Il paradosso del cambio
I governi di due nazioni vicine - chiamiamole Terra del Sud e Terra del Nord - hanno un accordo per cui un dollaro della Terra del Sud vale un dollaro della Terra del Nord e viceversa.
Ma, un giorno, il governo della Terra del Sud decreta che da quel giorno in poi un dollaro della Terra del Nord varrà solo $90$ centesimi nella Terra del Sud.
Il giorno dopo, il governo della Terra del Nord, per non essere da meno, decreta che da quel giorno in poi un dollaro della Terra del Sud varrà solo $90$ centesimi nella Terra del Nord.
Un giovane imprenditore di nome John viveva in una città a cavallo del confine dei due stati.
Egli andò in un negozio che si trovava dalla parte della Terra del Sud. comprò un rasoio da $10$ centesimi e pagò con un dollaro della Terra del Sud.
Ricevette come resto un dollaro della Terra del Nord che lì valeva $90$ centesimi.
Successivamente attraversò la strada e si recò in un negozio che stava dalla parte della Terra del Nord, comprò un pacchetto di lamette da $10$ centesimi e pagò con un dollaro della Terra del Nord.
Ricevette come resto un dollaro della Terra del Sud che lì valeva $90$ centesimi.
Quando John tornò a casa, aveva ancora il suo dollaro originale ed in più il rasoio e le lamette.
Inoltro, ciascuno dei commercianti aveva $10$ centesimi in più nel proprio registratore di cassa.
Chi, allora, ha pagato per il rasoio e le lamette?
Cordialmente, Alex
Ma, un giorno, il governo della Terra del Sud decreta che da quel giorno in poi un dollaro della Terra del Nord varrà solo $90$ centesimi nella Terra del Sud.
Il giorno dopo, il governo della Terra del Nord, per non essere da meno, decreta che da quel giorno in poi un dollaro della Terra del Sud varrà solo $90$ centesimi nella Terra del Nord.
Un giovane imprenditore di nome John viveva in una città a cavallo del confine dei due stati.
Egli andò in un negozio che si trovava dalla parte della Terra del Sud. comprò un rasoio da $10$ centesimi e pagò con un dollaro della Terra del Sud.
Ricevette come resto un dollaro della Terra del Nord che lì valeva $90$ centesimi.
Successivamente attraversò la strada e si recò in un negozio che stava dalla parte della Terra del Nord, comprò un pacchetto di lamette da $10$ centesimi e pagò con un dollaro della Terra del Nord.
Ricevette come resto un dollaro della Terra del Sud che lì valeva $90$ centesimi.
Quando John tornò a casa, aveva ancora il suo dollaro originale ed in più il rasoio e le lamette.
Inoltro, ciascuno dei commercianti aveva $10$ centesimi in più nel proprio registratore di cassa.
Chi, allora, ha pagato per il rasoio e le lamette?
Cordialmente, Alex
Risposte
Beh, sul "vetero" c'è poco da fare ...
Comunque, un poco più seriamente (ma non troppo
), quello che non riesco a comprendere/accettare è perché un po' si può creare valore dal nulla e un po' no
Ma soprattutto, la domanda fondamentale è: come si fa? Perché se lo sapessi, mi risolverei un sacco di problemi


Comunque, un poco più seriamente (ma non troppo


Ma soprattutto, la domanda fondamentale è: come si fa? Perché se lo sapessi, mi risolverei un sacco di problemi


Mah, non è che il problema è come creare personalmemte valore dal nulla, tranne che vincendo alla lotteria.
Il problema che si è posto nella teoria economica, soprattutto nell'800, è da dove avesse origine il valore.
Una teoria è quella del valore lavoro di Marx e della teoria classica in genere. Ma è qualcosa che è andata incontro a difficoltà.
Ad esempio, nel caso della crosta, lo dici tu stesso che questo valore creato dal lavoro è difficile da quantificare. E poi il valore che sarà attribuito alla crosta dipenderà da quanto piace e da quanto viene richiesta, cioè dalla domanda.
Qual è il ruolo del lavoro nel creare questo valore? Boh. E' difficile dire che è il lavoro a creare quel valore.
Si potrebbe dare una versione minimalista e dire che alla base c'è comunque un lavoro.
Ossia, questa teoria del valore-lavoro si potrebbe tradurre in 'Se non faccio niente non creo niente" , ma questa più che teoria neo-marxista del valore-lavoro si potrebbe chiamare Teoria di Catalano.
