Laurea in ingegneria e A049 - analisi storico - normativa
L’accesso dei laureati in ingegneria all’insegnamento di matematica e fisica è una questione controversa che ancora oggi crea discussioni sulla normativa in merito.
Proporrò un’analisi storica e normativa, nella speranza che questa possa essere utile ai colleghi laureati in matematica o in fisica che sono incappati in tale questione.
Il tutto nasce nel dicembre 1994, quando, l'allora ministro della PI D'Onofrio (I governo Berlusconi) emanava, come regalo di Natale, un DM in cui si permetteva l'accesso alla A047 (matematica) ai laureati in ingegneria e si escludevano i fisici dalla A034 (elettronica).
Il giorno stesso dell'emanazione del decreto il prof. Alberto Conte, allora presidente dell'Unione Matematica Italiana, inviava al Ministro il seguente telegramma:
APPRENDO CON VIVISSIMA PREOCCUPAZIONE CHE S.V. AVREBBE FIRMATO DECRETO CHE INTRODUCE LAUREA IN INGEGNERIA QUALE TITOLO DI AMMISSIONE ALLA CLASSE DI CONCORSO 47/A CONTRARIAMENTE INTESE RAGGIUNTE CON RAPPRESENTANTI QUESTA ASSOCIAZIONE IN ATTESA RIFORMA SCUOLA SUPERIORE E IN EVIDENTE CONTRASTO CON PRINCIPI SCIENTIFICI E CULTURALI ED ESIGENZE EFFICACIA INSEGNAMENTO".
All'entrata in vigore del suddetto decreto, un gruppo di laureati in matematica e fisica, organizzava un'inutile protesta:
MATEMATICI E FISICI BIDONATI Matematici e Fisici BIDONATI Nel corrente Anno Scolastico 95/96 i Dottori in Matematica e i Dottori in Fisica sono stati BIDONATI dai "colleghi" ingegneri. Nella Tecnica della Scuola del 25 gennaio 1996 N. 10 il coordinamento di insegnanti di matematica c/o il Dipartimento di Matematica Universita' di Cagliari ha scritto quanto segue: Tutti gli insegnanti di Matematica e di Fisica si trovano in una grave situazione che si e' determinata a seguito al D.M. 334 del 24/11/94 che ha incluso la Laurea in Ingegneria fra i titoli validi per l'accesso alla Classe di Concorso 47/A (Matematica). Conseguenze immediate: Con l'uscita delle nuove graduatorie molti ingegneri soprannumerari per lo piu' in Applicazione Tecniche nella scuola media inferiore, Costruzione e Disegno e privi di esperienza d'insegnamento della Matematica sono stati assegnati in utilizzazione su oltre 50 Cattedre (a Cagliari ed altrettante a Cosenza) di matematica prive di titolare in sostituzione di supplenti laureati in Matematica o in Fisica con maggiore preparazione ed esperienza didattica specifica. Le graduatorie provvisorie per le supplenze del provveditorato includono quest'anno a CAGLIARI (1.009 aspiranti contro i circa 300 dell'anno precedente) a COSENZA (900 aspiranti contro i 171 dell'anno precedente). La maggior parte dei nuovi inclusi sono laureati in Ingegneria che, in virtu' del punteggio accumulato in altre classi di concorso, occupano praticamente tutte le prime posizioni in graduatoria ed e' facile prevedere che escluderanno quasi completamente matematici e fisici dalle supplenze di matematica nel prossimo triennio lasciando disoccupati centinaia di supplenti che coperto le stesse cattedre negli anni passati, mentre buona parte di coloro che li sostituiscono esercitano contemporaneamente la libera professione. Conseguenze future Grazie ai corsi di riconversione abilitanti si avra' tra breve l'immissione in ruolo di laureati in ingegneria soprannumerari in altre Classi di Concorso. Costoro in virtu' del punteggio acquisito in passato potranno in futuro superare i colleghi gia' in ruolo nelle graduatorie d'istituto. Si ripetera' insomma quanto gia' accaduto per la Classe di Concorso di Fisica nella quale i laureati in Fisica sono in netta minoranza. Se le norme introdotte dal D.M. 334/94 non saranno modificate porteranno percio' all'esclusione dei laureati in Matematica ed in Fisica dalle loro materie. Temiamo anche che questo provvedimento sia, nelle intenzioni funzionari del Ministero, solo un preludio all'apertura per gli ingegneri alla classe di Concorso 49/A (Matematica e Fisica), Cosa che sarebbe a questo punto la conseguenza logica dell'accesso alle classi di Matematica e di Fisica separatamente. Ci pare quasi superfluo sottolineare come questa situazione non potra' che portare ad un generale degrado dell'insegnamento della matematica sia perche' il Corso di Laurea in Ingegneria non prevede alcuna preparazione alla didattica, sia per l'assenza in esso di alcuni esami fondamentali per l'insegnamento, sia per il carattere strumentale (e quindi privo di approfondimenti e riflessioni) che ha lo studio della matematica in quella Facolta'. Riteniamo insomma che i laureati in Ingegneria non abbiano quella padronanza della materia che e' essenziale per l'insegnamento di una disciplina complessa ma fondamentale e preziosissima se bene insegnata, per la formazione degli allievi. Un'altra conseguenza inevitabile sara' una riduzione delle iscrizioni nei corsi di Laurea in Matematica ed in Fisica che mettera' in pericolo l'esistenza degli stessi corsi. Chiediamo quindi che venga ripristinata la situazione antecedente al D.M. 334/94 consentendo l'accesso alla Classe di Concorso di Matematica solo ai laureati in Matematica, Fisica, Informatica e Statistica o, in subordine, che il possesso di titoli di Laurea specifico costituisca titolo di preferenza assoluta nella compilazione delle relative graduatorie. Nel notiziario dell'UMI (Unione Matematica Italiana) del marzo 95 anno 22 N. 3 il Presidente PROF. ALBERTO CONTE ha inviato in data 21 dicembre 1994 il seguente telegramma al Ministro della Pubblica Istruzione (cio' anche in seguito a numerose e vibranti sollecitazioni da parte di soci e colleghi che lavorano nella scuola): "APPRENDO CON VIVISSIMA PREOCCUPAZIONE CHE S.V. AVREBBE FIRMATO DECRETO CHE INTRODUCE LAUREA IN INGEGNERIA QUALE TITOLO DI AMMISSIONE ALLA CLASSE DI CONCORSO 47/A CONTRARIAMENTE INTESE RAGGIUNTE CON RAPPRESENTANTI QUESTA ASSOCIAZIONE IN ATTESA RIFORMA SCUOLA SUPERIORE E IN EVIDENTE CONTRASTO CON PRINCIPI SCIENTIFICI E CULTURALI ED ESIGENZE EFFICACIA INSEGNAMENTO". Vogliamo manifestare il nostro dissenso inviando una lettera di protesta al Ministero della Pubblica Istruzione ma affinche' l'azione sia incisiva e' necessario coordinarsi. Siamo naturalmente interessati a qualunque altra iniziativa. Contattateci. Per informazioni contattare: CELI Vincenzo C/da San Nicola, 6 87044 CERISANO (CS) Tel 0984/473579 oppure e-mail: mazzuca@eco.unical.it FAX 0984/838880
La storia non finiva qui però.
