Domanda sull'insegnamento della Matematica e Fisica
ciao a tutti
Mi è stato riferito da un insegnante delle scuole superiori che è possibile insegnare
Matematica e Fisica, anche se un insegnante è laureato solo in Matematica o Fisica.
Cioè i requisiti minimi di insegnamento alle superiori permette a un insegnante laureato
in una sola materia di insegnarle entrambe, anche se dell'altra materia conosce poco.
Se è vero mi sembra una cosa assurda, visto che entrambe sono materie fondamentali per lo sviluppo economico e tecnologico del nostro Paese. Se cosi fosse allora è spiegabile perchè i giovani studenti dicono che queste materie sono spiegate male o che spesso trovano insegnanti impreparati in una delle due materie. E' perchè abbiamo pochi laureati.
Qualcuno mi può confermare come stanno le cose?
ciao metodico
Mi è stato riferito da un insegnante delle scuole superiori che è possibile insegnare
Matematica e Fisica, anche se un insegnante è laureato solo in Matematica o Fisica.
Cioè i requisiti minimi di insegnamento alle superiori permette a un insegnante laureato
in una sola materia di insegnarle entrambe, anche se dell'altra materia conosce poco.
Se è vero mi sembra una cosa assurda, visto che entrambe sono materie fondamentali per lo sviluppo economico e tecnologico del nostro Paese. Se cosi fosse allora è spiegabile perchè i giovani studenti dicono che queste materie sono spiegate male o che spesso trovano insegnanti impreparati in una delle due materie. E' perchè abbiamo pochi laureati.
Qualcuno mi può confermare come stanno le cose?
ciao metodico

Risposte
"metodico":
ciao a tutti
Mi è stato riferito da un insegnante delle scuole superiori che è possibile insegnare
Matematica e Fisica, anche se un insegnante è laureato solo in Matematica o Fisica.
Cioè i requisiti minimi di insegnamento alle superiori permette a un insegnante laureato
in una sola materia di insegnarle entrambe, anche se dell'altra materia conosce poco.
Se è vero mi sembra una cosa assurda, visto che entrambe sono materie fondamentali per lo sviluppo economico e tecnologico del nostro Paese. Se cosi fosse allora è spiegabile perchè i giovani studenti dicono che queste materie sono spiegate male o che spesso trovano insegnanti impreparati in una delle due materie. E' perchè abbiamo pochi laureati.
Qualcuno mi può confermare come stanno le cose?
ciao metodico
Quello che ti ho evidenziato in rosso è una sciocchezza! Parti da premesse errate!
"laura.todisco":
[quote="metodico"]ciao a tutti
Mi è stato riferito da un insegnante delle scuole superiori che è possibile insegnare
Matematica e Fisica, anche se un insegnante è laureato solo in Matematica o Fisica.
Cioè i requisiti minimi di insegnamento alle superiori permette a un insegnante laureato
in una sola materia di insegnarle entrambe, anche se dell'altra materia conosce poco.
Se è vero mi sembra una cosa assurda, visto che entrambe sono materie fondamentali per lo sviluppo economico e tecnologico del nostro Paese. Se cosi fosse allora è spiegabile perchè i giovani studenti dicono che queste materie sono spiegate male o che spesso trovano insegnanti impreparati in una delle due materie. E' perchè abbiamo pochi laureati.
Qualcuno mi può confermare come stanno le cose?
ciao metodico
Quello che ti ho evidenziato in rosso è una sciocchezza! Parti da premesse errate![/quote]
Oltre a condividere in toto l'osservazione di Laura, aggiungerei che lo studio della matematica e della fisica nella scuola superiore non può in alcun modo avere come fine esclusivamente lo sviluppo economico e tecnologico del paese.
ciao a tutti
Quindi mi confermate che chi insegna le materie scientifiche alle
scuole superiori conosce la Matematica e la Fisica alla stessa stregua.
Che non è vero che esiste questa disfunzionalità nell'insegnamento?
Poi chi ha detto che le materie scientifiche sono solo innovazione e sviluppo. L'importante, secondo me, che anche l'aspetto applicativo venga
evidenziato agli studenti. E' le applicazioni pratiche dei "modelli matematici"
sono dappertutto: nella finanza, nelle assicuazioni, nelle previsioni meteorologiche, nello studio dei fenomeni naturali, nella gestione del traffico stradale (semaforistica) nella gestione delle reti idriche, persino il telefonino e l'Ipod (Analisi Armonica), nella animazione 3D dei cartoni animati e non ultimo gestione dei pozzi petroliferi ( vedi calcolo simbolico e algebra computazionale, DIMA, Genova, porgramma software CoCoA).
Lo stesso vale per la Fisica, i cui accelleratori di particelle, i sincotroni, sono utilizzati per le terapie mediche e cure dei tumori. Certo che le materie scientifiche non sono solo "applicazioni pratiche", ma sapere che si studia o si sceglierà una professione che non è soltanto "materia concettuale o astratta" che non serve solo per diventare un futuro "professore", ma che invece ci sono opportunità lavorative anche il altri settori, forse "spaventerebbe" meno gli studenti, aprirebbe orizzonti nuovi e entusiasmi nuovi.
