Tiziano Terzani
Non posso non consigliarvi di leggere i libri del mitico Tiziano Terzani (che ho come avatar!)... per convincervi posto dei "riassuntini" dei suoi libri!
LA FINE E' MIO INIZIO.
UN PADRE RACCONTA AL FIGLIO IL GRANDE VIAGGIO DELLA VITA.
Marzo 2004: Tiziano Terzani, sapendo di essere arrivato alla fine del suo percorso, parla al figlio Folco di cos'è stata la sua vita e di cos'è la vita: "Se hai capito qualcosa la vuoi lasciare lì in un pacchetto", dice. Così racconta di tutta una vita trascorsa a viaggiare per il mondo alla ricerca della verità. E cercando il senso delle tante cose che ha fatto e delle tante persone che è stato, delinea un affresco delle grandi passioni del proprio tempo. "Se mi chiedi alla fine cosa lascio, lascio un libro che forse potrà aiutare qualcuno a vedere il mondo in modo migliore, a godere di più della propria vita, a vederla in un contesto più grande, come quello che io sento così forte."
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UN ALTRO GIRO DI GIOSTRA. VIAGGIO NEL MALE E NEL BENE DEL NOSTRO TEMPO.
Dopo il successo dei suoi libri precedenti (in particolare di Lettere contro la guerra, un saggio di denuncia e di forte impatto emotivo), questa volta Tiziano Terzani interviene non con un testo di protesta e di proposta, ma con il racconto di un lungo viaggio nel mondo, intrapreso dopo la scoperta di avere un tumore. Un altro giro di giostra è innanzitutto un itinerario alla ricerca di aiuto per la guarigione che ha portato Tiziano Terzani in Paesi e civiltà lontane e diverse; non solo un libro di viaggio, ma anche un cammino lungo i sentieri della ricerca interiore, spirituale e sapienziale.
Un libro nel quale riaffiorano i temi da sempre cari al giornalista e scrittore fiorentino: la storia, la globalizzazione, il confronto di civiltà.
La rivelazione della malattia, accolta dapprima con stupore misto a incredula indifferenza, in seguito con la frenesia di cure, visite, esami diagnostici e terapie, ha rappresentato per Terzani l’opportunità di compiere una riflessione sul significato dell’esistenza, tanto più intensa e coinvolgente in quanto intima e personale, vissuta sulla propria pelle. Di fronte all’imprevedibilità di un mare incurabile, anche il viaggiatore coraggioso, il cronista avventuroso, l’inviato di guerra sprezzante del pericolo si sente disarmato e vulnerabile, ma non si tira indietro.
"Viaggiare era sempre stato per me un modo di vivere - scrive nelle prime pagine - e ora avevo preso la malattia come un altro viaggio: un viaggio involontario, non previsto, per il quale non avevo carte geografiche, per il quale non mi ero in alcun modo preparato, ma che di tutti i viaggi fatti fino ad allora era il più impegnativo, il più intenso."
Il suo percorso di ricerca si snoda sulla scia della medicina tradizionale e alternativa: lo porta dapprima a New York e in un centro della California; segue un lungo girovagare per l’India, compresi tre mesi passati da semplice novizio in un ashram. E poi le Filippine, ancora gli Stati Uniti (a Boston), Hong Kong e la Thailandia. Infine, il ritorno nella quiete della regione himalayana, dove Terzani ha deciso di ritirarsi a vivere per molti mesi dell’anno. Tappa dopo tappa, il viaggio esterno alla ricerca di una cura si trasforma in un viaggio interiore, alla ricerca delle radici divine dell’uomo e alla "scoperta" della "malattia che è di tutti: la mortalità." Questa consapevolezza non significa però arrendersi al male.
Al contrario, il libro di Terzani è un invito alla speranza e alla vita, un’esortazione a cercare l’unica cura risolutiva all’interno di se stessi.