E non spiega niente di perché quel quadro ha quel valore.
Altri economisti, quelli di scuola cuola neoclassica (sempre '800) hanno visto l'utilità come fonte del valore.
Ma diciamo che il dibattito sul valore si è arenato, è stato visto come prendere una direzione filosofico-metafisica, su cosa sia l''Essenza' del valore.
Per cui poi è stato abbandonato e gli economisti hanno rinunciato a definire questa essenza, e si sono limitati a studiare fenomeni, cose osservabili come i prezzi, e a cercare di capire i loro meccanismi di formazione.
Mamma mia, mi fai scavare dalla fossa studi marxisti dei tempi dell'università.
Però quando dicevo che si può creare ricchezza dal nulla, intendevo cose molto più concrete e misurabili, non questioni sul valore come dicevo sopra, ma crezione di reddito e ricchezza.
Si possono fare esempi, quello che ha fatto mgrau della crosta è uno.
Ma il più appariscente esempio è quello della moneta, che ha solo un valore convenzionale, non intrinseco, anche il lavoro per produrla è prossimo a zero, eppure una immissione di moneta nel circuito economico crea reddito e ricchezza.
Il problema che si è posto nella teoria economica, soprattutto nell'800, è da dove avesse origine il valore.
Una teoria è quella del valore lavoro di Marx e della teoria classica in genere. Ma è qualcosa che è andata incontro a difficoltà.
Ad esempio, nel caso della crosta, lo dici tu stesso che questo valore creato dal lavoro è difficile da quantificare. E poi il valore che sarà attribuito alla crosta dipenderà da quanto piace e da quanto viene richiesta, cioè dalla domanda.
Qual è il ruolo del lavoro nel creare questo valore? Boh. E' difficile dire che è il lavoro a creare quel valore.
Si potrebbe dare una versione minimalista e dire che alla base c'è comunque un lavoro.
Ossia, questa teoria del valore-lavoro si potrebbe tradurre in 'Se non faccio niente non creo niente" , ma questa più che teoria neo-marxista del valore-lavoro si potrebbe chiamare Teoria di Catalano.

E non spiega niente di perché quel quadro ha quel valore.
Altri economisti, quelli di scuola cuola neoclassica (sempre '800) hanno visto l'utilità come fonte del valore.
Ma diciamo che il dibattito sul valore si è arenato, è stato visto come prendere una direzione filosofico-metafisica, su cosa sia l''Essenza' del valore.
Per cui poi è stato abbandonato e gli economisti hanno rinunciato a definire questa essenza, e si sono limitati a studiare fenomeni, cose osservabili come i prezzi, e a cercare di capire i loro meccanismi di formazione.
Mamma mia, mi fai scavare dalla fossa studi marxisti dei tempi dell'università.
Però quando dicevo che si può creare ricchezza dal nulla, intendevo cose molto più concrete e misurabili, non questioni sul valore come dicevo sopra, ma crezione di reddito e ricchezza.
Si possono fare esempi, quello che ha fatto mgrau della crosta è uno.
Ma il più appariscente esempio è quello della moneta, che ha solo un valore convenzionale, non intrinseco, anche il lavoro per produrla è prossimo a zero, eppure una immissione di moneta nel circuito economico crea reddito e ricchezza.
Allora ho una domanda per @gabriella, che conoscerà certamente la risposta... Io, di quel che ho letto, non posso dire di aver capito qualcosa
Quando si stampa moneta (e intanto: CHI stampa moneta? lo stato? o la banca centrale? ma mi sento dire che la banca centrale è un ente privato... mah...) il controvalore di quelle banconote a chi appartiene? Ho letto qualcosa su scambio di banconote con titoli del debito pubblico, ma, come già detto, non ho capito

Quando si stampa moneta (e intanto: CHI stampa moneta? lo stato? o la banca centrale? ma mi sento dire che la banca centrale è un ente privato... mah...) il controvalore di quelle banconote a chi appartiene? Ho letto qualcosa su scambio di banconote con titoli del debito pubblico, ma, come già detto, non ho capito
"gabriella127":
... eppure una immissione di moneta nel circuito economico crea reddito e ricchezza.
Ecco, questa cosa mi è sempre riuscito difficile "afferrarla".
È vero che si è parlato (e si parla) di "helicopter money" ma in generale non è che questa "moneta" viene buttata sui mercati così, a caso e neppure (tutta) gratis (mi pare).