Non per nulla le iniziative, le mostre della Scienza, riscuotono tanto successo e partecipazione dei giovani: "toccare con mano" e vedere esperimenti, o risultati pratici della ricerca scientifica, serve a far capire loro che queste materie non sono poi così lontane dalla realtà di tutti i giorni.
ciao metodico
Quindi mi confermate che chi insegna le materie scientifiche alle
scuole superiori conosce la Matematica e la Fisica alla stessa stregua.
Che non è vero che esiste questa disfunzionalità nell'insegnamento?
Poi chi ha detto che le materie scientifiche sono solo innovazione e sviluppo. L'importante, secondo me, che anche l'aspetto applicativo venga
evidenziato agli studenti. E' le applicazioni pratiche dei "modelli matematici"
sono dappertutto: nella finanza, nelle assicuazioni, nelle previsioni meteorologiche, nello studio dei fenomeni naturali, nella gestione del traffico stradale (semaforistica) nella gestione delle reti idriche, persino il telefonino e l'Ipod (Analisi Armonica), nella animazione 3D dei cartoni animati e non ultimo gestione dei pozzi petroliferi ( vedi calcolo simbolico e algebra computazionale, DIMA, Genova, porgramma software CoCoA).
Lo stesso vale per la Fisica, i cui accelleratori di particelle, i sincotroni, sono utilizzati per le terapie mediche e cure dei tumori. Certo che le materie scientifiche non sono solo "applicazioni pratiche", ma sapere che si studia o si sceglierà una professione che non è soltanto "materia concettuale o astratta" che non serve solo per diventare un futuro "professore", ma che invece ci sono opportunità lavorative anche il altri settori, forse "spaventerebbe" meno gli studenti, aprirebbe orizzonti nuovi e entusiasmi nuovi.
Non per nulla le iniziative, le mostre della Scienza, riscuotono tanto successo e partecipazione dei giovani: "toccare con mano" e vedere esperimenti, o risultati pratici della ricerca scientifica, serve a far capire loro che queste materie non sono poi così lontane dalla realtà di tutti i giorni.
ciao metodico

Diciamo che non in tutte le scuole l'insegnamento della matematica è accorpato a quello della fisica.
Infatti le cattedre di matematica e fisica sono suddivise su quattro classe di concorso
A049 - matematica e fisica - uno stesso docente può insegnarle entrambe.
Le scuole interessate sono: triennio liceo scientifico, ginnasio e liceo classico, liceo pedagogico (ex magistrali), liceo artistico, istituto tecnico agrario.
I titoli di accesso sono: lauree in matematica, fisica, astronomia, discipline nautiche
A047 - matematica
Le scuole interessate sono: il biennio del liceo scientifico, gli istituti professionali, e gli istituti tecnici fatta eccezione per quelli per ragionieri-
Titoli di accesso: laurea in astronomia, discipline nautiche, matematica, fisica, informatica, scienze statistiche
laurea in ingegneria se conseguita entro il 2001 o se nel piano di studi figurano certi esami.
A048 - matematica applicata - si insegna negli ITC e negli istituti tecnici industriali (calcolo delle probabilità e statistica)
titoli di accesso: matematica, fisica, discipline nautiche, astronomia, ingegneria, economia, scienze statistiche
A038 - fisica - negli istituti professionale e negli istituti tecnici tranne l'agrario.
lauree richieste: fisica, discipline nautiche, astronomia
matematica se il piano di studi ha previsto l'esame di laboratorio
ingegneria se il piano di studi ha previsto i due esami annuali di fisica 1 e 2.
A048 a parte, che è una classe di concorso inventata per motivi di ordine corporativo (permettere ai laureati in economia l'insegnamento di quella che viene erroneamente considerata una matematica di serie B), l'organizzazione delle classi di concorso risponde alle finalità dell'insegnamento in certi indirizzi.
Nei licei esistono motivi culturali che giustificano l'accorpamento della matematica con la fisica (che comunque continuano a essere due materie distinte).
Nei tecnici e nei professionali le finalità sono diverse e quindi diversa è l'organizzazione del loro insegnamento.
Infatti le cattedre di matematica e fisica sono suddivise su quattro classe di concorso
A049 - matematica e fisica - uno stesso docente può insegnarle entrambe.
Le scuole interessate sono: triennio liceo scientifico, ginnasio e liceo classico, liceo pedagogico (ex magistrali), liceo artistico, istituto tecnico agrario.
I titoli di accesso sono: lauree in matematica, fisica, astronomia, discipline nautiche
A047 - matematica
Le scuole interessate sono: il biennio del liceo scientifico, gli istituti professionali, e gli istituti tecnici fatta eccezione per quelli per ragionieri-
Titoli di accesso: laurea in astronomia, discipline nautiche, matematica, fisica, informatica, scienze statistiche
laurea in ingegneria se conseguita entro il 2001 o se nel piano di studi figurano certi esami.