"La storia di questo viaggio non è la riprova che non c’è medicina contro certi malanni… tutto, compreso il malanno stesso, è servito tantissimo. È così che sono stato spinto a rivedere le mie priorità, a riflettere, a cambiare prospettiva e soprattutto a cambiare vita. E questo è ciò che posso consigliare ad altri: cambiare vita per curarsi, cambiare vita per cambiare se stessi."
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UN INDOVINO MI DISSE.
Nella primavera del 1976, a Hong Kong, un vecchio indovino cinese avverte Tiziano Terzani: «Attento! Nel 1993 corri un gran rischio di morire. In quell'anno non volare. Non volare mai».
Dopo tanti anni, Terzani non dimentica la profezia, ma la trasforma in un'occasione per guardare il mondo con occhi nuovi; decide davvero di non prendere più aerei, senza per questo rinunciare al suo mestiere di corrispondente. Spostandosi per l'Asia in treno, in nave, in macchina, a volte anche a piedi, il giornalista può osservare paesi e persone da una prospettiva spesso ignorata dal grande pubblico. Il documentatissimo reportage si trasforma così in un'appassionante avventura e in un racconto ora ironico ora drammatico, in cui s'intrecciano vagabondaggi insoliti e incontri fortuiti.
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IN ASIA.
Tiziano Terzani in Asia: una storia lunga una vita. Forte è il legame che quest'uomo ha deciso di stringere, fin dal 1965, con il più contraddittorio e misterioso dei continenti; un legame nato quasi per caso e, come succede ai grandi amori, rinsaldato non soltanto dalla passione, ma anche dalle difficoltà, dalle differenze, dai contrasti.
Ecco perché, leggendo questo libro, ci si ritrova ad ascoltare, ammaliati, due voci diverse eppure ugualmente intense: da un lato quella del grande giornalista che ha saputo raccontare come nessun altro gli eventi determinanti nella storia asiatica degli ultimi trent'anni, i grandi ideali che l'hanno formata e i protagonisti della sua metamorfosi; dall'altro quella dell'Oriente vero, non condizionato dagli stereotipi, non osservato dall'esterno, bensì vissuto nella sua quotidianità, nei piccoli espedienti che consentono alla gente comune di non soccombere, negli uomini e nelle donne che incarnano la sua natura più autentica.
Autobiografia, reportage, cronaca di costume, racconto d'avventura. Una poderosa raccolta di articoli che nell'arco di dieci anni, da metà anni '80 a metà anni '90, abbracciano la storia di un continente.
Se è vero che nessun uomo è un'isola, è altrettanto vero che un uomo può essere un continente. Terzani, insomma, è sì in Asia, ma anche l'Asia è "dentro" Terzani. Al lettore, dunque, il piacere di viaggiare in questi due mondi, di scoprirne le frontiere e l'affascinante complessità.
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Da non dimenticare poi Buonanotte, Signor Lenin!, La porta proibita, Lettere contro la guerra, Pelle di leopardo e tutti gli altri libri scritti da questo grande ed inimitabile giornalista..!
LA FINE E' MIO INIZIO.
UN PADRE RACCONTA AL FIGLIO IL GRANDE VIAGGIO DELLA VITA.
Marzo 2004: Tiziano Terzani, sapendo di essere arrivato alla fine del suo percorso, parla al figlio Folco di cos'è stata la sua vita e di cos'è la vita: "Se hai capito qualcosa la vuoi lasciare lì in un pacchetto", dice. Così racconta di tutta una vita trascorsa a viaggiare per il mondo alla ricerca della verità. E cercando il senso delle tante cose che ha fatto e delle tante persone che è stato, delinea un affresco delle grandi passioni del proprio tempo. "Se mi chiedi alla fine cosa lascio, lascio un libro che forse potrà aiutare qualcuno a vedere il mondo in modo migliore, a godere di più della propria vita, a vederla in un contesto più grande, come quello che io sento così forte."