Il 30 gennaio 1998 il Ministro Berlinguer emana il DM 39/98, con il quale si conferma la presenza degli ingegneri nella A047, viene però restituita la A034 ai fisici e i matematici possono accedere alla A038 purchè sostenuto l'esame di esperimentazioni di fisica o di preparazione di esperienze didattiche.
La ciliegina sulla torta però arriva un giorno di fine agosto dello stesso anno, quando, col DM 354/98 vengono pubblicati i titoli per la partecipazione ai concorsi a cattedre. Si introducono per la prima volta gli ambiti disciplinari, per cui i titoli di accesso per i concorsi diventano più larghi. In particolare, per la SOLA partecipazione ai concorsi a cattedre per esami e titoli, la laurea in ingegneria conseguita entro il 2001 diviene titolo di accesso per l'intero ambito disciplinare 8 comprendente le classi A047,A038 e A049.
La replica dell'Unione Matematica Italiana non si fece attendere:
"L'Unione Matematica, venuta a conoscenza del D.M. n. 354 del 10 agosto1998, All. 1 concernente le Lauree che costituiscono titolo di ammissione per la classe di concorso 49/A (Matematica e Fisica), constata con sorpresa ed indignazione che è stata inserita anche la laurea in Ingegneria. Ciò costituisce una dannosa novità per le Scuole e per i fini educativi che queste dovrebbero porsi nel campo della educazione fisico-matematica degli allievi. La cattedra di Matematica e Fisica, come è noto, dà titolo all'insegnamento nel trienno del Liceo Scientifico, nel Liceo Classico e nelle scuole Magistrali, cioè ove è più complesso il lavoro del docente di queste discipline. Fino ad oggi potevano accedere alla classe 49/A solo i laureati in Matematica ed i laureati in Fisica: entrambi sono infatti dotati di una solida preparazione nel proprio ambito; di una buona preparazione in quelle affini (la Fisica per i Matematici e la Matematica per i Fisici); spesso hanno una preparazione specifica per l'insegnamento (qualora abbiano seguito l'indirizzo didattico nel proprio corso di laurea) e quasi sempre la professione di insegnante costituisce una loro esplicita scelta vocazionale. La laurea in Ingegneria fornisce invece un tipo di preparazione finalizzato ad altri obiettivi, parziale rispetto ai contenuti disciplinari di tipo fisico-matematico e inadeguata per le conoscenze richieste a chi insegna la Matematica e la Fisica nel Liceo di oggi. Ad esempio, gli esami di Algebra e di Logica Matematica, come pure molti argomenti di Geometria, sono estranei al curriculum dell'ingegnere: eppure essi sono ampiamente presenti nei programmi Brocca e nel Piano Nazionale Informatica, entrambi largamente sperimentati nei nostri Licei. Inoltre l'insegnamento in queste discipline costituisce spesso un ripiego per il laureato in ingegneria e non è questo dunque il tipo di insegnamento di cui hanno bisogno oggi i nostri Licei. Denunciamo quindi questa scelta sciagurata e, vista la sua gravità, ne auspichiamo un rapidissimo ed efficace rimedio."
Il bello doveva ancora venire, infatti nel 2001 vengono banditi i corsi abilitanti, nei quali la laurea in ingegneria non è prevista come titolo di accesso in quanto si fa riferimento esclusivo al DM 39/98. Tuttavia, qualche giorno dopo il Ministero dell'Istruzione fa retromarcia, ed emana una Circolare di rettifica, in quanto, sono le parole del Ministro, "seppur l'accesso ai laureati in ingegneria è precluso da una rigorosa applicazione della norma" questi vengono ammessi in via straordinaria in vista "di una prossima revisione della classi di concorso". Inutile dire che questa revisione non è ancora avvenuta e nessuno pare intenzionato a farla in breve.
Pronta fu la replica dell'Unione Matematica Italiana
On.le Prof. Luigi Berlinguer Ministro della Pubblica Istruzione La Commissione Scientifica dell'Unione Matematica Italiana ha preso visione della Circolare Ministeriale del Ministero della Pubblica Istruzione n.266 dell'8/11/1999, con la quale viene consentito ai laureati in Ingegneria l'accesso alla sessione riservata di abilitazione nella Classe 49/A (accesso che non era invece permesso dall'O.M. n. 153/1999). La Commissione Scientifica esprime la più energica protesta in quanto:- sul piano normativo, la motivazione addotta ("in ragione di una prossima revisione delle classi di concorso per il riordino dei cicli") è palesemente illegittima, come riconosciuto dalla stessa Circolare n. 266 là dove recita che "l'accesso ai laureati in Ingegneria è precluso da una rigorosa applicazione della norma".- sul piano culturale, l'accesso ad una cattedra di insegnamento per discipline come la Matematica e la Fisica nei Licei deve richiedere una verifica puntuale delle conoscenze del futuro docente, specie qualora il suo curriculum universitario non dia garanzie in proposito. La Commissione Scientifica chiede pertanto al Signor Ministro di voleri intervenire con una immediata rettifica della Circolare n. 266 nel senso richiesto"
Conseguenze di questi fatti:
- le graduatorie della A047 e della A049 sono intasate da ingegneri per il 95% del ramo civile-edile;
- nella scuola italiana viene sempre pià curato l'aspetto strumentale della matematica, tralasciandone l'aspetto culturale e filosofico in quanto questo non fa parte della forma mentis e del bagaglio culturale di molti che la insegnano. Non stupisce quindi nemmeno il calo delle iscrizioni nei corsi di laurea in matematica e fisica.
