Manuale di matematica per le superiori da scrivere
Volevo avviare la stesura di un manuale di matematica per le secondarie di II grado, magari per tutti e 5 gli anni, quindi 5 volumi.
Il libro dovrebbe essere scritto a più mani, molte mani, 15-20 autori e poi ognuno che vuol dare una mano.
Il libro dovrebbe essere usato gratuitamente in formato elettronico. Un libro con licenza commons creative.
L'obiettivo è quello di arrivare ad adottarlo effettivamente nelle classi. Per raggiungere l'obiettivo Matematicamente.it si propone come editore, con l'impegno di diffondere e distribuire il libro gratuitamente in formato elettronico.
Ogni docente o studente poi deciderà se e quali parti stampare a proprie spese, o a scuola; magari si riuscirà a fare delle convenzioni con copisterie nelle principali città, dove ognuno può stampare le parti che crede.
Al momento occorre una buona base di autori che vogliano buttarsi in questa impresa.
Poi creiamo un canovaccio sulla distribuzione dei contenuti, sulla struttura di ogni singolo volume-capitolo-paragrafo, sulla divisione dei compiti.
Un accordo-contratto tra editore, autori e chiunque si proponga come collaboratore per migliorare il libro.
Altri dettagli li darò più avanti a chi vorrà collaborare.
Per discutere del progetto si può rispondere a questo messaggio sul forum.
Chi è già convinto di voler partecipare può contattarmi direttamente via mail
antoniobernardo@matematicamente.it
Nella mail inviate un vostro breve curriculum ed eventualmente qualche idea su come vorreste contribuire e su come dovrebbe essere il libro.
Il libro dovrebbe essere scritto a più mani, molte mani, 15-20 autori e poi ognuno che vuol dare una mano.
Il libro dovrebbe essere usato gratuitamente in formato elettronico. Un libro con licenza commons creative.
L'obiettivo è quello di arrivare ad adottarlo effettivamente nelle classi. Per raggiungere l'obiettivo Matematicamente.it si propone come editore, con l'impegno di diffondere e distribuire il libro gratuitamente in formato elettronico.
Ogni docente o studente poi deciderà se e quali parti stampare a proprie spese, o a scuola; magari si riuscirà a fare delle convenzioni con copisterie nelle principali città, dove ognuno può stampare le parti che crede.
Al momento occorre una buona base di autori che vogliano buttarsi in questa impresa.
Poi creiamo un canovaccio sulla distribuzione dei contenuti, sulla struttura di ogni singolo volume-capitolo-paragrafo, sulla divisione dei compiti.
Un accordo-contratto tra editore, autori e chiunque si proponga come collaboratore per migliorare il libro.
Altri dettagli li darò più avanti a chi vorrà collaborare.
Per discutere del progetto si può rispondere a questo messaggio sul forum.
Chi è già convinto di voler partecipare può contattarmi direttamente via mail
antoniobernardo@matematicamente.it
Nella mail inviate un vostro breve curriculum ed eventualmente qualche idea su come vorreste contribuire e su come dovrebbe essere il libro.
Risposte
Ottima idea, ma si tratterebbe di un manuale con solo esercizi?
Un manuale come tutti gli altri
Teoria
esempi
esercizi di base
esercizi avanzati
approfondimenti
laboratorio-uso di software
immagini e illustrazioni
Teoria
esempi
esercizi di base
esercizi avanzati
approfondimenti
laboratorio-uso di software
immagini e illustrazioni
E come software dovrebbe essere usato word? Latex?
E poi: un manuale per i licei scientifici?
O più in generale per le scuole secondarie?
E poi: un manuale per i licei scientifici?
O più in generale per le scuole secondarie?
Gli aspetti tecnici li definiamo man mano, bisognerà usare software di facile uso per gli autori.
Come destinatari pensavo un manuale per il liceo scientifico, senza però trascurare di mettere un buon numero di esercizi di base. In questo modo il libro potrebbe essere adottato in tutte le scuole. Il manuale sarà unico, il docente deciderà poi da sè quali parti del libro usare.
Come destinatari pensavo un manuale per il liceo scientifico, senza però trascurare di mettere un buon numero di esercizi di base. In questo modo il libro potrebbe essere adottato in tutte le scuole. Il manuale sarà unico, il docente deciderà poi da sè quali parti del libro usare.