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UN ALTRO GIRO DI GIOSTRA. VIAGGIO NEL MALE E NEL BENE DEL NOSTRO TEMPO.
Dopo il successo dei suoi libri precedenti (in particolare di Lettere contro la guerra, un saggio di denuncia e di forte impatto emotivo), questa volta Tiziano Terzani interviene non con un testo di protesta e di proposta, ma con il racconto di un lungo viaggio nel mondo, intrapreso dopo la scoperta di avere un tumore. Un altro giro di giostra è innanzitutto un itinerario alla ricerca di aiuto per la guarigione che ha portato Tiziano Terzani in Paesi e civiltà lontane e diverse; non solo un libro di viaggio, ma anche un cammino lungo i sentieri della ricerca interiore, spirituale e sapienziale.
Un libro nel quale riaffiorano i temi da sempre cari al giornalista e scrittore fiorentino: la storia, la globalizzazione, il confronto di civiltà.
La rivelazione della malattia, accolta dapprima con stupore misto a incredula indifferenza, in seguito con la frenesia di cure, visite, esami diagnostici e terapie, ha rappresentato per Terzani l’opportunità di compiere una riflessione sul significato dell’esistenza, tanto più intensa e coinvolgente in quanto intima e personale, vissuta sulla propria pelle. Di fronte all’imprevedibilità di un mare incurabile, anche il viaggiatore coraggioso, il cronista avventuroso, l’inviato di guerra sprezzante del pericolo si sente disarmato e vulnerabile, ma non si tira indietro.
"Viaggiare era sempre stato per me un modo di vivere - scrive nelle prime pagine - e ora avevo preso la malattia come un altro viaggio: un viaggio involontario, non previsto, per il quale non avevo carte geografiche, per il quale non mi ero in alcun modo preparato, ma che di tutti i viaggi fatti fino ad allora era il più impegnativo, il più intenso."
Il suo percorso di ricerca si snoda sulla scia della medicina tradizionale e alternativa: lo porta dapprima a New York e in un centro della California; segue un lungo girovagare per l’India, compresi tre mesi passati da semplice novizio in un ashram. E poi le Filippine, ancora gli Stati Uniti (a Boston), Hong Kong e la Thailandia. Infine, il ritorno nella quiete della regione himalayana, dove Terzani ha deciso di ritirarsi a vivere per molti mesi dell’anno. Tappa dopo tappa, il viaggio esterno alla ricerca di una cura si trasforma in un viaggio interiore, alla ricerca delle radici divine dell’uomo e alla "scoperta" della "malattia che è di tutti: la mortalità." Questa consapevolezza non significa però arrendersi al male.
Al contrario, il libro di Terzani è un invito alla speranza e alla vita, un’esortazione a cercare l’unica cura risolutiva all’interno di se stessi.
"La storia di questo viaggio non è la riprova che non c’è medicina contro certi malanni… tutto, compreso il malanno stesso, è servito tantissimo. È così che sono stato spinto a rivedere le mie priorità, a riflettere, a cambiare prospettiva e soprattutto a cambiare vita. E questo è ciò che posso consigliare ad altri: cambiare vita per curarsi, cambiare vita per cambiare se stessi."
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UN INDOVINO MI DISSE.
Nella primavera del 1976, a Hong Kong, un vecchio indovino cinese avverte Tiziano Terzani: «Attento! Nel 1993 corri un gran rischio di morire. In quell'anno non volare. Non volare mai».
Dopo tanti anni, Terzani non dimentica la profezia, ma la trasforma in un'occasione per guardare il mondo con occhi nuovi; decide davvero di non prendere più aerei, senza per questo rinunciare al suo mestiere di corrispondente. Spostandosi per l'Asia in treno, in nave, in macchina, a volte anche a piedi, il giornalista può osservare paesi e persone da una prospettiva spesso ignorata dal grande pubblico. Il documentatissimo reportage si trasforma così in un'appassionante avventura e in un racconto ora ironico ora drammatico, in cui s'intrecciano vagabondaggi insoliti e incontri fortuiti.
