Assistente laboratorio

gianni802
Salve, vorrei due informazioni.
1) Quante ore settimanali lavora un assistente di laboratorio di informatica o fisica?
2) Ci sono istituti in cui la matematica è solo orale cioè non c'è l'obbligo di verifiche scritte per quadrimestre?
Grazie.

Risposte
Sk_Anonymous
"gianni80":
2) Ci sono istituti in cui la matematica è solo orale cioè non c'è l'obbligo di verifiche scritte per quadrimestre?
Grazie.

Anche se Matematica fosse solo orale, nessun docente serio penserebbe di non fare verifiche scritte, credo.

gianni802
E' più che altro una mia curiosità.

@melia
Ci sono due tipi di assistenti di laboratorio: i tecnici e gli ITP (insegnanti tecnico pratici).
I tecnici fanno parte del personale ATA, ausiliario (=bidello), tecnico e amministrativo (=personale di segreteria) che ha un contratto diverso da quello degli insegnanti, l'orario settimanale di lavoro è intorno alle 36 ore e la loro presenza a scuola non è legata alle singole classi né ai giorni di insegnamento.
Gli ITP fanno parte del personale docente, hanno l'orario di cattedra che di solito è di 18 ore, sono assegnati alle classi, hanno il registro personale nel quale segnano il programma svolto, assegnano il voto di pratico nelle discipline in cui l'attività di laboratorio ha un voto a sè stante, partecipano al Collegio docenti e a tutte le attività destinate ai docenti. A differenza dei docenti, possono essere abilitati all'insegnamento con il solo diploma. Negli istituti tecnici affiancano l'insegnante di teoria nelle ore di laboratorio, ma non gestiscono la classe da soli, invece negli istituti professionali della riforma gli ITP gestiscono da soli la materia e non sono affiancati dal docente di teoria. Negli istituti tecnici sembrerebbe una bella vita perché non serve la laurea, le lezioni sono sempre in compresenza, le ore in classe sono 18 e lo stipendio è di poco inferiore a quello del docente laureato, ovviamente c'è il rovescio della medaglia: nei tecnici un ITP di fisica può arrivare ad avere fino a 18 classi e uno di informatica fino a 9, spesso distribuite su più scuole, e ha l'onere di correggere le relazioni di laboratorio.

theras
Beh,spero mi sia permessa qualche piccola aggiunta a quanto detto da Sara:
per i diplomati fino all'anno scolastico 90/91(incluso..)il Titolo,se permetteva l'accesso a classi concorsuali,
era "auto-abilitante" per l'insegnamento
(purchè aggiunto,sulle materie d'indirizzo del triennio di specializzazione degli I.T.I.S,
a due anni in qualche studio che consentissero l'iscrizione all'Albo dei Periti,
ma non son certo ciò valesse pure per gli insegnanti d'allora d'Educazione tecnica ed Artistica alle Medie Inferiori,
pur essendolo ragionevolmente che la prassi abilitativa fosse uguale per quelli di Aggiustaggio e gli I.T.P. nei laboratori di Fisica dei bienni degli I.T.I.S..),
e dunque qualche isolato fenomeno di lassismo poteva capitare tra tale categoria d'Insegnanti
(i miei lo erano tutti,escluso il Docente laboratoriale d'Informatica che,rispetto alla "teorica" ,
era quello più seguito dalla classe durante le compresenze per la sua eccelsa capacità di trasferire i rudimenti della Programmazione e la passione per essa..),
che spesso entravano a Scuola giovani e con pochissima gavetta e ne uscivano ancora under 55 grazie ai contributi figurativi del servizio militare.
Dato però che iniziò nel Gennaio '06 la prima abilitazione successiva a quel fatidico '91
(se escludiamo il concorso dell'anno dopo,durissimo per le classi A ma costituente una sorta di sanatoria per l'ingresso in ruolo di chi a quel tempo insegnava nei laboratori già da lustri..
ma pure,grazie al meccanismo di quello che non a caso venne chiamato "doppio canale" nella prima metà degli anni '90,
per chi lo faceva relativamente da poco!),
riservata a chi avesse maturato 360 gg di servizio(a quel punto obbligatoriamente in terza fascia..)al 31/12/2004,
se ne desume che buona parte della "nuova leva" degli I.t.p.
(i.e. nati non prima dell'ormai lontano 1972..)
sono laureati(o laureandi dopo un decennio abbondante di crisi personale :lol: )che,
colti sulla via di Damasco dall'Amore per l'insegnamento,hanno scelto quella via d'ingresso nel mondo della Scuola italiana;
son stati cioè pragmatici,
sfruttando per una volta a proprio "vantaggio" una delle tante insanabili contraddizioni del nostro(non più Bel..)paese,
perchè ad un certo punto della risibile storia del nostro sistema di reclutamento è divenuto più probabile trovare il ruolo nei laboratori che tramite il percorso Laurea+biennio dispendioso alla S.I.S.S.S+Decennio di precariato nella provincia azzeccata
(ventennio o trentennio se la sbagliavi,o se eri vincolato per qualsivoglia valido motivo a luoghi di lavoro "sfortunati"ai fini dell'ingresso in ruolo..):
che conta allora se,nei casi limite,costa nove(o diciotto..)diversi consigli di classe e,spesso,
altrettanti codocenti con i quali doversi integrare al massimo
(ma senza mai stravolgere il proprio stile creato in anni di duro e precario lavoro..),
sopratutto nell'era di quella riforma Gelmini che è stata pensata apposta per ridurre al minimo la categoria in questione?
Alla fine è solo un altro "piccolo" problema
(in effetti convengo che preferivo quando una cattedra completa nella "mia" C310 era costituita da due classi nelle quali s'insegnava Informatica,Sistemi,Matematica e Calcolo,Statistica§Probabilità,
ma perchè rendeva più proficuo il rapporto didattico e personale con gli Allievi..),
se hai quella passione che arde in ogni buon insegnante dall'Asilo alle Università:
saluti dal web.

gianni802
Grazie mille per i vostri chiarimenti.

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