Rispondo a qualche odmanda che mi è stata fatta:
Ritengo che debbano partecipare un numero elevato di autori (penso a 15-20) per almeno due ragioni, sia perché il lavoro è lungo e se si è in pochi ci si metterebbero diversi anni, sia perché il libro deve essere largamente condiviso, un libro scritto dalla base insomma. In oltre si potrebbe raccogliere l'esperienza di diversi insegnanti, diversi esperiemtni che ciascuno ha fatto nelle classi.
Trovare una base comune, soprattutto un'intesa teorica di fondo, non sarà facile, intanto ci proviamo.
Ritengo che debbano partecipare un numero elevato di autori (penso a 15-20) per almeno due ragioni, sia perché il lavoro è lungo e se si è in pochi ci si metterebbero diversi anni, sia perché il libro deve essere largamente condiviso, un libro scritto dalla base insomma. In oltre si potrebbe raccogliere l'esperienza di diversi insegnanti, diversi esperiemtni che ciascuno ha fatto nelle classi.
Trovare una base comune, soprattutto un'intesa teorica di fondo, non sarà facile, intanto ci proviamo.
Ancora chiarimenti.
Quasi sicuramente gli strumenti di lavoro per scrivere saranno Word ed Equation Editor, da accordi presi con chi dovrà impaginare il libro.
Vedremo poi se sono necessari altri strumenti.
Quasi sicuramente gli strumenti di lavoro per scrivere saranno Word ed Equation Editor, da accordi presi con chi dovrà impaginare il libro.
Vedremo poi se sono necessari altri strumenti.
Ciao a tutti
Questa è davvero un bella iniziativa. anch'io vorrei partecipare e dare il mio piccolo contributo. come diceva il nostro admin dobbiamo formare un bel gruppo per poi dividerci i compiti: scrivere, revisionare, disegnare grafici, ecc. ognuno di noi, docenti, alunni, ex-alunni, può dare il suo contributo in termini di esperienza perchè credo che tutti abbiamo avuto a che fare con un libro di matematica più o meno buono o più o meno valido più o meno (in-)comprensibile!! questa è la giusta occosione per provare a far nascere il libro "giusto" per tutti!!
Questa è davvero un bella iniziativa. anch'io vorrei partecipare e dare il mio piccolo contributo. come diceva il nostro admin dobbiamo formare un bel gruppo per poi dividerci i compiti: scrivere, revisionare, disegnare grafici, ecc. ognuno di noi, docenti, alunni, ex-alunni, può dare il suo contributo in termini di esperienza perchè credo che tutti abbiamo avuto a che fare con un libro di matematica più o meno buono o più o meno valido più o meno (in-)comprensibile!! questa è la giusta occosione per provare a far nascere il libro "giusto" per tutti!!
A mio modesto parere non bisogna prendere come modelli di riferimento i "soliti" libri scolastici (Lamberti, Dodero, etc etc). Bisogna "cambiare pagina" e realizzare qualcosa di innovativo, che renda la matematica una materia più "viva", ponendola in stretto rapporto con la cultura scientifica e con le esigenze del mondo contemporaneo, ma che sappia anche guardare al passato e dunque alla storia di questa disciplina. Senza ovviamente rinunciare alla logica e al formalismo che la caratterizzano.
Chi impaginerà il libro? La tipografia è un’arte che apprezzo molto (anche se non quanto la matematica), ma non so se avrei tempo di impaginare 5 libri: quest’anno avrò un anno piuttosto impegnativo. Mi fa abbastanza arrabbiare il fatto che i programmi come indesign e xpress non permettano di base di gestire in modo accettabile la matematica.
Sarei felice di contribuire a questa bella iniziativa. Prima di mandarti curriculum, che non è molto lungo, e opinioni varie ci penso un po’ su.
Sarei felice di contribuire a questa bella iniziativa. Prima di mandarti curriculum, che non è molto lungo, e opinioni varie ci penso un po’ su.
"lucafg":
A mio modesto parere non bisogna prendere come modelli di riferimento i "soliti" libri scolastici (Lamberti, Dodero, etc etc). Bisogna "cambiare pagina" e realizzare qualcosa di innovativo, che renda la matematica una materia più "viva", ponendola in stretto rapporto con la cultura scientifica e con le esigenze del mondo contemporaneo, ma che sappia anche guardare al passato e dunque alla storia di questa disciplina. Senza ovviamente rinunciare alla logica e al formalismo che la caratterizzano.
