Cicerone (13356)
ciao a tutti....
ho bisogno della traduzione del I libro del De Finibus di cicerone, la 40 parte e l'inizio della 41..... metto la prima frase e l'ultima della versione.....
"extremum esse autem bonorum voluptatem ex hoc facillime perspici potest"
"ad ea cum accedit ut neque divinum nemun horreat nec praeteritas voluptates effluere patiatur earumque assidua recordatione laetetur, quid est quod huc possit, quod melius sit, accedere?"
devo portarla lunedi mattina, quindi non ho moltissimo tempo......
grazie in anticipo a chi avrà un animo così buono da aiutarmi.... :satisfied
ho bisogno della traduzione del I libro del De Finibus di cicerone, la 40 parte e l'inizio della 41..... metto la prima frase e l'ultima della versione.....
"extremum esse autem bonorum voluptatem ex hoc facillime perspici potest"
"ad ea cum accedit ut neque divinum nemun horreat nec praeteritas voluptates effluere patiatur earumque assidua recordatione laetetur, quid est quod huc possit, quod melius sit, accedere?"
devo portarla lunedi mattina, quindi non ho moltissimo tempo......
grazie in anticipo a chi avrà un animo così buono da aiutarmi.... :satisfied
Risposte
Di nulla.
Chiudo,
ciao!:hi
Chiudo,
ciao!:hi
si si beh, quello lo faccio sempre..... mi sono accorto anke io ke in alcuni punti era abbastanza difficile, infatti di solito non ho problemi a farle da solo....
grazie ancora!!!
ciao
grazie ancora!!!
ciao
Ok. Ora io ti consiglio solo un lavoretto:
siccome la versione te l'ho tradotta io, per non fare scena muta o quasi ad una possibile interrogazione, guarda un po' la struttura sintattica della versione. Ho fatto fatica anche io in certi punti, Cicerone qui utilizza uno stile veramente elevato e complesso, molto asiano! (Del resto, è la sua scuola ispiratrice;))
Ciao!
:hi
siccome la versione te l'ho tradotta io, per non fare scena muta o quasi ad una possibile interrogazione, guarda un po' la struttura sintattica della versione. Ho fatto fatica anche io in certi punti, Cicerone qui utilizza uno stile veramente elevato e complesso, molto asiano! (Del resto, è la sua scuola ispiratrice;))
Ciao!
:hi
grazie infinite!!!!!! mi hai risparmiato una grande fatica......... grazie ancora!!!!!!!
ciao ciao :hi
ciao ciao :hi
Si può capire facilmente come siano pochi i piaceri dei buoni: prendiamo ad esempio qualcuno di famoso, che fa godere al suo animo e cuore piaceri di ogni tipo senza alcun dolore né prima né dopo averli provati, cosa possiamo dire di costui, che non prova nemmeno a levarseli i vizi, o quanto meno a moderarli? E' necessario che in costui entrino la fermezza dell'animo e la cessazione della paura della morte, poiché la morte toglie l'essenza, il dolore diventa più leggero, nelle situazioni molto gravi di solito si manifesta come breve, poiché prospetta una felicità eterna. Come la si prova (COME SI MUORE), non abbiamo più terrore del divino, né alcun piacere ci invaderà, ma si gioirà per i bei ricordi, cioè, per quanto si possa, non è meglio morire?
:hi
:hi
Extremum autem esse bonorum voluptatem ex hoc facillime perspici potest: Constituamus aliquem magnis, multis, perpetuis fruentem et animo et corpore voluptatibus nullo dolore nec impediente nec inpendente, quem tandem hoc statu praestabiliorem aut magis expetendum possimus dicere? inesse enim necesse est in eo, qui ita sit affectus, et firmitatem animi nec mortem nec dolorem timentis, quod mors sensu careat, dolor in longinquitate levis, in gravitate brevis soleat esse, ut eius magnitudinem celeritas, diuturnitatem allevatio consoletur.Ad ea cum accedit, ut neque divinum numen horreat nec praeteritas voluptates effluere patiatur earumque assidua recordatione laetetur, quid est, quod huc possit, quod melius sit, accedere?
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