- la A047 e la A049 sono diventate l'ufficio di collocamento per ingegneri edili e ambientali disoccupati, che vedono nell'insegnamento un mero ripiego, nonchè un luogo per relegare i sovrannumerari di educazione tecnica, topografia e disegno tecnico.
- ad avere la peggio sono stati, paradossalmente, oltre ai matematici e ai fisici, i giovani ingegneri elettronici che hanno visto la A042 e la A034 prese d’assalto da matematici e fisici che, prima del 1998, quasi mai andavano ad insegnare informatica ed elettronica.
La storia non finisce qui. Infatti questa infinita polemica ha degli strascichi anche fra i docenti non abilitati. Le graduatorie di istituto di III fascia infatti chiedono all’aspirante il possesso di un titolo di studio valido per l’accesso alla classe di concorso, ai sensi della tabella A allegata al DM 39/98 e successive modifiche e integrazioni.
Nel DM 39/98 come è noto non è prevista la laurea in ingegneria fra i titoli validi per l’accesso alla A049!
Molti ingegneri però si richiamano al DM 354/98, dove la laurea in ingegneria è titolo valido purchè conseguita entro il 2001, asserendo che esso debba essere considerato un’integrazione del DM 39/98.
Riscontrando la presenza di laureati in ingegneria nelle graduatorie di istituto dove ero inserito, presentai subito ricorso argomentando che
- il DM 354/98 non può essere considerato un’integrazione del DM 39/98 in quanto all’art. 1 si specifica che la tabella dei titoli di accesso allegata vale AI SOLI FINI DELL’ACCESSO AI RUOLI MEDIANTE CONCORSO PER ESAMI E TITOLI.
- che nel sito del MIUR, nella pagina dove sono forniti i titoli di accesso alle classi di concorso in ottemperanza al DM 39/98 e successive modifiche e integrazioni, non si trova la A049 fra le classi di concorso a cui la laurea in ingegneria dà accesso;
- il MIUR, in una nota che fornivo in allegato al ricorso, aveva precisato l’inamissibilità alla ssis per la A049 dei possessori di laurea in ingegneria in quanto la validità di tale titolo era da limitare alla sola partecipazione ai concorsi a cattedre e non poteva essere estesa oltre in quanto il giusto riferimento normativo era da ritrovare nel DM 39/98.
Il ricorso ha avuto esito positivo. Ma la cosa non finisce qui. Quando la Direzione Scolastica Regionale ha pubblicato l’elenco degli ammessi ai corsi abilitanti, trovai degli ingegneri nella A049. Fu pronto il ricorso mio e di altri colleghi. In particolare, oltre alla richiesta di depennamento di tali aspiranti dall’elenco, si chiedeva un controllo dei requisiti degli ammessi alla A047 e alla A038. Infatti, pur riconoscendo il diritto degli ingegneri all’accesso a tali classi di concorso, facevamo notare che molti di loro raggiungevano i 360 giorni solo grazie al servizio prestato senza titolo nella A049. Poiché ai sensi della legge 143/04 il servizio per l’accesso ai corsi speciali andava prestato in possesso del prescritto titolo di studio, si richiedeva la cancellazione dall’elenco anche di tali aspiranti.
Della questione è stato interessato il MIUR che con una nota risponde sulla questione:
E’ STATO SEGNALATO CHE TALUNI DOCENTI LAUREATI IN INGEGNERIA, DA ANNI NOMINATI SUPPLENTI NELLA CLASSE 49/A – MATEMATICA E FISICA – NON SONO STATI AMMESSI A PARTECIPARE AI CORSI ABILITANTI PER LA CLASSE 47/A –MATEMATICA - O 38/A – FISICA IN QUANTO AVREBBERO PRESTATO SERVIZIO DI INSEGNAMENTO SENZA TITOLO.
IN EFFETTI LA NORMATIVA VIGENTE IN MATERIA DI SUPPLENZE RICHIAMA IL DM N. 39/98 CHE NON PREVEDE DETTA LAUREA FRA I TITOLO DI ACCESSO ALLA 49/A.
PERALTRO LE DISPOSIZIONI A SUO TEMPO DETTATE IN MATERIA DI PROCEDURE CONCORSUALI E ABILITANTI, POSSONO AVER INDOTTO IN ERRORE I DIRIGENTI SCOLASTICI NEL CONFERIRE INCARICHI DI SUPPLENZA.
CONSIDERATA INOLTRE, LA FREQUENTE INDISPONIBILITA’ DI DOCENTI IN POSSESSO DEL TITOLO DI ACCESSO ALL’INSEGNAMENTO DI MATEMATICA E FISICA, SI RITIENE, PUR CONFERMANDO IL DIVIETO PER I LAUREATI IN INGEGNERIA DI PARTECIPARE AI CORSI ABILITANTI PER LA CLASSE 49/A, CHE IL SERVIZIO PRESTATO IN TALE CLASSI DI INSEGNAMENTO POSSA ESSERE CONSIDERATO UTILE AI FINI DELL’AMMISSIONE AI CORSI SPECIALI PER LE CLASSI 47/A E 38/A.
IL DIRETTORE GENEALE: GIUSEPPE COSENTINO.