Devi tenere conto alcuni fattori:
1. Il libro deve affiancarsi a delle lezioni e a certi programmi. Se il libro va per una strada e i programmi ministeriali e gli insegnanti da un'altra il libro non sarà adottato a scuola e servirà solo per alunni desiderosi di approfondimenti.
2. Molti alunni potrebbero non essere assolutamente interessati ad approfondire. Non ha senso mettere troppa storia e/o approfondimenti su cosa ancora non si conosce. Un alunno che già non è interessato e che ha intenzione di leggere lo stretto necessario semplicemente salterebbe quelle pagine. E se questi approfondimenti sono troppo mischiati con il testo questo alunno non apprezzerebbe il libro.
3. Il libro deve essere prima di tutto chiaro, deve essere di facile consultazione e deve permettere allo studente di fare ripassi veloci nel senso che i concetti essenziali devono essere ben segnati e ci potrebbero essere “riassunti” finali, domande di verifica.
Con questo non voglio dire che i libri devono seguire alla lettera ciò che è stato fatto in passato ma che sarebbe opportuno tenere conto che il libro non deve piacere a te ma a loro. A mio avviso molto del sentimento di odio verso la matematica risiede nel fatto che alcuni non la capiscono e\o non riescono a seguirla. Comincia a spiegare in modo semplice ed immediato e sei a metà dell'opera (per amarla non basta capirla ma almeno non la fai odiare).
Io ci sto! Conta su di me.
"vict85":
[quote="lucafg"]A mio modesto parere non bisogna prendere come modelli di riferimento i "soliti" libri scolastici (Lamberti, Dodero, etc etc). Bisogna "cambiare pagina" e realizzare qualcosa di innovativo, che renda la matematica una materia più "viva", ponendola in stretto rapporto con la cultura scientifica e con le esigenze del mondo contemporaneo, ma che sappia anche guardare al passato e dunque alla storia di questa disciplina. Senza ovviamente rinunciare alla logica e al formalismo che la caratterizzano.
Devi tenere conto alcuni fattori:
1. Il libro deve affiancarsi a delle lezioni e a certi programmi. Se il libro va per una strada e i programmi ministeriali e gli insegnanti da un'altra il libro non sarà adottato a scuola e servirà solo per alunni desiderosi di approfondimenti.
2. Molti alunni potrebbero non essere assolutamente interessati ad approfondire. Non ha senso mettere troppa storia e/o approfondimenti su cosa ancora non si conosce. Un alunno che già non è interessato e che ha intenzione di leggere lo stretto necessario semplicemente salterebbe quelle pagine. E se questi approfondimenti sono troppo mischiati con il testo questo alunno non apprezzerebbe il libro.
3. Il libro deve essere prima di tutto chiaro, deve essere di facile consultazione e deve permettere allo studente di fare ripassi veloci nel senso che i concetti essenziali devono essere ben segnati e ci potrebbero essere “riassunti” finali, domande di verifica.
Con questo non voglio dire che i libri devono seguire alla lettera ciò che è stato fatto in passato ma che sarebbe opportuno tenere conto che il libro non deve piacere a te ma a loro. A mio avviso molto del sentimento di odio verso la matematica risiede nel fatto che alcuni non la capiscono e\o non riescono a seguirla. Comincia a spiegare in modo semplice ed immediato e sei a metà dell'opera (per amarla non basta capirla ma almeno non la fai odiare).[/quote]
Il mio intento è proprio quello di facilitare la comprensione della materia mediante applicazioni pratiche legate alla cultura scientifica e alle istanze del mondo contemporaneo.
Se devo spiegare il concetto di derivata e parto con il rapporto incrementale perdo il 90% degli alunni per strada, ma se gli propongo un grafico di un modello demografico ed economico e parlo di tassi di natalità e mortalità, di produzione e consumo, allora non solo creo più attenzione e fornisco maggiori stimoli, ma do maggiore importanza al concetto di derivata e in più attraverso la matematica faccio riflettere i ragazzi su temi scottanti e attuali.
E senza uscire dai programmi! 3 piccioni con una fava!
X Sergio
Il lavoro finale di impaginazione sarà fatto da impaginatori di professione che hanno esperienza di impagina di libri per studenti.
