Help!! (50941)
Mi serve una descrizione completa dei personaggi dei libri "Un'anima non vile"e "Niente resurrezione per favore" e relativi riassunti ... Per favore!!!!
Sarebbe fantastico!!
Grazie
Sarebbe fantastico!!
Grazie
Risposte
Doppio thread. abbiamo linkato la stessa cosa. ho notato solo ora il suo doppio thread. :asd Beh qua chiudo.
TRAMA
Il romanzo narra la storia dei due amici Hans Schwarz e Konradin von Hohenfels attraverso una lettera che Konradin scrive dalla prigione all'amico. Egli doveva essere giustiziato perché aveva partecipato ad una congiura per uccidere Hitler. È la stessa storia de “l'amico ritrovato", ma narrata dal punto di vista di Konradin, che descrive i momenti passati con Hans sin dal primo giorno di scuola, di come i due ragazzi si siano conosciuti, perché a tutti e due mancava un amico; descrive i suoi viaggi all'estero, ma parla molto anche dei suoi genitori, motivo principale della rottura della loro amicizia, egli li descrive come dei vecchi che non hanno coscienza e che non sanno fare né il padre né la madre, si occupano solo di affari diplomatici e il loro figlio non gli interessa quasi. La madre odia gli ebrei, di cui aveva un ribrezzo già da piccola, li considera persone viscide, subito pronte a rubare ed ad ingannarti, perciò pensa che Hitler sia il “messia” della Germania. Il padre era arrogante, prepotente e molto orgoglioso. Konradin, da piccolo, ne aveva persino paura perché era insensibile, privo di umiltà e immaginazione. Konradin ricorda accuratamente le conversazioni con i numerosi "von" della classe, con la "Crema", gruppo letterario del liceo a cui viene invitato a prendere parte anche se egli non ne aveva nessun interesse, e soprattutto quelle con Hans riguardo i viaggi, le collezioni di monete e le molte confidenze che si erano scambiati. Konradin e i suoi genitori parlavano spesso di Hans, soprattutto la madre, cercava sempre di dissuaderlo di essere amico di un ebreo, perché secondo lei questo avrebbe minato la fama della famiglia e persino la salute di Konradin, che però ribatteva dicendo: “ebreo o non ebreo, è mio amico”.
Konradin scrive che non sapeva nulla dei campi di sterminio e si scusa con Hans. La lettera è quasi una confessione che Konradin fa prima di morire, perché si vuole sfogare, avendo paura di morire, ma soprattutto scusare con Hans per tutte le volte che era stato vile con lui, perché non si era reso conto in che condizioni il suo amico stava vivendo, così come ultimo desiderio prima di andare al patibolo chiede al carceriere, amico di famiglia, di mandare questa lettera a suo padre, perché la spedisse ad Hans, ma egli non lo farà mai.
ANALISI
Titolo originale: No coward soul
Genere narrativo: Storico
Genere testuale: Romanzo – lettera (Non è epistolare perché è costituito da una sola lettera)
Protagonista: Konradin Von Hohenfels
Personaggi princ: Hans Schwarz
Personaggi secon: Genitori di Hans, genitori di Konradin, compagni di classe di Konradin
Comparse: Nel libro ci sono numerosissime comparse, ma le più significative sono: il professore di italiano, il professore di storia, Hitler, il pubblico durante la rappresentazione teatrale, il generale tedesco, il ministro…
Scenari: interni e esterni. Interni: casa di Hans, casa di Konradin, scuola, teatro, prigione…
Esterni: Stoccarda, giardino della scuola…
Tempo narrazione: Passato remoto - imperfetto
Narrazione: Non lineare (flash back: tutta la storia è narrata mediante una lettera che Konradin scrive all’amico Hans ricordando le loro avventure insieme, che Konradin non scrive in ordine cronologico)
Incipit: In medias res perché ti butta subito nella storia: “Mio caro Hans, ti scrivo questa lettera dalla prigione…”
svolgimento: Ad ostacoli, Konradin nella sua lettera fa intendere ha paura di essere giustiziato e racconta a Hans degli ostacoli che loro dovettero superare per mantenere l’amicizia
Epilogo: Negativo perché la lettera finisce con Konradin che saluta l’amico perché il patibolo lo aspetta.
Sequenze: prevalentemente narrative, ma anche dialogate e descrittive.