Inoltre mi pare anche che di per sé non crei necessariamente maggiore ricchezza, nel senso che potrebbero aumentare i prezzi e quindi pur avendo aumentato la moneta circolante, il potere d'acquisto rimane quello di prima (anzi siccome magari non è distribuita in modo uniforme, per qualcuno è anche peggio).
Insomma è complicato


Aiuto, mi fate inoltrare in cose complicatissime...
La moneta (o meglio, la base monetaria, cioè la moneta legale) attualmente la immette la Banca centrale di un paese, in Europa non più banche nazionali come una volta, ma la BCE.
Ci sono vari modi in cui una Banca centrale può immettere moneta nell'economia, vi rimando eventualmente, se l'argomento vi affascinasse
, a un libro di economia monetaria.
L'immisione di moneta, fermi restando alcuni parametri di natura istituzionale, determina un aumento del reddito nominale. Che può derivare da un aumento dei prezzi o da un aumento del reddito reale.
Ad esempio, la moneta può essere immessa tramite un finanziamento alle banche. Se le banche faranno più prestiti alle imprese per fare investimenti, ci sarà maggiore domanda globale. Se il reddito reale (la produzione, per intenderci) non è al suo livello potenziale, di piena occupazione, si avrà un aumento di reddito reale. Se il reddito reale non può aumentare perché è al massimo, ci sarà un aumento di prezzi.
Un discorso simile vale per l'helicopter drop, che altro non significa che dare soldi direttamente in mano ai consumatori. Questi aumenteranno la domanda e quindi aumenterà il reddito (sempre con la distinzione tra reddito reale e livello dei prezzi).
In sostanza: se in qualche modo metti denaro in mano alla gente, questa spenderà e si produrrà ricchezza.
Lo so che sembra una cosa metafisica, ma così funziona, è il modo di funzionare delle nostre istituzioni economiche.
Ed è in qualche modo legato alla natura della moneta, che è ciò che la gente accetta come mezzo di pagamento: questa è la definizione di moneta ed è qui in fondo l'arcano.
E la moneta non è nulla che abbia un valore materiale, se la gente decide di accettare come moneta la pizza di fango del Camerun, la pizza di fango del Camerun genererà ricchezza.
Bene, questa è una sintesi di almeno due-tre manuali di economia
In effetti chi me l'ha fatto fare
@mgrau La banca centrale italiana, la Banca d'Italia è formalmente una società per azioni, ma è privata per modo di dire, è un istituto di diritto pubblico, ha regole che non sono quelle dei privati. I privati (banche e assicurazione che ne sono proprietari) non hanno in effetti alcun potere, è un fatto formale.
Non capisco questa obiezione, le banche centrali sono istituzioni economiche preposte alla politica monetaria, mica si comportano come privati.
Non so quale sia la natura giuridica della BCE, per la verità, ma certo nulla che si possa paragonare a una banca privata. E solo la banca centrale può creare base monetaria[nota]Per base monetaria si intende quella che chiamiamo comunemente moneta, la moneta legale, le banconote e le monete per intenderci. Ma ci sono vari aggregati monetari. Il più importante è chiamato M1, che comprende la base monetaria in circolazione e i depositi bancari. I depositi bancari sono anche essi moneta e sono creati dalle banche ordinarie, le quali in questo modo sono anche esse creatrici di moneta, ma non di base monetaria.[/nota], i privati no.
Una volta la moneta era creata da banche private, ma bisogna andare indietro all'800.
p.s. per quanto riguarda lo scambio di banconote con titoli del debiti pubblico, credo che si riferisse a quando viene creata moneta tramite il Tesoro (cioè spesa pubblica), il Tesoro prende moneta e dà titoli del debito pubblico alla banca centrale. O forse al quantitative easing.
La moneta (o meglio, la base monetaria, cioè la moneta legale) attualmente la immette la Banca centrale di un paese, in Europa non più banche nazionali come una volta, ma la BCE.
Ci sono vari modi in cui una Banca centrale può immettere moneta nell'economia, vi rimando eventualmente, se l'argomento vi affascinasse

L'immisione di moneta, fermi restando alcuni parametri di natura istituzionale, determina un aumento del reddito nominale. Che può derivare da un aumento dei prezzi o da un aumento del reddito reale.