Trattandosi di ragazzi avere un libro eccessivamente tecnico come aspetto potrebbe rendere molto noiso il lavoro.
Preferisco investirci i soldi che entrano dalla pubblictà del sito per avere un prodotto finale che non differisca da quelli prodotti dalle altre case editrici.
Word ed equation editor diventa una scelta obbligata per interagire con l'impaginatore e con chi vorrà collaborare a scrivere il libro.
Probabilmente come software per il collaborativo non useremo un wiki, pensavo a un semplice forum con la possibilità di fare l'upload del file word prodotto.
Per le immagini si vedrà, penso che occorrerà il lavoro di professionisti, altrimenti vengono male, arrangiati, approssimativi. Il docente/autore abbozzerà il disegno o l'immagine, oppure la descriverà.
Ricordo però che il progetto non è limitato agli insegnanti.
Il lavoro finale di impaginazione sarà fatto da impaginatori di professione che hanno esperienza di impagina di libri per studenti.
Trattandosi di ragazzi avere un libro eccessivamente tecnico come aspetto potrebbe rendere molto noiso il lavoro.
Preferisco investirci i soldi che entrano dalla pubblictà del sito per avere un prodotto finale che non differisca da quelli prodotti dalle altre case editrici.
Word ed equation editor diventa una scelta obbligata per interagire con l'impaginatore e con chi vorrà collaborare a scrivere il libro.
Probabilmente come software per il collaborativo non useremo un wiki, pensavo a un semplice forum con la possibilità di fare l'upload del file word prodotto.
Per le immagini si vedrà, penso che occorrerà il lavoro di professionisti, altrimenti vengono male, arrangiati, approssimativi. Il docente/autore abbozzerà il disegno o l'immagine, oppure la descriverà.
Ricordo però che il progetto non è limitato agli insegnanti.
"lucafg":
[quote="vict85"][quote="lucafg"]A mio modesto parere non bisogna prendere come modelli di riferimento i "soliti" libri scolastici (Lamberti, Dodero, etc etc). Bisogna "cambiare pagina" e realizzare qualcosa di innovativo, che renda la matematica una materia più "viva", ponendola in stretto rapporto con la cultura scientifica e con le esigenze del mondo contemporaneo, ma che sappia anche guardare al passato e dunque alla storia di questa disciplina. Senza ovviamente rinunciare alla logica e al formalismo che la caratterizzano.
Devi tenere conto alcuni fattori:
1. Il libro deve affiancarsi a delle lezioni e a certi programmi. Se il libro va per una strada e i programmi ministeriali e gli insegnanti da un'altra il libro non sarà adottato a scuola e servirà solo per alunni desiderosi di approfondimenti.
2. Molti alunni potrebbero non essere assolutamente interessati ad approfondire. Non ha senso mettere troppa storia e/o approfondimenti su cosa ancora non si conosce. Un alunno che già non è interessato e che ha intenzione di leggere lo stretto necessario semplicemente salterebbe quelle pagine. E se questi approfondimenti sono troppo mischiati con il testo questo alunno non apprezzerebbe il libro.
3. Il libro deve essere prima di tutto chiaro, deve essere di facile consultazione e deve permettere allo studente di fare ripassi veloci nel senso che i concetti essenziali devono essere ben segnati e ci potrebbero essere “riassunti” finali, domande di verifica.
Con questo non voglio dire che i libri devono seguire alla lettera ciò che è stato fatto in passato ma che sarebbe opportuno tenere conto che il libro non deve piacere a te ma a loro. A mio avviso molto del sentimento di odio verso la matematica risiede nel fatto che alcuni non la capiscono e\o non riescono a seguirla. Comincia a spiegare in modo semplice ed immediato e sei a metà dell'opera (per amarla non basta capirla ma almeno non la fai odiare).[/quote]
Il mio intento è proprio quello di facilitare la comprensione della materia mediante applicazioni pratiche legate alla cultura scientifica e alle istanze del mondo contemporaneo.
Se devo spiegare il concetto di derivata e parto con il rapporto incrementale perdo il 90% degli alunni per strada, ma se gli propongo un grafico di un modello demografico ed economico e parlo di tassi di natalità e mortalità, di produzione e consumo, allora non solo creo più attenzione e fornisco maggiori stimoli, ma do maggiore importanza al concetto di derivata e in più attraverso la matematica faccio riflettere i ragazzi su temi scottanti e attuali.
