Riassunto in latino familia romana cap.29
IMPORTANTe!!! Mi serve il riassunto in latino del cap.29 "Navigare necesse est" lezione 3 libro familia romana. Ringrazio di cuore chiunque mi risponderà.Entro oggi.
Questa è la traduzione in italiano della versione:
Ma allora Lidia, rivolta a Medo “ Poco fa ti ho chiesto “ dice “ se fosse tuo il denaro con il quale hai comprato questo anello. Perché non mi hai ancora risposto?” Interrogato così all’improvviso Medo confessa ‘di avere sottratto il denaro dal borsellino del padrone’. “ O Medo” esclama Lidia, “ Sei un ladro! Ora mi vergogno di avere amato te, perfido ladro!” Ma Medo “ non chiamarmi ladro,” dice” mia Lidia! Infatti il padrone mi doveva qualcosa del peculio. Prendere il peculio che ti è dovuto non è furto.” Ma Lidia continua ad accusarlo di furto: “Hai commesso un furto, Medo, Inutilmente cerchi di scusarti.” Medo: “ Se ho commesso un furto, l’ho fatto per causa tua. Infatti ho sottratto i soldi per comprare un regalo prezioso per te. Non ti sembra questo un beneficio, piuttosto che un misfatto?” Lidia: “ È facile comprare doni preziosi con il denaro altrui. Questo dono non mi piace. Ora non voglio portare su di me questo anello : lo getterò in mare!” Così dicendo Lidia si toglie l’anello dal dito, ma il pilota subito le prende il braccio. Allo stesso tempo Medo toglie dalla mano di Lidia l’anello tolto. Lidia, adirata, esclama: “ Togli la mano, marinaio!” ma quello “ Non comportarti stupidamente!" dice, “ Nessuno ti restituirà l’anello così gettato via – a meno che, per caso, tu non sia così fortunata quanto Policrate, tiranno di Samo, il cui anello, che egli stesso aveva gettato in mare, fu trovato in modo straordinario non in fondo al mare, ma nel ventre di un pesce!” Lidia: “ perché quel famoso tiranno gettò via il suo anello?” Il pilota: “Gettò via l’anello perché riteneva di essere troppo felice. Non gli era mai accaduto niente di male e aveva tanto potere, tanta gloria e tante ricchezze, che non solo gli altri tiranni, ma anche gli dei immortali lo invidiavano. Allora un suo amico, re dell’Egitto, vedendo la sua enorme felicità e gloria, convinse il tiranno a fare rinunzia di quella cosa che gli piaceva più di tutte: così sperava di poter allontanare l’invidia degli dei. Allora Policrate, si imbarcò su una nave e gettò in mare l’anello più prezioso che aveva. “ Dopo pochi giorni un certo pescatore prese nello stesso tratto di mare un pesce che era talmente bello che il pescatore non lo vendette, ma lo regalò al tiranno. In realtà prima che il pesce fosse portato alla tavola del tiranno, un servo che tagliava il pesce portò a lui l’anello ‘che era stato trovato nel ventre del pesce’, disse. Policrate, avendo riconosciuto il suo anello, fu preso da grandissima gioia. Medo: “Mai nessuno fu più felice di quel tiranno!” Il pilota: “Non chiamare mai felice qualcuno prima che muoia. Questo ci insegna la sorte di quel tiranno. Policrate, infatti, poco dopo fu ucciso in maniera terribile da un certo uomo menzognero che, con false promesse, lo aveva attirato da Samo in Asia. Così talvolta una vita felice è conclusa dalla morte più miseranda. In verità la fortuna dell’uomo incostante, ma l’uomo saggio sopporta di buon grado la buona e la cattiva sorte e non invidia la fortuna altrui.” Mentre il pilota parla, un’altra nave appare lontano in mare. Medo lo raggiunge e “Smetti di parlare!” dice “ Pensa ai tuoi affari! Perché non guardi lontano? Non vedi quella nave veloce che si avvicina a noi da settentrione?” “Per gli dei immortali!” dice il pilota appena vide la nave che si avvicinava, “Quella nave ci insegue veloce. Sicuramente è una nave dei pirati. Spiegate tutte le vele, marinai!” Ma la nave con le sole vele non naviga tanto velocemente quanto prima della bufera, infatti le vele furono lacerate dal vento impetuoso. Così il pilota ordina che la nave venga spinta a remi. Subito la nave viene mossa con ogni mezzo il più rapidamente possibile, ma tuttavia l’altra nave, i remi della quale vengono mossi su e giù come ali, si avvicina sempre più. Il pilota, terrorizzato, esclama : “Bontà divina! Che faremo? tra poco i pirati saranno qui.” Allora il mercante, quando vede il pilota bianco in volto “ Stai di buon animo!” dice “Non disperarti! Finché c’è vita c’è speranza.”