A048 - matematica applicata - si insegna negli ITC e negli istituti tecnici industriali (calcolo delle probabilità e statistica)
titoli di accesso: matematica, fisica, discipline nautiche, astronomia, ingegneria, economia, scienze statistiche
A038 - fisica - negli istituti professionale e negli istituti tecnici tranne l'agrario.
lauree richieste: fisica, discipline nautiche, astronomia
matematica se il piano di studi ha previsto l'esame di laboratorio
ingegneria se il piano di studi ha previsto i due esami annuali di fisica 1 e 2.
A048 a parte, che è una classe di concorso inventata per motivi di ordine corporativo (permettere ai laureati in economia l'insegnamento di quella che viene erroneamente considerata una matematica di serie B), l'organizzazione delle classi di concorso risponde alle finalità dell'insegnamento in certi indirizzi.
Nei licei esistono motivi culturali che giustificano l'accorpamento della matematica con la fisica (che comunque continuano a essere due materie distinte).
Nei tecnici e nei professionali le finalità sono diverse e quindi diversa è l'organizzazione del loro insegnamento.
ciao Vuocheddeon.
Mi stai dicendo e confermando che in alcune scuole superiori, tra cui
il "liceo scientifico" un professore laureato in Matematica insegna anche
la Fisica?
E viceversa un laureato in Fisica insegna anche la Matematica?.
Quindi confermi che i requisiti minimi, permettono di insegnare entrambe le materie, senza verificare il grado di conoscenza della materia nella quale non hai avuto un attestato di valutazione. Per l'importanza e la finalità, soprattutto del Liceo scientifico, mi sembra una "grave mancanza".
Per piacere, mi confermi, quanto da me sostenuto.
ciao metodico
Mi stai dicendo e confermando che in alcune scuole superiori, tra cui
il "liceo scientifico" un professore laureato in Matematica insegna anche
la Fisica?
E viceversa un laureato in Fisica insegna anche la Matematica?.
Quindi confermi che i requisiti minimi, permettono di insegnare entrambe le materie, senza verificare il grado di conoscenza della materia nella quale non hai avuto un attestato di valutazione. Per l'importanza e la finalità, soprattutto del Liceo scientifico, mi sembra una "grave mancanza".
Per piacere, mi confermi, quanto da me sostenuto.
ciao metodico

"metodico":
ciao Vuocheddeon.
Mi stai dicendo e confermando che in alcune scuole superiori, tra cui
il "liceo scientifico" un professore laureato in Matematica insegna anche
la Fisica?
E viceversa un laureato in Fisica insegna anche la Matematica?.
Quindi confermi che i requisiti minimi, permettono di insegnare entrambe le materie, senza verificare il grado di conoscenza della materia nella quale non hai avuto un attestato di valutazione. Per l'importanza e la finalità, soprattutto del Liceo scientifico, mi sembra una "grave mancanza".
Per piacere, mi confermi, quanto da me sostenuto.
ciao metodico
Io sono laureata in Matematica dal '91 e nel mio piano di studi più del 25% degli esami era di fisica, con scritti e orali. Dici che non è stato valutato il mio grado di conoscenza della materia? Analogamente, nel corso di laurea in fisica ci sono almeno 4 esami di matematica che oltretutto è il linguaggio con cui si esprime la fisica, mi pare improbabile che un fisico conosca poco la matematica! Guardati un po' i vari piani di studio dei corsi di laurea e poi ne riparliamo.
"metodico":
ciao Vuocheddeon.
Mi stai dicendo e confermando che in alcune scuole superiori, tra cui
il "liceo scientifico" un professore laureato in Matematica insegna anche
la Fisica?
E viceversa un laureato in Fisica insegna anche la Matematica?.
Quindi confermi che i requisiti minimi, permettono di insegnare entrambe le materie, senza verificare il grado di conoscenza della materia nella quale non hai avuto un attestato di valutazione. Per l'importanza e la finalità, soprattutto del Liceo scientifico, mi sembra una "grave mancanza".
Per piacere, mi confermi, quanto da me sostenuto.
ciao metodico
Si, te lo confermo.
Io sono fra questi, sono laureato in matematica e abilitato all'insegnamento di matematica e fisica (A049).
Viviamo la cosa in maniera abbastanza tranquilla,per i motivi che ti ha appena spiegato Laura, tanto è vero che l'anno scorso in una classe io, laureato in matematica, insegnavo fisica e il collega laureato in fisica, insegnava matematica e abbiamo fatto questa scelta senza porci alcun problema.
A mio giudizio ci sono fondati motivi di ordine culturale per mantenere, almeno nei licei, l'insegnamento della matematica unito a quello della fisica.