Dialoghi: diretti, indiretti e diretti liberi.
Punto di vista: interno.
Descrizioni: soggettive.
CARATTERISTICHE DEI PERSONAGGI
HANS: Evidenzia una personalità piuttosto contraddittoria e vulnerabile, caratterizzata da continui alti e bassi, tipici dell’adolescenza. È l’esposizione delle sue idee, dei suoi sentimenti, della sua concezione estremamente “romantica” dell’amicizia, della sua visione abbastanza soggettiva dell’esistenza umana, che contrasta fortemente con la realtà quotidiana.
Hans, che apertamente si dichiara prima svevo, poi tedesco ed infine ebreo, è un adolescente interessato ed affascinato da tutto ciò che è arte, ma al contrario vive una vita scolastica serena, quasi al limite dell’indifferenza, costellata da timori, ingiurie dei suoi compagni nei suoi confronti che maturano in lui sentimenti simili alla rassegnazione e all’arrendevolezza nell’osservare un popolo sempre più estasiato da una politica dittatoriale. Tutto questo a causa delle sue origini ebree che gli impedivano di condurre una vita simile a quella dei suoi compagni, ed in particolare di avere un amico.
Fa dunque uno strano effetto ritrovarne la descrizione definitiva degli ultimi capitoli, nei quali Hans appare come un uomo finalmente realizzato ed in netto contrasto con la sua figura adolescenziale.
RAPPORTO CON KONRADIN: il rapporto instauratosi fra i due, nel corso della narrazione, appare sempre più saldo, ma verrà in seguito minato dalla madre di Konradin, ostacolo al proseguimento del loro rapporto. Quest’ultima, di origine polacca nutriva un profondo odio verso gli ebrei, ponendo sullo stesso piano giudaismo e comunismo internazionali, ritenendo il popolo ebraico la vera causa di tutti i problemi del mondo. Considerava l’amicizia fra suo figlio ed un ebreo una vistosa macchia per il nome glorioso degli Hohenfels.
RAPPORTO CON I GENITORI: come tutti gli adolescenti che attraversano questa fase di transizione, anche Hans e la sua fragilità emotiva vengono confuse con freddezza ed indifferenza e diventa spesso difficile, come per la madre di Hans, star vicino ai propri figli.
RAPPORTO CON I PROFESSORI: i professori di Hans e Konradin hanno sempre un atteggiamento “protettivo e educativo” nei confronti dei loro alunni, ma le loro sono lezioni puramente didattiche.
KONRADIN: Konradin, esponente dell’aristocrazia tedesca (è Conte di Hohenfels), non mostra atteggiamenti di superiorità nei confronti degli altri suoi compagni. Ciò che colpisce, infatti, della sua personalità è la sua impassibile compostezza con la quale è in grado di star seduto nel suo banco, al contrario degli altri ragazzi. Un’altra sfaccettatura del suo carattere, è presentata in una chiave che potrebbe sembrare negativa, ma al contrario non lo è. Konradin, infatti, manifesta una certa superficialità, un distacco che vanno letti come un atteggiamento d’indifferenza, che varierà con la fiducia riservatagli da Hans.
PERSONAGGI SECONDARI
GENITORI DI HANS:
PADRE DI HANS: ha una personalità assai controversa, caratterizzata dalla sua visione del nazismo come un morbillo facilmente guaribile. Egli è fermamente convinto che gli ebrei, evitando di integrarsi completamente all’interno della società tedesca, agiscano da catalizzatori, arricchendo e stimolando la cultura tedesca, come avvenuto già precedentemente.
MADRE DI HANS: poco incline alle questioni di carattere politico, è sempre troppo indaffarata, come definisce Hans, per preoccuparsi dei nazisti, dei comunisti o di altra gente di quella risma, guardando sempre in cagnesco le idee e le opinioni delle une e delle altre fazioni politiche.
AMICI DI HANS E KONRADIN: divisi nell’élite del ”Caviale”, vengono definiti da Hans come una “folla opaca e incolore”, con la quale quest’ultimo non riesce ad entrare in stretti rapporti.
I PROFESSORI
HERR POMPETZKY: ha una visione della realtà storica completamente soggettiva e cerca di inculcarla ai suoi alunni. Egli pretende di dare un’interpretazione generale della storia, capace di spiegare i più disparati fenomeni, verificatisi nel corso dei secoli.
