Pungolo di critica
Buongiorno a tutti.
Premetto di essere nel campo dell'insegnamento solo da 4 anni, più nello specifico nella matematica solo da 3.
Come illustrato nell'altro topic, sto dando ripetizioni ad una ragazza all'uninversità di economia che ha le basi di una scarsa prima liceo.
Lei mi ha detto di essersi diplomata iu un istituto turistico (o qualcosa di simile) in cui matematica è stata fatta solo nei primi 2 anni e in modo terribilmente superficiale.
Posta la precedente premessa, ammetto di non essere in grado di valutare la correttezza di percorsi formativi e simili, ma nella mia modesta opinione, ritengo che sia assurda una situazione di questo tipo.
Perchè si da la possibilità a persone quasi senza conoscenze matematiche di accedere a università come economia, dove nel più scarso dei modelli, è comunque necessaria la conoscenza di elementi matematici come il concetto di funzione, il calcolo differenziale ecc.?
Oppure, antiteticamente e a livello di opportunità, perché, se si da a queste persone la possibilità di accedere a facoltà scientifico-matematiche, non si dispongono corsi di matematica per fare in modo che queste persone possano apprendere le conoscenze necessarie, oltre ai normali corsi di matematica per chi già la sa?
Questa povera ragazza, ma altri come lei, è lasciata sola alla propria disperazione dagli insegnanti e dall'istituzione in se che non prevede nessuna forma di aiuto, se non le ripetizioni private (ma credo di esser l'unico all'interno della facoltà a potersi permettere questo e ad un prezzo da studente). Ricordando che a Genova i prezzi per le ripetizioni a livello universitario sono intorno ai 18-20 euro all'ora. In università sono l'unico a dare ripetizioni (forse perchè praticamente l'unico a poterlo fare) e ad un prezzo ridotto (10 euro all'ora). Trovo però di non dover essere io a sopperire alle mancanze dell'istituzione...
Resta comunque che non saranno queste le cose che mi faranno cambiare idea, e se do ripetizioni è solo per il piacere nell'insegnamento e non puramente pro-pecunia, anche se un minimo di retribuzione la trovo corretta, anche in funzione del tempo che sacrifico allo studio per i miei esami...
Premetto di essere nel campo dell'insegnamento solo da 4 anni, più nello specifico nella matematica solo da 3.
Come illustrato nell'altro topic, sto dando ripetizioni ad una ragazza all'uninversità di economia che ha le basi di una scarsa prima liceo.
Lei mi ha detto di essersi diplomata iu un istituto turistico (o qualcosa di simile) in cui matematica è stata fatta solo nei primi 2 anni e in modo terribilmente superficiale.
Posta la precedente premessa, ammetto di non essere in grado di valutare la correttezza di percorsi formativi e simili, ma nella mia modesta opinione, ritengo che sia assurda una situazione di questo tipo.
Perchè si da la possibilità a persone quasi senza conoscenze matematiche di accedere a università come economia, dove nel più scarso dei modelli, è comunque necessaria la conoscenza di elementi matematici come il concetto di funzione, il calcolo differenziale ecc.?
Oppure, antiteticamente e a livello di opportunità, perché, se si da a queste persone la possibilità di accedere a facoltà scientifico-matematiche, non si dispongono corsi di matematica per fare in modo che queste persone possano apprendere le conoscenze necessarie, oltre ai normali corsi di matematica per chi già la sa?
Questa povera ragazza, ma altri come lei, è lasciata sola alla propria disperazione dagli insegnanti e dall'istituzione in se che non prevede nessuna forma di aiuto, se non le ripetizioni private (ma credo di esser l'unico all'interno della facoltà a potersi permettere questo e ad un prezzo da studente). Ricordando che a Genova i prezzi per le ripetizioni a livello universitario sono intorno ai 18-20 euro all'ora. In università sono l'unico a dare ripetizioni (forse perchè praticamente l'unico a poterlo fare) e ad un prezzo ridotto (10 euro all'ora). Trovo però di non dover essere io a sopperire alle mancanze dell'istituzione...