Per gli istituti tecnici il discorso è diverso, sarebbe forse preferibile che la fisica sia insegnata da fisici.
L'accorpamento comunque non è poi così strana, se pensi che fino ai primi anni ottanta esisteva addirittura il corso di laurea in matematica e fisica.
ciao a tutti
Certo che i dubbi rimangano, leggendo le vostre risposte!
Non comprendo perchè un liceo scientifico, che dovrebbe privilegiare le materie scientifiche e preparare i ragazzi per facoltà di indirizzamento scientifico, va bene la comunione tra matematica e fisica, mentre per un istituto tecnico sarebbe meglio separarle!
Lo capirei per il liceo classico, dove si iscrivono giovani che sono più propensi a seguire materie umanistiche.
A sentire voi invece non esiste distinzioni tra i licei, ma solo tra istituti tecnici e licei.
Questa è un'impostazione culturale italiana che ho subito anch'io quando frequentavo il liceo scientifico più di un decennio fa. Le cose vedono che non sono cambiate ne migliorate!.
Infatti non mi stupisco quando sento dire che ragazzi cinesi e indiani alle scuole medie riescono a risolvere problemi matematici che neanche in quinta liceo sia gli alunni americani che ovviamente quelli italiani riescono a risolvere. Infatti gli americani stanno importando il sistema scolastico cinese e i professori cinesi nei loro licei.
Forse dovremmo rivedere qualcosa anche nel nostro sistema d'insegnamento delle materie scientifiche, non "penalizzandole" troppo.
Si dice che le materie scientifiche si imparano o si studiano veramente quando si arriva all'Università. Il problema che con questo sistema scolastico solo quelli "veramente illuminati" o "interessati"
(quindi pochissimi) hanno "voglia" di arrivarci.
ciao metodico
Certo che i dubbi rimangano, leggendo le vostre risposte!
Non comprendo perchè un liceo scientifico, che dovrebbe privilegiare le materie scientifiche e preparare i ragazzi per facoltà di indirizzamento scientifico, va bene la comunione tra matematica e fisica, mentre per un istituto tecnico sarebbe meglio separarle!
Lo capirei per il liceo classico, dove si iscrivono giovani che sono più propensi a seguire materie umanistiche.
A sentire voi invece non esiste distinzioni tra i licei, ma solo tra istituti tecnici e licei.
Questa è un'impostazione culturale italiana che ho subito anch'io quando frequentavo il liceo scientifico più di un decennio fa. Le cose vedono che non sono cambiate ne migliorate!.
Infatti non mi stupisco quando sento dire che ragazzi cinesi e indiani alle scuole medie riescono a risolvere problemi matematici che neanche in quinta liceo sia gli alunni americani che ovviamente quelli italiani riescono a risolvere. Infatti gli americani stanno importando il sistema scolastico cinese e i professori cinesi nei loro licei.
Forse dovremmo rivedere qualcosa anche nel nostro sistema d'insegnamento delle materie scientifiche, non "penalizzandole" troppo.
Si dice che le materie scientifiche si imparano o si studiano veramente quando si arriva all'Università. Il problema che con questo sistema scolastico solo quelli "veramente illuminati" o "interessati"
(quindi pochissimi) hanno "voglia" di arrivarci.
ciao metodico

"metodico":
ciao a tutti
Certo che i dubbi rimangano, leggendo le vostre risposte!
Non comprendo perchè un liceo scientifico, che dovrebbe privilegiare le materie scientifiche e preparare i ragazzi per facoltà di indirizzamento scientifico, va bene la comunione tra matematica e fisica, mentre per un istituto tecnico sarebbe meglio separarle!
Lo capirei per il liceo classico, dove si iscrivono giovani che sono più propensi a seguire materie umanistiche.
A sentire voi invece non esiste distinzioni tra i licei, ma solo tra istituti tecnici e licei.
Questa è un'impostazione culturale italiana che ho subito anch'io quando frequentavo il liceo scientifico più di un decennio fa. Le cose vedono che non sono cambiate ne migliorate!.
Infatti non mi stupisco quando sento dire che ragazzi cinesi e indiani alle scuole medie riescono a risolvere problemi matematici che neanche in quinta liceo sia gli alunni americani che ovviamente quelli italiani riescono a risolvere. Infatti gli americani stanno importando il sistema scolastico cinese e i professori cinesi nei loro licei.
Forse dovremmo rivedere qualcosa anche nel nostro sistema d'insegnamento delle materie scientifiche, non "penalizzandole" troppo.
Si dice che le materie scientifiche si imparano o si studiano veramente quando si arriva all'Università. Il problema che con questo sistema scolastico solo quelli "veramente illuminati" o "interessati"
(quindi pochissimi) hanno "voglia" di arrivarci.
ciao metodico
I licei hanno la loro ragion d'essere in quanto istituti propedeutici a qualunque facoltà universitaria. Tanto è vero che l'unica differenza sostanziale fra il classico e lo scientifico sta nel fatto che nel primo si fa il greco, nel secondo si fa più matematica e fisica. Per il resto gli istituti liceali si caratterizzano per lo studio delle filosofia, ed è in questo contesto che va collocarsi l'insegnamento della matematica e della fisica.
