Vi diko la mia storia
raga vi spiego la mia storia io devo fare i lterzo anno.Ho sempre avuto una prof scema di latino i primi 2 anni e non ho mai studiato e ho semrpe avuto il 6.Però quest'anno le cose cambieranno ma io non sò neanek la prima declinazione niente nenaek cos'è una versione come si fa io vorrei metterci la buona volontà e vorrei ricominciare piano piano m idate una mano????vi prego fate un opera buona
Risposte
La prima declinazione
I sostantivi della prima declinazione hanno il tema in -a, riconoscibile in tutta la sua flessione, eccetto che nel dativo e ablativo plurale. Il nominativo termina in -a; il genitivo singolare in ae. In genere sono nomi femminili, pochi maschili (nomi di personaggi famosi o di fiumi), nessuno neutro.
Le terminazioni dei casi della prima declinazioni sono:
Singolare:
Nominativo ---> -a
Genitivo ---> -ae
Dativo ---> -ae
Accusativo ---> -am
Vocativo ---> -a
Ablativo ---> -a
Plurale:
Nominativo ---> -ae
Genitivo ---> -arum
Dativo ---> -is
Accusativo ---> -as
Vocativo ---> -ae
Ablativo ---> -is
Esempio di declinazione della parola rosa [In latino rosa la trovi scritta nel vocabolario come rosa, ae, per quanto ti ho detto prima]
Rosa
Rosae (in latino classico si pronuncia proprio rosae, nel latino che si fa a scuola invece è letta rose)
Rosae
Rosam
Rosa
Rosa
Rosae
Rosarum
Rosis
Rosas
Rosae
Rosis
Pluralia tantum - Plurali notevoli
In latino si possono trovare alcune parole della prima declinazione che hanno solo la declinazione plurale, ma non quella singolare: sono dette pluralia tantum. Ecco i casi più frequenti:
angustiae, arum = la/le difficoltà
divitiae, arum = la/le ricchezza/e
insidiae, arum = la/le insidia/e
minae, arum = la/le minaccia/e
nuptiae, arum = le nozze
reliquiae, arum = i resti
Anche i nomi di città della prima declinazioni sono sempre plurali:
Athenae, arum = Atene
Syracusae, arum = Siracusa
Thebae, arum = Tebe
Cannae, arum = Canne
Ti ho spiegato tutto della prima declinazione, ora è il momento di un po' di esercizi.
Declina queste parole:
Insula, ae - silva, ae - pugna, ae - domina, ae
Riconosci il caso (o i casi) di queste parole già declinate e inseriscine il nominativo singolare:
Es: magistris = dativo o ablativo plurale di magistra
Advenae - incolarum - inopiam - familiis - pecunia - littera - agricolis - poenarum
I sostantivi della prima declinazione hanno il tema in -a, riconoscibile in tutta la sua flessione, eccetto che nel dativo e ablativo plurale. Il nominativo termina in -a; il genitivo singolare in ae. In genere sono nomi femminili, pochi maschili (nomi di personaggi famosi o di fiumi), nessuno neutro.
Le terminazioni dei casi della prima declinazioni sono:
Singolare:
Nominativo ---> -a
Genitivo ---> -ae
Dativo ---> -ae
Accusativo ---> -am
Vocativo ---> -a
Ablativo ---> -a
Plurale:
Nominativo ---> -ae
Genitivo ---> -arum
Dativo ---> -is
Accusativo ---> -as
Vocativo ---> -ae
Ablativo ---> -is
Esempio di declinazione della parola rosa [In latino rosa la trovi scritta nel vocabolario come rosa, ae, per quanto ti ho detto prima]
Rosa
Rosae (in latino classico si pronuncia proprio rosae, nel latino che si fa a scuola invece è letta rose)
Rosae
Rosam
Rosa
Rosa
Rosae
Rosarum
Rosis
Rosas
Rosae
Rosis
Pluralia tantum - Plurali notevoli
In latino si possono trovare alcune parole della prima declinazione che hanno solo la declinazione plurale, ma non quella singolare: sono dette pluralia tantum. Ecco i casi più frequenti:
angustiae, arum = la/le difficoltà
divitiae, arum = la/le ricchezza/e
insidiae, arum = la/le insidia/e
minae, arum = la/le minaccia/e
nuptiae, arum = le nozze
reliquiae, arum = i resti
Anche i nomi di città della prima declinazioni sono sempre plurali:
Athenae, arum = Atene
Syracusae, arum = Siracusa
Thebae, arum = Tebe
Cannae, arum = Canne
Ti ho spiegato tutto della prima declinazione, ora è il momento di un po' di esercizi.
Declina queste parole:
Insula, ae - silva, ae - pugna, ae - domina, ae
Riconosci il caso (o i casi) di queste parole già declinate e inseriscine il nominativo singolare:
Es: magistris = dativo o ablativo plurale di magistra
Advenae - incolarum - inopiam - familiis - pecunia - littera - agricolis - poenarum
super gaara questa aprte l'ho capita...
prego....la mamma ama il proprio figliolo!!!!:p :love
Grazie della comprensione mammina cara :love:love
povero superg!
