi conto delle difficoltà oggettive che il nostro cervello deve superare per cogliere certi concetti che gli esperti di una disciplina con l'uso frequente considerano invece fondamentali e scontati (e quindi spesso nei libri sono dati per scontato oppure proposti in modo assiomatico e quindi criptico).
Per introdurre l'integrale io partirei quindi dal problema pratico di trovare l'area di figure piane con contorni non rettilinei o circolari, per esempio parabolici.


PS: un bel libro da cui puoi ricavare interessanti considerazioni sull'origine dell'integrale è:
R.Netz e W.Noel
Il codice perduto di Archimede

gugo82
"Camillo":
Vedi è la parola " teoria della misura " che mi preoccupa... ti prego di non usarla con loro.
Faccio mia la frase di mirco
"Vola basso, molto basso. Anche quando ti sembrerà di sfiorare il suolo sarai temo sempre troppo in alto. "
che trovo particolarmente indovinata

Riporto una mia affermazione di qualche tempo fa, fatta in una discussione tra moderatori:
"Gugo82":
[...] trovo alcune somiglianze tra le situazioni in cui versano la tivù e la scuola: a guardar bene, mediamente si fa solo ciò che si crede il pubblico/gli allievi vogliano vedere/ascoltare.
Insomma l'educatore scende al livello dell'educando, mentre sarebbe più salutare il viceversa (l'educando dovrebbe sforzarsi per portarsi al livello dell'educatore).

Se si vola basso, i ragazzi non saranno mai stimolati a guardare in alto, ma sempre più in basso... E si andrà sempre peggio.

G.D.5
Concordo pienamente con Gugo82.
E non c'è altro da aggiungere (almeno da parte mia).

blancarouge-votailprof
sisi questo è più in accordo con il mio spirito si deve cercare di dare un buon esempio, soprattutto forse si deve inculcare l'idea del lavorare per ottenere sempre di più, per migliorarsi

franced
"gugo82":

Se si vola basso, i ragazzi non saranno mai stimolati a guardare in alto, ma sempre più in basso... E si andrà sempre peggio.



Sono perfettamente d'accordo.

Camillo
Non dimentichiamo che si sta parlando di liceo classico in cui le materie scientifiche in particolare la matematica hanno un ruolo ( purtroppo) molto ma molto marginale.
Volare alto mi trova d'accordo ma in un ambiente più favorevole.

Pietro_Bonf
"franced":
[quote="gugo82"]
Se si vola basso, i ragazzi non saranno mai stimolati a guardare in alto, ma sempre più in basso... E si andrà sempre peggio.



Sono perfettamente d'accordo.[/quote]

Mi viene in mente una metafora detta da Machiavelli che affermava che l'arciere quando deve colpire un bersaglio lontano non mira direttamente al bersaglio, ma mira più in alto in modo che la freccia scendendo raggiunga l'obbiettivo.
La stessa cosa dovremmo fare noi nelle nostre arti, mirare in alto in modo che anche se non riusciamo a raggiungere gli obiettivi quanto meno scendendo riusciamo ad avvicinarci.
Se prepariamo gli studenti con il minimo sindacale molto spesso non raggiungeremo il minimo, se miriamo più in alto daremo la possibilità a qualcuno di emergere.

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