L'idea che lo scientifico sia la scuola dove si fa più matematica è, se vogliamo, un pregiudizio, in quanto a livello di contenuti trattati, sono molto più estesi i programmi degli istituti tecnici industriali (dove, oltre a matematica c'è come materia anche Calcolo delle Probabilità e Statistica), tuttavia questi sono finalizzati a scopi diversi rispetto ad un istituto liceale.
Il mondo però muta, e quindi è accaduto che anche gli istituti tecnici sono diventati, nei fatti, scuole propedeutiche all'Università. Ed era inevitabile, in quanto l'istituzione delle lauree triennale ha definitivamente affossato la già traballante ragion d'essere di geometri, ragionieri e periti vari.
Non vedo però il nesso logico fra quanto da te lamentato sulla debolezza dei nostri studenti in campo scientifico, e il fatto che nei licei la matematica e la fisica facciano parte di un'unica classe di concorso.
Proprio ieri ho appreso che nell'Università di Cagliari si sono iscritti al corso di laurea in matematica solo tre matricole.
E ti posso garantire che in Sardegna sono ben più i neo diplomati in grado di intraprendere quel corso di studi.
C'è però il boom di iscritti nei corsi di laurea in ingegneria.
Non penso che sia un problema di fregare iscritti alla facoltà di ingegneria, tuttavia un numero di matricole pari a tre mette a rischio la sopravvivenza stessa del corso di laurea.
E anche questo problema non penso sia causato dall'accorpamento delle due materie nei licei.
ciao la discussione sta diventando interessante, e se non vi annoio troppo
vorrei approfondire il tuo ultimo intervento Vuocheddeon.
Scrivi "Non vedo però il nesso logico fra quanto da te lamentato sulla debolezza dei nostri studenti in campo scientifico, e il fatto che nei licei la matematica e la fisica facciano parte di un'unica classe di concorso.
Proprio ieri ho appreso che nell'Università di Cagliari si sono iscritti al corso di laurea in matematica solo tre matricole.
E ti posso garantire che in Sardegna sono ben più i neo diplomati in grado di intraprendere quel corso di studi."
Il nesso logico è che come sostieni tu c'è poca differenza tra il liceo classico e quello scientifico. Che Matematica e Fisica sono accorpate e non è garantita la stessa qualità e capacità di insegnamento delle due materie(infatti molti studenti, ma anche neolaureati, sostengono che ci sono professori che conoscono o spiegano meglio una materia rispetto all'altra). Che in definitiva il liceo scientifico non ha quella funzione di iniziare a formare studenti che poi dovrebbero scegliere e approfondire le materie scientifiche all'Università. Questo compito è invece delegato agli istituti tecnici che come sappiamo invece sono in stretto contatto e rapporto con i Politecnici, quindi con Ingegneria.
Mi chiedo allora e vi chiedo: quale istituto superiore deve allora essere delegato a formare i futuri matematici, fisici e chimici? Perchè così come me le descrivete voi, e nulla è cambiato da quando andavo a scuola io, non riesco a ...trovarlo.
A meno che per sopperire ed eliminare definitivamente queste facoltà tradizionali di Matematica, Fisica e Chimica, e Biologia, siano in corso d'opera queste nuove formule di Ingegneria Matematica, Ingegneria Fisica e Ingegneria Chimica e Bioingegneria legate ai Politecnici .
Potrebbe essere una soluzione alternativa e efficace per smantellare le vecchie e tradizionali facoltà.
Sarà questa la soluzione intrapresa per risolvere il problema dei pochi laureati nelle materie scientifiche? Adesso c'è anche il corso di Ingegneria ambientale.
A prescindere da questo probabile "snellimento" universitario, rimane il problema del ruolo poco definito e mirato del liceo scientifico. I ragazzi si iscrivono convinti di studiare quasi esclusivamente materie scientifiche e purtroppo così non è, l'insegnamento, i laboratotori, i computer, internet mancano o sono carenti. Quella poca ispirazione che avevano, e che era stata loro indotta anche dai professori delle medie e dei genitori, viene completamente "annientata" dalla struttura programmatica poco coerente del liceo scientifico, a mio parere.
ciao metodico
vorrei approfondire il tuo ultimo intervento Vuocheddeon.
Scrivi "Non vedo però il nesso logico fra quanto da te lamentato sulla debolezza dei nostri studenti in campo scientifico, e il fatto che nei licei la matematica e la fisica facciano parte di un'unica classe di concorso.
Proprio ieri ho appreso che nell'Università di Cagliari si sono iscritti al corso di laurea in matematica solo tre matricole.
E ti posso garantire che in Sardegna sono ben più i neo diplomati in grado di intraprendere quel corso di studi."
