Il linguista Paolo Martino su Odifreddi
Risposte
Odifreddi sarà pure arrogante, presuntuoso e, ahimè, ignorante (a quanto pare), ma questo non significa che non debba essere appoggiato il suo anticlericalismo, purtroppo di vitale importanza per bilanciare la Vaticano s.p.a., Nazinger & co. in Italia.
Ho letto il pdf linkato.
Mi fa tenerezza il tentativo, miseramente fallito, di Paolo Martino che cerca di essere spiritoso. Anche questo è un mestiere, nel quale Odifreddi sorprendentemente riesce bene, ma non a tutti è dato possederlo o impararlo.
Sul fatto che ci siano in circolazione esperti di etimologia ben più ferrati di Odifreddi, non ho dubbio alcuno. Anche senza aver letto il libro (che non penso di leggere) non ho dubbi che non ci si improvvisi "padroni" di una scienza.
Mi fa tenerezza il tentativo, miseramente fallito, di Paolo Martino che cerca di essere spiritoso. Anche questo è un mestiere, nel quale Odifreddi sorprendentemente riesce bene, ma non a tutti è dato possederlo o impararlo.
Sul fatto che ci siano in circolazione esperti di etimologia ben più ferrati di Odifreddi, non ho dubbio alcuno. Anche senza aver letto il libro (che non penso di leggere) non ho dubbi che non ci si improvvisi "padroni" di una scienza.
"VINX89":
Odifreddi sarà pure arrogante, presuntuoso e, ahimè, ignorante (a quanto pare), ma questo non significa che non debba essere appoggiato il suo anticlericalismo, purtroppo di vitale importanza per bilanciare la Vaticano s.p.a., Nazinger & co. in Italia.
Su queste questioni ognuno porterà sempre avanti il suo pensiero.
L'unica cosa da chiarire è che l'anticlericalismo e l'ateismo non sono teoremi della matematica e che quindi non è vero che, come sostiene Odifreddi, un matematico debba necessariamente essere ateo o anticlericale.
Però una cosa sicuramente vera c'è: tutte le discipline sceintifiche sono ancelle della Matematica.
Personalmente io trovo abbastanza patetici tutti i tentativi di dimostrare o meno l'esistenza di Dio... Senza considerare che tutti si sono dimostrati prima o poi fondati su un qualche presupposto indimostrato/indimostrabile.
Cioé o uno crede o non crede. La fede è fede, se tu hai bisogno di dimostrare qualcosa allora non hai fede. Se vuoi cercare di convincere qualcuno usando una di quelle "dimostrazioni" potresti quasi essere considerato in mala fede dato che in realtà nascondi tra una serie di passaggi logici il vero succo della questione e cioé che Dio è come gli unicorni (anche se ci sono più persone che credono in Dio che negli unicorni). Personalmente credo che nella mia esistenza l'esistenza o meno di un Dio è talmente ininfluente che non vale la pena pensarci (tanto è solo tempo buttato non potendo arrivare comunque ad una soluzione).
Detto questo che la religione cristiana sia più corretta di altre è un passaggio di fede ancora più grande data l'infinità di religioni possibili. Ritengo però che rispondere con anticlericalismo al clericalismo esasperato sia come rispondere al razzismo dei "bianchi" con quello dei "neri" (cioé andare in cerca di una lotta a tutti i costi). Bisogna saper prendere il meglio da ogni religione/idealogia e scartare il resto...
Personalmente trovo che le uscite di Odifreddi sulla religione non facciano bene alla matematica e alla scienza in generale perché radicalizzano una lotta che non ha senso di esistere.
Cioé o uno crede o non crede. La fede è fede, se tu hai bisogno di dimostrare qualcosa allora non hai fede. Se vuoi cercare di convincere qualcuno usando una di quelle "dimostrazioni" potresti quasi essere considerato in mala fede dato che in realtà nascondi tra una serie di passaggi logici il vero succo della questione e cioé che Dio è come gli unicorni (anche se ci sono più persone che credono in Dio che negli unicorni). Personalmente credo che nella mia esistenza l'esistenza o meno di un Dio è talmente ininfluente che non vale la pena pensarci (tanto è solo tempo buttato non potendo arrivare comunque ad una soluzione).
