Versione (4329)

italocca
Vulpes et corvus

Corvus in procerae arboris ramis consederat ut caseum, quem de fenestra rapuerat, placide comederet. Accessit ad arborem vulpecula, cuius calliditas omnibus nota est, corvum vidit est caseum statim optavit eripere. Itaque blandis verbis avem tempavit:”Nulla avis,” inquit, “tibi similes est, corve; quis enim tecum pulchritudine certare audet? Heu, qui est nitor pennarum tuarum! Sine dubio volucrum rex esses, si vox tantae venustatit par esset”. Tum corvus, vulpis laudibus inflatus, os aperuit ut vocem ostenderet; sed caseum emisit, quem vulpes avidis dentibus arripuit celeriterque voravit. Sero corvus vulpis dolum suamque stoliditatem animadvertit.

Grazie

Risposte
SuperGaara
Certo che volete sempre la pappa pronta eh...?

Vabbè dai, chiudo

italocca
grazie supergaara...:)

SuperGaara
Come nessuno ti aiuta??? Ma se la versione di freddy era praticamente uguale alla tua!!!

Mah...non capisco...che ci voleva a sistemarla un po??!!

Corvus in procerae arboris ramis consederat ut caseum, quem de fenestra rapuerat, placide comederet. Accessit ad arborem vulpecula, cuius calliditas omnibus nota est, corvum vidit et caseum statim optavit eripere. Itaque blandis verbis avem tempavit:”Nulla avis,” inquit, “tibi similes est, corve; quis enim tecum pulchritudine certare audet? Heu, qui est nitor pennarum tuarum! Sine dubio volucrum rex esses, si vox tantae venustati par esset”. Tum corvus, vulpis laudibus inflatus, os aperuit ut vocem ostenderet; sed caseum emisit, quem vulpes avidis dentibus arripuit celeriterque voravit. Sero corvus vulpis dolum suamque stoliditatem animadvertit.

Un corvo si era appostato sui rami di un alto albero per mangiarsi in tranquillità del formaggio che aveva rubato da una finestra. Una piccola volpe, la cui furbizia è nota a tutti, si avvicinò all'albero, vide il corvo e subito decise di sottrargli il formaggio. Perciò tentò l’uccello con parole lusinghiere: "Nessun uccello”, disse, “è simile a te, corvo: chi infatti osa gareggiare con te in bellezza?. Ah, qual è lo splendore delle tue penne! Senza dubbio saresti il re degli uccelli, se la tua voce fosse pari a così tanta bellezza!" Allora il corvo, gonfiato dalle lodi della volpe, aprì la bocca per mettere in mostra la sua voce; ma fece cadere il formaggio, che la volpe afferrò coi denti avidi e divorò rapidamente. Il corvo si accorse troppo tardi dell'inganno della volpe e della sua stupidità.

italocca
ok...speriamo che passa di qui...cmq...se nn me la traduce prendo la seconda...cmq grazie a ttt 2

nessuno mi aiuta...:(

Mario
Non puo tradurre tutto...cmq nn si sa mai

italocca
supergaara nn la puo` tradurre?

Mario
Usa quelle che abbiamo postato...

italocca
si ma voglio quella che ho postata....me la potete tradurre pls

Mario
Anche la vers che ho postato è simile...

freddytvb
Corvus super celsae arboris ramis consederat ut caseum,quem de fenestra rapuerat,placidecomederat.Vidi... hoc vulpecula,cuius callidatis omnibus nota est,accessitque ad arborem ut caseum corvo eriperat.Quod ut obtineret,corvi iactationem verbis subdolis sollicitavit:"nullus ales", inquit,"tibi similis est,corve: quis enim tecum pulchritudine certare audet?". Heu,qui est nitor pennarum tuarum! Quantum decoris corpore et vultu geris! Sine ullo dubio volucrum rex esses,si vox tantae venustati par esset". Tum ille stultus,vulpis laudibus inflatus,os aperuit ut vocem ostenderet; sed emisit caesum,quem celeriter dolosa vulpes avidis rapuit dentibus. Sero corvus vulpis dolum suamque stultitiam animadvertit.


Un corvo si era seduto sui rami di un alto albero per mangiarsi in pace un (pezzo di) formaggio che avava rubato da una finestra.
Lo vide (lett. vide costui) una piccola volpe, la cui furbizia è nota a tutti, e si avvicinò all'albero con l'intenzione di portar via il formaggio al corvo. Per ottenere ciò, lusingava la vanità del corvo con parole ingannatrici: "Nessun uccello _ disse - è simile a te, o corvo: chi infatti osa gareggiare con la tua bellezza? (lett. gareggiare con te in bellezza). Oh, quale è lo slendore delle tue penne! Quanto sei bello di corpo e di aspetto! (lett. quanto di bellezza hai nel corpo e nell'aspetto). Senza nessun dubbio tu sei il re degli uccelli, oh, se la (tua) voce fosse pari a tanta bellezza!"
Allora quello stolto, gonfiato dalle lodi della volpe, aprì la bocca per mettere in mostra la (sua) voce, ma fece cadere il formaggio, che la volpe ingannatrice rapidamente afferrò coi (suoi) denti avidi.
Troppo tardi il corvo si accorse dell'inganno della volpe e della sua stupidità.

è un po' diversa ma alcune frasi sono uguali...

Mario
Chi si compiace di falsi elogi, di solito lo sconta e se ne pente, pieno di vergogna. Il corvo aveva rubato da una finestra un pezzo di formaggio; appollaiato sulla cima di un albero, era pronto a mangiarselo, quando la volpe lo vide e si mise a parlargli così: "Che lucentezza hanno le tue penne, corvo! Che nobile portamento è il tuo e che volto! Se avessi una bella voce, nessun uccello sarebbe superiore a te". Allora quello sciocco, mentre voleva esibire la sua voce, lasciò cadere dalla bocca il formaggio, che la volpe astuta fu pronta ad afferrare con i suoi avidi denti. Solo allora il corvo ingannato deplorò la sua stupidità. [Con questa storia si dimostra quanto vale l'intelligenza; l'accortezza vale più della forza.]

Questa discussione è stata chiusa