Il nesso logico è che come sostieni tu c'è poca differenza tra il liceo classico e quello scientifico. Che Matematica e Fisica sono accorpate e non è garantita la stessa qualità e capacità di insegnamento delle due materie(infatti molti studenti, ma anche neolaureati, sostengono che ci sono professori che conoscono o spiegano meglio una materia rispetto all'altra). Che in definitiva il liceo scientifico non ha quella funzione di iniziare a formare studenti che poi dovrebbero scegliere e approfondire le materie scientifiche all'Università. Questo compito è invece delegato agli istituti tecnici che come sappiamo invece sono in stretto contatto e rapporto con i Politecnici, quindi con Ingegneria.
Mi chiedo allora e vi chiedo: quale istituto superiore deve allora essere delegato a formare i futuri matematici, fisici e chimici? Perchè così come me le descrivete voi, e nulla è cambiato da quando andavo a scuola io, non riesco a ...trovarlo.
A meno che per sopperire ed eliminare definitivamente queste facoltà tradizionali di Matematica, Fisica e Chimica, e Biologia, siano in corso d'opera queste nuove formule di Ingegneria Matematica, Ingegneria Fisica e Ingegneria Chimica e Bioingegneria legate ai Politecnici .
Potrebbe essere una soluzione alternativa e efficace per smantellare le vecchie e tradizionali facoltà.
Sarà questa la soluzione intrapresa per risolvere il problema dei pochi laureati nelle materie scientifiche? Adesso c'è anche il corso di Ingegneria ambientale.
A prescindere da questo probabile "snellimento" universitario, rimane il problema del ruolo poco definito e mirato del liceo scientifico. I ragazzi si iscrivono convinti di studiare quasi esclusivamente materie scientifiche e purtroppo così non è, l'insegnamento, i laboratotori, i computer, internet mancano o sono carenti. Quella poca ispirazione che avevano, e che era stata loro indotta anche dai professori delle medie e dei genitori, viene completamente "annientata" dalla struttura programmatica poco coerente del liceo scientifico, a mio parere.
ciao metodico

Nella spirito secondo cui ognuno debba fare il suo lavoro, al liceo scientifico e negli altri istituti,
SEMPLICEMENTE, credo che
la fisica la debbano insegnare i fisici,
la matematica i matematici,
SENZA ACCORPAMENTI.
Ripeto, anch'io scinderei la cattedra di Matematica e Fisica in 2 cattedre distinte.
Ma, ancora, aggiungo, credo che il problema più serio della scuola italiana
è che essa non prepara bene gli allievi, non solo alle facoltà scientifiche,
ma in generale, per la vita lavorativa,
e, come sosteneva Piero Angela qualche settimana fa, a Superquark, questo perché:
1) ci sono poco esami, e quei poco sono autoreferenziali;
2) agli studenti si chiede poco;
3) nessuno controlla come gli insegnanti insegnano (ma in Italia ogni lavoro è poco controllato, vedi tutte le croniche disfunzioni...)
Antonio Palladino
SEMPLICEMENTE, credo che
la fisica la debbano insegnare i fisici,
la matematica i matematici,
SENZA ACCORPAMENTI.
Ripeto, anch'io scinderei la cattedra di Matematica e Fisica in 2 cattedre distinte.
Ma, ancora, aggiungo, credo che il problema più serio della scuola italiana
è che essa non prepara bene gli allievi, non solo alle facoltà scientifiche,
ma in generale, per la vita lavorativa,
e, come sosteneva Piero Angela qualche settimana fa, a Superquark, questo perché:
1) ci sono poco esami, e quei poco sono autoreferenziali;
2) agli studenti si chiede poco;
3) nessuno controlla come gli insegnanti insegnano (ma in Italia ogni lavoro è poco controllato, vedi tutte le croniche disfunzioni...)
Antonio Palladino
buongiorno a tutti
come non poter essere daccordo con te Antonio !!!
Quando capiremo che la Meritocrazia è un bene per una società
che vuole essere competitiva e soprattutto "onesta".
Se tutto diventa "standarlizzato" o "appiattito", se non esiste uno stimolo
a migliorare (perchè no anche un riconoscimento finanziario del merito), se non c'è una mai una verifica al tuo operato, perchè impegnarsi nel proprio mestiere. E ' questo non vale solo per il settore scuola, ma per tutti i settori lavorativi. In particolare per quelli pubblici, dove i controlli sono eccessivamente blandi. Fin quanto il principio di assunzione o di lavoro si basa sulle conocenze delle conoscenze politiche, fin quando i sindacati tollerano il principio di sola appartenenza alla categoria come principio esclusivo di valutazione di una persona, allora difficilmente si potranno risolvere i problemi della scuola, i problemi dell'Italia.
Potremmo farne cento di riforme, ma le cose non cambieranno e miglioreranno mai!!