Pur non essendo totalmente convinto della validità delle motivazioni addotte per considerare valido del servizio senza titolo in contraddizione con quanto previsto dalla Legge 143/04 sono soddisfatto del fatto che venga finalmente ribadita la questione fondamentale, ossia che la laurea in ingegneria non è titolo di accesso alla III fascia di istituto.
Questa nota, unita a quella precedente che vieta agli ingegneri l’accesso alla ssis, sempre per la classe A049, è sicuramente una rassicurazione per tutti noi.
L’ignoranza sulla questione però è ancora tanta, specie nelle segreterie delle scuole. Ho scritto questo resoconto soprattutto per i colleghi laureati in matematica o in fisica, affinché possano tutelarsi dinnanzi a irregolarità e abusi ancora assai diffusi, come ammesso dallo stesso MIUR.
Proporrò un’analisi storica e normativa, nella speranza che questa possa essere utile ai colleghi laureati in matematica o in fisica che sono incappati in tale questione.
Il tutto nasce nel dicembre 1994, quando, l'allora ministro della PI D'Onofrio (I governo Berlusconi) emanava, come regalo di Natale, un DM in cui si permetteva l'accesso alla A047 (matematica) ai laureati in ingegneria e si escludevano i fisici dalla A034 (elettronica).
Il giorno stesso dell'emanazione del decreto il prof. Alberto Conte, allora presidente dell'Unione Matematica Italiana, inviava al Ministro il seguente telegramma:
APPRENDO CON VIVISSIMA PREOCCUPAZIONE CHE S.V. AVREBBE FIRMATO DECRETO CHE INTRODUCE LAUREA IN INGEGNERIA QUALE TITOLO DI AMMISSIONE ALLA CLASSE DI CONCORSO 47/A CONTRARIAMENTE INTESE RAGGIUNTE CON RAPPRESENTANTI QUESTA ASSOCIAZIONE IN ATTESA RIFORMA SCUOLA SUPERIORE E IN EVIDENTE CONTRASTO CON PRINCIPI SCIENTIFICI E CULTURALI ED ESIGENZE EFFICACIA INSEGNAMENTO".
All'entrata in vigore del suddetto decreto, un gruppo di laureati in matematica e fisica, organizzava un'inutile protesta:
MATEMATICI E FISICI BIDONATI Matematici e Fisici BIDONATI Nel corrente Anno Scolastico 95/96 i Dottori in Matematica e i Dottori in Fisica sono stati BIDONATI dai "colleghi" ingegneri. Nella Tecnica della Scuola del 25 gennaio 1996 N. 10 il coordinamento di insegnanti di matematica c/o il Dipartimento di Matematica Universita' di Cagliari ha scritto quanto segue: Tutti gli insegnanti di Matematica e di Fisica si trovano in una grave situazione che si e' determinata a seguito al D.M. 334 del 24/11/94 che ha incluso la Laurea in Ingegneria fra i titoli validi per l'accesso alla Classe di Concorso 47/A (Matematica). Conseguenze immediate: Con l'uscita delle nuove graduatorie molti ingegneri soprannumerari per lo piu' in Applicazione Tecniche nella scuola media inferiore, Costruzione e Disegno e privi di esperienza d'insegnamento della Matematica sono stati assegnati in utilizzazione su oltre 50 Cattedre (a Cagliari ed altrettante a Cosenza) di matematica prive di titolare in sostituzione di supplenti laureati in Matematica o in Fisica con maggiore preparazione ed esperienza didattica specifica. Le graduatorie provvisorie per le supplenze del provveditorato includono quest'anno a CAGLIARI (1.009 aspiranti contro i circa 300 dell'anno precedente) a COSENZA (900 aspiranti contro i 171 dell'anno precedente). La maggior parte dei nuovi inclusi sono laureati in Ingegneria che, in virtu' del punteggio accumulato in altre classi di concorso, occupano praticamente tutte le prime posizioni in graduatoria ed e' facile prevedere che escluderanno quasi completamente matematici e fisici dalle supplenze di matematica nel prossimo triennio lasciando disoccupati centinaia di supplenti che coperto le stesse cattedre negli anni passati, mentre buona parte di coloro che li sostituiscono esercitano contemporaneamente la libera professione. Conseguenze future Grazie ai corsi di riconversione abilitanti si avra' tra breve l'immissione in ruolo di laureati in ingegneria soprannumerari in altre Classi di Concorso. Costoro in virtu' del punteggio acquisito in passato potranno in futuro superare i colleghi gia' in ruolo nelle graduatorie d'istituto. Si ripetera' insomma quanto gia' accaduto per la Classe di Concorso di Fisica nella quale i laureati in Fisica sono in netta minoranza. Se le norme introdotte dal D.M. 334/94 non saranno modificate porteranno percio' all'esclusione dei laureati in Matematica ed in Fisica dalle loro materie. Temiamo anche che questo provvedimento sia, nelle intenzioni funzionari del Ministero, solo un preludio all'apertura per gli ingegneri alla classe di Concorso 49/A (Matematica e Fisica), Cosa che sarebbe a questo punto la conseguenza logica dell'accesso alle classi di Matematica e di Fisica separatamente. Ci pare quasi superfluo sottolineare come questa situazione non potra' che portare ad un generale degrado dell'insegnamento della matematica sia perche' il Corso di Laurea in Ingegneria non prevede alcuna preparazione alla didattica, sia per l'assenza in esso di alcuni esami fondamentali per l'insegnamento, sia per il carattere strumentale (e quindi privo di approfondimenti e riflessioni) che ha lo studio della matematica in quella Facolta'. Riteniamo insomma che i laureati in Ingegneria non abbiano quella padronanza della materia che e' essenziale per l'insegnamento di una disciplina complessa ma fondamentale e preziosissima se bene insegnata, per