Ecco dove ho trovato queste informazioni:
http://it.wikipedia.org/wiki/Un'anima_non_vile
https://www.skuola.net/libri/l-amico-ritrovato.html
Spero di esserti stata d'aiuto!Ciao... :hi
Il romanzo narra la storia dei due amici Hans Schwarz e Konradin von Hohenfels attraverso una lettera che Konradin scrive dalla prigione all'amico. Egli doveva essere giustiziato perché aveva partecipato ad una congiura per uccidere Hitler. È la stessa storia de “l'amico ritrovato", ma narrata dal punto di vista di Konradin, che descrive i momenti passati con Hans sin dal primo giorno di scuola, di come i due ragazzi si siano conosciuti, perché a tutti e due mancava un amico; descrive i suoi viaggi all'estero, ma parla molto anche dei suoi genitori, motivo principale della rottura della loro amicizia, egli li descrive come dei vecchi che non hanno coscienza e che non sanno fare né il padre né la madre, si occupano solo di affari diplomatici e il loro figlio non gli interessa quasi. La madre odia gli ebrei, di cui aveva un ribrezzo già da piccola, li considera persone viscide, subito pronte a rubare ed ad ingannarti, perciò pensa che Hitler sia il “messia” della Germania. Il padre era arrogante, prepotente e molto orgoglioso. Konradin, da piccolo, ne aveva persino paura perché era insensibile, privo di umiltà e immaginazione. Konradin ricorda accuratamente le conversazioni con i numerosi "von" della classe, con la "Crema", gruppo letterario del liceo a cui viene invitato a prendere parte anche se egli non ne aveva nessun interesse, e soprattutto quelle con Hans riguardo i viaggi, le collezioni di monete e le molte confidenze che si erano scambiati. Konradin e i suoi genitori parlavano spesso di Hans, soprattutto la madre, cercava sempre di dissuaderlo di essere amico di un ebreo, perché secondo lei questo avrebbe minato la fama della famiglia e persino la salute di Konradin, che però ribatteva dicendo: “ebreo o non ebreo, è mio amico”.
Konradin scrive che non sapeva nulla dei campi di sterminio e si scusa con Hans. La lettera è quasi una confessione che Konradin fa prima di morire, perché si vuole sfogare, avendo paura di morire, ma soprattutto scusare con Hans per tutte le volte che era stato vile con lui, perché non si era reso conto in che condizioni il suo amico stava vivendo, così come ultimo desiderio prima di andare al patibolo chiede al carceriere, amico di famiglia, di mandare questa lettera a suo padre, perché la spedisse ad Hans, ma egli non lo farà mai.
ANALISI
Titolo originale: No coward soul
Genere narrativo: Storico
Genere testuale: Romanzo – lettera (Non è epistolare perché è costituito da una sola lettera)
Protagonista: Konradin Von Hohenfels
Personaggi princ: Hans Schwarz
Personaggi secon: Genitori di Hans, genitori di Konradin, compagni di classe di Konradin
Comparse: Nel libro ci sono numerosissime comparse, ma le più significative sono: il professore di italiano, il professore di storia, Hitler, il pubblico durante la rappresentazione teatrale, il generale tedesco, il ministro…
Scenari: interni e esterni. Interni: casa di Hans, casa di Konradin, scuola, teatro, prigione…
Esterni: Stoccarda, giardino della scuola…
Tempo narrazione: Passato remoto - imperfetto
Narrazione: Non lineare (flash back: tutta la storia è narrata mediante una lettera che Konradin scrive all’amico Hans ricordando le loro avventure insieme, che Konradin non scrive in ordine cronologico)
Incipit: In medias res perché ti butta subito nella storia: “Mio caro Hans, ti scrivo questa lettera dalla prigione…”
svolgimento: Ad ostacoli, Konradin nella sua lettera fa intendere ha paura di essere giustiziato e racconta a Hans degli ostacoli che loro dovettero superare per mantenere l’amicizia
Epilogo: Negativo perché la lettera finisce con Konradin che saluta l’amico perché il patibolo lo aspetta.
Sequenze: prevalentemente narrative, ma anche dialogate e descrittive.
Dialoghi: diretti, indiretti e diretti liberi.
Punto di vista: interno.
Descrizioni: soggettive.