Il ministro Fioroni ha introdotto un nuovo sistema di verifica e valutazione degli istituti, più vicino a quelli esistenti in Europa, per misurare l'efficienza della scuola pubblica e certificare la bontà degli investimenti effettuati.
Speriamo che sia un primo passo in avanti, ma rimane il problema di programmi di insegnamento obsoleti, livelli di apprendimento nelle scuole medie e superiori non ha livelli adeguati ad altri Paesi Europei e internazionali. In verità si chiede poco agli studenti, sia in termini di didciplina che di studio. Difficile così "formare" dei futuri laureati. Nel 95% dei liceali promossi alla maturità, quanti sono veramenti "pronti" per affrontare l'Università?
ciao metodico
come non poter essere daccordo con te Antonio !!!
Quando capiremo che la Meritocrazia è un bene per una società
che vuole essere competitiva e soprattutto "onesta".
Se tutto diventa "standarlizzato" o "appiattito", se non esiste uno stimolo
a migliorare (perchè no anche un riconoscimento finanziario del merito), se non c'è una mai una verifica al tuo operato, perchè impegnarsi nel proprio mestiere. E ' questo non vale solo per il settore scuola, ma per tutti i settori lavorativi. In particolare per quelli pubblici, dove i controlli sono eccessivamente blandi. Fin quanto il principio di assunzione o di lavoro si basa sulle conocenze delle conoscenze politiche, fin quando i sindacati tollerano il principio di sola appartenenza alla categoria come principio esclusivo di valutazione di una persona, allora difficilmente si potranno risolvere i problemi della scuola, i problemi dell'Italia.
Potremmo farne cento di riforme, ma le cose non cambieranno e miglioreranno mai!!
Il ministro Fioroni ha introdotto un nuovo sistema di verifica e valutazione degli istituti, più vicino a quelli esistenti in Europa, per misurare l'efficienza della scuola pubblica e certificare la bontà degli investimenti effettuati.
Speriamo che sia un primo passo in avanti, ma rimane il problema di programmi di insegnamento obsoleti, livelli di apprendimento nelle scuole medie e superiori non ha livelli adeguati ad altri Paesi Europei e internazionali. In verità si chiede poco agli studenti, sia in termini di didciplina che di studio. Difficile così "formare" dei futuri laureati. Nel 95% dei liceali promossi alla maturità, quanti sono veramenti "pronti" per affrontare l'Università?
ciao metodico

"parepinik":
credo che il problema più serio della scuola italiana
è che essa non prepara bene gli allievi, non solo alle facoltà scientifiche,
ma in generale, per la vita lavorativa,
e, come sosteneva Piero Angela qualche settimana fa, a Superquark, questo perché:
1) ci sono poco esami, e quei poco sono autoreferenziali;
2) agli studenti si chiede poco;
3) nessuno controlla come gli insegnanti insegnano (ma in Italia ogni lavoro è poco controllato, vedi tutte le croniche disfunzioni...)
Antonio Palladino
Stavo per rispondere esattamente questo.
Riguardo al discorso delle invasioni di campo tra Matematici e Fisici, diciamo che il problema sollevato ha senso, perché relativamente pochi tra i Matematici che finiscono a insegnare alle superiori hanno chiari i fondamenti e lo spirito generale della Fisica, come del resto una relativamente piccola parte dei Fisici che finiscono a insegnare alle superiori si sono (colpevolmente) interessati alle questioni della logica o non badano o non sono abituati a badare al rigore in una dimostrazione e non ne capiscono il ruolo fondamentale.
Però il segreto non è certo dividere le cattedre, bensì si vedano i tre punti del discorso di parepinik quotato sopra.
Comunque saranno giuste le affermazioni di Parepinik, ma il discorso dell'unico insegnante per Matematica e Fisica potrebbe essere risolto inserendo due insegnanti specifici almeno al liceo scientifico che dalla sua denominazione si dovrebbe occupare soprattutto di formare studenti "scientifici".
ciao metodico
ciao metodico
arrivo tardi nella discussione, ma vorrei aggiungere qualcosa, per prima cosa il fatto che la cattedra di matematica e fisica nei licei scientifici è stata portata a 18 ore per cui nelle scuole troviamo insegnanti che 'cumulano'la fisica di terza .
L'esiguo numero di ore assegnate all'insegnamento della fisica nel triennio ( appena 2 ore nelle terze che spesso sono anche numerose)e l'ancor più esiguo numero di ore di matematica specie considerando che i programmi sono molto impegnativi; il fatto che tali programmi si sono tacitamente ampliati negli ultimi decenni pur restando immutato il monte ore.
Diciamolo chiaramente che molto spesso l'ora di fisica viene sacrificata alla matematica a discapito di questa disciplina che è la base unificante di tutte le discipline scientifiche e la sua conoscenza va richiesta sempre più anche nei test di accesso all'università.
Moltiplichiamo le ore ,riduciamo numericamente le classi , usiamo laboratori efficienti con bravi tecnici e forse qualcosa potrà cambiare....speriamo perchè Quello che moltiplicava bene ...