la formazione degli allievi. Un'altra conseguenza inevitabile sara' una riduzione delle iscrizioni nei corsi di Laurea in Matematica ed in Fisica che mettera' in pericolo l'esistenza degli stessi corsi. Chiediamo quindi che venga ripristinata la situazione antecedente al D.M. 334/94 consentendo l'accesso alla Classe di Concorso di Matematica solo ai laureati in Matematica, Fisica, Informatica e Statistica o, in subordine, che il possesso di titoli di Laurea specifico costituisca titolo di preferenza assoluta nella compilazione delle relative graduatorie. Nel notiziario dell'UMI (Unione Matematica Italiana) del marzo 95 anno 22 N. 3 il Presidente PROF. ALBERTO CONTE ha inviato in data 21 dicembre 1994 il seguente telegramma al Ministro della Pubblica Istruzione (cio' anche in seguito a numerose e vibranti sollecitazioni da parte di soci e colleghi che lavorano nella scuola): "APPRENDO CON VIVISSIMA PREOCCUPAZIONE CHE S.V. AVREBBE FIRMATO DECRETO CHE INTRODUCE LAUREA IN INGEGNERIA QUALE TITOLO DI AMMISSIONE ALLA CLASSE DI CONCORSO 47/A CONTRARIAMENTE INTESE RAGGIUNTE CON RAPPRESENTANTI QUESTA ASSOCIAZIONE IN ATTESA RIFORMA SCUOLA SUPERIORE E IN EVIDENTE CONTRASTO CON PRINCIPI SCIENTIFICI E CULTURALI ED ESIGENZE EFFICACIA INSEGNAMENTO". Vogliamo manifestare il nostro dissenso inviando una lettera di protesta al Ministero della Pubblica Istruzione ma affinche' l'azione sia incisiva e' necessario coordinarsi. Siamo naturalmente interessati a qualunque altra iniziativa. Contattateci. Per informazioni contattare: CELI Vincenzo C/da San Nicola, 6 87044 CERISANO (CS) Tel 0984/473579 oppure e-mail: mazzuca@eco.unical.it FAX 0984/838880
La storia non finiva qui però.
Il 30 gennaio 1998 il Ministro Berlinguer emana il DM 39/98, con il quale si conferma la presenza degli ingegneri nella A047, viene però restituita la A034 ai fisici e i matematici possono accedere alla A038 purchè sostenuto l'esame di esperimentazioni di fisica o di preparazione di esperienze didattiche.
La ciliegina sulla torta però arriva un giorno di fine agosto dello stesso anno, quando, col DM 354/98 vengono pubblicati i titoli per la partecipazione ai concorsi a cattedre. Si introducono per la prima volta gli ambiti disciplinari, per cui i titoli di accesso per i concorsi diventano più larghi. In particolare, per la SOLA partecipazione ai concorsi a cattedre per esami e titoli, la laurea in ingegneria conseguita entro il 2001 diviene titolo di accesso per l'intero ambito disciplinare 8 comprendente le classi A047,A038 e A049.
La replica dell'Unione Matematica Italiana non si fece attendere:
"L'Unione Matematica, venuta a conoscenza del D.M. n. 354 del 10 agosto1998, All. 1 concernente le Lauree che costituiscono titolo di ammissione per la classe di concorso 49/A (Matematica e Fisica), constata con sorpresa ed indignazione che è stata inserita anche la laurea in Ingegneria. Ciò costituisce una dannosa novità per le Scuole e per i fini educativi che queste dovrebbero porsi nel campo della educazione fisico-matematica degli allievi. La cattedra di Matematica e Fisica, come è noto, dà titolo all'insegnamento nel trienno del Liceo Scientifico, nel Liceo Classico e nelle scuole Magistrali, cioè ove è più complesso il lavoro del docente di queste discipline. Fino ad oggi potevano accedere alla classe 49/A solo i laureati in Matematica ed i laureati in Fisica: entrambi sono infatti dotati di una solida preparazione nel proprio ambito; di una buona preparazione in quelle affini (la Fisica per i Matematici e la Matematica per i Fisici); spesso hanno una preparazione specifica per l'insegnamento (qualora abbiano seguito l'indirizzo didattico nel proprio corso di laurea) e quasi sempre la professione di insegnante costituisce una loro esplicita scelta vocazionale. La laurea in Ingegneria fornisce invece un tipo di preparazione finalizzato ad altri obiettivi, parziale rispetto ai contenuti disciplinari di tipo fisico-matematico e inadeguata per le conoscenze richieste a chi insegna la Matematica e la Fisica nel Liceo di oggi. Ad esempio, gli esami di Algebra e di Logica Matematica, come pure molti argomenti di Geometria, sono estranei al curriculum dell'ingegnere: eppure essi sono ampiamente presenti nei programmi Brocca e nel Piano Nazionale Informatica, entrambi largamente sperimentati nei nostri Licei. Inoltre l'insegnamento in queste discipline costituisce spesso un ripiego per il laureato in ingegneria e non è questo dunque il tipo di insegnamento di cui hanno bisogno oggi i nostri Licei. Denunciamo quindi questa scelta sciagurata e, vista la sua gravità, ne auspichiamo un rapidissimo ed efficace rimedio."
Il bello doveva ancora venire, infatti nel 2001 vengono banditi i corsi abilitanti, nei quali la laurea in ingegneria non è prevista come titolo di accesso in quanto si fa riferimento esclusivo al DM 39/98. Tuttavia, qualche giorno dopo il Ministero dell'Istruzione fa retromarcia, ed emana una Circolare di rettifica, in quanto, sono le parole del Ministro, "seppur l'accesso ai laureati in ingegneria è precluso da una rigorosa applicazione della norma" questi vengono ammessi in via straordinaria in vista "di una prossima revisione della classi di concorso". Inutile dire che questa revisione non è ancora avvenuta e nessuno pare intenzionato a farla in breve.
