Versione di latino. URGENTE!!!
Ciao raga mi potete tradurre queste 2 versioni di Cesare:
1)TITOLO: Un valoroso veterano.
INIZIO: Erat C. crastinus evocatus in exercitu Caesaris, qui superiore anno apud eum primum pilum in legione X duxerat, vir singulari virtute....
FINE: ... primus ex dextro cornu procucurrit, atque eum electi milites circiter CXX voluntarii eiusdem cohortis sunt prosecuti.
2)TITOLO: Due centurioni eccezionali.
INIZIO: Erant in ea legione fortissimi viri centuriones qui iam primis ordinibus adpropinquarent, Titus Pullo et Lucius Vorenus....
FINE: .... ut alter alteri inimicus auxilio salutique esset neque diiudicari posset, uter utri virtute anteferendus videretur.
GRAZIE MILLE!!!!!:thx:thx:thx:thx:cry:cry:cry:cry:hi:hi:hi:hi:hi:hi
1)TITOLO: Un valoroso veterano.
INIZIO: Erat C. crastinus evocatus in exercitu Caesaris, qui superiore anno apud eum primum pilum in legione X duxerat, vir singulari virtute....
FINE: ... primus ex dextro cornu procucurrit, atque eum electi milites circiter CXX voluntarii eiusdem cohortis sunt prosecuti.
2)TITOLO: Due centurioni eccezionali.
INIZIO: Erant in ea legione fortissimi viri centuriones qui iam primis ordinibus adpropinquarent, Titus Pullo et Lucius Vorenus....
FINE: .... ut alter alteri inimicus auxilio salutique esset neque diiudicari posset, uter utri virtute anteferendus videretur.
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Risposte
chiudo
Grazie mille!! Ciao.:hi:hi:hi:hi:hi:hi:hi
ed ecco a te la 2
C'erano in quella legione uomini fortissimi, i centurioni che ormai si avvicinavano ai primi ordini, Tito Pullone e Lucio Voreno.Questi avevano tra loro perpetue liti, chi superasse l'altro, e tutti gli anni litigavano con grandissima rivalità per il grado.Tra questi Pullone, mentre si combatteva molto aspramente presso le fortificazioni, "Perché esiti, disse, Voreno? O quale momento aspetti di provare il tuo valore? Questo giorno giudicherà sulle nostre liti."Avendo detto ciò, avanza fuori dalle fortificazioni ed irrompe là dove la parte dei nemici che sembrò serratissima.Nemmeno Voreno allora si trattiene nel trinceramento, ma temendo il giudizio di tutti, segue.Lasciato uno piccolo spazio, Pullone scaglia un giavellotto contro i nemici e trapassa uno della ressa che correva avanti.Essendo questi colpito e tramortito, i nemici proteggono costui con gli scudi, tutti scagliano su di lui (Pullone) i giavellotti e non danno possibilità di avanzare.A Pullone viene trapassato lo scudo ed un giavellotto si pianta sul cinturone. Questo colpo sposta la vagina e blocca la mano a lui che tenta di estrarre la spada ed i nemici lo circondano, bloccato.Lo soccorre l'avversario Voreno e lo aiuta in difficoltà.Tutta la moltitudine da Pullone si rivolge subito a costui; pensano sia trapassato dal giavellotto.Voreno affronta la situazione con la spada corpo a corpo ed uccisone uno respinge un poco gli altri; mentre incalza troppo ardentemente, inciampato in un luogo più basso cade.A costui a sua volta circondato porta soccorso Pullone ed entrambi incolumi, dopo averne ammazzati parecchi, con grande onore si ritirano dentro le fortificazioni.Così la sorte avvolse entrambi nella lite e nel duello, cosi che uno avversario dell'altro fosse di aiuto e di salvezza e non si potesse decidere, quale sembrasse da preferire all'altro per coraggio.