E senza uscire dai programmi! 3 piccioni con una fava![/quote]
Io quando l'ho studiato ad economia mi sono annoiato a morte (e anche quando l'ho letto come esempio nel libro di analisi)...
In ogni caso secondo me a questo punto sarebbe meglio usare la velocità media e istantanea che già conoscono e che difficilmente c'é qualcuno che non l'ha capita. Dopo di che userei il concetto intuitivo di infinitesimo.
"vict85":
[quote="lucafg"][quote="vict85"][quote="lucafg"]A mio modesto parere non bisogna prendere come modelli di riferimento i "soliti" libri scolastici (Lamberti, Dodero, etc etc). Bisogna "cambiare pagina" e realizzare qualcosa di innovativo, che renda la matematica una materia più "viva", ponendola in stretto rapporto con la cultura scientifica e con le esigenze del mondo contemporaneo, ma che sappia anche guardare al passato e dunque alla storia di questa disciplina. Senza ovviamente rinunciare alla logica e al formalismo che la caratterizzano.
Devi tenere conto alcuni fattori:
1. Il libro deve affiancarsi a delle lezioni e a certi programmi. Se il libro va per una strada e i programmi ministeriali e gli insegnanti da un'altra il libro non sarà adottato a scuola e servirà solo per alunni desiderosi di approfondimenti.
2. Molti alunni potrebbero non essere assolutamente interessati ad approfondire. Non ha senso mettere troppa storia e/o approfondimenti su cosa ancora non si conosce. Un alunno che già non è interessato e che ha intenzione di leggere lo stretto necessario semplicemente salterebbe quelle pagine. E se questi approfondimenti sono troppo mischiati con il testo questo alunno non apprezzerebbe il libro.
3. Il libro deve essere prima di tutto chiaro, deve essere di facile consultazione e deve permettere allo studente di fare ripassi veloci nel senso che i concetti essenziali devono essere ben segnati e ci potrebbero essere “riassunti” finali, domande di verifica.
Con questo non voglio dire che i libri devono seguire alla lettera ciò che è stato fatto in passato ma che sarebbe opportuno tenere conto che il libro non deve piacere a te ma a loro. A mio avviso molto del sentimento di odio verso la matematica risiede nel fatto che alcuni non la capiscono e\o non riescono a seguirla. Comincia a spiegare in modo semplice ed immediato e sei a metà dell'opera (per amarla non basta capirla ma almeno non la fai odiare).[/quote]
Il mio intento è proprio quello di facilitare la comprensione della materia mediante applicazioni pratiche legate alla cultura scientifica e alle istanze del mondo contemporaneo.
Se devo spiegare il concetto di derivata e parto con il rapporto incrementale perdo il 90% degli alunni per strada, ma se gli propongo un grafico di un modello demografico ed economico e parlo di tassi di natalità e mortalità, di produzione e consumo, allora non solo creo più attenzione e fornisco maggiori stimoli, ma do maggiore importanza al concetto di derivata e in più attraverso la matematica faccio riflettere i ragazzi su temi scottanti e attuali.
E senza uscire dai programmi! 3 piccioni con una fava![/quote]
Io quando l'ho studiato ad economia mi sono annoiato a morte (e anche quando l'ho letto come esempio nel libro di analisi)...
In ogni caso secondo me a questo punto sarebbe meglio usare la velocità media e istantanea che già conoscono e che difficilmente c'é qualcuno che non l'ha capita. Dopo di che userei il concetto intuitivo di infinitesimo.[/quote]
bè dovevi scegliere un'altra materia. probabilmente hai sbagliato strada! ma anche pianeta e secolo! (scherzo!)
il sottoscritto è laureato in fisica e si esalta quando vede applicati i principi della fisica, ad esempio quelli della termodinamica, e il linguaggio della matematica all'ecologia e all'economia. è una questione cardine di questo millennio!
per quanto riguarda l'interpretazione cinematica della derivata mi trovi invece d'accordo.
bisogna stare attenti all'uso degli infinitesimi, altrimenti si rischia di trasmettere concetti sbagliati.
io proporrei una versione interattiva e multimediale in cd-rom da affiancare a quella cartacea.
Cerchiamo di non fare un libro che nasca già vecchio! Occhio alle nuove tendenze!