Pronta fu la replica dell'Unione Matematica Italiana
On.le Prof. Luigi Berlinguer Ministro della Pubblica Istruzione La Commissione Scientifica dell'Unione Matematica Italiana ha preso visione della Circolare Ministeriale del Ministero della Pubblica Istruzione n.266 dell'8/11/1999, con la quale viene consentito ai laureati in Ingegneria l'accesso alla sessione riservata di abilitazione nella Classe 49/A (accesso che non era invece permesso dall'O.M. n. 153/1999). La Commissione Scientifica esprime la più energica protesta in quanto:- sul piano normativo, la motivazione addotta ("in ragione di una prossima revisione delle classi di concorso per il riordino dei cicli") è palesemente illegittima, come riconosciuto dalla stessa Circolare n. 266 là dove recita che "l'accesso ai laureati in Ingegneria è precluso da una rigorosa applicazione della norma".- sul piano culturale, l'accesso ad una cattedra di insegnamento per discipline come la Matematica e la Fisica nei Licei deve richiedere una verifica puntuale delle conoscenze del futuro docente, specie qualora il suo curriculum universitario non dia garanzie in proposito. La Commissione Scientifica chiede pertanto al Signor Ministro di voleri intervenire con una immediata rettifica della Circolare n. 266 nel senso richiesto"
Conseguenze di questi fatti:
- le graduatorie della A047 e della A049 sono intasate da ingegneri per il 95% del ramo civile-edile;
- nella scuola italiana viene sempre pià curato l'aspetto strumentale della matematica, tralasciandone l'aspetto culturale e filosofico in quanto questo non fa parte della forma mentis e del bagaglio culturale di molti che la insegnano. Non stupisce quindi nemmeno il calo delle iscrizioni nei corsi di laurea in matematica e fisica.
- la A047 e la A049 sono diventate l'ufficio di collocamento per ingegneri edili e ambientali disoccupati, che vedono nell'insegnamento un mero ripiego, nonchè un luogo per relegare i sovrannumerari di educazione tecnica, topografia e disegno tecnico.
- ad avere la peggio sono stati, paradossalmente, oltre ai matematici e ai fisici, i giovani ingegneri elettronici che hanno visto la A042 e la A034 prese d’assalto da matematici e fisici che, prima del 1998, quasi mai andavano ad insegnare informatica ed elettronica.
La storia non finisce qui. Infatti questa infinita polemica ha degli strascichi anche fra i docenti non abilitati. Le graduatorie di istituto di III fascia infatti chiedono all’aspirante il possesso di un titolo di studio valido per l’accesso alla classe di concorso, ai sensi della tabella A allegata al DM 39/98 e successive modifiche e integrazioni.
Nel DM 39/98 come è noto non è prevista la laurea in ingegneria fra i titoli validi per l’accesso alla A049!
Molti ingegneri però si richiamano al DM 354/98, dove la laurea in ingegneria è titolo valido purchè conseguita entro il 2001, asserendo che esso debba essere considerato un’integrazione del DM 39/98.
Riscontrando la presenza di laureati in ingegneria nelle graduatorie di istituto dove ero inserito, presentai subito ricorso argomentando che
- il DM 354/98 non può essere considerato un’integrazione del DM 39/98 in quanto all’art. 1 si specifica che la tabella dei titoli di accesso allegata vale AI SOLI FINI DELL’ACCESSO AI RUOLI MEDIANTE CONCORSO PER ESAMI E TITOLI.
- che nel sito del MIUR, nella pagina dove sono forniti i titoli di accesso alle classi di concorso in ottemperanza al DM 39/98 e successive modifiche e integrazioni, non si trova la A049 fra le classi di concorso a cui la laurea in ingegneria dà accesso;
- il MIUR, in una nota che fornivo in allegato al ricorso, aveva precisato l’inamissibilità alla ssis per la A049 dei possessori di laurea in ingegneria in quanto la validità di tale titolo era da limitare alla sola partecipazione ai concorsi a cattedre e non poteva essere estesa oltre in quanto il giusto riferimento normativo era da ritrovare nel DM 39/98.
Il ricorso ha avuto esito positivo. Ma la cosa non finisce qui. Quando la Direzione Scolastica Regionale ha pubblicato l’elenco degli ammessi ai corsi abilitanti, trovai degli ingegneri nella A049. Fu pronto il ricorso mio e di altri colleghi. In particolare, oltre alla richiesta di depennamento di tali aspiranti dall’elenco, si chiedeva un controllo dei requisiti degli ammessi alla A047 e alla A038. Infatti, pur riconoscendo il diritto degli ingegneri all’accesso a tali classi di concorso, facevamo notare che molti di loro raggiungevano i 360 giorni solo grazie al servizio prestato senza titolo nella A049. Poiché ai sensi della legge 143/04 il servizio per l’accesso ai corsi speciali andava prestato in possesso del prescritto titolo di studio, si richiedeva la cancellazione dall’elenco anche di tali aspiranti.
Della questione è stato interessato il MIUR che con una nota risponde sulla questione:
E’ STATO SEGNALATO CHE TALUNI DOCENTI LAUREATI IN INGEGNERIA, DA ANNI NOMINATI SUPPLENTI NELLA CLASSE 49/A – MATEMATICA E FISICA – NON SONO STATI AMMESSI A PARTECIPARE AI CORSI ABILITANTI PER LA CLASSE 47/A –MATEMATICA - O 38/A – FISICA IN QUANTO AVREBBERO PRESTATO SERVIZIO DI INSEGNAMENTO SENZA TITOLO.
IN EFFETTI LA NORMATIVA VIGENTE IN MATERIA DI SUPPLENZE RICHIAMA IL DM N. 39/98 CHE NON PREVEDE DETTA LAUREA FRA I TITOLO DI ACCESSO ALLA 49/A.
PERALTRO LE DISPOSIZIONI A SUO TEMPO DETTATE IN MATERIA DI PROCEDURE CONCORSUALI E ABILITANTI, POSSONO AVER INDOTTO IN ERRORE I DIRIGENTI SCOLASTICI NEL CONFERIRE INCARICHI DI SUPPLENZA.
