Consiglio libro di fantascienza

R951
salve ragazzi, io vi consiglio 1984 di Orwell, è un libro di fantascienza, ma è molto simile alla società odierna

Risposte
FFede1
Di che parla in particolare?

R951
il libro è ambientato nel 1984 dove una dittatura disperata governa la Terra ingannando i cittadini con loschi stratagemmi, ad esempio cancellando il passato e cambiandolo oppure eliminando gli oppositori al regime. In questo orribile panorama, il nostro protagonista Wilson Smith cercherà di porre fine alla dittatura del Grande Fratello.

Luc@s
per certi versi mi sembra di vedere quello che sta accadendo in questi ultimi periodi...comunque un classico e un ottimo libro ;)

gugo82
In fondo è un libro politico, così come La fattoria degli animali.

Vorrei buttare una pietra nello stagno (spero R95 non si offenda se porto la discussione un po' OT; nel qual caso qualche moderatore potrebbe provvedere a dividere gli argomenti).

Più ci penso più la fantascienza non mi pare un genere letterario a sé stante.
Più che altro mi sembra che essa sia un "contenitore di generi": ci sono romanzi politici, come 1984 o Fahrenheit 451 di Bradbury; racconti psicologici, come Ubik di P. K. Dick (che espolora il dualismo reale/onirico); romanzi metafisici, Rapporto di minoranza sempre di Dick (il rapporto tra "fato" ed azioni umane); e poi gialli, thriller, romanzi di formazione o polizieschi in cui "capita" che l'ambientazione sia un futuro prossimo e tecnologico.*

Le stesse considerazioni in effetti possono essere fatti per il genere fantasy (da Il signore degli anelli fino ai giorni nostri): i personaggi sono tutti stereotipi (cavaliere, mago, stregone, ...; umano, elfo, nano, troll, ...) però le trame variano da quelle tipiche del romanzo di formazione (come il citato romanzo di Tolkien), a quelle tipiche del romanzo politico o del giallo/thriller/poliziesco...

Che ne dite?

__________
* Per non dimenticare le storie, bellissime, sul rapporto dell'uomo con la tecnologia avanzata dei racconti di Asimov.

@melia
Non si è detto è che il libro è stato scritto nel 1948, quindi parlava del futuro.

Luc@s
"Gugo82":
In fondo è un libro politico, così come La fattoria degli animali.



questo è un libro bellissimo.. al pari de "Il giorno" Parini a livello di satira :D

cozzataddeo
Un altro libro del genere distopian novel è Il mondo nuovo di Aldous Huxley. Anche se a prima vista può sembrare molto piú rassicurante di 1984 secondo me è molto piú inquietante perché nel libro di Orwell la dittatura agisce in modo scoperto, nel senso che chi non agisce come previsto dal Partito viene punito, mentre in quello di Huxley la costrizione agisce in modo piú astuto poiché la struttura sociale è tale da premiare chi adotta un comportamento conforme a quanto voluto dalla dittatura.

In 1984 la volontà della gente vien piegata attraverso il dolore fisico mentre ne Il mondo nuovo lo stesso risultato si ottiene anestetizzando la coscienza delle persone.
E questo mi sembra molto piú aderente a quello che sta accadendo attualmente nelle società occidentali.

@Gugo
Non sono d'accordo sul fatto che ne Il Signore degli anelli i personaggi siano degli stereotipi. Questo può essere vero per gli epigoni di Tolkien (io non sono per niente un amante del fantasy per cui non ho motivi per sostenere il contrario) ma è di certo falso per Il Signore degli Anelli in cui i personaggi sono rappresentati con una concretezza e una vitalità pari agli eroi dell'Odissea o ai profeti della Bibbia.

FFede1
Sono d'accordo con Cozza Taddeo

rubik2
Non credo che personaggi rappresentati con concretezza e vitalità si opponga al fatto che siano degli stereotipi. Ogni "razza" presente nel signore degli potrebbe rappresentare un equivalente "gruppo sociale" del tempo di tolkien, ed è possibile che durante "l'elaborazione" si sia arrivati ad una semplificazione, e quindi si ottenga qualcosa di etichettabile come stereotipo. Poi tolkien era un genio e quindi mentre leggi neanche te ne accorgi :) (mi auguro di aver scritto qualcosa di sensato!)

Aggiungo che secondo me la fantascienza è un genere fantastico, ho letto racconti degli anni '60 veramente impagabili
Aggiungo pure che 1984 è ambientato nel futuro, non parlava del futuro! :-)

Gaal Dornick
Annoto così per inciso che Huxley scrisse anche un saggetto, in italiano Ritorno a Mondo Nuovo, all'incirca 30 anni dopo aver scritto "Mondo Nuovo" (Brave New World), dove confrontava il suo mondo e il mondo di Orwell. Molto molto interessante, ad esempio approfondisce quanto detto da Cozza Taddeo. Spesso lo vendono insieme al Mondo Nuovo, in un'unica edizione. Perlomeno così è per il mio libro di Mondadori.