Ad esempio, la moneta può essere immessa tramite un finanziamento alle banche. Se le banche faranno più prestiti alle imprese per fare investimenti, ci sarà maggiore domanda globale. Se il reddito reale (la produzione, per intenderci) non è al suo livello potenziale, di piena occupazione, si avrà un aumento di reddito reale. Se il reddito reale non può aumentare perché è al massimo, ci sarà un aumento di prezzi.
Un discorso simile vale per l'helicopter drop, che altro non significa che dare soldi direttamente in mano ai consumatori. Questi aumenteranno la domanda e quindi aumenterà il reddito (sempre con la distinzione tra reddito reale e livello dei prezzi).
In sostanza: se in qualche modo metti denaro in mano alla gente, questa spenderà e si produrrà ricchezza.
Lo so che sembra una cosa metafisica, ma così funziona, è il modo di funzionare delle nostre istituzioni economiche.
Ed è in qualche modo legato alla natura della moneta, che è ciò che la gente accetta come mezzo di pagamento: questa è la definizione di moneta ed è qui in fondo l'arcano.
E la moneta non è nulla che abbia un valore materiale, se la gente decide di accettare come moneta la pizza di fango del Camerun, la pizza di fango del Camerun genererà ricchezza.
Bene, questa è una sintesi di almeno due-tre manuali di economia


@mgrau La banca centrale italiana, la Banca d'Italia è formalmente una società per azioni, ma è privata per modo di dire, è un istituto di diritto pubblico, ha regole che non sono quelle dei privati. I privati (banche e assicurazione che ne sono proprietari) non hanno in effetti alcun potere, è un fatto formale.
Non capisco questa obiezione, le banche centrali sono istituzioni economiche preposte alla politica monetaria, mica si comportano come privati.
Non so quale sia la natura giuridica della BCE, per la verità, ma certo nulla che si possa paragonare a una banca privata. E solo la banca centrale può creare base monetaria[nota]Per base monetaria si intende quella che chiamiamo comunemente moneta, la moneta legale, le banconote e le monete per intenderci. Ma ci sono vari aggregati monetari. Il più importante è chiamato M1, che comprende la base monetaria in circolazione e i depositi bancari. I depositi bancari sono anche essi moneta e sono creati dalle banche ordinarie, le quali in questo modo sono anche esse creatrici di moneta, ma non di base monetaria.[/nota], i privati no.
Una volta la moneta era creata da banche private, ma bisogna andare indietro all'800.
p.s. per quanto riguarda lo scambio di banconote con titoli del debiti pubblico, credo che si riferisse a quando viene creata moneta tramite il Tesoro (cioè spesa pubblica), il Tesoro prende moneta e dà titoli del debito pubblico alla banca centrale. O forse al quantitative easing.
"gabriella127":
.In sostanza: se in qualche modo metti denaro in mano alla gente, questa spenderà e si produrrà ricchezza.
Ok, sono pronto, datemi moneta che vi mostro come genero ricchezza


"gabriella127":
.Bene, questa è una sintesi di almeno due-tre manuali di economia![]()
Perfetto! Grazie

"gabriella127":
Non so quale sia la natura giuridica della BCE, per la verità, ma certo nulla che si possa paragonare a una banca privata. E solo la banca centrale può creare base monetaria
Ok. La BCE non è privata. Ma chi ha il potere di decidere di stampare moneta? E deve rendere conto a qualcuno? E sopratutto: a chi appartengono gli euri stampati?
"mgrau":
[quote="gabriella127"]
Non so quale sia la natura giuridica della BCE, per la verità, ma certo nulla che si possa paragonare a una banca privata. E solo la banca centrale può creare base monetaria
Ok. La BCE non è privata. Ma chi ha il potere di decidere di stampare moneta? E deve rendere conto a qualcuno? E sopratutto: a chi appartengono gli euri stampati?[/quote]
La moneta appartiene a chi la detiene, ossia a chi ce l'ha ha accreditata nei propri conti correnti o nel proprio portafoglio. Invece il potere legale di emetterla nel sistema è nelle mani delle singole Banche centrali e in accordo con la BCE. Mentre per quanto riguarda le sole monete in senso stretto, allora nel nostro caso è la Banca d'Italia che può emetterle in autonomia.
E' come dice Mario 75, ma con qualche precisazione.