CONSIDERATA INOLTRE, LA FREQUENTE INDISPONIBILITA’ DI DOCENTI IN POSSESSO DEL TITOLO DI ACCESSO ALL’INSEGNAMENTO DI MATEMATICA E FISICA, SI RITIENE, PUR CONFERMANDO IL DIVIETO PER I LAUREATI IN INGEGNERIA DI PARTECIPARE AI CORSI ABILITANTI PER LA CLASSE 49/A, CHE IL SERVIZIO PRESTATO IN TALE CLASSI DI INSEGNAMENTO POSSA ESSERE CONSIDERATO UTILE AI FINI DELL’AMMISSIONE AI CORSI SPECIALI PER LE CLASSI 47/A E 38/A.
IL DIRETTORE GENEALE: GIUSEPPE COSENTINO.
Pur non essendo totalmente convinto della validità delle motivazioni addotte per considerare valido del servizio senza titolo in contraddizione con quanto previsto dalla Legge 143/04 sono soddisfatto del fatto che venga finalmente ribadita la questione fondamentale, ossia che la laurea in ingegneria non è titolo di accesso alla III fascia di istituto.
Questa nota, unita a quella precedente che vieta agli ingegneri l’accesso alla ssis, sempre per la classe A049, è sicuramente una rassicurazione per tutti noi.
L’ignoranza sulla questione però è ancora tanta, specie nelle segreterie delle scuole. Ho scritto questo resoconto soprattutto per i colleghi laureati in matematica o in fisica, affinché possano tutelarsi dinnanzi a irregolarità e abusi ancora assai diffusi, come ammesso dallo stesso MIUR.
Risposte
Come dici tu lo ha preso il ricorso quindi...
"tecnos":
Come dici tu lo ha preso il ricorso quindi...
Non voglio portare avanti una discussione su questo punto perchè potrebbe diventare oziosa. Però per favore, basta con le difese d'uffico di comportamenti corporativi e lobbistici che sono assolutamente inaccettabili. E anche un ingegnere dovrebbe riconoscere, per onestà intellettuale, che nel comportamento del suo ordine professionale qualcosa di poco trasparente c'è stato (allo stesso modo, se vogliamo, di come molti farmacisti non hanno difficoltà ad ammettere le magagne del loro ordine).
Che l' OdI perdesse il ricorso al tar era scontato in quanto la normativa vigente era chiara ed evidente. E' grave però questa invasione in un campo che non è di sua competenza.
Ma sopratutto sono gravi le pressioni che ha fatto presso il Miur per ottenere a suo tempo una normativa a favore dei suoi iscritti. Non sono abituato a parlare a vanvera e se faccio queste affermazioni ho i miei buoni motivi, visto che parlo di una questione di cui, purtroppo, sono dovuto diventare esperto.
Quanto alla questione del doppio lavoro, secondo me non si tratta di una questione che non riguarda solo gli ingegneri ma chiunque esercita una libera professione e insegna.
Io, quando prendo servizio in una scuola, devo firmare un foglio in cui, sotto la mia responsabilità, dichiaro di non avere altri contratti di lavoro dipendente. Se ne avessi, dovrei rinunciare all'insegnamento. Chi esercita la libera professione invece può tranquillamente farlo.
In linea di massima io sono contrario a permettere il cumulo fra l'insegnamento e un altro lavoro, tranne nei casi in cui da questo ne possa giovare la didattica. Per essere chiari, un ingegnere edile che insegna costruzioni, se esercita la libera professione ha un qualcosa in più. Se insegna matematica le cose sono diverse (anche se ho sentito qualcuno sostenere la cretinata che chi progetta case, ponti e dighe è in grado di mettere questo fatto al servizio della didattica della matematica).
Con i problemi di un mondo del lavoro che diventa sempre più ingestibile, mi sembra quantomeno sconsigliabile la difesa ad oltranza del doppio lavoro (che, ripeto, non riguarda certo solo gli ingegneri).
Se a questo aggiungiamo la considerazione del fatto che l'insegnamento porta via almeno 35 ore alla settimana (per chi ovviamente non si limita alle 18 ore in classe), allora, se non si vuole trascurare una delle due attività, credo che una scelta vada fatta.
"Vuocheddeon":
E anche un ingegnere dovrebbe riconoscere, per onestà intellettuale, che nel comportamento del suo ordine professionale qualcosa di poco trasparente c'è stato (allo stesso modo, se vogliamo, di come molti farmacisti non hanno difficoltà ad ammettere le magagne del loro ordine).
Che l' OdI perdesse il ricorso al tar era scontato in quanto la normativa vigente era chiara ed evidente.
Per prima cosa non sono un ingegnere, per secondo credo che tu sia male informato per quanto riguarda i farmacisti, stai pur certo che l'ordine al quale appartengono si schiera sfacciatamente dalla loro parte e in questi tempi è del tutto evidente ( e di certo non si lamentano ).
In campo giuridico non è scontato proprio niente, non crederti che mediante una normativa da te definita chiara ed evidente si vincano cause e ricorsi con la facilità che tu credi.
Il peso della struttura della normativa non è assolutamente paragonabile con l'interpretazione della giurisprudenza!
"tecnos":
[quote="Vuocheddeon"] E anche un ingegnere dovrebbe riconoscere, per onestà intellettuale, che nel comportamento del suo ordine professionale qualcosa di poco trasparente c'è stato (allo stesso modo, se vogliamo, di come molti farmacisti non hanno difficoltà ad ammettere le magagne del loro ordine).
Che l' OdI perdesse il ricorso al tar era scontato in quanto la normativa vigente era chiara ed evidente.
Per prima cosa non sono un ingegnere, per secondo credo che tu sia male informato per quanto riguarda i farmacisti, stai pur certo che l'ordine al quale appartengono si schiera sfacciatamente dalla loro parte e in questi tempi è del tutto evidente ( e di certo non si lamentano ).
In campo giuridico non è scontato proprio niente, non crederti che mediante una normativa da te definita chiara ed evidente si vincano cause e ricorsi con la facilità che tu credi.