CARATTERISTICHE DEI PERSONAGGI
HANS: Evidenzia una personalità piuttosto contraddittoria e vulnerabile, caratterizzata da continui alti e bassi, tipici dell’adolescenza. È l’esposizione delle sue idee, dei suoi sentimenti, della sua concezione estremamente “romantica” dell’amicizia, della sua visione abbastanza soggettiva dell’esistenza umana, che contrasta fortemente con la realtà quotidiana.
Hans, che apertamente si dichiara prima svevo, poi tedesco ed infine ebreo, è un adolescente interessato ed affascinato da tutto ciò che è arte, ma al contrario vive una vita scolastica serena, quasi al limite dell’indifferenza, costellata da timori, ingiurie dei suoi compagni nei suoi confronti che maturano in lui sentimenti simili alla rassegnazione e all’arrendevolezza nell’osservare un popolo sempre più estasiato da una politica dittatoriale. Tutto questo a causa delle sue origini ebree che gli impedivano di condurre una vita simile a quella dei suoi compagni, ed in particolare di avere un amico.
Fa dunque uno strano effetto ritrovarne la descrizione definitiva degli ultimi capitoli, nei quali Hans appare come un uomo finalmente realizzato ed in netto contrasto con la sua figura adolescenziale.
RAPPORTO CON KONRADIN: il rapporto instauratosi fra i due, nel corso della narrazione, appare sempre più saldo, ma verrà in seguito minato dalla madre di Konradin, ostacolo al proseguimento del loro rapporto. Quest’ultima, di origine polacca nutriva un profondo odio verso gli ebrei, ponendo sullo stesso piano giudaismo e comunismo internazionali, ritenendo il popolo ebraico la vera causa di tutti i problemi del mondo. Considerava l’amicizia fra suo figlio ed un ebreo una vistosa macchia per il nome glorioso degli Hohenfels.
RAPPORTO CON I GENITORI: come tutti gli adolescenti che attraversano questa fase di transizione, anche Hans e la sua fragilità emotiva vengono confuse con freddezza ed indifferenza e diventa spesso difficile, come per la madre di Hans, star vicino ai propri figli.
RAPPORTO CON I PROFESSORI: i professori di Hans e Konradin hanno sempre un atteggiamento “protettivo e educativo” nei confronti dei loro alunni, ma le loro sono lezioni puramente didattiche.
KONRADIN: Konradin, esponente dell’aristocrazia tedesca (è Conte di Hohenfels), non mostra atteggiamenti di superiorità nei confronti degli altri suoi compagni. Ciò che colpisce, infatti, della sua personalità è la sua impassibile compostezza con la quale è in grado di star seduto nel suo banco, al contrario degli altri ragazzi. Un’altra sfaccettatura del suo carattere, è presentata in una chiave che potrebbe sembrare negativa, ma al contrario non lo è. Konradin, infatti, manifesta una certa superficialità, un distacco che vanno letti come un atteggiamento d’indifferenza, che varierà con la fiducia riservatagli da Hans.
PERSONAGGI SECONDARI
GENITORI DI HANS:
PADRE DI HANS: ha una personalità assai controversa, caratterizzata dalla sua visione del nazismo come un morbillo facilmente guaribile. Egli è fermamente convinto che gli ebrei, evitando di integrarsi completamente all’interno della società tedesca, agiscano da catalizzatori, arricchendo e stimolando la cultura tedesca, come avvenuto già precedentemente.
MADRE DI HANS: poco incline alle questioni di carattere politico, è sempre troppo indaffarata, come definisce Hans, per preoccuparsi dei nazisti, dei comunisti o di altra gente di quella risma, guardando sempre in cagnesco le idee e le opinioni delle une e delle altre fazioni politiche.
AMICI DI HANS E KONRADIN: divisi nell’élite del ”Caviale”, vengono definiti da Hans come una “folla opaca e incolore”, con la quale quest’ultimo non riesce ad entrare in stretti rapporti.
I PROFESSORI
HERR POMPETZKY: ha una visione della realtà storica completamente soggettiva e cerca di inculcarla ai suoi alunni. Egli pretende di dare un’interpretazione generale della storia, capace di spiegare i più disparati fenomeni, verificatisi nel corso dei secoli.
Ecco dove ho trovato queste informazioni:
http://it.wikipedia.org/wiki/Un'anima_non_vile
https://www.skuola.net/libri/l-amico-ritrovato.html
Spero di esserti stata d'aiuto!Ciao... :hi
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