04 dicembre 2007 - APCOM
Ma case editrici italiane si adeguano con le schede su temi Ocse
Tra i paesi europei dove si studiano meglio le scienze figura la Germania, tanto che lo "Spiegel" di questa settimana pubblica un ampio articolo dal titolo "La magia della ricerca: lo studio Pisa, la riscoperta delle scienze a scuola".
"Amici tedeschi - dice Giuseppe Ferrari, direttore editoriale Zanichelli - mi hanno raccontato di riunioni nelle scuole, di genitori preoccupati che i loro figli non avessero un'educazione adeguata. Nel 2004 ricordo di aver visto un libro su Pisa esposto in un'edicola all'aeroporto di Monaco. Allora i tedeschi erano al 18esimo posto, noi al 27esimo. Oggi la Germania è risalita al 13esimo posto, mentre l'Italia ha perso 9 posizioni. Che cosa è successo in Italia? Se ne è parlato qualche giorno sui giornali, poi più niente. In Italia la scuola non fa notizia".
Il rapporto Pisa nel 2001 aveva analizzato le competenze nel campo della lettura, nel 2003 quelle nel settore della matematica. Nel 2006 ha scelto di studiare le conoscenze scientifiche degli studenti e la loro capacità di usare la scienza per identificare e risolvere problemi di tutti i giorni.
Capacità che i nostri studenti non sembrano proprio voler coltivare. Probabilmente anche per la non sempre adeguata preparazione dei docenti. "In Finlandia, al primo posto nel 2003 e ancora prima quest'anno, l'insegnante - commenta sempre il direttore editoriale Zanichelli, esperto anche di scuola - è una figura di prestigio e fare il professore è considerato un bel mestiere. Qui non è così: l'unico meccanismo di carriera è l'anzianità".
Alcune case editrici da qualche tempo stanno inserendo nei loro testi scolastici delle schede di valutazione impostate proprio sui criteri del programma dell'Ocse: "Nei nostri libri e multimedia scolastici della Zanichelli - sottolinea Ferrari - cerchiamo ad esempio di proporre idee nuove che incuriosiscano gli studenti e diano spunti agli insegnanti. Già da alcuni anni nei testi scientifici proponiamo problemi simili a quelli dei test Pisa".
Il direttore Zanichelli cita anche alcuni testi scolastici realizzati con queste esigenze: "nel corso di matematica di Bergamini, Trifone e Barozzi c'è la rubrica Matematica del cittadino, con problemi che si incontrano nella vita quotidiana: la matematica delle tariffe dei taxi o le percentuali in cucina".
"Un mese fa abbiamo poi pubblicato La scuola italiana e le valutazioni internazionali di Siniscalco, Bolletta, Mayer, Pozio. In questo libro i professori trovano idee ed esempi per insegnare la lettura, la matematica e le scienze, pensando a quello che gli studenti devono saper fare una volta usciti da scuola".
04 dicembre 2007 - APCOM
Ma case editrici italiane si adeguano con le schede su temi Ocse
Tra i paesi europei dove si studiano meglio le scienze figura la Germania, tanto che lo "Spiegel" di questa settimana pubblica un ampio articolo dal titolo "La magia della ricerca: lo studio Pisa, la riscoperta delle scienze a scuola".
"Amici tedeschi - dice Giuseppe Ferrari, direttore editoriale Zanichelli - mi hanno raccontato di riunioni nelle scuole, di genitori preoccupati che i loro figli non avessero un'educazione adeguata. Nel 2004 ricordo di aver visto un libro su Pisa esposto in un'edicola all'aeroporto di Monaco. Allora i tedeschi erano al 18esimo posto, noi al 27esimo. Oggi la Germania è risalita al 13esimo posto, mentre l'Italia ha perso 9 posizioni. Che cosa è successo in Italia? Se ne è parlato qualche giorno sui giornali, poi più niente. In Italia la scuola non fa notizia".
Il rapporto Pisa nel 2001 aveva analizzato le competenze nel campo della lettura, nel 2003 quelle nel settore della matematica. Nel 2006 ha scelto di studiare le conoscenze scientifiche degli studenti e la loro capacità di usare la scienza per identificare e risolvere problemi di tutti i giorni.
Capacità che i nostri studenti non sembrano proprio voler coltivare. Probabilmente anche per la non sempre adeguata preparazione dei docenti. "In Finlandia, al primo posto nel 2003 e ancora prima quest'anno, l'insegnante - commenta sempre il direttore editoriale Zanichelli, esperto anche di scuola - è una figura di prestigio e fare il professore è considerato un bel mestiere. Qui non è così: l'unico meccanismo di carriera è l'anzianità".