Il peso della struttura della normativa non è assolutamente paragonabile con l'interpretazione della giurisprudenza![/quote]
Non eccediamo con il relativismo giuridico. Ci sono questioni controverse e questioni chiare. Se per l'accesso alla ssis devono essere valutati i titoli tabulati nel dm 39/98 e se questo dm alla voce A049 non prevede la laurea in ingegneria, è chiaro che i laureati in ingegneria non possono accedere alle selezioni della ssis per tale classe di concorso.
Considerare il dm 354/98 integrazione del dm 39/98, come pretendeva l'OdI, era una tesi da stupidario giuridico, in quanto lo stesso dm 354/98 all'articolo 1 escludeva questa possibilità quando specificava che la tabella allegata valeva AI SOLI FINI DELLA PARTECIPAZIONE AL CONCORSO A CATTEDRE, che, come può confermare Antonio che lo ha sostenuto, veniva espletato per ambiti disciplinari, ossia per aggregazione di classi di concorso.
I giudici hanno solo potuto prendere atto di ciò, respingendo un ricorso infondato.
Quanto ai farmacisti, ti assicuro che molti riconoscono gli abusi del loro Ordine. Sopratutto quelli che, pur essendo iscritti all'albo come i loro datori di lavoro, non avranno mai una farmacia propria perchè le licenze di quelle che sono attualmente aperte passeranno nelle mani dei figli degli attuali proprietari.
Ok lo ripeto, perchè tu hai la tendenza a generalizzare :
"In campo giuridico non è scontato proprio niente, non crederti che mediante una normativa da te definita chiara ed evidente si vincano cause e ricorsi con la facilità che tu credi.
Il peso della struttura della normativa non è assolutamente paragonabile con l'interpretazione della giurisprudenza!"
Tesi che tu reputi erroneamente ( o per meglio dire coerentemente..) da stupidario giuridico molte volte hanno determinato sentenza del tutto inattese!
" Quanto ai farmacisti, ti assicuro che molti riconoscono gli abusi del loro Ordine. Sopratutto quelli che, pur essendo iscritti all'albo come i loro datori di lavoro, non avranno mai una farmacia propria perchè le licenze di quelle che sono attualmente aperte passeranno nelle mani dei figli degli attuali proprietari."
Non sono certo la maggioranza!
"In campo giuridico non è scontato proprio niente, non crederti che mediante una normativa da te definita chiara ed evidente si vincano cause e ricorsi con la facilità che tu credi.
Il peso della struttura della normativa non è assolutamente paragonabile con l'interpretazione della giurisprudenza!"
Tesi che tu reputi erroneamente ( o per meglio dire coerentemente..) da stupidario giuridico molte volte hanno determinato sentenza del tutto inattese!
" Quanto ai farmacisti, ti assicuro che molti riconoscono gli abusi del loro Ordine. Sopratutto quelli che, pur essendo iscritti all'albo come i loro datori di lavoro, non avranno mai una farmacia propria perchè le licenze di quelle che sono attualmente aperte passeranno nelle mani dei figli degli attuali proprietari."
Non sono certo la maggioranza!
Salve a tutti, è la prima volta che scrivo in questo forum.
Sono abilitato nella 49/A, e credo che forse sarebbe opportuno separare gli insegnamenti delle due materie (matematica e fisica).
Un laureato in matematica è più adatto ad insegnare matematica e un laureato in fisica è più adatto per fisica.
Per gli ingegneri vedo bene elettrotecnica, elettronica, ecc.
Questa è la mia opinione, ovviamente criticabile..
Francesco Daddi
Sono abilitato nella 49/A, e credo che forse sarebbe opportuno separare gli insegnamenti delle due materie (matematica e fisica).
Un laureato in matematica è più adatto ad insegnare matematica e un laureato in fisica è più adatto per fisica.
Per gli ingegneri vedo bene elettrotecnica, elettronica, ecc.
Questa è la mia opinione, ovviamente criticabile..
Francesco Daddi

Vorrei chiedere a Vuocheddeon quali sono gli esatti riferimenti della nota firmata da Giuseppe Cosentino e cosa ne pensa dell'allegato presente nel link proposto.
Mi hai fatto notare una cosa veramente strana (Titoli di accesso alla classe di concorso): per l'iscrizione alla 38/A (Fisica) al laureato in matematica è richiesta un'annualità di esperimentazioni di fisica (o preparazione di esperienze didattiche) ed a quello in ingegneria no. Da quanto ricordo del periodo universitario, quasi nessuno degli studenti di ingegneria che conosco ha frequentato un corso di laboratorio. L'unica eccezione fu qualche elettronico ed elettrotecnico (non tutti) ed i nucleari, che trattarono strumenti di misura, ma in ogni caso erano pratiche attinenti l'elettronica e non la fisica generale.
Non è possibile organizzarsi e provare a fare qualcosa per risolvere la situazione e fare un po' di chiarezza su chi e che cosa possa insegnare? Ogni provveditorato e ogni SSIS agisce con libere interpretazioni di una normativa che non è chiara.
io penso che il problema di fondo sia un altro.. sono ing meccanico e ho avuto pessimi docenti sia ingegneri che matematici. oggi pensiamo che ogni laurea debba dare delle garanzie ma non è così. dare un lavoro in base a questa convinzione è giusto soltanto se la macchina universitaria si ritiene affidabile ma non è affatto così. in italia il vero problema è che non esiste meritocrazia.. ad esempio in america è molto facile avere una laurea ma questa non da nessuna garanzia e per fare qualcosa serve il merito. questo spiega anche la famosa "fuga di cervelli". in teoria è ovvio che una persona che ha studiato matematica sia più idonea nell'insegnamento di questa.. ma in teoria è anche vero che un matematico dilettante (un non matematico) possa conoscere meglio (e a volte anche dare maggiori contributi (si veda chaucy, fermat e tanti altri..)) di un matematico. se vogliamo che il nostro sistema possa scegliere la gente migliore in base alle loro capacità e ai loro meriti e non in base a un pezzo di carta.. non dobbiamo creare barriere burocratiche ma risolvere i problemi che sono alla radice: meritocrazie e occupazione.