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IN ASIA.
Tiziano Terzani in Asia: una storia lunga una vita. Forte è il legame che quest'uomo ha deciso di stringere, fin dal 1965, con il più contraddittorio e misterioso dei continenti; un legame nato quasi per caso e, come succede ai grandi amori, rinsaldato non soltanto dalla passione, ma anche dalle difficoltà, dalle differenze, dai contrasti.
Ecco perché, leggendo questo libro, ci si ritrova ad ascoltare, ammaliati, due voci diverse eppure ugualmente intense: da un lato quella del grande giornalista che ha saputo raccontare come nessun altro gli eventi determinanti nella storia asiatica degli ultimi trent'anni, i grandi ideali che l'hanno formata e i protagonisti della sua metamorfosi; dall'altro quella dell'Oriente vero, non condizionato dagli stereotipi, non osservato dall'esterno, bensì vissuto nella sua quotidianità, nei piccoli espedienti che consentono alla gente comune di non soccombere, negli uomini e nelle donne che incarnano la sua natura più autentica.
Autobiografia, reportage, cronaca di costume, racconto d'avventura. Una poderosa raccolta di articoli che nell'arco di dieci anni, da metà anni '80 a metà anni '90, abbracciano la storia di un continente.
Se è vero che nessun uomo è un'isola, è altrettanto vero che un uomo può essere un continente. Terzani, insomma, è sì in Asia, ma anche l'Asia è "dentro" Terzani. Al lettore, dunque, il piacere di viaggiare in questi due mondi, di scoprirne le frontiere e l'affascinante complessità.
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Da non dimenticare poi Buonanotte, Signor Lenin!, La porta proibita, Lettere contro la guerra, Pelle di leopardo e tutti gli altri libri scritti da questo grande ed inimitabile giornalista..!
Risposte
"...Nel silenzio rotto solo dal frusciare delle auto sull’asfalto bagnato della strada e da quello delle suore sul linoleum del corridoio, mi venne in mente un’immagine di me che da allora mi accompagna. Mi parve che tutta la mia vita fosse stata come su una giostra: fin dall’inizio m’era toccato il cavallo bianco e su quello avevo girato e dondolato a mio piacimento senza che mai, mai qualcuno fosse venuto a chiedermi se avevo il biglietto. No. Davvero il biglietto non ce l’avevo. Tutta la vita avevo viaggiato a ufo! Bene: ora passava il controllore, pagavo il dovuto e, se mi andava bene, magari riuscivo anche a fare... un altro giro di giostra."
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"...Ancor più che fuori, le cause della guerra sono dentro di noi. Sono in passioni come il desiderio, la paura, l'insicurezza, l'ingordigia, l'orgoglio, la vanità... Dobbiamo cambiare atteggiamento. Cominciamo a prendere le decisioni che ci riguardano e riguardano gli altri sulla base di più moralità e meno interesse. Facciamo più quello che è giusto, invece di quel che ci conviene. Educhiamo i nostri figli ad essere onesti, non furbi.
È il momento di uscire allo scoperto; è il momento di impegnarsi per i valori in cui si crede. Una civiltà si rafforza con la sua determinazione morale, molto più che con nuove armi."
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"...Ancor più che fuori, le cause della guerra sono dentro di noi. Sono in passioni come il desiderio, la paura, l'insicurezza, l'ingordigia, l'orgoglio, la vanità... Dobbiamo cambiare atteggiamento. Cominciamo a prendere le decisioni che ci riguardano e riguardano gli altri sulla base di più moralità e meno interesse. Facciamo più quello che è giusto, invece di quel che ci conviene. Educhiamo i nostri figli ad essere onesti, non furbi.
È il momento di uscire allo scoperto; è il momento di impegnarsi per i valori in cui si crede. Una civiltà si rafforza con la sua determinazione morale, molto più che con nuove armi."