Resta comunque che non saranno queste le cose che mi faranno cambiare idea, e se do ripetizioni è solo per il piacere nell'insegnamento e non puramente pro-pecunia, anche se un minimo di retribuzione la trovo corretta, anche in funzione del tempo che sacrifico allo studio per i miei esami...
Risposte
Il problema che poni è così complesso che non si riesce a capire da dove cominciare.
Purtroppo molti ragazzi maturano troppo tardi l'idea che studiare fa bene sia alla propria salute sia al proprio futuro. Quando ormai è tardi l'unica cosa che si può fare è criticare gli insegnanti che non hanno imposto di studiare a tutti i costi.
Purtroppo molti studenti, negli istituti professionali e tecnici quasi tutti, vengono promossi indipendentemente dal voto in matematica che viene considerato come il voto in educazione fisica.
Purtroppo in molte materia basta far finta di leggersi una paginetta per recuperare, tante cose si sentoni in televisione, altre nelle chiacchere di piazza e raccontando quattro fesserie di italiano, di storia e di altro si va avanti. In matematica non è così se non metti il culo sulla sedia non impari niente.
Purtroppo ...
mi fermo qua.
Antonio B
Purtroppo molti ragazzi maturano troppo tardi l'idea che studiare fa bene sia alla propria salute sia al proprio futuro. Quando ormai è tardi l'unica cosa che si può fare è criticare gli insegnanti che non hanno imposto di studiare a tutti i costi.
Purtroppo molti studenti, negli istituti professionali e tecnici quasi tutti, vengono promossi indipendentemente dal voto in matematica che viene considerato come il voto in educazione fisica.
Purtroppo in molte materia basta far finta di leggersi una paginetta per recuperare, tante cose si sentoni in televisione, altre nelle chiacchere di piazza e raccontando quattro fesserie di italiano, di storia e di altro si va avanti. In matematica non è così se non metti il culo sulla sedia non impari niente.
Purtroppo ...
mi fermo qua.
Antonio B
citazione:
Purtroppo molti studenti, negli istituti professionali e tecnici quasi tutti, vengono promossi indipendentemente dal voto in matematica che viene considerato come il voto in educazione fisica.
Purtroppo in molte materia basta far finta di leggersi una paginetta per recuperare, tante cose si sentoni in televisione, altre nelle chiacchere di piazza e raccontando quattro fesserie di italiano, di storia e di altro si va avanti. In matematica non è così se non metti il culo sulla sedia non impari niente.
Purtroppo ...
mi fermo qua
ti adoro antonio

il mio parere da non-insegnante è che sono assolutamente d'accordo con voi e non c'è altro da aggiungere; la situazione di questa ragazza, e di altri come lei, è paradossale e inammissibile, così come i programmi di questo schifo di scuole (turistico eccetera..)
ciao, ubermensch
Antonio, sono d'accordo con te, conosco persone in università (e sono tante) che ad ogni esame cercano i peggiori trucchi, attraverso complesse tecniche per copiare, per essere prommossi studiando e sapendo il meno possibile. Questi sono gli individui che si lamentano dell'eccessiva difficoltà degli esami matematici rispetto agli altri. Sinceramente, devo dire che i nostri esami matematici sono ad un livello piuttosto elementare, ma in questi è difficile passare senza capire. Poi questi sono gli stessi che criticano il sistema dicendo che l'università non lasciato niente loro, sostenendo che non è ammissibile che uscendo da economia non sappiano compilare un 740. La mia risposta non è riportabile qui perché è andata ben oltre i limiti della decenza e dell'educazione...
Per queste persone, sono completamente d'accordo con te, non meriterebbero uno straccio di diploma.
Qua i problemi sono 3:
1 - Da quello che ho capito, le università con il nuovo sistema ricevono fondi ed incentivi in base agli iscritti. Se in un'università è relativamente facile laurearsi, gli iscritti aumentano...
2 - Il problema di questa ragazza, è che se anche avesse avuto la più grande voglia di questa terra, è approdata all'università dopo un istituto superiore in cui la matematica si studia solo nei primi 2 anni e ad un livello agghiacciante. Ha senso ciò?
