Versione di latino x domani (12687)

Jules
Mi servirebbe la traduzione della versione "Coriolano cede alle lacrime della madre".. La prima frase è "Coriolanus, maximi vir animi et altissimi consilii optimeque de re pubblica meritus, iniquissima damnatione exsilio multatus,.." e l'ultima " Quam ut filius aspexit continuoque, veteris iniuriae oblitus, agrum Romanum hostilibus armis liberavit"..
Grazie a kiunque risponderà!! :satisfied

Risposte
SuperGaara
Ok, va bene ;)

Alla prossima :hi

Jules
Scusate ma ero dovuta uscire! Va bè non importa grazie lo stesso.. Mi arrangio.. Ciao! :hi

dj142
allora su internet nn c'è il testo ke dici tu...scrivilo tutto x favore magari riusciamo a tradurlo

cinci
Io lascio aperto, così posti il testo e la traduciamo giusta giusta giusta

Jules
Non è proprio uguale il testo ma grazie comunque!! :p

dj142
Coriolanus, vir maximi animi et altissimi consilii optimeque de re publica meritus,iniquissimae damnationis ruina prostratus, ad Volscos, gentem tunc infestam Romanis, confugit. Sed ubique virtus diligitur: itaque, quo("dove") latebras quaesitum venerat, ibi brevi tempore summum imperium obtinuit et cives Romani qui ("i quali"nom.) salutarem imperatorem recusaverant Coriolanum ut pestiferunt ducem adversus urbem habuerunt. Frequenter fusis exercitibus nostris, cum Volscorum exercitu Coriolanus iuxta Romae moenia pervenit et Romanorum legati ad eum missi ut exulem deprecarent, nihil profecerunt("non ottennero nulla"). Missi deinde sacerdotes, aeque sine effectu redierunt. Stupebat senatus, trepidabat populus, viri pariter ac mulieres exitium imminens timebant. Tunc Veturia, Coriolani mater, Volumniam uxorem eius et liberos trahens, castra Volscrum petiit. Ubi filius matrem adspexit: "Expugnavisti" inquit"et vicisti iram meam, patria, precibus genetricis", continuoque agrum Romanum hostilibus armis liberavit. Pariter dolore acceptae iniuriae, spe victoriae,metu mortis pietas Coriolani pectus liberavit.
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Coriolano, eroe davvero magnanimo e di straordinario giudizio, nonché (con le sue imprese) grande benefattore dello Stato (romano), umiliato dall'onta di un'ingiustissima condanna, trovò rifugio presso i Volsci, (popolo che) a quel tempo (era) molto ostile ai Romani. Lì, il suo gran valore fu stimato per quel che era [lett. il suo valore vien valutato con gran… valore; aestimatur, presente storico, con i successivi, tranquillamente traducibile col passato]. E così, (Coriolano) - che ivi era giunto per cercar rifugio - acquistò in breve tempo le alte leve del comando, e i cittadini [s'intende, i Romani] che lo avevano rifiutato come loro giusto [salutarem] imperatore, (ora) se lo trovavano contro quale terribile condottiero nemico: infatti, sbaragliati spesso i nostri eserciti, col susseguirsi [perifrasi per "gradibus"] delle sue vittorie spianò la strada [struxit aditum] all'esercito volsco fin sotto [iuxta] le mura di Roma [Urbis]. Per la qual cosa, quel popolo [s'intende ancora i Romani] - inetto a valutare correttamente i suoi figli migliori - e che non aveva rispettato [pepercerat, piucch. di "parco"] (le ragioni di) un colpevole (accusato ingiustamente), si trovò costretto a supplicare un esule. Gli ambasciatori, inviati a implorargli le loro scuse, non ottennero risultato: sacerdoti, inviati in seguito, con le infule, tornarono egualmente senza risultato. Allora, Veturia, madre di Coriolano, portandosi dietro la moglie Volumnia e i suoi figlioletti, raggiunse l'accampamento volsco. Non appena il figlio [ovvero Coriolano] la scorse, esclamò: "O patria, hai sconfitto la mia ira" e immediatamente liberò il territorio romano dalle armi nemiche.

presa da qui

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