La moneta appena emessa è del soggetto a cui viene data. Se ad esempio la Banca centrale la immette dando finanziamenti alle banche ordinarie è delle banche. Se dà finanziamenti al Tesoro, è del ministero del tesoro (che caso mai poi la usa per la spesa pubblica). Se compra titoli sul mercato è di chi vende i titoli alla Banca centrale.
Il potere di emettere moneta è esclusivamente della BCE in Europa (non deve rendere conto a nessuno, è autonoma), [nota]Una volta in Italia, fino al 1981, la Banca d'Italia era obbligata a comprare tutti i titoli di stato che il Tesoro volesse, quindi il Tesoro poteva darsi alla pazza gioia con la spesa pubblica. Nel 1981 ci fu il cosiddetto 'Divorzio tra Tesoro e Banca d'Italia', che non ebbe più questo obbligo, e divenne autonoma dallo stato.[/nota] in altri stati è della Banca centrale di quello stato, es. la FED negli Stati Uniti.
Le banche centrali dei singoli stati europei non possono più emettere moneta da quando c'è la BCE, che ha preso il posto delle banche centrali nazionali per la politica monetaria. In questo senso si dice che gli stati europei hanno perso la sovranità monetaria da quando c'è la BCE.
Per quanto riguarda gli stati, c'è ora il divieto, per la BCE, di finanziare direttamente gli stati. Quindi la cosa che dicevo sopra della crezione di moneta tramite il Tesoro ora non c'è più in Europa.
L'acquisto di titoli di stato da parte della BCE può ora avvenire solo sul mercato secondario, cioè non direttamente dagli stati, ma sul mercato dei titoli già emessi e in mano ad altri operatori economici.
E' quello che è stato fatto tramite il famoso quantitative easing.
La moneta appena emessa è del soggetto a cui viene data. Se ad esempio la Banca centrale la immette dando finanziamenti alle banche ordinarie è delle banche. Se dà finanziamenti al Tesoro, è del ministero del tesoro (che caso mai poi la usa per la spesa pubblica). Se compra titoli sul mercato è di chi vende i titoli alla Banca centrale.
Il potere di emettere moneta è esclusivamente della BCE in Europa (non deve rendere conto a nessuno, è autonoma), [nota]Una volta in Italia, fino al 1981, la Banca d'Italia era obbligata a comprare tutti i titoli di stato che il Tesoro volesse, quindi il Tesoro poteva darsi alla pazza gioia con la spesa pubblica. Nel 1981 ci fu il cosiddetto 'Divorzio tra Tesoro e Banca d'Italia', che non ebbe più questo obbligo, e divenne autonoma dallo stato.[/nota] in altri stati è della Banca centrale di quello stato, es. la FED negli Stati Uniti.
Le banche centrali dei singoli stati europei non possono più emettere moneta da quando c'è la BCE, che ha preso il posto delle banche centrali nazionali per la politica monetaria. In questo senso si dice che gli stati europei hanno perso la sovranità monetaria da quando c'è la BCE.
Per quanto riguarda gli stati, c'è ora il divieto, per la BCE, di finanziare direttamente gli stati. Quindi la cosa che dicevo sopra della crezione di moneta tramite il Tesoro ora non c'è più in Europa.
L'acquisto di titoli di stato da parte della BCE può ora avvenire solo sul mercato secondario, cioè non direttamente dagli stati, ma sul mercato dei titoli già emessi e in mano ad altri operatori economici.
E' quello che è stato fatto tramite il famoso quantitative easing.
"Mario75":
La moneta appartiene a chi la detiene, ossia a chi ce l'ha ha accreditata nei propri conti correnti
Beh, ok... mi pare un po' lapalissiano...
"gabriella127":
L'acquisto di titoli di stato da parte della BCE può ora avvenire solo sul mercato secondario, cioè non direttamente dagli stati, ma sul mercato dei titoli già emessi e in mano ad altri operatori economici.
Quindi, se ho capito bene, la BCE stampa le banconote, e con quelle ci compra qualcosa, se capisco bene, da privati. A questo punto la BCE possiede questo qualcosa (solo titoli di stato?); ossia, sempre se capisco bene, si mette in tasca il controvalore delle banconote che ha stampato.
Alla fine però non capisco più nè bene nè male: c'è della ricchezza in più, pare. Ma a chi appartiene? CHI E' la BCE? E cosa può farsene di questi soldi?
La BCE è l'organo europeo preposto alla politica monetaria, è l' istituzione economica europea che decide la politica monetaria. Politica monetaria significa decidere in sostanza la quantità di moneta che circola e i tassi di interesse.