E vabbè non sto mica a guardare sempre quello che scrivo...:cry
secondo me dovresti studiare dal tuo libro del biennio...poco x volta...e poi fare frasi (x esempio solo sul nominativo o su qualcos'altro, insomam centrate) e poi quando ti senti + sicuro inizi a fare le versioni e cosi via!
xò ti dico già che c vuole un sacco di tempo e sopratt pazienza!!
questo è il costo dell'andare bene a scuola!
e noi siamo tutti con te!
vai shark!:love
xò ti dico già che c vuole un sacco di tempo e sopratt pazienza!!
questo è il costo dell'andare bene a scuola!
e noi siamo tutti con te!
vai shark!:love
SuperGaara :
Non c'è problema shark, dimmi cosa vuoi che ti spiega e lo farò!
mmm.. se nn sai nemmeno i congiuntivi di italiano la vedo dura :lol
:anal:anal:anal:anal:anal:anal:anal:anal:anal:anal:anal:anal
Funzioni fondamentali e nomi dei casi
Il nominativo è il caso del soggetto di un verbo di modo finito, e nel predicato nominale, del nome del predicato.
Il genitivo è il caso soprattutto del complemento di specificazione (complemento del nome).
Il dativo è il caso del complemento di termine e di vantaggio.
L'accusativo è il caso del complemento oggetto diretto.
Il vocativo è il caso che si usa per chiamare una persona
L'ablativo è il caso che comprende un gruppo numeroso di complementi, per lo più circostanziali. In origine era soltanto il caso dei complementi d'allontanamento, origine e simili: poi assorbì il locativo (complemento di stato in luogo, utilizzato in rari casi e morfologicamente uguale al genitivo) e lo strumentale (come complementi di mezzo, modo...).
Le declinazioni
I sostantivi latini si suddividono in base alla lettera finale del loro tema (desinenza o parte finale della parola), in cinque gruppi detti declinazioni.
Alcuni casi di una declinazioni possono essere uguali ad alcuni casi di un'altra declinazione.
Poichè il caso che è sempre diverso in tutte le declinazioni è il genitivo singolare, da esso in pratica si può individuare la declinazione di appartenenza di ogni nome: per questo i vocabolari presentano, accanto al nominativo singolare, anche la terminazione del genitivo singolare.
Hai capito questa parte introduttiva? Se sì, dimmelo e cominciamo a vedere le singole declinazioni e ti posto esercizi appositi.
io ti consiglierei prima di tutto i verbi.... parti dall'indicativo.... poi le prime 2 declinazioni....
impara prima questi .... poi puoi cominciare a tradurre....
impara prima questi .... poi puoi cominciare a tradurre....
ma come si fa cm devo iniziare???io n nsò nnt
Fai la vers che ho postato...
grazie super gaara vorrei qlk consiglio io non sò porprio niente neanke come si inizia una versione se t potessi assegnarmi dei compiti a casa partendo da 0 te ne sarei grato x sempre..
Non c'è problema shark, dimmi cosa vuoi che ti spiega e lo farò!
La nonna e il lupo
Quod in villa puer varius et ad iram promptus flebat, avia severis verbis puerum reprehendebat: «Lupus, fera belua, pueros malos edit: pervesperi certe hic erit». Lupus forte post ianuam erat; aviae verba laetus audit et de proxima praeda cogitat. Cum autem sub vesperum lupus villae appropinquat, praedae avidus, avia puerum perterritum placat: «Si lupus venit, lupum percutio!». Tum cupida et fera belua exclamabat: «Quam falsa feminae verba sunt! Altera dicit et altera agit».
Poiché in una villa un fanciullo piangeva volubile e pronto all’ira, la nonna con parole severe lo rimproverava: «Il lupo, belva feroce, mangia i fanciulli cattivi: di sera certo sarà qui». Il lupo, per caso, era dietro la porta, ascolta lieto le parole della nomma e pensa alla prossima preda. Quando invece la sera il lupo si avvicina alla villa, avido di bottino, la nonna calma il fanciullo impaurito: «Se il lupo viene, lo bastono!». Allora la fiera cupida e feroce esclamava: «Quanto sono false le parole della donna! Dice delle cose e ne fa delle altre».
La traduzione è scritta in bianco così ti eserciti e quando hai finito evidenzi la traduzione!
Ciao
Quod in villa puer varius et ad iram promptus flebat, avia severis verbis puerum reprehendebat: «Lupus, fera belua, pueros malos edit: pervesperi certe hic erit». Lupus forte post ianuam erat; aviae verba laetus audit et de proxima praeda cogitat. Cum autem sub vesperum lupus villae appropinquat, praedae avidus, avia puerum perterritum placat: «Si lupus venit, lupum percutio!». Tum cupida et fera belua exclamabat: «Quam falsa feminae verba sunt! Altera dicit et altera agit».
Poiché in una villa un fanciullo piangeva volubile e pronto all’ira, la nonna con parole severe lo rimproverava: «Il lupo, belva feroce, mangia i fanciulli cattivi: di sera certo sarà qui». Il lupo, per caso, era dietro la porta, ascolta lieto le parole della nomma e pensa alla prossima preda. Quando invece la sera il lupo si avvicina alla villa, avido di bottino, la nonna calma il fanciullo impaurito: «Se il lupo viene, lo bastono!». Allora la fiera cupida e feroce esclamava: «Quanto sono false le parole della donna! Dice delle cose e ne fa delle altre».
La traduzione è scritta in bianco così ti eserciti e quando hai finito evidenzi la traduzione!
Ciao
devi ripartire e fare sopratutto versioni, parti da versioni con la prima declinazione e poi vai piano piano aumentando la difficoltà. Mano mano ke fai le versioni ripassa le regole.
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