L'esiguo numero di ore assegnate all'insegnamento della fisica nel triennio ( appena 2 ore nelle terze che spesso sono anche numerose)e l'ancor più esiguo numero di ore di matematica specie considerando che i programmi sono molto impegnativi; il fatto che tali programmi si sono tacitamente ampliati negli ultimi decenni pur restando immutato il monte ore.
Diciamolo chiaramente che molto spesso l'ora di fisica viene sacrificata alla matematica a discapito di questa disciplina che è la base unificante di tutte le discipline scientifiche e la sua conoscenza va richiesta sempre più anche nei test di accesso all'università.
Moltiplichiamo le ore ,riduciamo numericamente le classi , usiamo laboratori efficienti con bravi tecnici e forse qualcosa potrà cambiare....speriamo perchè Quello che moltiplicava bene ...
scusate l'intromissione ma qualcuno sa quanti crediti sono necessari per poter insegnare fisica nei licei (scientifico in particolar modo)?
grazie in anticipo
grazie in anticipo

Mi intrometto in questa discussione perchè mi sembra che tutte le opinioni fin qui abbiano una parte condivisibile.
Non penso che un laureato in matematica o in fisica abbia particolari difficoltà nell'insegnamento dell'altra disciplina, per le tante interconnessioni che ci sono fra le due, e per i tanti esami comuni nelle due facoltà.
Se mai si può parlare di differenze nella motivazione con cui si insegna la propria disciplina preferita e nel tipo di approccio metodologico.
In ogni caso la differenza è molto minore di quella con cui alle scuole secondarie di I grado la matematica e le scienze possono essere insegnate da docenti laureati in matematica, fisica, biologia, scienze naturali, e non ricordo quali altre facoltà.
Forse queste differenze creano più problemi agli alunni che quando vanno alle superiori hanno esperienze molto diverse a seconda di chi è stato il loro insegnante delle medie.
Dico questo perchè io insegno alla scuola secondaria di I grado con la laurea in fisica, e vedo molte differenze fra il mio modo di lavorare e quello di colleghi con altre lauree che comunque rispetto.
Daniela
Non penso che un laureato in matematica o in fisica abbia particolari difficoltà nell'insegnamento dell'altra disciplina, per le tante interconnessioni che ci sono fra le due, e per i tanti esami comuni nelle due facoltà.
Se mai si può parlare di differenze nella motivazione con cui si insegna la propria disciplina preferita e nel tipo di approccio metodologico.
In ogni caso la differenza è molto minore di quella con cui alle scuole secondarie di I grado la matematica e le scienze possono essere insegnate da docenti laureati in matematica, fisica, biologia, scienze naturali, e non ricordo quali altre facoltà.
Forse queste differenze creano più problemi agli alunni che quando vanno alle superiori hanno esperienze molto diverse a seconda di chi è stato il loro insegnante delle medie.
Dico questo perchè io insegno alla scuola secondaria di I grado con la laurea in fisica, e vedo molte differenze fra il mio modo di lavorare e quello di colleghi con altre lauree che comunque rispetto.
Daniela
Oddio, in verità tra una laurea in matematica e una laurea in fisica non ci sono così tanti esami in comune. Solo i fondamenti di analisi, geometria, fisica, meccanica analitica. Il resto è completamente diverso.
Per non parlare dell'impostazione mentale, due mondi paralleli. Senza nulla togliere né all'uno, né all'altro, s'intende.
Per non parlare dell'impostazione mentale, due mondi paralleli. Senza nulla togliere né all'uno, né all'altro, s'intende.
Secondo me avete entrambi ragione, forse non c'è una così grande affinità tra matematica e fisica, ma una affinità c'è, mentre manca quasi totalmente con le altre lauree scientifiche che comunque possono insegnare matematica e scienze alla scuola media. Alla scuola media io avevo un'insegnante laureata in matematica, mia nipote un docente laureato in scienze naturali. Forse lei ha imparato la matematica un po' peggio di come la sapevo io, ma vuoi mettere le scienze: in classe hanno costruito l'erbario e mi ricordo anche una serie di schede per classificare gli alberi.
"@melia":
Forse lei ha imparato la matematica un po' peggio di come la sapevo io, ma vuoi mettere le scienze: in classe hanno costruito l'erbario e mi ricordo anche una serie di schede per classificare gli alberi.
Quindi forse il problema sta nell'ostinarsi a mantenere unito l'insegnamento della matematica con quello delle scienze.
Non è questa una scelta casuale, ma c'è dietro la visione ideologica di chi ritiene che il ricorso all'astrazione vada limitato a vantaggio di una matematica "concreta" che trae spunto dalle scienze naturali.
Per capire a cosa mi riferisco è sufficiente leggere i programmi ministeriali, con relative indicazioni metodologiche, emanati nel 1979:
http://www.edscuola.it/archivio/norme/p ... 20NATURALI