La BCE, nel caso che citi sopra, compra titoli sul mercato (non solo di stato), sì da privati, e li paga con moneta (di nuova creazione). Quindi ovviamente i titoli sono suoi, se li intasca[nota]La BCE con questi titoli non ci fa un fico secco, comprarli è un fatto strumentale per pompare moneta nell'economia.[/nota], e mette così in circolazione moneta, perché l'ha data ai venditori dei titoli.
Serve, questa cosa, il quantitative easing, a immettere moneta[nota]Non è il solo modo di immettere moneta nel sistema economico da parte della BCE, come dicevo in un post sopra, i canali di creazione di moneta sono vari.[/nota], liquidità nell'economia. Immettere liquidità serve a fini espansivi, cioè si fa una politica monetaria che tende a aumentare il reddito e il livello dei prezzi. Serve, questa politica monetaria espansiva, a contrastare la recessione e la disoccupazione, perché più è la quantità di moneta che circola più alto è il livello del reddito (nominale, cioè reddito reale per livello dei prezzi). Discende dalla teoria economica.
Più precisamente, l'obiettivo assegnato alla BCE, dal suo statuto, è la stabilità monetaria, cioè mantenere il tasso di inflazione entro un certo range, ne' troppo alto ne' troppo negativo (deflazione).
La deflazione è comunque in genere legata a un rallentamento dell'attività economica, e inoltre, negli ultimi anni, la BCE si è allontanata dall'unico obiettivo più tradizionale assegnatole della stabilità del livello dei prezzi, e ha fatto anche una politica che contrastasse la recessione.
In sintesi, ci sono organi preposti alla politica economica, che può essere politica monetaria (decidere quantità di moneta e tassi di interesse), che è compito della BCE, e politica fiscale (spesa publica e tasse) che invece è fatta dallo stato.
Sia politica monetaria sia politica fiscale hanno effetto sia sull'attività economica reale (PIL reale) che sul livello dei prezzi (inflazione). E di conseguenza sull'occupazione.
Le autorità di politica economica decidono le azioni di politica economica a seconda dei problemi che ci sono nel sistema economico e quale obiettivo si prefiggono. Ad esempio se c'è recessione e disoccupazione possono aumentare la spesa pubblica o la quantità di moneta per spingere verso l'alto il reddito e l'occupazione. Viceversa se c'è inflazione, possono possono fare una politica restrittiva.
La BCE, nel caso che citi sopra, compra titoli sul mercato (non solo di stato), sì da privati, e li paga con moneta (di nuova creazione). Quindi ovviamente i titoli sono suoi, se li intasca[nota]La BCE con questi titoli non ci fa un fico secco, comprarli è un fatto strumentale per pompare moneta nell'economia.[/nota], e mette così in circolazione moneta, perché l'ha data ai venditori dei titoli.
Serve, questa cosa, il quantitative easing, a immettere moneta[nota]Non è il solo modo di immettere moneta nel sistema economico da parte della BCE, come dicevo in un post sopra, i canali di creazione di moneta sono vari.[/nota], liquidità nell'economia. Immettere liquidità serve a fini espansivi, cioè si fa una politica monetaria che tende a aumentare il reddito e il livello dei prezzi. Serve, questa politica monetaria espansiva, a contrastare la recessione e la disoccupazione, perché più è la quantità di moneta che circola più alto è il livello del reddito (nominale, cioè reddito reale per livello dei prezzi). Discende dalla teoria economica.
Più precisamente, l'obiettivo assegnato alla BCE, dal suo statuto, è la stabilità monetaria, cioè mantenere il tasso di inflazione entro un certo range, ne' troppo alto ne' troppo negativo (deflazione).
La deflazione è comunque in genere legata a un rallentamento dell'attività economica, e inoltre, negli ultimi anni, la BCE si è allontanata dall'unico obiettivo più tradizionale assegnatole della stabilità del livello dei prezzi, e ha fatto anche una politica che contrastasse la recessione.
In sintesi, ci sono organi preposti alla politica economica, che può essere politica monetaria (decidere quantità di moneta e tassi di interesse), che è compito della BCE, e politica fiscale (spesa publica e tasse) che invece è fatta dallo stato.
Sia politica monetaria sia politica fiscale hanno effetto sia sull'attività economica reale (PIL reale) che sul livello dei prezzi (inflazione). E di conseguenza sull'occupazione.