Cmax1
Nella scia di 1984 e Brave New World, ad un livello più o meno commerciale consiglio diversi titoli: di Kurt Vonnegut (Slaughterhouse Five, Cat's Cradle, Breakfast of Champions, Mother Night sono quelli che ho letto, me ne mancano molti altri), The Man in The High Castle di Philip K. Dick, ed anche un paio di Robert Harris, Fatherland e Enigma (il protagonista di quest'ultimo è un matematico a Bletchley Park, vagamente ispirato alla figura di Turing). Hanno tutti in comune che il protagonista è essenzialmente uno sfigato, può quindi essere stata una sorta di identificazione a farmeli apprezzare, ed è un po' preoccupante ...

Per quanto riguarda Il Signore degli Anelli, è un libro che viene letto in chiavi incredibilmente diverse, ed è uno dei miei romanzi preferiti, tra l'altro proprio per la capacità di Tolkien di scrivere qualcosa di molto interessante facendo ricorso a personaggi profondamente stereotipati.
Tra i vari libri menzionati, non ho letto Ubik, visto il contesto suppongo sarà la mia prossima lettura.

gugo82
"rubik":
Non credo che personaggi rappresentati con concretezza e vitalità si opponga al fatto che siano degli stereotipi. Ogni "razza" presente nel signore degli potrebbe rappresentare un equivalente "gruppo sociale" del tempo di tolkien, ed è possibile che durante "l'elaborazione" si sia arrivati ad una semplificazione, e quindi si ottenga qualcosa di etichettabile come stereotipo. Poi tolkien era un genio e quindi mentre leggi neanche te ne accorgi :) (mi auguro di aver scritto qualcosa di sensato!)

Maledetto me e quando ho nominato Tolkien... Sapevo che avrebbe sviato il discorso.

Il mio post non era una critica a Tolkien: volevo solo sapere se qualcuno di voi ha l'impressione che sci-fi e fantasy siano da considerarsi contenitori di generi più che generi letterari a sé stanti.

rubik2
"Gugo82":
[quote="rubik"]Non credo che personaggi rappresentati con concretezza e vitalità si opponga al fatto che siano degli stereotipi. Ogni "razza" presente nel signore degli potrebbe rappresentare un equivalente "gruppo sociale" del tempo di tolkien, ed è possibile che durante "l'elaborazione" si sia arrivati ad una semplificazione, e quindi si ottenga qualcosa di etichettabile come stereotipo. Poi tolkien era un genio e quindi mentre leggi neanche te ne accorgi :) (mi auguro di aver scritto qualcosa di sensato!)

Maledetto me e quando ho nominato Tolkien... Sapevo che avrebbe sviato il discorso.

Il mio post non era una critica a Tolkien: volevo solo sapere se qualcuno di voi ha l'impressione che sci-fi e fantasy siano da considerarsi contenitori di generi più che generi letterari a sé stanti.[/quote]

OT: Caro Gugo il mio intervento era di appoggio, secondo me non hai criticato tolkien :-D. Riguardo alla questione che hai sollevato, non mi posso pronunciare riguardo al fantasy, qualcosa posso dire riguardo alla fantascienza, ce n'è una parte che è prevalentemente "speculativa" cosa succederebbe se avessimo questa o quella tecnologia, o se un certo evento storico fosse andato diversamente, c'è il filone avventura (lucky starr di asimov o flandry di poul anderson) e credo che questo tipo di fantascienza formi il nucleo del genere almeno "nell'immaginario collettivo". Poi c'è la parte che contiene 1984, Brave new world, Fahrenheit 451 e magari A scanner darkly che hanno un ambientazione fantascientifica ma che di fatto sono romanzi politici o sociologici e forse questa parte è quella che si può considerare contenitore di genere. Le mie osservazioni sono abbastanza superficiali e la divisione che ho fatto non è nettissima, però leggendo fantascienza secondo me uno stacco si nota.

Gaal Dornick
Bah, non saprei. Dipende dalla definizione che si da di genere: quando possiamo dire che un libro è di quel genere?

Un "Abissi d'acciaio" di Asimov è chiaramente un giallo: c'è il crimine e il detective, però dialoga anche con temi prettamente fantascientifici, e quindi lo si può considerare un libro di fantascienza. Pertanto secondo me è sbagliato classificare un libro. Un libro è quel libro, nient'altro. Un po' come una persona: certo, tu di una persona puoi dire che è bionda, alta, simpatica, ma questo non caratterizzerà la persona, sarà solo un utile introduzione ad essa.

Ma a questo punto mi contraddico: forse posso citare come libro puramente fantascientifico Neuromante (di Gibson). Non ci sono sottotemi, sottotrame, è puramente una storia "fantascientifica" in ambientazione cyberpunk. Che ne dite?

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