3 - Anche nella mia università, si è diffuso un atteggiamento lassista da parte di alcuni professori, talvolta sollecitato dal preside, poichè il loro esame era apparentemente troppo difficile; e i professori hanno lo scrupolo di non far laureare i ragazzi. Così passa un esame, passa un altro, ecco che hai la laurea presa sulla carità degli insegnanti, magari anche con un bel voto, perchè ormai si premia di più il nozionismo rispetto al ragionamento. Per assurdo, è più importante sapere gli schemi di bilancio a memoria (ridicolo a mio parere), rispetto al saper spiegare il principio della partita doppia.
La tendenza ormai è quella di far laureare tutti in un modo o nell'altro, e io non sono d'accordo.
L'università dovrebbe essere si aperta a tutti, nel senso che per tutti deve essere facilmente possibile accedervi, dal punto di vista sociale-economico, ma la laurea non deve essere per tutti, ma solo per chi effettivamente la merita. Purtroppo in pochi la pensano come me, forse con la coscienza sporca...
Per queste persone, sono completamente d'accordo con te, non meriterebbero uno straccio di diploma.
Qua i problemi sono 3:
1 - Da quello che ho capito, le università con il nuovo sistema ricevono fondi ed incentivi in base agli iscritti. Se in un'università è relativamente facile laurearsi, gli iscritti aumentano...
2 - Il problema di questa ragazza, è che se anche avesse avuto la più grande voglia di questa terra, è approdata all'università dopo un istituto superiore in cui la matematica si studia solo nei primi 2 anni e ad un livello agghiacciante. Ha senso ciò?
3 - Anche nella mia università, si è diffuso un atteggiamento lassista da parte di alcuni professori, talvolta sollecitato dal preside, poichè il loro esame era apparentemente troppo difficile; e i professori hanno lo scrupolo di non far laureare i ragazzi. Così passa un esame, passa un altro, ecco che hai la laurea presa sulla carità degli insegnanti, magari anche con un bel voto, perchè ormai si premia di più il nozionismo rispetto al ragionamento. Per assurdo, è più importante sapere gli schemi di bilancio a memoria (ridicolo a mio parere), rispetto al saper spiegare il principio della partita doppia.
La tendenza ormai è quella di far laureare tutti in un modo o nell'altro, e io non sono d'accordo.
L'università dovrebbe essere si aperta a tutti, nel senso che per tutti deve essere facilmente possibile accedervi, dal punto di vista sociale-economico, ma la laurea non deve essere per tutti, ma solo per chi effettivamente la merita. Purtroppo in pochi la pensano come me, forse con la coscienza sporca...
io la penso come te
anche se, almeno dalle mie parti, la selezione è forte; funziona più o meno così.
1) circa il 50% si è già ritirato
2) gli altri 50% però vanno tutti abbastanza bene; diciamo che circa il 50% di questi rimanenti viaggia a medie superiori al 27/28... se è noemale non lo so, quello che dico è che, ad esempio, a settembre eravamo circa 60, mentre il secondo esonero di algebra astratta l'abbiamo fatto in 14... ad Analisi la percentuale però è più alta!!
boh... purtroppo (o meno male?!) la mia esperienza si limita al nuovo ordinamento.
ciao, ubermensch

1) circa il 50% si è già ritirato
2) gli altri 50% però vanno tutti abbastanza bene; diciamo che circa il 50% di questi rimanenti viaggia a medie superiori al 27/28... se è noemale non lo so, quello che dico è che, ad esempio, a settembre eravamo circa 60, mentre il secondo esonero di algebra astratta l'abbiamo fatto in 14... ad Analisi la percentuale però è più alta!!
boh... purtroppo (o meno male?!) la mia esperienza si limita al nuovo ordinamento.
ciao, ubermensch
La situazione generale è a mio avviso molto grave. Da un po' si è andata distruggendo la scuola superiore, dando sempre addosso agli insegnanti. Se metti troppi quattro è perché non sei bravo, perché non sai esporre bene gli argomenti, perché sei antiquato nei temi mentre devi trovare argometni nuovi che appassionino, perché non fai corsi di recupero e se li fai come puoi giustificare che in 20 ore pagate non sei riuscito a far recuperare tutti? Se metti tutti 6 allora sei bravo, anche ben voluto dagli studneti, nessuna critica dal preside, i ragazzi vengono promossi, le medie salgono, i ragazzi si scrivono sempre di più, ecc. ecc.
