Versione urgente! (15175)

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Un'incertezza fatale

confecta pugna Cannensi, ceteri Hannibali victori gratulabantur suadebantque ut,perfunctus tanto bello,quietem et ipse sibi sumeret et fessis militibus daret. Unus ex eius praefectis Maharbal,ratus minime cessandum,Carthaginiensem ducem hortabatur ut statim Romam pergeret."dis iuvantibus",inquit,"die quinto victor in Capitolio epulaberis.sequere me;cum equitibuspraecedam ut Romani te venturum esse sciant".Hannibal,etiamsi Maharbalis voluntatem laudaret, illud consilium tamen non probavit. tum Maharbal:"non omnia minirum eidem viro dii dederunt.vincere scis,Hannibal;sed victoria uti nescis".mora illius diei profuit urbi atque imperio Romano.deinde Hannibal in Campaniam devertit,ubi et ipse et exercitus ardor deliciis elanguit.

[Scoppio]

Terminata la battaglia di Canne, gli altri vincitaori si congratulavano con Annibale e lo convincevano affinchè, stancato da una tale battagila, si riposasse sia lui stesso che i militari stanchi. Uno tra i suoi sovrintendenti, (Maharbal), deciso a non fermarsi minimamente, incitò il comandante Cartaginese affinchè si dirigesse immediatamente verso Roma. "Con gli dei a favore", disse, "tra cinque giorni banchetterai da vincitore nel Campidoglio. Seguimi con la cavalleria che ti precede affinchè i Romani sappiano che tu stai per arrivare". Annibale, anche se lodò la buona volontà di (Maharbal), tuttavia non approvò quel consglio. Allora (Maharbal):"----------------------------------. Sai di vincere, Annibale, ma muori per la vittoria". La sua truppa giovò agli dei, alla città e all'Impero Romano. In seguito Annibale si fermò in Campania, dove sia lui stesso che l'esercito persero l'ardore per le delizie.

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