Detto questo che la religione cristiana sia più corretta di altre è un passaggio di fede ancora più grande data l'infinità di religioni possibili. Ritengo però che rispondere con anticlericalismo al clericalismo esasperato sia come rispondere al razzismo dei "bianchi" con quello dei "neri" (cioé andare in cerca di una lotta a tutti i costi). Bisogna saper prendere il meglio da ogni religione/idealogia e scartare il resto...
Personalmente trovo che le uscite di Odifreddi sulla religione non facciano bene alla matematica e alla scienza in generale perché radicalizzano una lotta che non ha senso di esistere.
"Fioravante Patrone":
Ho letto il pdf linkato.
Mi fa tenerezza il tentativo, miseramente fallito, di Paolo Martino che cerca di essere spiritoso. Anche questo è un mestiere, nel quale Odifreddi sorprendentemente riesce bene, ma non a tutti è dato possederlo o impararlo.
Bah, a me il Paolo Martino pare sufficientemente spiritoso. Sull'abilità verbale e sulla verve ironica di Odifreddi non ci piove ma anche questo linguista non se la cava male, secondo me.
"Fioravante Patrone":
Sul fatto che ci siano in circolazione esperti di etimologia ben più ferrati di Odifreddi, non ho dubbio alcuno. Anche senza aver letto il libro (che non penso di leggere) non ho dubbi che non ci si improvvisi "padroni" di una scienza.
Concordo in pieno.
Si parla di logica e Dio? Riporto a tale proposito un brano tratto dal libro "Guida galattica per autostoppisti" di D. Adams:
...il risultato pratico di tutto questo è che, se vi ficcate un pesce Babele in un orecchio, immediatamente capirete qualsiasi cosa vi si dica in qualsivoglia lingua. La struttura del linguaggio che ascoltate viene decifrata attraverso la matrice dell'onda cerebrale che è stata immessa nella vostra mente dal pesce Babele. Ora, è così bizzarramente improbabile che una cosa straordinariamente utile come il pesce Babele si sia evoluta per puro caso, che alcuni pensatori sono arrivati a vedere in ciò la prova finale e lampante della non-esistenza di Dio. Le loro argomentazioni seguono pressappoco questo schema: - Mi rifiuto di dimostrare che esisto - dice Dio - perché la dimostrazione è una negazione della fede, e io senza fede non sono niente. Ma - dice l'Uomo - il pesce Babele è una chiara dimostrazione involontaria della Tua esistenza, no? Non avrebbe mai potuto evolversi per puro caso. Esso dimostra che Tu esisti, e dunque, grazie a questa dimostrazione, Tu, per via di quanto Tu stesso asserisci a proposito delle dimostrazioni, non esisti. Q.E.D., Quod Erat Demonstrandum. - Povero me! - dice Dio. - Non ci avevo pensato! - e sparisce immediatamente in una nuvoletta di logica. - Oh, com'è stato facile! - dice l'Uomo, e, per fare il bis, passa a dimostrare che il nero è bianco, per poi finire ucciso sul primo attraversamento pedonale che successivamente incontra.
...il risultato pratico di tutto questo è che, se vi ficcate un pesce Babele in un orecchio, immediatamente capirete qualsiasi cosa vi si dica in qualsivoglia lingua. La struttura del linguaggio che ascoltate viene decifrata attraverso la matrice dell'onda cerebrale che è stata immessa nella vostra mente dal pesce Babele. Ora, è così bizzarramente improbabile che una cosa straordinariamente utile come il pesce Babele si sia evoluta per puro caso, che alcuni pensatori sono arrivati a vedere in ciò la prova finale e lampante della non-esistenza di Dio. Le loro argomentazioni seguono pressappoco questo schema: - Mi rifiuto di dimostrare che esisto - dice Dio - perché la dimostrazione è una negazione della fede, e io senza fede non sono niente. Ma - dice l'Uomo - il pesce Babele è una chiara dimostrazione involontaria della Tua esistenza, no? Non avrebbe mai potuto evolversi per puro caso. Esso dimostra che Tu esisti, e dunque, grazie a questa dimostrazione, Tu, per via di quanto Tu stesso asserisci a proposito delle dimostrazioni, non esisti. Q.E.D., Quod Erat Demonstrandum. - Povero me! - dice Dio. - Non ci avevo pensato! - e sparisce immediatamente in una nuvoletta di logica. - Oh, com'è stato facile! - dice l'Uomo, e, per fare il bis, passa a dimostrare che il nero è bianco, per poi finire ucciso sul primo attraversamento pedonale che successivamente incontra.