Purtroppo sta diventando così anche l'università.
Prevedo decenni duri per la matemaica, quando non solo gli studenti ma anche i nuovi insegnanti saranno degli analfabeti.
Antonio B
Purtroppo sta diventando così anche l'università.
Prevedo decenni duri per la matemaica, quando non solo gli studenti ma anche i nuovi insegnanti saranno degli analfabeti.
Antonio B
mi permetto di intervenire anch'io..
raccontando un piccolo episodio illuminante
ho fatto il liceo classico tradizionale e nel mio stesso istituto c'erano altri 6 indirizzi di studio fra cui il liceo socio-psico-pedagogico. il professore di matematica di una classe di questo indirizzo, in cui studiare seriamente non è contemplato, era considerato da tutti i colleghi di matematica un "genio"; appena finito il dottorato ha avuto la cattedra.. era sprovveduto quindi e ha pensato bene di pretendere attenzione e diligenza ai suoi alunni che nn avevano mai considerato la matematica una materia vera, mettendo insufficienze e pretendendo un minimo di conoscenze..ai consigli di classe è stato severemente rimproverato dal preside perchè se la classe andava male non era colpa degli alunni svogliati, ma sua perchè insegnava male ed era cattivo..si è messo a piangere!
da allora è diventato "buono"e i suoi alunni hanno continuato a permanere nell'ignoranza matematica e scientifica..
raccontando un piccolo episodio illuminante
ho fatto il liceo classico tradizionale e nel mio stesso istituto c'erano altri 6 indirizzi di studio fra cui il liceo socio-psico-pedagogico. il professore di matematica di una classe di questo indirizzo, in cui studiare seriamente non è contemplato, era considerato da tutti i colleghi di matematica un "genio"; appena finito il dottorato ha avuto la cattedra.. era sprovveduto quindi e ha pensato bene di pretendere attenzione e diligenza ai suoi alunni che nn avevano mai considerato la matematica una materia vera, mettendo insufficienze e pretendendo un minimo di conoscenze..ai consigli di classe è stato severemente rimproverato dal preside perchè se la classe andava male non era colpa degli alunni svogliati, ma sua perchè insegnava male ed era cattivo..si è messo a piangere!
da allora è diventato "buono"e i suoi alunni hanno continuato a permanere nell'ignoranza matematica e scientifica..
Questo testo è stato preparato giorni fa' e non messo in rete per problemi sul Forum : lo propongo ora anche se è un po' datato.
Non sono "schifo di scuole"(turistica, alberghiera etc..) come dice ubermensch.
Sono semplicemente scuole orientate a dare una professionalità concreta che possa essere immediatamente utilizzata nel lavoro.
Non sono certo scuole che preparino ad entrare in università come onestamente riconosce chi le ha frequentate e ha poi difficoltà a seguire i corsi universitari.Infatti, oltre alla carenza di conoscenza matematica, esiste un problema più grave di
insufficiente preparazione culturale di base.
Secondo me il problema sta proprio quì : da certe scuole non si dovrebbe poter accedere all'università.
Ma questo vorrebbe dire rinnegare le scelte che sono state fatte negli ultimi decenni e che hanno portato alla completa liberalizzazione dell'accesso all'università.
A questo punto entrano in ballo considerazioni politiche e sociali che non mi sento in grado di approfondire e che lascio eventualmente ad altri.
Mi sorprende molto quanto dice Antonio e cioè che negli istituti tecnici( in quelli professionali lo sapevo) sia tenuta in così scarsa considerazione la matematica :non ho esperienza diretta però i programmi sono piuttosto vasti e certamente non inferiori a quanto si studia al liceo scientifico ; i libri di testo mi sembrano piuttosto completi anzi forse fin troppo ricchi di nozioni e parti complementari...alcuni trattano addirittura equazioni differenziali e funzioni di due variabili !!!!!
Per Cheguevilla : esistono comunque corsi di Matematica 0 ,preparatori per le matricole : so che al Politecnico di Milano ci sono e non solo lì.