Questa è la traduzione in italiano della versione:
Ma allora Lidia, rivolta a Medo “ Poco fa ti ho chiesto “ dice “ se fosse tuo il denaro con il quale hai comprato questo anello. Perché non mi hai ancora risposto?” Interrogato così all’improvviso Medo confessa ‘di avere sottratto il denaro dal borsellino del padrone’. “ O Medo” esclama Lidia, “ Sei un ladro! Ora mi vergogno di avere amato te, perfido ladro!” Ma Medo “ non chiamarmi ladro,” dice” mia Lidia! Infatti il padrone mi doveva qualcosa del peculio. Prendere il peculio che ti è dovuto non è furto.” Ma Lidia continua ad accusarlo di furto: “Hai commesso un furto, Medo, Inutilmente cerchi di scusarti.” Medo: “ Se ho commesso un furto, l’ho fatto per causa tua. Infatti ho sottratto i soldi per comprare un regalo prezioso per te. Non ti sembra questo un beneficio, piuttosto che un misfatto?” Lidia: “ È facile comprare doni preziosi con il denaro altrui. Questo dono non mi piace. Ora non voglio portare su di me questo anello : lo getterò in mare!” Così dicendo Lidia si toglie l’anello dal dito, ma il pilota subito le prende il braccio. Allo stesso tempo Medo toglie dalla mano di Lidia l’anello tolto. Lidia, adirata, esclama: “ Togli la mano, marinaio!” ma quello “ Non comportarti stupidamente!" dice, “ Nessuno ti restituirà l’anello così gettato via – a meno che, per caso, tu non sia così fortunata quanto Policrate, tiranno di Samo, il cui anello, che egli stesso aveva gettato in mare, fu trovato in modo straordinario non in fondo al mare, ma nel ventre di un pesce!” Lidia: “ perché quel famoso tiranno gettò via il suo anello?” Il pilota: “Gettò via l’anello perché riteneva di essere troppo felice. Non gli era mai accaduto niente di male e aveva tanto potere, tanta gloria e tante ricchezze, che non solo gli altri tiranni, ma anche gli dei immortali lo invidiavano. Allora un suo amico, re dell’Egitto, vedendo la sua enorme felicità e gloria, convinse il tiranno a fare rinunzia di quella cosa che gli piaceva più di tutte: così sperava di poter allontanare l’invidia degli dei. Allora Policrate, si imbarcò su una nave e gettò in mare l’anello più prezioso che aveva. “ Dopo pochi giorni un certo pescatore prese nello stesso tratto di mare un pesce che era talmente bello che il pescatore non lo vendette, ma lo regalò al tiranno. In realtà prima che il pesce fosse portato alla tavola del tiranno, un servo che tagliava il pesce portò a lui l’anello ‘che era stato trovato nel ventre del pesce’, disse. Policrate, avendo riconosciuto il suo anello, fu preso da grandissima gioia. Medo: “Mai nessuno fu più felice di quel tiranno!” Il pilota: “Non chiamare mai felice qualcuno prima che muoia. Questo ci insegna la sorte di quel tiranno. Policrate, infatti, poco dopo fu ucciso in maniera terribile da un certo uomo menzognero che, con false promesse, lo aveva attirato da Samo in Asia. Così talvolta una vita felice è conclusa dalla morte più miseranda. In verità la fortuna dell’uomo incostante, ma l’uomo saggio sopporta di buon grado la buona e la cattiva sorte e non invidia la fortuna altrui.” Mentre il pilota parla, un’altra nave appare lontano in mare. Medo lo raggiunge e “Smetti di parlare!” dice “ Pensa ai tuoi affari! Perché non guardi lontano? Non vedi quella nave veloce che si avvicina a noi da settentrione?” “Per gli dei immortali!” dice il pilota appena vide la nave che si avvicinava, “Quella nave ci insegue veloce. Sicuramente è una nave dei pirati. Spiegate tutte le vele, marinai!” Ma la nave con le sole vele non naviga tanto velocemente quanto prima della bufera, infatti le vele furono lacerate dal vento impetuoso. Così il pilota ordina che la nave venga spinta a remi. Subito la nave viene mossa con ogni mezzo il più rapidamente possibile, ma tuttavia l’altra nave, i remi della quale vengono mossi su e giù come ali, si avvicina sempre più. Il pilota, terrorizzato, esclama : “Bontà divina! Che faremo? tra poco i pirati saranno qui.” Allora il mercante, quando vede il pilota bianco in volto “ Stai di buon animo!” dice “Non disperarti! Finché c’è vita c’è speranza.”
Miglior risposta
Non scrivere post doppi, per favore. Per il resto prova a farlo tu il riassunto, al massimo poi lo scrivi nel forum e ti aiutiamo con la correzione
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