C'erano in quella legione uomini fortissimi, i centurioni che ormai si avvicinavano ai primi ordini, Tito Pullone e Lucio Voreno.Questi avevano tra loro perpetue liti, chi superasse l'altro, e tutti gli anni litigavano con grandissima rivalità per il grado.Tra questi Pullone, mentre si combatteva molto aspramente presso le fortificazioni, "Perché esiti, disse, Voreno? O quale momento aspetti di provare il tuo valore? Questo giorno giudicherà sulle nostre liti."Avendo detto ciò, avanza fuori dalle fortificazioni ed irrompe là dove la parte dei nemici che sembrò serratissima.Nemmeno Voreno allora si trattiene nel trinceramento, ma temendo il giudizio di tutti, segue.Lasciato uno piccolo spazio, Pullone scaglia un giavellotto contro i nemici e trapassa uno della ressa che correva avanti.Essendo questi colpito e tramortito, i nemici proteggono costui con gli scudi, tutti scagliano su di lui (Pullone) i giavellotti e non danno possibilità di avanzare.A Pullone viene trapassato lo scudo ed un giavellotto si pianta sul cinturone. Questo colpo sposta la vagina e blocca la mano a lui che tenta di estrarre la spada ed i nemici lo circondano, bloccato.Lo soccorre l'avversario Voreno e lo aiuta in difficoltà.Tutta la moltitudine da Pullone si rivolge subito a costui; pensano sia trapassato dal giavellotto.Voreno affronta la situazione con la spada corpo a corpo ed uccisone uno respinge un poco gli altri; mentre incalza troppo ardentemente, inciampato in un luogo più basso cade.A costui a sua volta circondato porta soccorso Pullone ed entrambi incolumi, dopo averne ammazzati parecchi, con grande onore si ritirano dentro le fortificazioni.Così la sorte avvolse entrambi nella lite e nel duello, cosi che uno avversario dell'altro fosse di aiuto e di salvezza e non si potesse decidere, quale sembrasse da preferire all'altro per coraggio.
[91] Erat C Crastinus evocatus in exercitu Caesaris, qui superiore anno apud eum primum pilum in legione X duxerat, vir singulari virtute. Hic signo dato, sequimini me, inquit, manipulares mei qui fuistis, et vestro imperatori quam constituistis operam date. Unum hoc proelium superest; quo confecto et ille suam dignitatem et nos nostram libertatem recuperabimus. Simul respiciens Caesarem, faciam, inquit, hodie, imperator, ut aut vivo mihi aut mortuo gratias agas. Haec cum dixisset, primus ex dextro cornu procucurrit, atque eum electi milites circiter CXX voluntarii eiusdem cohortis sunt prosecuti.
91 Nell''esercito di Cesare vi era un veterano richiamato, Crastino, che nell''anno precedente sotto di lui aveva guidato la prima centuria della decima legione, uomo di singolare valore. Costui, dato il segnale, disse: Seguitemi voi che foste del mio manipolo e servite il vostro comandante, come avete promesso. Rimane questa sola battaglia; al suo termine Cesare riavrà la sua dignità e noi la nostra libertà. Contemporaneamente, volgendo lo sguardo a Cesare, disse: Oggi, o comandante, farò in modo che tu abbia a ringraziare me, o vivo o morto. Dopo avere detto queste parole, per primo corse all''attacco dall''ala destra e circa centoventi soldati volontari scelti [della medesima centuria] lo seguirono.
91 Nell''esercito di Cesare vi era un veterano richiamato, Crastino, che nell''anno precedente sotto di lui aveva guidato la prima centuria della decima legione, uomo di singolare valore. Costui, dato il segnale, disse: Seguitemi voi che foste del mio manipolo e servite il vostro comandante, come avete promesso. Rimane questa sola battaglia; al suo termine Cesare riavrà la sua dignità e noi la nostra libertà. Contemporaneamente, volgendo lo sguardo a Cesare, disse: Oggi, o comandante, farò in modo che tu abbia a ringraziare me, o vivo o morto. Dopo avere detto queste parole, per primo corse all''attacco dall''ala destra e circa centoventi soldati volontari scelti [della medesima centuria] lo seguirono.
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