Camillo
Non sono "schifo di scuole"(turistica, alberghiera etc..) come dice ubermensch.
Sono semplicemente scuole orientate a dare una professionalità concreta che possa essere immediatamente utilizzata nel lavoro.
Non sono certo scuole che preparino ad entrare in università come onestamente riconosce chi le ha frequentate e ha poi difficoltà a seguire i corsi universitari.Infatti, oltre alla carenza di conoscenza matematica, esiste un problema più grave di
insufficiente preparazione culturale di base.
Secondo me il problema sta proprio quì : da certe scuole non si dovrebbe poter accedere all'università.
Ma questo vorrebbe dire rinnegare le scelte che sono state fatte negli ultimi decenni e che hanno portato alla completa liberalizzazione dell'accesso all'università.
A questo punto entrano in ballo considerazioni politiche e sociali che non mi sento in grado di approfondire e che lascio eventualmente ad altri.
Mi sorprende molto quanto dice Antonio e cioè che negli istituti tecnici( in quelli professionali lo sapevo) sia tenuta in così scarsa considerazione la matematica :non ho esperienza diretta però i programmi sono piuttosto vasti e certamente non inferiori a quanto si studia al liceo scientifico ; i libri di testo mi sembrano piuttosto completi anzi forse fin troppo ricchi di nozioni e parti complementari...alcuni trattano addirittura equazioni differenziali e funzioni di due variabili !!!!!
Per Cheguevilla : esistono comunque corsi di Matematica 0 ,preparatori per le matricole : so che al Politecnico di Milano ci sono e non solo lì.
Camillo
ehi camillo... io ho fatto lo scientifico e conosco una cifra di persone che hanno fatto l'istituto tecnico dicendomi: noi abbiamo fatto l'eq. differenziali, gli integrali curvilinei.... ed io: bah... io al l.sc. sono arrivato agli integrali normalissimi di una funzione... ora, che mio fratello fa il quinto istituto tecnico, mi sono reso conto di come fanno la matematica là... teorema di weierstrass senza sapere cosa è una f.continua... +inf - inf = 0, geometria analitica e trigonometria sanno a malapena che signifca... questi, sembrerebbe, sono i programmi vasti degli istituti tecnici.
Laura, io non credo che un genio in matematica, vada ad insegnare al socio-pedagogico...
p.s. oggi mi rode un pò... che si vede!!
Laura, io non credo che un genio in matematica, vada ad insegnare al socio-pedagogico...
p.s. oggi mi rode un pò... che si vede!!

Certo se poi i programmi sono svolti male ..... c'è poco da fare e poco da stringere.
Speriamo comunque ci siano istituti tecnici in cui insegnano meglio la matematica, che non in quello di tuo fratello....
quote:
Originally posted by laura83
mi permetto di intervenire anch'io..
raccontando un piccolo episodio illuminante
ho fatto il liceo classico tradizionale e nel mio stesso istituto c'erano altri 6 indirizzi di studio fra cui il liceo socio-psico-pedagogico. il professore di matematica di una classe di questo indirizzo, in cui studiare seriamente non è contemplato, era considerato da tutti i colleghi di matematica un "genio"; appena finito il dottorato ha avuto la cattedra.. era sprovveduto quindi e ha pensato bene di pretendere attenzione e diligenza ai suoi alunni che nn avevano mai considerato la matematica una materia vera, mettendo insufficienze e pretendendo un minimo di conoscenze..ai consigli di classe è stato severemente rimproverato dal preside perchè se la classe andava male non era colpa degli alunni svogliati, ma sua perchè insegnava male ed era cattivo..si è messo a piangere!
da allora è diventato "buono"e i suoi alunni hanno continuato a permanere nell'ignoranza matematica e scientifica..
Insegno da più di una decina d'anni.
Posso dirti che l'opinione che una classe si fa del proprio insegnante è indipendente dalla sua severità. Altri sono i parametri influenti: la conoscenza della materia, la capacità di esporre, l'imparzialità nel giudizio, l'empatia coi singoli e col gruppo classe, e, last but not least, una certa vivacità e dinamicità intellettuale che rende le lezioni non mortifere.