Domanda di analisi del libro Io Non Ho Paura ,di Ammaniti
Scegli un personaggio tra gli adulti che ti ha particolarmente colpito,spiegandone le ragioni
Risposte
Ecco a te e scegli quello che ti piace :
Personaggi) MICHELE AMITRANO: il protagonista.
E’un bambino di nove anni che si “trascina”la sorellina nei giochi con gli amici aiutandola e proteggendola.Non viene descritto fisicamente,ma sin dall’inizio del romanzo risaltano i sui pregi:altruismo,generosità,disponibilità. Successivamente aiuta il piccolo rapito senza riserve,senza pensare alle possibili conseguenze,certo ha paura,tanta paura nel casolare diroccato,ma agisce come una persona responsabile,matura.
Non ha il minimo dubbio su ciò che è bene e su come agire.Si preoccupa ,infatti di comunicare al bambino quello che la madre ha detto in televisione:”tua madre dice che ti vuole bene”.
Nel corso del romanzo assistiamo alla sua maturazione,o meglio alla consapevolezza della vita adulta:le streghe,i lupi mannari,l’uomo nero non sono altro che le stesse persone che ti stanno accanto,trasformati dal denaro.
LA MAMMA:Teresa, come dice l’autore” al tempo della storia aveva trent’anni”,era bella con lunghi capelli neri che teneva sciolti,occhi scuri e grandi come mandorle,una bocca larga,denti forti e bianchi e un mento a punta.”sembrava araba”.
Alta, formosa,richiamava l’attenzione e la voglia di toccarla.Le attenzioni morbose del fruttivendolo “le sbirciate nella v del vestito “non la interessavano .Non era una smorfiosa.E’ una figura importante per la sua famiglia,infatti viene descritto il lavoro costante che svolge nella casa”non sedeva mai a tavola con noi”.
Ma è anche una vittima ,ha subito le decisioni del marito e dei complici,non può dire la verità ma spesso piange,ed è di cattivo umore Severa,ma pronta . a difendere il figlio quando Felice(un complice) lo picchia.All’inizio è gioiosa,scherza e ride con i figli,successivamente prevale in lei l’angoscia,il peso della cattiva azione,il rimorso per un reato e quindi cambia diventatando una persona violenta,colpisce infatti con un calcio ,con una padella Felice,ingaggiando con lui una vera lotta.
IL PADRE:un uomo piccolo e magro,nervoso.Aveva i capelli neri,tirati con la brillantina,la barba ruvida e bianca sul mento.
Odorava di sigarette e acqua di colonia.Ha un lavoro non ben definito al Nord,ma poi nel corso del romanzo capiamo che non è vero,e che avrebbe guadagnato tanti soldi in modo disonesto. E’un padre distaccato,severo anche se in alcuni momenti scherza con i figli”mi deve battere a braccio di ferro .
Sennò a letto senza cena.”Non ho trovato grandi cambiamenti di personalità,però nel finale è un padre preoccupato e in ansia per il figlio piuttosto che per la sua incolumità.
Piange e accarezza il figlio.
IL BAMBINO RAPITO:si chiama Filippo Carducci nove anni.
E’ presentato come un mucchio di stracci””.un animale,un cane”non si muove neanche dopo che gli viene tirato un sasso.impietrito dalla paura,dal buio,viene tenuto in condizioni disumane tra sporco e rifiuti,la faccia è nera e sudicia,i capelli biondi e sottili impastati con la terra.Non riesce ad aprire le palpebre per lo sporco.
Le narici otturate dal moccio e dalle croste.
Diffida di Michele ma solo per poco tempo,infatti dopo le iniziali parole sconnesse parla con Michele come un qualsiasi bambino,lo aspetta con il suo cibo,e con le caramelle.
FELICE NATALE:fratello maggiore di Teschio un amico di Michele.
Cattivo e al tempo della storia ha vent’anni.
Picchiava i più deboli e bucava il pallone dei giochi.Viene definito un “povero diavolo”,e paragonato ad una tigre in gabbia,in quanto si aggirava infuriato,nervoso.Anche nel vestirsi era originale e strano,non passava inosservato(pantaloni mimetici,giacche militari).
E’ l’esecutore materiale del sequestro.
Non mostra nessun sentimento di pietà,ne di pentimento.
Oggi lo chiameremmo “bullo”.
Persona estremamente sola: senza un amico,senza una donna.
AMICO DEL PADRE:faceva un sacco di rumori:tossiva,soffiava…fumava molto.
Sappiamo solo alcuni particolari fisici(la pelle flaccida,osse lunghe) ma l’autore ci
racconta di un dolore ancora vivo,riguarda suo figlio morto suicida da un burrone.