Le autorità di politica economica decidono le azioni di politica economica a seconda dei problemi che ci sono nel sistema economico e quale obiettivo si prefiggono. Ad esempio se c'è recessione e disoccupazione possono aumentare la spesa pubblica o la quantità di moneta per spingere verso l'alto il reddito e l'occupazione. Viceversa se c'è inflazione, possono possono fare una politica restrittiva.
Ok, grazie, tutto bene. Però...
questo fatto non mi quadra molto. Non penso che li butti nel cesso... resteranno in pancia alla BCE, e poi magari, se sono obbligazioni, alla scadenza ritorneranno denaro liquido: dove va a finire? Voglio dire: c'è qualcuno che li può usare per comprarsi pane e prosciutto? O per qualche misterioso motivo non possono mai concretizzarsi in beni materiali?
"gabriella127":
La BCE con questi titoli non ci fa un fico secco, comprarli è un fatto strumentale
questo fatto non mi quadra molto. Non penso che li butti nel cesso... resteranno in pancia alla BCE, e poi magari, se sono obbligazioni, alla scadenza ritorneranno denaro liquido: dove va a finire? Voglio dire: c'è qualcuno che li può usare per comprarsi pane e prosciutto? O per qualche misterioso motivo non possono mai concretizzarsi in beni materiali?
Certo che se li tiene, li tiene là e ci fa quello che crede opportuno. Lo dicevo estremizzando, per dire che lo scopo non è tenere titoli, ma immettere moneta.
Se li rivende, prenderà moneta dal circuito economico. Alla scadenza, avrà il controvalore in moneta e ci fa quello che riterrà opportuno, se comprare altri titoli, o lasciare che la moneta resti sottratta al circuito economico.
Quello che voglio dire è che la BCE non agisce come un normale risparmiatore o consumatore, o banca, o impresa privata, ma in base agli obiettivi di politica economica.
In base a questi decide la quantità di moneta che ci deve stare nel sistema economico e i tassi di interesse. Più la quantità di moneta è alta e più bassi sono i tassi di interesse, più viene stimolata l'attività economica, perché maggiore è la domanda globale, in particolare gli investimenti, che sono la componente della domanda più sensibile al livello dei tassi di interesse.[nota]Tra tassi di interesse e la quantità di moneta esiste un collegamento, inverso, più è grande la quantità di moneta, più bassi sono i tassi[/nota]
Proprio oggi Cristine Lagarde ha detto che pensa a un aumento dei tassi a luglio: perché ora c'è il problema dell'inflazione che sta aumentando, e quindi prevede una politica più restrittiva per contrastarla.
Escluderei che con i titoli la BCE ci compra il prosciutto.
D'altra parte è insolito che qualcuno si presenti dal salumiere con i BTP.
Questo perché è la moneta che ha maggiore liquidità e viene accettata per pagare il pizzicagnolo.
I titoli sono attività finanziarie. Si emette un titolo, ad esempio una impresa emette obbligazioni, le vende e ha denaro in contropartita, su cui paga un interesse, da un risparmiatore che se le compra. E' come un prestito.
Poi coi soldi potrà fare investimenti.
In beni materiali si concretizzano quando c'è qualcuno, come l'impresa sopra, che spende, e eventualmente produce beni.
Le attività finanziarie servono a far passare i soldi da chi risparmia a chi spende, in sé non producono niente.
Dal punto di vista dell'azione della BCE, gli effetti reali, cioè sulla produzione di beni materiali, acquisti di prosciutto e simili, si hanno come conseguenza dell'aumento della quantità di moneta e del parallelo ribasso dei tassi di interesse: ci sarenno più investimenti e più domanda di beni, e, se il PIL non è al livello potenziale, più produzione.
La politica monetaria si trasmette così al settore reale, cioè produzione di beni, maggior reddito, maggiore occupazione.
In sintesi: questi titoli comprati dalla BCE si concretizzanoo in beni materiali (indirettamente, tramite la catena di trasmissione al settore reale) proprio perché viene immessa nuova moneta nell'economia, e questa moneta (e il parallelo ribasso dei tassi di interesse) danno più slancio alla domanda globale e all'attività economica.
Sintesi delle sintesi: la BCE compra titoli per immettere moneta che ha creato. Stop.