Alcune case editrici da qualche tempo stanno inserendo nei loro testi scolastici delle schede di valutazione impostate proprio sui criteri del programma dell'Ocse: "Nei nostri libri e multimedia scolastici della Zanichelli - sottolinea Ferrari - cerchiamo ad esempio di proporre idee nuove che incuriosiscano gli studenti e diano spunti agli insegnanti. Già da alcuni anni nei testi scientifici proponiamo problemi simili a quelli dei test Pisa".
Il direttore Zanichelli cita anche alcuni testi scolastici realizzati con queste esigenze: "nel corso di matematica di Bergamini, Trifone e Barozzi c'è la rubrica Matematica del cittadino, con problemi che si incontrano nella vita quotidiana: la matematica delle tariffe dei taxi o le percentuali in cucina".
"Un mese fa abbiamo poi pubblicato La scuola italiana e le valutazioni internazionali di Siniscalco, Bolletta, Mayer, Pozio. In questo libro i professori trovano idee ed esempi per insegnare la lettura, la matematica e le scienze, pensando a quello che gli studenti devono saper fare una volta usciti da scuola".
Il libro deve avere una buona ossatura standard con le cose (i cosidetti obiettivi minimi) che devono sapere tutti i ragazzi scritti in modo chiaro, semplice, rigoroso e condiviso da tutti.
Deve avere tantissimi esercizi immediati di tipo standard, per esempio per studiare il quadrato del binomio occorre mettere tantissimi esercizi del tipo (x+1)^2, (x-1)^2, (a+b)^2, ...
e poi esercizi via via più complessi e via via più originali, cercando dove è possibili di mettere in gioco situazioni reali o pseudo reali, il cui tema di fondo sia la fisica, l'economia, lo sport, e in generale il mondo dei ragazzi e delle loro esperienze.
Infine occorrono percorsi orginali, approfondimenti, qualche lettura, attività laboratoriali in senso ampio.
La prima parte, quella cioè standard deve essere realizzata quanto più in modo collaborativo e con convergenza di tutti, la parte più originale non può che essere legata all'inventiva di un singolo o di un piccolo grupppo di autori.
Deve avere tantissimi esercizi immediati di tipo standard, per esempio per studiare il quadrato del binomio occorre mettere tantissimi esercizi del tipo (x+1)^2, (x-1)^2, (a+b)^2, ...
e poi esercizi via via più complessi e via via più originali, cercando dove è possibili di mettere in gioco situazioni reali o pseudo reali, il cui tema di fondo sia la fisica, l'economia, lo sport, e in generale il mondo dei ragazzi e delle loro esperienze.
Infine occorrono percorsi orginali, approfondimenti, qualche lettura, attività laboratoriali in senso ampio.
La prima parte, quella cioè standard deve essere realizzata quanto più in modo collaborativo e con convergenza di tutti, la parte più originale non può che essere legata all'inventiva di un singolo o di un piccolo grupppo di autori.
"lucafg":
bè dovevi scegliere un'altra materia. probabilmente hai sbagliato strada! ma anche pianeta e secolo! (scherzo!)
il sottoscritto è laureato in fisica e si esalta quando vede applicati i principi della fisica, ad esempio quelli della termodinamica, e il linguaggio della matematica all'ecologia e all'economia. è una questione cardine di questo millennio!
per quanto riguarda l'interpretazione cinematica della derivata mi trovi invece d'accordo.
bisogna stare attenti all'uso degli infinitesimi, altrimenti si rischia di trasmettere concetti sbagliati.

Posso capire che possano interessare ma andrebbero messe dopo e non prima.
Sulla versione cd (o comunque qualche materiale multimediale) concordo.
Evitate di riportare per intero il messaggio degli altri, riempiono inutilmente la pagina. Basta scrivere le risposte, si capisce a cosa si riferiscono.
Avendo tutto un sito Internet a disposizione è evidente che tutti i materiali multimediali, di qualsiasi forma, possono essere resi disponibili on line e su CD o DVD.
Avendo tutto un sito Internet a disposizione è evidente che tutti i materiali multimediali, di qualsiasi forma, possono essere resi disponibili on line e su CD o DVD.