Non ha nessuna evoluzione ne positiva ne negativa,rimane poco partecipe alla vicenda degli altri personaggi.
Ciao
Personaggi) MICHELE AMITRANO: il protagonista.
E’un bambino di nove anni che si “trascina”la sorellina nei giochi con gli amici aiutandola e proteggendola.Non viene descritto fisicamente,ma sin dall’inizio del romanzo risaltano i sui pregi:altruismo,generosità,disponibilità. Successivamente aiuta il piccolo rapito senza riserve,senza pensare alle possibili conseguenze,certo ha paura,tanta paura nel casolare diroccato,ma agisce come una persona responsabile,matura.
Non ha il minimo dubbio su ciò che è bene e su come agire.Si preoccupa ,infatti di comunicare al bambino quello che la madre ha detto in televisione:”tua madre dice che ti vuole bene”.
Nel corso del romanzo assistiamo alla sua maturazione,o meglio alla consapevolezza della vita adulta:le streghe,i lupi mannari,l’uomo nero non sono altro che le stesse persone che ti stanno accanto,trasformati dal denaro.
LA MAMMA:Teresa, come dice l’autore” al tempo della storia aveva trent’anni”,era bella con lunghi capelli neri che teneva sciolti,occhi scuri e grandi come mandorle,una bocca larga,denti forti e bianchi e un mento a punta.”sembrava araba”.
Alta, formosa,richiamava l’attenzione e la voglia di toccarla.Le attenzioni morbose del fruttivendolo “le sbirciate nella v del vestito “non la interessavano .Non era una smorfiosa.E’ una figura importante per la sua famiglia,infatti viene descritto il lavoro costante che svolge nella casa”non sedeva mai a tavola con noi”.
Ma è anche una vittima ,ha subito le decisioni del marito e dei complici,non può dire la verità ma spesso piange,ed è di cattivo umore Severa,ma pronta . a difendere il figlio quando Felice(un complice) lo picchia.All’inizio è gioiosa,scherza e ride con i figli,successivamente prevale in lei l’angoscia,il peso della cattiva azione,il rimorso per un reato e quindi cambia diventatando una persona violenta,colpisce infatti con un calcio ,con una padella Felice,ingaggiando con lui una vera lotta.
IL PADRE:un uomo piccolo e magro,nervoso.Aveva i capelli neri,tirati con la brillantina,la barba ruvida e bianca sul mento.
Odorava di sigarette e acqua di colonia.Ha un lavoro non ben definito al Nord,ma poi nel corso del romanzo capiamo che non è vero,e che avrebbe guadagnato tanti soldi in modo disonesto. E’un padre distaccato,severo anche se in alcuni momenti scherza con i figli”mi deve battere a braccio di ferro .
Sennò a letto senza cena.”Non ho trovato grandi cambiamenti di personalità,però nel finale è un padre preoccupato e in ansia per il figlio piuttosto che per la sua incolumità.
Piange e accarezza il figlio.
IL BAMBINO RAPITO:si chiama Filippo Carducci nove anni.
E’ presentato come un mucchio di stracci””.un animale,un cane”non si muove neanche dopo che gli viene tirato un sasso.impietrito dalla paura,dal buio,viene tenuto in condizioni disumane tra sporco e rifiuti,la faccia è nera e sudicia,i capelli biondi e sottili impastati con la terra.Non riesce ad aprire le palpebre per lo sporco.
Le narici otturate dal moccio e dalle croste.
Diffida di Michele ma solo per poco tempo,infatti dopo le iniziali parole sconnesse parla con Michele come un qualsiasi bambino,lo aspetta con il suo cibo,e con le caramelle.
FELICE NATALE:fratello maggiore di Teschio un amico di Michele.
Cattivo e al tempo della storia ha vent’anni.
Picchiava i più deboli e bucava il pallone dei giochi.Viene definito un “povero diavolo”,e paragonato ad una tigre in gabbia,in quanto si aggirava infuriato,nervoso.Anche nel vestirsi era originale e strano,non passava inosservato(pantaloni mimetici,giacche militari).
E’ l’esecutore materiale del sequestro.
Non mostra nessun sentimento di pietà,ne di pentimento.
Oggi lo chiameremmo “bullo”.
Persona estremamente sola: senza un amico,senza una donna.
AMICO DEL PADRE:faceva un sacco di rumori:tossiva,soffiava…fumava molto.
Sappiamo solo alcuni particolari fisici(la pelle flaccida,osse lunghe) ma l’autore ci
racconta di un dolore ancora vivo,riguarda suo figlio morto suicida da un burrone.
Non ha nessuna evoluzione ne positiva ne negativa,rimane poco partecipe alla vicenda degli altri personaggi.
Ciao