Potrebbe in linea di principio anche comprare pomodori per immettere moneta. Però:
1) i pomodori si infracicano;
2) comprerebbe beni e quindi farebbe spesa pubblica, ma quella è pertinenza dello Stato.
Se li rivende, prenderà moneta dal circuito economico. Alla scadenza, avrà il controvalore in moneta e ci fa quello che riterrà opportuno, se comprare altri titoli, o lasciare che la moneta resti sottratta al circuito economico.
Quello che voglio dire è che la BCE non agisce come un normale risparmiatore o consumatore, o banca, o impresa privata, ma in base agli obiettivi di politica economica.
In base a questi decide la quantità di moneta che ci deve stare nel sistema economico e i tassi di interesse. Più la quantità di moneta è alta e più bassi sono i tassi di interesse, più viene stimolata l'attività economica, perché maggiore è la domanda globale, in particolare gli investimenti, che sono la componente della domanda più sensibile al livello dei tassi di interesse.[nota]Tra tassi di interesse e la quantità di moneta esiste un collegamento, inverso, più è grande la quantità di moneta, più bassi sono i tassi[/nota]
Proprio oggi Cristine Lagarde ha detto che pensa a un aumento dei tassi a luglio: perché ora c'è il problema dell'inflazione che sta aumentando, e quindi prevede una politica più restrittiva per contrastarla.
Escluderei che con i titoli la BCE ci compra il prosciutto.
D'altra parte è insolito che qualcuno si presenti dal salumiere con i BTP.
Questo perché è la moneta che ha maggiore liquidità e viene accettata per pagare il pizzicagnolo.
I titoli sono attività finanziarie. Si emette un titolo, ad esempio una impresa emette obbligazioni, le vende e ha denaro in contropartita, su cui paga un interesse, da un risparmiatore che se le compra. E' come un prestito.
Poi coi soldi potrà fare investimenti.
In beni materiali si concretizzano quando c'è qualcuno, come l'impresa sopra, che spende, e eventualmente produce beni.
Le attività finanziarie servono a far passare i soldi da chi risparmia a chi spende, in sé non producono niente.
Dal punto di vista dell'azione della BCE, gli effetti reali, cioè sulla produzione di beni materiali, acquisti di prosciutto e simili, si hanno come conseguenza dell'aumento della quantità di moneta e del parallelo ribasso dei tassi di interesse: ci sarenno più investimenti e più domanda di beni, e, se il PIL non è al livello potenziale, più produzione.
La politica monetaria si trasmette così al settore reale, cioè produzione di beni, maggior reddito, maggiore occupazione.
In sintesi: questi titoli comprati dalla BCE si concretizzanoo in beni materiali (indirettamente, tramite la catena di trasmissione al settore reale) proprio perché viene immessa nuova moneta nell'economia, e questa moneta (e il parallelo ribasso dei tassi di interesse) danno più slancio alla domanda globale e all'attività economica.
Sintesi delle sintesi: la BCE compra titoli per immettere moneta che ha creato. Stop.
Potrebbe in linea di principio anche comprare pomodori per immettere moneta. Però:
1) i pomodori si infracicano;
2) comprerebbe beni e quindi farebbe spesa pubblica, ma quella è pertinenza dello Stato.
Allora, provo a fare un'altra sintesi: la BCE è come un bacino idroelettrico: accumula o rilascia l'acqua secondo il bisogno, se piove molto, o se c'è siccità, o se c'è bisogno di energia elettrica. Fa da compensazione fra la domanda e l'offerta di moneta. Giusto?
Oppure fa come il volano nel motore a scoppio: accumula energia cinetica nella fase di scoppio, e la rilascia nelle tre fasi passive.
Oppure fa come il volano nel motore a scoppio: accumula energia cinetica nella fase di scoppio, e la rilascia nelle tre fasi passive.
Yes, solo che la BCE non ha bisogno di aspettare che piova, la moneta se la fabbrica da sé.
@ axpgn Alex, abbiamo fatto in questo thread un OT gigante (ma l'avete cominciato voi, eh?
).
Nel caso ti dà fastidio, come OP del thread, posso fare qualche modifica per rendere più ordinato il thread, ad esempio indicare nei titoli che da un certo punto in avanti è un OT.

Nel caso ti dà fastidio, come OP del thread, posso fare qualche modifica per rendere più ordinato il thread, ad esempio indicare nei titoli che da un certo punto in avanti è un OT.
No, perché sotto sotto me l'aspettavo

Ok
