Versioni di latino (3)

sherman
Mi potreste aiutare con queste versioni di Latino:

ERO E LEANDRO II
Tum Leander tumidis undis mergebatur. Tenebrae dense erant:sine mora, Leander natabat impavidus in obscuro pelago. Luna tremulum lumen praebebat puero.Magna cum audacia Leander ad propinquas Sesti oras pervenit atque Heron, pulchram dilectamque puellam,videt. Puella Leandrum amplexu excipit atque puero oscula dat,postea puero laneum pallium tradit et madidam coman siccat. Surgit Aurora:Leander a puella cedit atque,invitus,Abydum repetit. Postea iterum ad Heron Leander remeat. Dilecta puella facem tenet et Thraciae oras illuminat et dilectum Leandrum exspectat, sed subito violentus ventus flammam exstinguit et Leander oras non videt:ita miser puer aquis submergitur. Puella malum non sustinet et, maesta, mortem consciscit.

LA TRISTE STORIA DI EDIPO
Laius,labdaci filius,Thebis regnabat. Laio phoebi oraculum praedicit: >. Postea Iocasta, lai uxor, filium gignit, et laius filium exponere statuit. Periboea, Polybi uxor et Corinthi regina, puerum invenit; Polybus et Periboea orbi erant liberis, quare puerum educant, Oedipumque nominant. Oedipus, lai et Iocastae filius, pulcher erat atque a populo iustus putabatur. Itaque Oedipo ob invidiam aequales dicebant: . Itaque Oedipus Delphos venire statuit et dicit: >. Interim Laius Delphos contendit et obviam Laio Oedipus venit. Lai custodiae viam regi dari iubent, sed Oedipus non oboedit. Laius equos immittit et rota Oedipi pedem opprimit; Oedipus iratus Laium de vehiculo detrahit et occidit. Ita oraculi responsum accidit.

PAUSANIA
Pausanias, Lacedaemonius magnus vir, magnam gloriam turpi morte maculavit: nam virtutibus eluxit sed vitiis est obrutus. Memorabile est proelium apud Plataeas, ubi Pausanias Lacedaemoniorum dux fuit: Mardonius, satrapes regius, cum multis peditibus equitibusque fugatus est a parvo imparique exercitu Graecie. Pausanias autem victoria superbus cum bono malum miscuit ac potestatis causa ignobiles insidias in Lacedaemona struxit. Ideo accusatus est capitis et, cum absolutus est, multatus est tamen pecunia, ac ad classem non remissum est. Itaque Pausanias ad Persas epistulas misit ut cum iis pactionem in Lacedaemona faceret. Sed postquam eius consilium Lacedaemonii compererunt, statuerunt Pausaniam in in vincola ducere. Ille in aedem Minervae confugit ac ibi fame sitique a vita excessit, quia aedes obstucta est.

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Ero e Leandro II

Allora Leandro si tuffava nelle onde gonfie. Le tenebre erano fitte: senza indugio Leandro nuotava impavido nel mare scuro. La luna offriva una luce tremula al giovane. Con grande audacia Leandro giunge alle vicine coste di Sesto e vede Ero, bella e amata fanciulla. La fanciulla accoglie Leandro con un abbraccio e dà baci al giovane, poi gli porge un mantello di lana e gli asciuga i capelli bagnati. Sorge l'aurora: Leandro va via dalla fanciulla e, controvoglia, si dirige nuovamente ad Abido. In seguito Leandro torna nuovamente da Ero. La fanciulla amata tiene una fiaccola e illumina le coste della tracia e aspetta l'amato Leandro, ma all'improvviso un forte vento spegne la fiamma e Leandro non vede le coste: così il povero fanciullo viene sommerso dalle acque. La fanciulla non sopporta la sciagura e, afflitta, si uccide.



La triste storia di Edipo

Laio, figlio di Labdaco, regnava a Tebe. L'oracolo di Apollo predice a Laio: «Infelice Laio, sarai ucciso da tuo figlio». In seguito Giocasta, moglie di Laio, da alla luce un figlio, e Laio decide di abbandonarlo. Peribea, moglie di Polibio e regina di Corinto, trova il bambino; Polibio e Peribea erano privi di figli, per questo allevano il bambino e lo chiamano Edipo. Edipo, figlio di Laio e Giocasta, era bello ed era ritenuto giusto dal popolo. Pertanto i coetanei dicevano ad Edipo per invidia: «Edipo, non sei figli di Polibio». Perciò Edipo decide di andare a Delfi e dice: «Andrò a Delfi e interrogherò l'oracolo circa i miei genitori». Nel frattempo Laio si dirige a Delfi ed Edipo si imbatte in Laio. Le guardie del corpo di Laio ordinano che venga data la precedenza al re, ma Edipo non obbedisce. Laio incita i cavalli e una ruota schiaccia il piede di Edipo; Edipo irato tira Laio giù dalla carrozza e lo uccide. Così avviene il responso dell'oracolo.



Pausania

Pausania, grande uomo Spartano, macchiò una grande gloria con una morte vergognosa: infatti si distinse per le virtù, ma fu oppresso dai vizi. E' memorabile il combattimento presso Platea, dove Pausania fu il comandante degli Spartani: Mardonio, satrapo del re, fu messo in fuga con molti fanti e cavalieri da un piccolo e inferiore esercito della Grecia. Pausania, superbo per la vittoria, mischiò il male con il bene e preparò ignobili insidie contro gli Spartani per il potere. Perciò fu condannato a morte e, quando fu assolto, fu multato tuttavia, e non fu rimandato alla flotta. E così Pausania inviò una lettera ai Persiani per fare un'alleanza con loro contro gli Spartani. Ma dopo che gli Spartani scoprirono il suo intento, decisero di imprigionare Pausania. Egli si rifugiò nel tempio di Minerva e lì morì di fame e di sete, poiché il tempio fu chiuso.
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